Assassin's Creed Dynasty: Volume 5 – Recensione e Riassunto
Scritto da Sorrosyss, 27 Marzo 2023
Traduzione dal materiale originale in francese: Azuu
Tradotto dell'articolo: Stefania


Nota: recensione senza spoiler, ma il riassunto li contiene


Assassin's Creed Dynasty è un manhua scritto da Xu Xianzhe attualmente presente sul mercato cinese, che ora è stato tradotto in francese da Mana Books e in inglese da Tokyopop.

Rimanendo in Cina negli anni 756 e 757 d.C., il quinto volume continua la storia di un membro degli Occulti noto come Li E. Questo numero lo vede tornare alla civiltà mentre trama la sua vendetta contro le Tartarughe Dorate per la devastazione della città di Changshan. Nel frattempo, l'attuale imperatore abbandona la capitale Chang'an temendo un imminente attacco da parte delle forze del perfido An Lushan e della sua odiosa ribellione.

Il volume si concentra anche su una serie di aspetti riguardanti gli Occulti e la loro presenza/storia in Cina, anche se alcuni elementi a prima vista sembrano essere in contraddizione con la lore consolidata della Confraternita, soprattutto se si considera quanto introdotto con Assassin's Creed Origins. Ad esempio, sembra che gli Occulti si leghino direttamente alla storia dei "Cinque Grandi Assassini", che furono attivi durante il periodo degli "Stati Combattenti" del 770 - 221 a.C. Questo naturalmente precede di quasi 200 anni la creazione degli Occulti da parte di Amunet e Bayek.
Una retcon di una retcon, forse? Solo il tempo potrà dirlo.

I disegni sono di alta qualità, ancora una volta opera di Zhang Xiao. Utilizzando la tradizionale estetica manhua pesantemente ombreggiata, troviamo come al solito diversi splendidi pannelli a pagina singola. Si può dire che le immagini dei giochi originali di Assassin's Creed sono state utilizzate come forte ispirazione per l'eroe, poiché ci regala un'immagine nostalgica mentre cammina con il cappuccio alzato. I personaggi stessi sono generalmente ben disegnati al punto che è facile distinguerli, il che evidenzia la qualità dei disegni in generale. L'ambientazione orientale continua a distinguersi, poiché raramente l'abbiamo esplorata nell'IP di Assassin's Creed, e ha una ricca storia di drammi e mitologia che aspetta solo di essere utilizzata. Dynasty continua ad essere un forte prodotto nello spazio transmediale, poiché intreccia sapientemente la tradizionale esperienza dell'assassino su uno sfondo di eventi culturali e intrighi politici. Purtroppo permane una completa mancanza di contenuti ambientati nel presente per darci una prospettiva più completa, ma abbiamo visto su altri prodotti che questo a volte può essere introdotto più avanti nella narrazione. Certamente, però, se siete interessati ad un'ambientazione diversa e nuova per il franchise, questo manhua è sicuramente un buon modo per iniziare.

Assassin's Creed Dynasty Volume 5 è ora disponibile in inglese, cinese e francese presso tutti i migliori rivenditori. Sebbene pensassimo che questo fosse il volume finale, c'è evidentemente anche un volume 6 che dovrebbe uscire più avanti nel 2023.


Riassunto della storia (ATTENZIONE: SPOILERS)

Buddha gigante Mengshan, Xishan, vicino a Taiyuan, Cina, 756 d.C. (Dinstia Tang)
All'interno della testa della gigantesca statua del Buddha, Li E è ancora incatenato a un muro. Il suo mentore - Éléna - lo saluta e discutono del destino di Changshan. Li E si rende conto degli errori che ha commesso e che è costato la vita a molti dei suoi amici e alleati. Éléna lo implora di non arrendersi, prima di scomparire dalla sua vista, una visione provocata dalla sua mente disperata. Due guardie entrano nella cella. Mentre stanno per portarlo alla sua esecuzione, notano che sembra senza vita e si avvicinano. Li E allunga la gamba e pianta il piede alla gola di una guardia, prima di afferrare l'altra con le gambe, soffocandola. Mentre entrambe le guardie crollano, un mazzo di chiavi cade a terra. Li E riesce a raggiungerle e a liberarsi prima di lasciare la cella. Le guardie accorrono e lui segue una visione di Éléna lungo un tunnel laterale, che alla fine conduce a uno degli occhi della statua. Molto più in basso scorrono le acque di un fiume. Dice a Éléna che si rende conto che se n'è andata, insieme a tutti i loro alleati degli Occulti, e che lui è l'ultimo rimasto. I due eseguono un salto della fede dalla statua, con l'immagine di Éléna che svanisce prima che Li E si immerga nelle acque sottostanti.

Dopo essersi fatti trasportare dalla corrente, vede un amo da pesca e ci si aggrappa. La lenza viene immediatamente tirata su,
trascinando Li E fuori dall'acqua e su una piccola barca. È scioccato nello scoprire che Li Bai è il pescatore, che lo saluta. Vedono le guardie che corrono verso di loro e Li Bai inizia immediatamente a remare per allontanarsi dal pericolo. Parlano dei loro piani, con Li E che afferma di voler tornare nella contea di Qinghe e trovare il Maestro Pei Min. Li Bai lo corregge, dicendogli che è un generale. I due uomini viaggiano in barca attraverso le montagne per diverse ore. Alla fine si fermano in riva al mare e Li Bai afferma che non può portarlo oltre. Li E lo ringrazia, mentre Li Bai si allontana lungo il fiume.

Li E corre attraverso le foreste, finché alla fine non arriva ad una grotta. Al suo ingresso ci sono due uomini più anziani con due bambini piccoli che corrono ad abbracciare Li E. Si rende conto che i bambini sono Jing Jing e Kong Kong, mentre i due uomini sono Pei Min e il custode Chen Wu. Tornano al vicino villaggio e Li E è sollevato di essere tornato nella contea di Qinghe. I cinque si siedono insieme e discutono di come Chang'shan sia caduta. Li E afferma che deve dare la caccia alle Tartarughe Dorate e allo stesso Generale An Lushan. Pei Min dice a Li E di seguirlo e i due si dirigono verso una grotta vicina. All'interno c'è il simbolo degli Occulti e scendendo i gradini si accede ad un tesoro nascosto. Lì si trovano varie armi e armature e Li E viene esortato a prendere l'"Armatura del Re Celeste", un'armatura metallica protetta dalla "Luce".
La indossa rapidamente insieme ad un mantello con cappuccio. Prende anche un piccolo pugnale, che fa scivolare comodamente nella manica. Guardandosi intorno, afferra alcune spade corte e una balestra. Si ferma davanti ad una rastrelliera con delle lance, colpito da una in particolare. La afferra e gli viene detto che si chiama Jing Ke e che si ritiene sia appartenuta ad un grande assassino noto come Wei Yu, vissuto centinaia di anni prima. Li E è pronto a partire per la sua missione, ma Pei Min gli consiglia di cercare di unire gli eserciti dell'Hebei; un certo leader sarebbe l'ideale per comandare un tale esercito e potrebbe trovarsi nella contea di Pingyuan. È Yan Zhenqing, cugino del governatore di Changshan.


Contea di Pingyuan, provincia di Shadong, Cina 756 d.C. (dinastia Tang)
Yan Zhenqing siede con le teste mozzate di tre dei suoi funzionari. Gli sono state portate dall'emissario di An Lushan, che siede davanti a lui con molte delle sue truppe ribelli alle spalle. Una chiara tattica intimidatoria, ma Zhenqing non mostra alcuna emozione. Mentre i due uomini parlano, He Hong'er entra portando un vassoio di tè, che posa sul tavolo accanto a Zhenqing. Quest'ultimo si alza e dice ai visitatori che la famiglia Yan è sempre stata fedele e a quel punto ordina a Hong'er di attaccare. Estrae una spada da sotto il tavolo e si lancia contro l'emissario, aprendogli la faccia in due. Le porte dietro i soldati di An Lushan si aprono e diverse truppe di Changshan entrano nella stanza.
Le truppe ribelli vengono rapidamente sconfitte. Yan si gira verso il paravento dietro di lui, gridando a Li E che accetta la sua proposta e guiderà l'esercito dell'Hebei. Invia immediatamente 6.000 uomini a Qinghe e ordina il potenziamento delle armature di tutte le sue forze lealiste. Li E sa che l'uomo giusto ora guiderà l'esercito e informa Zhenqing che ora si dirigerà a Chang'an e sradicherà lui stesso il male nella corte imperiale. Sei uomini e Hong'er si offrono di assistere Li E, che accetta con piacere.


Chang'an, Cina 756 d.C. (dinastia Tang)
Nel cuore della notte, Abe No Nakamaro (altrimenti noto come Chao Heng), scrive una lettera a Li Bai, raccontando le ultime notizie sulla
ribellione di An Lushan. L'eunuco Gao Lishi bussa alla sua porta e gli dice di fare le valigie perché devono partire presto. All'alba si uniscono a un corteo di cavalli, mentre l'Imperatore stesso abbandona la città e si dirige verso Shuzhong. Tra il corteo c'è il primo ministro - Yang Guozhong, comandante della guardia imperiale - il generale Chen Xuanli e oltre 2.000 soldati.

Il gruppo viaggia fino alla tesoreria di Zuo-Zang, prima di fermarsi inaspettatamente. Yang Guozhong desidera bruciare il tesoro per evitare che le ricchezze cadano nelle mani degli invasori, ma l'imperatore insiste che sia lasciato lì dov'è, per proteggere gli abitanti dei villaggi vicini che verrebbero invece saccheggiati, se il tesoro venisse dato alle fiamme. Poco dopo arrivano ad un ponte ed ancora una volta il primo ministro insiste
che venga bruciato e gli dà fuoco. L'Imperatore interviene nuovamente, dicendo che anche i civili potrebbero aver bisogno di fuggire dagli invasori e ordina che le fiamme vengano spente immediatamente.

Si recano al palazzo Wangxian a Xianyang, ma scoprono che gli invasori avevano già portato via tutto il cibo, lasciando i viaggiatori stanchi e affamati. Yang Guozhong arriva con del pane, dandolo all'Imperatore, tuttavia ha dei semi sui denti, il che significa che si era già rimpinzato dei bordi. L'Imperatore gli ordina di farlo sparire dalla sua vista. In quel momento un giovane abitante del villaggio si avvicina al gruppo, stupito dai loro abiti lussuosi. Confermato che si tratta dell'Imperatore, chiama gli altri abitanti del villaggio che portano del cibo. Hanno secchi di riso e piselli, il cibo della gente comune, ma il gruppo dell'Imperatore accetta con gratitudine. L'Imperatore piange per come stanno andando le cose e tutti si inchinano in suo onore. Mentre il corteo riprende il viaggio, Li E si infiltra tra loro.<


Ma Wei Yi, Cina 756 d.C. (dinastia Tang)
La processione prosegue verso ovest, arrivando ad una postazione in una foresta di bambù. Le carrozze delle Tartarughe Dorate si allineano e parlano tra loro a bassa voce. Yang Guozhong è dispiaciuto che l'Imperatore lo stia evidentemente incolpando per la sua sfortuna ed è ansioso che il gruppo trovi un nuovo capro espiatorio. Suggerisce di provare a indagare sul principe ereditario, per vedere se possono trovare un collegamento tra lui e la ribellione di An Lushan. In quel momento, frecce e lance piovono sulle carrozze, uccidendo quasi tutte le Tartarughe Dorate. Yang Guozhong scappa, mentre Li E cerca di colpirlo con la sua lancia. Le fedeli guardie del corpo del primo ministro corrono in suo aiuto, ma il gruppo di assassini di Li E le elimina rapidamente. Li E insegue il primo ministro che corre verso un gruppo della Guardia Imperiale. Chiede il loro aiuto, ma rifiutano. Mentre alcune lettere fanno il giro delle forze imperiali, giungono loro notizie che Yang Guozhong evidentemente ha avuto un ruolo nella ribellione. Le guardie presenti alla fine si ammutinano e attaccano il primo ministro, uccidendolo rapidamente.

L'Imperatore sceglie di recarsi a Shuzhong, lasciando il principe ereditario a guidare le forze leali a Lingwu, per organizzare una resistenza contro la ribellione di An Lushan, quando giungono loro notizie che Chang'an era caduta dopo tre giorni di combattimenti. I prigionieri e le risorse saccheggiate sono stati portati alla roccaforte del generale An Lushan, Luoyang.


Luoyang, Regno di Dayan, Cina 756 d.C. (dinastia Tang)
Li E e il suo gruppo osservano la processione di prigionieri che vengono portati a Luoyang dalle colline. Hong'er menziona che è da molto che An Lushan non lascia la città, quindi infiltrarsi all’interno è l'unico modo per raggiungerlo. Li E concorda e insiste che si tratta di una cosa che deve fare da solo. Chiede al gruppo di tornare dal generale Yan e aiutarlo nella sua campagna. Li E esegue un salto della fede verso il limitare degli alberi, prima di aggrapparsi al di sotto di un carro, entrando in città senza essere visto.

Li E cammina per le strade della città, ascoltando i suoi abitanti. Viene a sapere di voci secondo cui An Lushan si è ammalato e del destino del suo amico Yan Jiming. Li E trova la testa mozzata di quest'ultimo, sottraendola agli sguardi del pubblico e portandola con sé. Sale su un tetto e guarda la città dall’alto. Le forze di An Lushan hanno evidentemente ottenuto una grande vittoria e quest’ultimo ha permesso ai civili di entrare nel suo palazzo per rendere omaggio al nuovo "Imperatore". Li E vede un’opportunità e si dirige verso il palazzo della città.

All'interno del palazzo, An Lushan si è ubriacato. Sta apparentemente perdendo la vista e il suo viso è coperto di lividi. È scontento dei cantanti e dei ballerini portati da Chang'an, e successivamente li giustizia tutti. Suo figlio cerca di convincerlo a tornare nelle sua camera da letto, ma riceve prontamente un pugno in faccia e viene schernito da suo padre. An Lushan afferma che chiunque si mette sulla sua strada verrà ucciso. Quindi si dirige con la sua spada verso una parte privata della residenza. Entrando, chiude la porta e viene colpito al petto da una freccia. Li E emerge
dall'ombra, brandendo una balestra. I due ingaggiano un'epica battaglia con Li E che trafigge con lance e spade An Lushan, ma l'enorme guerriero continua a combattere. Alla fine la perdita di sangue è troppa e l'aspirante imperatore crolla. La sua vista si offusca, vede i volti delle molte persone che ha ucciso, mentre Li E lo colpisce al petto, prima di prendere il pugnale nascosto e tagliare la gola di An Lushan, ponendo fine alla sua vita. Li E sale sul tetto e fugge prima di essere scoperto.


Contea di Pingyuan, Provincia di Shadong, Cina 756 d.C. (dinastia Tang)
Passa un anno e Yan Zhenqing ritorna con i resti di Yan Jiming, seppellendolo nel luogo a cui appartiene. Yan e gli eserciti lealisti hanno ripreso sia Chang'an che Luoyang, ponendo fine alla ribellione di An Lushan. Yan scrive una lettera al suo amico caduto per dirgli addio.

He Hong'er è devastata dopo aver assistito al ritorno delle spoglie della persona che aveva amato. Rendendosi conto che non può più continuare ad adempiere ai suoi doveri, decide di andarsene e cerca Li E e il suo gruppo emergente di Occulti in una fortezza segreta. Lì prende il nome di Discepolo Hongxian. Da quel momento in poi, Hongxian si dedica ai tre principi dell'ordine. La cerimonia si conclude con tutti gli Occulti che eseguono un salto della fede.








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