Assassin's Creed Valhalla - Recensione dei DLC
Scritto da Sorrosyss, 21 dicembre 2022
Tradotto da: Stefania


Attenzione: Spoiler sul gioco e sull’intera serie


Sono trascorsi due interi anni dall’uscita di Assassin's Creed Valhalla e il supporto per il gioco è terminato solo di recente. Il modello di live service esteso ha permesso di rilasciare una grande quantità di contenuti in quel periodo, con diversi livelli di successo.

Diamo quindi un'occhiata ai principali contenuti e decidiamo quali elementi riteniamo siano stati un successo, quelli che hanno funzionato parzialmente e quelli che non hanno funzionato per niente bene.


GLI ASPETTI POSITIVI

STORIE CROSSOVER


Tra tutti i DLC c'è un contenuto che secondo me ha spiccato, ovvero le "Crossover Stories", un crossover diretto tra Assassin's Creed Valhalla e Odyssey. Abbiamo spesso visto universi come Marvel e DC fare dei crossover tra i loro titoli, quindi è stata una bella sorpresa vedere Assassin's Creed tentare un approccio simile, poiché non è qualcosa che abbiamo visto molto spesso (tranne AC3 e Liberation) all'interno del franchise. Alla fine è stato accolto molto bene dai fan e molti hanno apprezzato in particolare le interazioni tra Eivor e Kassandra.

Si è trattato anche di un contenuto gradito ai fan che amavano Odyssey che, due anni dopo la cessazione del supporto per il gioco, hanno trovato improvvisamente un nuovo DLC di stampo narrativo e una nuova mappa. Francamente mi è davvero piaciuta la storia presentata, con alcuni dialoghi forti e molte delle domande scaturite dal finale di Odyssey che hanno trovato una risposta soddisfacente per la nostra Eagle Bearer. Le nuove mappe erano di dimensioni più ridotte, portando ad un uso molto più conciso dello spazio, in contrasto con le dimensioni enormi delle principali mappe del mondo di entrambi i giochi. Per un contenuto gratuito, inoltre, non ci si può certo lamentare delle cinque ore circa di durata. È stato molto divertente e potrebbe potenzialmente aprire la porta ad ulteriori crossover data la calorosa accoglienza da parte dei fan.



LA SAGA DIMENTICATA


Questo DLC mi ha davvero colpito. Non mi aspettavo molto, ma mi incuriosiva il modo in cui Ubisoft aveva implementato le meccaniche Roguelite in quelle di Valhalla. Onestamente, funziona piuttosto bene. Mi sono divertita moltissimo cercando di accedere all'area successiva, decidendo quale strada prendere per quali potenziamenti, e anche quando fallivo, avevo comunque l’impressione di migliorare ogni volta, per non parlare del fatto che potevo acquistare upgrade che gradualmente miglioravano le mie prestazioni in vista del successivo tentativo.

Detto questo, il grado di difficoltà può essere una questione soggettiva in base alle preferenze di ciascun individuo. Guardando i dati dei trofei per PS5, al momento in cui scrivo posso vedere che il 7,9 % dei giocatori ha provato questa modalità, con solo l’1 % che l'ha effettivamente completata. Anche se questa non è una misurazione completa, ci dà un'idea approssimativa sui numeri relativi al coinvolgimento dei giocatori, suggerendo in definitiva che solo 1 giocatore sugli 8 che hanno provato questa modalità ha completato La Saga Dimenticata. Penso che sia un po' un peccato, poiché la storia presenta alcune rivelazioni narrative interessanti, che alcuni giocatori ora potrebbero non avere mai il piacere di conoscere. A questo proposito, avere un livello di difficoltà uguale per tutti ha inutilmente tenuto lontani alcuni giocatori. Proporrei quindi di consentire di impostare il grado di difficoltà. Forse è qualcosa da tenere in considerazione per la prossima volta, se questa modalità dovesse fare ritorno.

Personalmente vedo molto potenziale nell'utilizzo di queste meccaniche ripetitive insieme alla sincronizzazione dell'Animus. Ad esempio, potremmo sicuramente vedere qualcosa di simile utilizzato per consentire ai giocatori di vedere una rappresentazione sempre più accurata di una simulazione di un ricordo, per mezzo di una continua ripetizione. È in questo aspetto, però, che il DLC mi ha un po’ deluso, in quanto siamo stati costretti a vestire i panni di Havi e per di più attraverso il filtro della mitologia. Se fosse riportato sotto l’ala fantascientifica della simulazione Animus sarebbe sicuramente maggiormente di mio interesse. Nel complesso, però, questo esperimento è stato sicuramente un successo a mio parere e francamente non sarei sorpresa di vedere questo stile di gameplay fare ritorno con Assassin’s Creed: Project Hexe.



OPINIONI CONTRASTANTI

THE LAST CHAPTER


In quanto ultimo DLC narrativo di Valhalla, c’erano aspettative molto alte per un epilogo appropriato per Eivor. Ad essere onesti, il DLC è iniziato bene con una continuazione della trama del presente, poiché abbiamo visto Basim indagare ulteriormente sulla storia di Eivor all'interno dell'Animus. Tuttavia, la presentazione di questo contenuto è stata fatta principalmente tramite filmati, lasciando al giocatore pochissime interazioni possibili, il che è stato un po' deludente.

Per i miei gusti, anche la caratterizzazione di Eivor mi è sembrata un po' strana. Nonostante avesse trascorso molto tempo in Inghilterra agendo come Kingmaker e stabilendo un proprio insediamento sembrava fin troppo desiderosa di abbandonare tutti i suoi amici e le sue responsabilità per dirigersi verso ovest... "perché Odino". Speravo in una vera e propria spiegazione sul perché si fosse recata e fosse morta a Vinland, ma sono rimasta a bocca asciutta. Ha ancora meno senso se si considera che la sua motivazione principale era di essere più vicina alla comprensione di Odino e degli Isu. A mio avviso, le pozioni di Valka che hanno generato intense visioni dell'era Isu, avrebbero aiutato Eivor a fare un’indagine più approfondita rispetto al parlare con un'apparente allucinazione nella sua testa, causata dal DNA latente di Odino nel suo sangue.

Tuttavia, sebbene tecnicamente non faccia parte di The Last Chapter, la serie di missioni Storia Condivisa è stata rilasciata lo stesso giorno e ha sorpreso i fan con un'apparizione di Roshan, uno dei personaggi principali del futuro Assassin's Creed Mirage. Insieme alla rivelazione che Basim ha donato il suo sangue a William Miles per analizzarlo, evidentemente alludendo al motivo per cui stiamo vedendo i ricordi di Basim in Mirage, l'epilogo ha quindi per lo meno funzionato come trampolino di lancio per il gioco successivo.



L'IRA DEI DRUIDI


Visitare l'Irlanda era nella lista dei desideri di molti fan. Di conseguenza, è stato davvero piacevole vedere una bella rappresentazione delle dolci colline del paese, creata dallo studio di Bordeaux di Ubisoft. Sono rimasta anche colpita dall'introduzione del sistema di commercio, che ci ha fornito alcune nuove risorse da gestire, insieme a stazioni commerciali che sono servite anche come punti di fast travel.

Dal punto di vista della storia, si è trattato di un prodotto nella media. Come abbiamo visto piuttosto di frequente, la narrazione godeva di una sua autonomia e non ha davvero approfondito la storia di Eivor, a parte il suo ruolo di straordinaria “Kingmaker”. Dato che ci sono stati accenni all’esistenza di Isu irlandesi nel gioco principale (Morrigan, Lugh ecc.), è stata un po' una delusione non trovarne nessuno. In generale il contenuto dedicato agli Isu ha assunto toni più magici in questa espansione, cosa che non sono sicura molti fan abbiano apprezzato. Tuttavia, per completare la mappa ho impiegato circa 17 ore, quindi almeno c'è una discreta quantità di contenuti che valgono il prezzo.



L'ASSEDIO DI PARIGI


Relativamente più breve dell'espansione L’Ira dei Druidi, L’Assedio di Parigi è stato sviluppato da Ubisoft Singapore. Si tratta dello studio dietro la non particolarmente apprezzata espansione L’Eredità della Prima Lama di Assassin's Creed Odyssey, la cui lore ha costretto Ubisoft a delle scuse formali. È stato quindi un po’ deludente vedere ulteriori problemi di coerenza della lore e di date anche ne L’Assedio di Parigi, con riferimenti a personaggi che erano già morti nella storia principale, ma a quanto pare ancora vivi e vegeti in questa espansione.

Le missioni dei ribelli sono state una nuova aggiunta a questa mappa e ricordavano i contratti degli Assassini nei titoli precedenti, offrendo ai giocatori brevi missioni per eliminare determinati obiettivi. Ho trovato un po' incomprensibile il fatto che si potesse fare una sola missione alla volta, costringendo il giocatore a fare un fastidioso "avanti e indietro". Allo stesso modo, continuando il filone nostalgico, L’Assedio di Parigi ha riportato in auge il concetto delle missioni Black Box, che richiedevano ai giocatori di approcciare un assassinio come volevano, con l’aggiunta di alcune uccisioni speciali. Un'altra nuova meccanica è stata l'aggiunta di frotte di topi, che alcuni fan hanno trovato assolutamente terrificanti. Per fortuna possono essere bloccati da determinati oggetti nell'ambiente, ma a loro volta possono anche essere usati per attaccare i nemici. Io per prima sarei felice di non vedere il loro ritorno.

Con circa 13 ore necessarie per completare tutti i contenuti, nel complesso non è stato male. La Francia e Parigi sono abbastanza ben realizzate, con i campi di fiori che offrivano uno spettacolo molto bello. Nello specifico, Parigi è stata probabilmente la location più densa e adatta al parkour di tutti i DLC, quindi è stato un peccato che la parte centrale della città sia stata interdetta ai giocatori una volta completata la storia principale. Come per L’Ira dei Druidi, però, la storia riguardava ancora una volta Eivor e non aveva alcun rapporto vero e proprio con la più ampia meta narrativa e poteva essere facilmente ignorata. Nota positiva, però, è che è stato bello vedere un richiamo al DLC di Assassin's Creed Unity "Dead Kings", con il sito Isu a Saint-Denis. Qui i fan hanno potuto trovare alcuni scritti Isu, che ci hanno anche dato l’opportunità di provare a tradurli e che alla fine hanno portato alla creazione dell'Hub della Lingua Isu sul nostro sito.



DISCOVERY TOUR


La modalità Discovery Tour è stata un appuntamento fisso a partire da Assassin's Creed Origins nel 2017, quindi non sorprende vederne il ritorno. Come sempre, offre ai giocatori uno straordinario sguardo sulle vite nell'era vichinga in cui è ambientato il gioco Valhalla. Questo di per sé è geniale per scopi educativi, e giustamente è positivo per Ubisoft vedere alcune scuole che utilizzano la modalità come parte delle loro attività curriculari per insegnare agli studenti.

Merita una menzione speciale il fatto che questa volta c'è stato un tentativo di aggiungere una trama. Ho pensato che fosse abbastanza ben fatto il modo in cui alcune attività della vita quotidiana dei personaggi fossero incorporate nella narrativa generale. Come sempre, però, questa modalità non ha alcuna reale relazione con la storia di Eivor, o addirittura con la meta narrativa principale di Assassin's Creed. Se questa modalità perda un po' di valore rispetto ai DLC è una questione di preferenze personali, ovviamente, ma è stato comunque bello sentire la voce di Danny Wallace narrare il contenuto. Se qualcuno deve leggere le voci del database, sicuramente non c’è niente di meglio che farlo fare a Shaun Hastings.



TOMBE DEI CADUTI


Questo contenuto ha essenzialmente cercato di ricreare le tombe segrete, come le abbiamo viste nei giochi dell’era “Ezio”. In una certa misura, hanno avuto successo, poiché il giocatore si è addentrato in questi luoghi per cercare di risolvere vari enigmi che evocavano quel senso di ricerca ed esplorazione presente nei capitoli precedenti. D'altra parte, però, parte del fascino dei primi giochi era che avevamo anche sfide di parkour e arrampicata fuse in queste incursioni nelle tombe. L'attuale sistema di parkour lo rende un po' impossibile, a causa di un movimento più libero, ma sicuramente è da applaudire il tentativo di riportare in auge alcuni elementi del passato.

Anche se le Tombe dei Caduti funzionano bene così come sono, ho avuto la sensazione che fossero dei contenuti che avrebbero dovuto essere presenti sin dal lancio. L'esperienza di imbattersi in queste tombe durante la nostra avventura principale nel mondo sarebbe stata molto più gratificante, credo.



FESTIVAL


I vari festival stagionali erano eventi che si svolgevano per diverse settimane all'interno del gioco base. All'inizio, ho pensato che fosse un'aggiunta piuttosto divertente, dato che i giocatori potevano prendere parte a varie attività (arena, tiro con l'arco, bevute ecc.) per sbloccare alcuni elementi cosmetici interessanti, che mi ha ricordato molto il sistema di reputazione che si trova negli MMO. Tuttavia l'entusiasmo iniziale è durato, però, fino alla stagione successiva quando ho capito che avevano riutilizzato le stesse attività. Per farla breve, mi ha dato l’impressione di una tavola di colori che veniva cambiata in ogni stagione, con il minimo sforzo creativo.

Oggettivamente si tratta di un contenuto gratuito. Ci sono perlomeno alcune missioni abbastanza divertenti lontano da Ravensthorpe, condite con un po’ di umorismo. Nel grande schema delle cose, però, mi sembra che questi festival non fossero davvero necessari, dato che sono stati essenzialmente usati essenzialmente come strumento di riserva per coinvolgere i giocatori.




ASPETTI NEGATIVI

RAZZIE FLUVIALI


La mia avversione per le meccaniche navali è abbastanza nota, quindi avere un intero contenuto che ruota intorno ad esse non mi ha entusiasmato particolarmente. A mio avviso, però, le razzie fluviali sono state uno dei peggiori contenuti pubblicati da Ubisoft.

I luoghi delle incursioni sono spesso identici, con gli stessi asset utilizzati ripetutamente in un apparentemente pigro "copia e incolla" in ciascuna delle mappe. La ripetizione di questa meccanica delle razzie ha fatto sì che i giocatori siano stati indotti a fare uso di una mentalità da "hack and slash", senza apparentemente alcuna considerazione per gli stili di gioco che prediligono i combattimenti a distanza o la furtività. Il risultato è stata un'attività molto ripetitiva e noiosa, che mi ha annoiato così in fretta che riuscivo a farla solo a piccole dosi. Sì, mi è piaciuto talmente poco che non sono riuscita a completarlo in una volta sola. Francamente non vedevo l’ora di finire le missioni e spero vivamente che questo tipo di contenuto non faccia ritorno tanto presto.



L'ALBA DEL RAGNAROK


Questa particolare espansione ha percorso una strada in salita sin dall'inizio. Quando è stata inizialmente annunciata, i fan sono rimasti sgomenti nell'apprendere che in realtà non faceva parte del Season Pass che avevano già acquistato. Inoltre, questo contenuto sarebbe uscito ad un prezzo simile a quello di un gioco nuovo di zecca. In poche parole è stato grossolanamente fatto pagare troppo e anche i contenuti dell'espansione non hanno certo aiutato. I membri del nostro team hanno completato l'intera espansione in circa venti ore, il che è sostanzialmente paragonabile all'espansione L’Ira de Druidi. Il numero dei collezionabili è stato gonfiato all'estremo: 148 di essi evidentemente pigiati in una mappa che non era in realtà più grande di quelle delle altre espansioni, rendendo palese un tentativo di estendere artificialmente il tempo di gioco con molti oggetti da raccogliere.

La risposta generale dei fan è stata quindi tiepida. Molti non erano affatto entusiasti di vestire i panni di Havi, specialmente a causa del precedente ruolo di antagonista nel gioco principale in cui essenzialmente sembrava apparire come un perfido despota. I giocatori non si sono quindi affezionati a questo personaggio, ma sono stati costretti a mettere da parte la loro Eivor personalizzata in questa espansione. Fondamentalmente, tuttavia, è stata la dominante inclinazione verso la mitologia che ha lasciato l'amaro in bocca alla maggior parte dei fan più accaniti, in quanto gran parte dei nuovi contenuti dedicati alla lore sono stati purtroppo lasciati all'immaginazione, lasciando molti giocatori frustrati riguardo alla canonicità. Per coloro che sono arrivati alla fine, ci sono stati alcuni sviluppi vagamente interessanti che circondano il dispositivo Salakar e gli “Elfi”, ma purtroppo non sappiamo se qualcosa di tutto ciò abbia un significato per il futuro. La storia ci dice che molti di questi fili narrativi non vengono mai più ripresi, ahimè, o tutt’al più vengono forse relegati in un fumetto…

In conclusione, non è possibile non criticare il fatto che si sia trattata di una sopravvalutata espansione riconfezionata in una versione separata per cercare di legittimare il suo prezzo elevato. Purtroppo, questo contenuto non è riuscito a convincere la maggior parte dei fan né per quanto riguarda il suo valore monetario, né in termini di importanza per la lore.



MASTERY CHALLENGE


A prima vista sembrava un'aggiunta divertente. Dopotutto, già nei precedenti giochi di AC c’erano state modalità dedicate alle sfide. Tuttavia, si sono rivelate piuttosto frustranti, richiedendomi spesso di consultare i video su Youtube per vedere come diavolo poter ottenere l'oro. In tutta onestà, probabilmente non mi sarei preoccupata di questa modalità, se non fosse che il complezionista che è in me non poteva lasciare le cose a metà. È stato pesante quindi, dedicare spesso una decina di minuti ad una sfida particolare, solo per fallire proprio verso la fine e doverla ripetere più volte.

Ciò è ulteriormente complicato dal fatto che la difficoltà era bloccata artificialmente su un valore prestabilito. Quelli di noi che normalmente giocano in una modalità più facile si sono trovati spiazzati. In effetti, guardando i dati dei trofei su PS5 al momento della stesura di questo articolo, solo lo 0,1% dei giocatori è riuscita a completare la modalità ottenendo tutti ori. Come per La Saga Dimenticata, questa è una modalità che probabilmente necessita di opzioni per impostare la difficoltà in modo da soddisfare le abilità di tutti i giocatori (o semplicemente basterebbe non legare obiettivi a queste modalità, per permettere a noi complezionisti di dormire sonni tranquilli). Alla fine trovo che nel complesso sia più frustrante che divertente, ma almeno c'erano alcune missioni narrative legate a questa modalità che hanno suscitato un minimo di interesse.



PROBLEMI TECNICI E PATCH


Spezzando una lancia a favore di Ubisoft, c’è da dire che sono stati aggiunti al gioco alcuni oggetti molto utili in termini di opzioni. Molte delle lamentele sul gioco base erano incentrate sulla furtività, quindi è stato positivo vedere una serie di nuove impostazioni per cambiare e personalizzare la nostra esperienza e sì, l'assassinio garantito con la lama celata dovrebbe essere sempre attivo, secondo me. Detto questo, non posso fare a meno di pensare che la maggior parte di queste opzioni avrebbero dovuto essere presenti fin dall'inizio del gioco e sicuramente sarebbero state più ampiamente utilizzate durante il lancio. Tuttavia, almeno avevamo alcune nuove funzionalità abbastanza utili come i loadout e l'armeria con cui sperimentare quando ci siamo collegati per le espansioni. Stranamente, però, abbiamo avuto l'opzione per tenere sempre sollevato il cappuccio, spesso richiesta dai fan, solo alla fine del ciclo di DLC e a quel punto sembrava davvero piuttosto irrilevante.

Una delle mie più grandi lamentele riguardo al gioco principale è stata la stabilità generale di Valhalla. Si è bloccato così tante volte che onestamente avevo perso il conto a circa 20. Ciò è continuato fino al secondo anno di contenuti, fino a quando alla fine sembrava essere in qualche modo stabile. Questo è successo sia su PC che su PS5, solo per confermare che non si trattava di un problema hardware, ma più che altro software. In effetti, girare sui forum ha rivelato l'entità dei problemi che Valhalla ha avuto. Si spera che le versioni future del motore Anvil si concentrino su quest'area, poiché, secondo la mia esperienza, questa è davvero la versione di Assassin's Creed più instabile di sempre.

Da buona complezionista, la mia più grande seccatura è stata con Ubisoft Connect. Ho dovuto aprire cinque (!) ticket di supporto poiché molti dei miei obiettivi o sfide presentavano dei glitch e rimanevano contrassegnati come non completati. Nonostante fornissi screenshot e video come prova, i team di supporto erano comprensibilmente inclinati a spingere le persone ad aspettare le patch, ma con ogni versione questi problemi continuavano a riapparire, al punto che incredibilmente a un certo punto alcune delle sfide completate ritornavano ad essere contrassegnate come “non completate”.

Essendo il franchise di punta di Ubisoft, i giochi non dovrebbero essere rilasciati in questo stato. Anche se siamo solidali per quanto causato dalla pandemia, questo ha afflitto anche altre grandi produzioni del settore e di certo non ho avuto tanti problemi come quelli che ho avuto con Valhalla nei giochi usciti negli ultimi due anni. Anche Cyberpunk 2077 ha funzionato perfettamente per me, nonostante l’ apparentemente scarsa reputazione del comparto tecnico. Poiché la concorrenza nel campo degli open world è in costante aumento, spero che Ubisoft si concentri particolarmente su quest’area per il prossimo Assassin's Creed.



IL NEGOZIO HELIX


Ah, eccoci di nuovo qui. Le microtransazioni vengono menzionate in tutte le mie recensioni, in particolare come critica. Ogni volta spiego quanto sono andate male e ogni volta sembra che peggiorino con ogni uscita. Ecco una statistica davvero incredibile; al momento in cui scriviamo sono 137 i pacchetti cosmetici disponibili sullo store. Con ciò intendo set di tatuaggi, pacchetti per l’insediamento, combinazioni di armature/armi ecc. Individualmente, probabilmente sono facilmente presenti oltre 1000 oggetti. Accidenti.

E’ vero, sono completamente opzionali. Lo capisco e ho già detto questa cosa in precedenza. Ma allo stesso tempo, qui parliamo di un gioco single player tripla AAA. Quando eseguo l'accesso, non mi aspetto di trovare un negozio che sembra quello di un gioco per cellulare, o un MMO free-to-play, con menu su menu di booster e caterve di oggetti. A voler fare le cose correttamente, o si fa pagare a prezzo pieno o si utilizzano le microtransazioni per supportare un gioco gratuito. Questo tipo di “dualismo” non fa davvero fare una bella figura a Ubisoft, specialmente quando vediamo altri giochi importanti che riducono le microtransazioni per via delle critiche. Prendete ad esempio Elden Ring, il gioco di ruolo open world più acclamato dalla critica e di maggior successo del 2022, non ha microtransazioni di sorta. Si dice che Assassin's Creed Mirage conterrà molti meno articoli nel suo negozio, e se questo si rivelasse vero, accoglierei a braccia aperte questo cambio di direzione. Allo stato attuale delle cose, l'accesso al gioco sta diventando imbarazzante, specialmente quando nuovi oggetti vengono aggiunti con regolarità settimana dopo settimana. Se Valhalla fosse uno spazio multiplayer persistente e noi stessimo supportando lo sviluppo dei suoi contenuti, allora andrebbe bene. Eppure, evidentemente, ci viene ancora addebitato il prezzo di vendita per intero anche per i contenuti, come visto sia con il Season Pass che con L’Alba del Ragnarok. Questo deve cambiare.




CONCLUSIONI E ANALISI

Così termina il ciclo biennale di DLC di Assassin's Creed Valhalla. Questo è stato il modello di live service più grande e più longevo mai tentato finora dal franchise. Ma cosa possiamo ricavare da questi due anni di contenuti? Ecco il mio punto di vista. In primo luogo, è durato troppo a lungo. Onestamente volevo che il gioco fosse terminato nel 2020, ma la quantità costante di contenuti significava che dovevo tenere il gioco installato per tutti i due anni. Dopotutto, questo era il piano di Ubisoft, tenere alto il coinvolgimento e far sì che le persone acquistassero dal negozio in-game. Tuttavia, su di me ha ottenuto l’effetto contrario, poiché ha portato al burnout. Mi sono trovata più volte ad essere stanca sia dell’ambientazione del gioco che del franchise, per non parlare di tutti i prodotti transmediatici che hanno mantenuto Valhalla al centro dell’attenzione per tutti i due anni. Il mio entusiasmo iniziale per la trama del gioco base ha iniziato a svanire, poiché, come detto prima, sono stati rilasciati contenuti live service inferiori agli standard in continuazione. Credo fermamente che nulla di ciò che è uscito nel periodo dei DLC sia all'altezza della qualità del gioco principale.

Quindi, per concludere, ci sono stati semplicemente troppi contenuti. Ricordo distintamente di essermi collegata per fare un'Incursione Fluviale, un contenuto che non mi piaceva molto, in un gioco che ero pronta a disinstallare già da più di un anno. Ho avuto la sensazione che non avrei mai potuto davvero chiudere questo capitolo della serie finché non avessi scritto questa recensione e questa è una rivelazione piuttosto pesante per una serie su cui ho trascorso innumerevoli ore impegnata nella produzione di contenuti negli ultimi dieci anni.

In breve, Assassin's Creed al momento ha troppi contenuti. Come ho detto nella recensione principale, l’essere così vasto non giova a Valhalla. La mappa è enorme, le serie di missioni lunghissime e tremavo al solo pensiero di tentare un New Game + . E non dovrebbe essere così. Quindi sono quasi sollevata che sia stato cancellato. Ho giocato molti dei capitoli precedenti più volte e volentieri. Il modello biennale ha davvero affievolito il mio amore per Valhalla, puramente per una sovrabbondanza di contenuti che aggiunge davvero poco alla narrativa generale.

Fortunatamente, Ubisoft ha accennato al fatto che Assassin's Creed Mirage sarà più breve. Spero che sia così. Ma cosa significa questo per il futuro? A che punto siamo esattamente con il tanto chiacchierato progetto Infinity? Ad esempio, il futuro GDR Assassin's Creed: Project Red finirà per durare nuovamente 300 ore?


Dirò solo questo. Sono contenta che Infinity avrà uno spazio multiplayer persistente. Molti degli elementi trattati in questa recensione, come le Mastery Challenge e i Festival, si adatterebbero molto meglio ad uno spazio in cui i giocatori possono utilizzare il proprio personaggio e ottenere set di armature con un vero investimento a lungo termine. Un gioco single-player semplicemente non lo supporta. Tuttavia, se avessimo un sistema che ci permettesse di creare il nostro assassino e saltare da una timeline all'altra a nostro piacimento – QUELLO sarebbe interessante per me. E’ il concetto che sta alla base di una proposta che ho fatto alcuni anni fa.

Se riuscissimo a liberarci di queste enormi mappe e offrire invece molteplici esperienze diverse e più corte, allora Infinity potrebbe essere esattamente ciò che molti fan di lunga data desiderano. Utilizzando il nostro personaggio anche nell’era moderna, potremmo anche allontanarci da quella serie di protagonisti deludenti che sono venuti dopo la scomparsa di Desmond. Basim, purtroppo, soffre dello stesso problema di Havi: è un antagonista e non qualcuno che la maggior parte dei fan apprezzerà o vorrà interpretare.

In conclusione, non vorrei mai più vedere un gioco single-player così grande come Valhalla che si spalma su due anni. A una parte di me mancano i giorni in cui avevamo un singolo DLC narrativo ma solido, e basta. Ma se Infinity può aprire le porte al multiplayer, allora sì, questo modello usato per Valhalla potrebbe funzionare a lungo termine. Dopotutto, il multiplayer è praticamente scomparso dalla serie da quasi un decennio. Con così tanti grandi franchise che offrono modalità online persistenti in cui i giocatori possono socializzare e giocare insieme agli amici, la mia speranza è che Infinity possa finalmente fare lo stesso per Assassin's Creed. Sarebbe fantastico tornare a giocare le missioni in cooperativa con gli amici, come facevamo una volta in Unity. Se non altro, però, dovessero Mirage e Infinity offrire solo esperienze per giocatore singolo più piccole e concise, sarà almeno un passo nella giusta direzione per il futuro del franchise.






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