Assassin's Creed Valhalla - Geirmund's Saga - Recensione e Riassunto
Scritto da Sorrosyss, 10 novembre 2020
Tradotto da: Marco Nota: Recensione senza Spoiler, but seguono un riassunto ed un’analisi che li contengono Assassin's Creed Valhalla: Geirmund's Saga è un nuovissimo romanzo scritto da Matthew J. Kirby, che si collega direttamente agli eventi del videogioco. I fan riconosceranno Kirby dai suoi precedenti lavori per la saga, in particolare dalla serie di tre romanzi The Last Descendants, più uno spin off a fumetti. In questa occasione Kirby ci presenta la storia vichinga di Geirmund Hjörrsson, o Hel-hide come veniva più comunemente soprannominato. Nato da madre del Bjarmaland (Russia settentrionale), la sua carnagione più scura lo faceva spiccare tra suo padre e i suoi compagni, che avevano un tono della pelle tradizionalmente più pallido. Il suo viaggio inizia nella Norvegia del IX secolo e non sorprende che questa sia la stessa epoca del gioco stesso. In quanto collegamento diretto al gioco, ci vengono mostrati vari cameo, tra cui quello della stessa Eivor in diverse occasioni. Geirmund si ritrova a cercare fortuna al di fuori della Norvegia, L'alta qualità della scrittura è ciò che ci si aspetta da Kirby, con sequenze molto descrittive che consentono di visualizzare facilmente situazioni e scene, specialmente in scene di combattimento che sono opportunamente brutali e viscerali, in linea con l’epoca. Con un sacco di tradimenti e colpi di scena nella storia, le cose rimangono interessanti mentre vediamo il personaggio di Geirmund svilupparsi da un umile secondo figlio, ad un uomo che i guerrieri seguiranno volentieri in battaglia. Kirby riesce anche a inserire in tutto questo anche alcune scene relative agli Isu che sono molto gradite. Nel complesso, si tratta di una solida saga vichinga sotto forma di romanzo breve, che offre un vero e proprio "viaggio dell’eroe" e, per chiunque cerchi di entrare ancora di più in quell’epoca,, colpisce adeguatamente nel segno e sembra congrua. A tal proposito ve lo consigliamo. Se state cercando contenuti su Assassini e Templari, questa è forse un'area in cui il libro non è pienamente all’altezza, poiché né gli Occulti né l'Ordine degli Antichi hanno un grande impatto sul procedimento narrativo, tranne che per una breve apparizione di Hytham. Geirmund's Saga è disponibile in digitale dal 10 novembre 2020, presso tutti i migliori rivenditori. La versione fisica del libro è attualmente prevista per il 2 marzo 2021. Riassunto della storia (ATTENZIONE: SPOILER)
Rogaland, Norvegia sudoccidentale, IX secolo Geirmund Hel-hide e suo fratello Hámund lasciano il loro villaggio natale di Avaldsnes per andare a caccia. Tre giorni dopo, riescono ad abbattere un cervo con arco e frecce, ma trovano Hámund si ammala rapidamente e Geirmund si rende conto che avrebbe bisogno di cauterizzare la ferita di suo fratello, cosa che fa con la sua ascia riscaldata sul fuoco. Costruendo una slitta con pelli di lupo e piccoli alberi, vi mette suo fratello e lo trascina nella notte sapendo che ha urgente bisogno di un guaritore. Dopo diversi giorni estenuanti trascinando la slitta e ormai quasi al collasso, Geirmund viene finalmente trovato sulla strada sia dai suoi amici Steinólfur e Skjalgi, sia da alcuni altri razziatori del loro villaggio. I due uomini prendono la slitta dall'indebolito Geirmund e viene deciso che un altro cavaliere, Egil, avrebbe riportato Hámund a casa nella sala del re Hjörr in sella al suo cavallo. Steinólfur e Skjalgi si prendono cura della ferita di Geirmund, con il primo che lo interroga sul motivo per cui non ha semplicemente lasciato morire suo fratello. Geirmund è pronto a difendere l'onore di suo fratello e alla fine ritornano a casa. Skjalgi parla di un danese chiamato Guthrum, che dice di aver sentito che sta radunando uomini sotto lo stendardo del re danese Bersi. Crede che l'intento sia quello di unirsi all'esercito di Halfdan Ragnarsson per conquistare le terre sassoni. Geirmund afferma che anche lui un giorno vorrebbe avere una nave tutta sua. Viaggiando nella notte, alla fine raggiungono Avaldsnes. All'interno del villaggio, vengono accolti da una veggente di nome Yrsa. Li informa che Hámund vivrà e che i due fratelli hanno anni di successi insieme nelle sue visioni. Steinólfur e Geirmund entrano nella sala del re Hjörr. Dopo essere stato accolto dai suoi sostenitori, Geirmund scopre che stanno accudendo Hámund negli alloggi, anche se ha una brutta febbre. Suo padre Hjörr riprende Geirmund per essere stato incauto con la vita di suo fratello, poiché Hámund un giorno sarà re. La madre di Geirmund, Ljufvina, è felicissima di vederlo però e lo abbraccia. Hjörr viene informato che lo jarl Styrbjorn di Stavenger aspetta di incontrarlo fuori, quindi Geirmund viene invitato ad andarlo a chiamare nella sala. Dopo aver indicato a Styrbjorn la stanza privata in cui incontrare suo padre, Geirmund si presenta a sua figlia, una vichinga dall'aspetto sorprendente di nome Eivor. Rivela che Styrbjorn non è in realtà il suo vero padre, ucciso da Kjötve - re degli Egðir - 11 anni fa. Spiega inoltre che lei e suo padre sono lì a causa delle voci di una guerra imminente che sarà intrapresa da re Harald di Sogn a nord e da re Eirik dell'Hordaland. Geirmund poi parla un po' di se stesso e del fatto che non ha una nave né compie razzie. Eivor gli dice che dovrebbe quindi considerare il suo futuro altrove, prima di andare a letto per dormire. Steinólfur e Skjalgi vengono al tavolo di Geirmund, il quale dice a entrambi che ora desidera un equipaggio per una nave. Passano i mesi. Senza mezzi per ottenere una nave, Geirmund capisce che la sua unica possibilità risiede in suo fratello, che invita a una battuta di pesca. Con la consapevolezza che Guthrum avrebbe presto fatto visita al padre in cerca di uomini e navi per le incursioni in Inghilterra, Geirmund cerca di convincere Hámund che la ricchezza e la gloria li aspettano in mare. Quando alla fine Guthrum arriva, parla di vittorie in Inghilterra e di come re Æthelred rimanga l'unica forza ad impedirgli di conquistare l'intera terra. Re Hjörr dice al danese che il Rogaland potrebbe essere in procinto di precipitare in una guerra civile e nega il suo supporto ad un assalto inglese. Dopo che Guthrum lascia la sala, Geirmund tenta di invocare il sostegno di suo fratello per convincere suo padre a fornirgli una nave per aiutarlo, ma Hámund si schiera con il padre nel desiderio di proteggere le loro terre. Geirmund dice che la sua famiglia l’ha tradito e afferma che invece andrà in Inghilterra alle sue condizioni. Mentre la nave viaggia verso sud per tre giorni, alla fine si ferma sulle coste inferiori dello Jutland per dare all'equipaggio un po' di tempo per riposarsi. Appena nell'entroterra si trova l'accampamento del re danese Bersi e Guthrum che gli presenta Geirmund direttamente all'interno della tenda del capo. Mentre la discussione cade solo sugli jarl, Geirmund torna alle tende dell'equipaggio e, dopo un piccolo battibecco con un compagno chiamato Rek, si sistema per la notte. Nei giorni successivi lui e Steinólfur addestrano Skjalgi al combattimento con la spada e ottengono scudi tutti e tre. L'ordine di partire alla volta dell'Inghilterra viene poi dato a tutti da Guthrum. In mezzo alle tempeste, l’Amante delle Onde, la nave su cui si trovano, attraversa il Mare del Nord verso l'Inghilterra. Mentre le cose prendono una brutta piega, l'equipaggio comincia a pensare che gli dei sono arrabbiati e tutti si voltano a guardare Geirmund, in quanto ritengono che sia l’Hel-hide la causa della loro sfortuna. Rendendosi conto che rimanere lì avrebbe significato la morte per mano dell'equipaggio, sceglie invece di saltare nelle acque gelide. Cadendo in profondità sotto le onde, una luce brillante investe i suoi occhi e alla fine sviene. Qualche tempo dopo, apre gli occhi ed è sorpreso di fissare il soffitto di un corridoio. Metalli decorati e pietre levigate lo circondano e presume di aver raggiunto l'aldilà. Camminando lungo un corridoio, guarda in alto per vedere l'oceano sopra di lui e si rende conto di essere effettivamente sott'acqua. Un debole bagliore proviene da un'altra stanza, dove un bracciale d'oro si trova su un altare. Entrando nella stanza, un uomo alto vestito con armatura e vesti che torreggia su di lui lo chiama, identificandosi come Völund. Geirmund riconosce il nome come quello di un dio fabbro, ma è turbato nel notare che può vedere attraverso il dio fino al muro dietro di lui. Völund appare come un ologramma, ma spiega che è un "ricordo". Geirmund si domanda perché sia stato salvato quando nessun altro sembra essere presente, a cui Völund risponde che è per via del bracciale Hnituðr. Ha inoltre spiegato che mentre la scelta è nel sangue di tutti, il bracciale è fondamentalmente un suo diritto di nascita, poiché i suoi antenati gli hanno dato un nome e l’hanno usato. Geirmund allunga la mano per toccare il bracciale, ma una luce accecante lo colpisce e sviene. Si sveglia a faccia in giù su una spiaggia fangosa. Una volta che si è ripreso, si rende conto di essere dall'altra parte del mare e in piedi su una spiaggia dell'Inghilterra, molto probabilmente nell'Anglia orientale. Mentre inizia a chiedersi se la sala sottomarina sia stata un sogno, si rende conto di stringere il luminoso Hnituðr ancora nelle sue mani. Scegliendo di tenerlo nascosto nei suoi vestiti, si dirige a sud, sapendo che i danesi si stavano dirigendo verso il fiume Tamigi. Attraversando le paludi, alla fine si imbatte in innumerevoli cadaveri e si rende conto di essere incappato in un'incursione. Un danese di nome Fasti gli va incontro, si accorge che non è un sassone e lo conduce al resto della sua compagnia. Portando un cesto di ostriche, viene presentato a Odmar, il loro capo. Si siedono insieme attorno al fuoco da campo e consumano le ostriche. Geirmund scopre che i danesi hanno un prete sassone intrappolato all'interno di una piccola tomba e una volta che tutti si sono addormentati si arrischia a scambiare qualche parola con il prete dopo avergli dato dell'acqua. Rivela che il suo nome è Torthred e suggerisce che non ci si dovrebbe fidare dei danesi e che probabilmente lo ucciderebbero nel sonno. Essendo d’accordo sul fatto che deve proseguire, Geirmund si dirige verso le vicine barche ancorate su un fiume, ma viene interrotto da Fasti, che è costretto a uccidere con una coltellata alla gola. Raggruppando tutti i remi su una barca per impedire ai danesi di inseguirli, si dirige lungo il fiume fino a un villaggio conosciuto dalla gente del posto come Medeshamstede, arrivando lì all'alba. Cercando di scambiare cibo e provviste, incontra un'accoglienza gelida da parte dei sacerdoti, poiché sono già stati razziati dai danesi. Rinunciando ad ogni speranza di concludere un accordo, torna verso la sua barca e riceve una porzione di pane da un sacerdote che segretamente gli augura ogni bene. Geirmund spiega che deve raggiungere Readingum, il luogo in cui l'esercito danese dovrebbe riunirsi. Il sacerdote afferma che il suo nome è John e che conosce la strada fino al Wessex, e a sua volta si offre di guidarlo poiché anche lui intende andare da quella parte. Mentre viaggiano, discutono delle loro convinzioni e dei loro piani, con John che gli dice che intende partire per la sua casa in Sassonia. Prende una piccola spada dalla borsa e la offre a Geirmund, affermando che probabilmente ne avrà bisogno molto di più di lui. I due uomini alla fine arrivano alla città di Durobrivæ e ancorano la barca sulla riva del fiume. Mangiando il pane duro, i due raggiungono un'antica strada romana. John menziona che si snoda verso nord fino a Jorvik, ma i due la prendono invece in direzione sud. La mattina seguente, Geirmund e John camminano insieme ai danesi, viaggiando verso sud per due giorni di fila. Un messaggero porta la notizia di una schermaglia vicino a Readingum, dove il re del Wessex, Æthelred, era stato respinto dai danesi. Sidroc afferma che ora dovrebbero marciare verso Ashdown e che il prete può rimanere indietro con i carri. Mentre Geirmund si dirige verso sud, le forze di Sidroc alla fine si imbattono in una situazione di stallo tra l'esercito danese e quello del Wessex. La banda di Sidroc di circa 300 spade attira su di sé un certo numero di sassoni e le due fazioni si scontrano, con Geirmund nel mezzo della mischia. Quando le prime linee collidono, lui si trova nelle retrovie ad aiutare i feriti, oltre a tenere la lama per un guerriero mentre inizia il suo viaggio verso il Valhalla. Alla fine la linea danese si spezza e i Sassoni si riversarono su di loro. Geirmund riesce ad abbatterne alcuni prima di rendersi conto che i danesi sono ora in piena ritirata e decide di scappare dalla battaglia con loro. Un piccolo gruppo di sassoni li blocca ad un ponte, poi un colpo tramortisce Geirmund e lo fa finire nel fiume sottostante. Qualche tempo dopo, riprende conoscenza sulla riva del fiume apparentemente incastrato in un ramo di un albero, i suoni della battaglia nelle vicinanze. Immaginando di essere troppo ferito per essere trovato, si libera con un calcio e si lascia portare via dal ruscello. Sviene e si riprende in continuazione mentre il resto della giornata si trasforma in notte, finché non viene ripescato dal fiume dai danesi. Portato al loro campo, con la ferita alla testa fasciata, alla fine cade in un sonno profondo. La mattina dopo si sveglia e trova Guthrum in piedi sopra di lui, stupito di trovarlo ancora vivo. Lottando per spiegare la sua storia, Geirmund mostrò il bracciale che aveva trovato e accidentalmente implica che sia un dono per Guthrum, che è felice di riceverlo. Dopo essersi addormentato di nuovo, Geirmund si sveglia e trova i volti familiari di Steinólfur e Skjalgi che lo guardano dall'alto. Rivelano che ora si trova a Readingum, ed era lì da quattro giorni. Apparentemente la battaglia era andata male per i danesi, con il re Bersi e lo Jarl Sidroc entrambi uccisi nel caos. Passa una settimana e Geirmund riprende lentamente le forze. Alla fine riesce ad andare a far visita a Guthrum nella sua tenda e racconta la sua storia da quando è saltato giù dalla nave settimane prima. Chiede dove sia la spada di suo fratello e qui scopre che il capitano della nave Rek ne ha preso possesso credendolo morto. Precipitandosi ad affrontarlo, si lancia in una sfida d'onore, con il vincitore del duello che si terrà la spada non appena verrà versato del sangue. Nonostante sia indebolito, Geirmund combatte valorosamente, fino a quando Rek alla fine lo sconfigge, tagliandogli la guancia e ponendo così fine alla battaglia. Geirmund tornò alle tende, crollando per la stanchezza e la vergogna. I giorni passano ancora una volta, mentre i danesi si avventurano in diverse schermaglie. Geirmund incontra Birna, una shieldmaiden che ha promette di addestrarlo ulteriormente in combattimento. Mentre i due duellano, si rende conto che lei è senza dubbio migliore di lui anche se non era ferito. Mentre discutono della guerra fino a quel momento, Geirmund si rende conto che la loro posizione è orribilmente esposta agli attacchi delle navi e chiede aiuto per posizionare delle difese sui fiumi circostanti costruendo profonde barriere di pali per impedire il passaggio. Dopo aver completato le barriere, nell’accampamento si festeggia per un breve periodo, ma poi improvvisamente suona l'allarme. Come previsto, una nave sassone è finita contro la palizzata ed è rimasta intrappolata. I danesi cominciano a brandire archi e a far piovere frecce sui Sassoni costringendoli a ritirarsi. Geirmund viene immediatamente chiamato eroe dalla maggior parte dell’accampamento. Pochi giorni dopo, Halfdan fa ritorno da una battaglia vittoriosa e viene a conoscenza del coraggioso piano di difesa di Geirmund. Il successo merita una ricompensa e Halfdan dichiara che gli sarebbe stato dato un piccolo manipolo di uomini da guidare e che gli sarebbero stati dati presto degli ordini. Geirmund lascia la tenda deliziato e mentre condivide la notizia con Birna, lei gli rivela che anche lei avrebbe combattuto per lui. Nei giorni successivi incontra molti degli uomini che si erano impegnati a combattere per lui e ne apprende i punti di forza e di debolezza. Impressionato dai giuramenti e dalla solidarietà, Halfdan dà finalmente l'ordine che stavano aspettando. Devono attaccare Wælingford, per strappare il controllo del fiume Tamigi al Wessex. Con solo 23 uomini al suo comando, Geirmund sa che prendere la roccaforte è probabilmente impossibile. Quindi sceglie di usare invece l'inganno. Mettendo il cadavere di un sassone in cima a tre croci su delle barche, le incendia giocando sulle loro paure pagane. Di notte, il suo gruppo ha poi suonato i corni facendo finta che un vasto esercito fosse in agguato. Gridando in direzione della roccaforte, dice loro che hanno tempo fino all'alba per andarsene o affronteranno la sua ira. Ovviamente la mattina dopo i Sassoni se ne sono andati e il gruppo di Geirmund porta a casa una facile vittoria. Poco tempo dopo, un confuso Guthrum e Halfdan arrivano per esaminare la fortezza che è stata conquistata. Guthrum lascia lì parte dei suo stessi uomini, mentre Halfdan torna a sud. L'obiettivo è ora quello di spingersi a sud verso Bedwyn per trovare i leader del Wessex. Mentre i danesi onorano i loro morti, molti rimangono stupiti di come Guthrum fosse sopravvissuto da solo nel mezzo della battaglia. Molti abbandonano addirittura Halfdan e nominano Guthrum il loro nuovo re. Geirmund chiede se indossava ancora l'anello di Völund, e Guthrum risponde di sì. Mentre Geirmund si domanda quali poteri offra, viene informato del fatto che se le vittorie fossero continuate, sarebbe presto diventato uno jarl. Passa un mese e ai danesi giunge la notizia che le ferite hanno avuto la meglio su Æthelred e che suo fratello, re Ælfred, è salito sul trono del Wessex. I danesi continuano ad inoltrarsi nel Wessex, stabilendosi infine in un'antica fortificazione romana nota come Searesbyrig. Con loro grande sorpresa, invece di nascondersi nella sua residenza, Ælfred stesso resta in agguato su una collina che li sovrasta, con l'esercito sassone al suo fianco. Guthrum suggerisce che più a lungo aspettano, maggiore sarà la forza dei sassoni. Halfdan è d'accordo e i danesi decidono di lanciarsi all'attacco. Dividendo di nuovo le loro forze, i danesi devono sopravvivere a diverse raffiche di frecce, prima che i sassoni si ritirino improvvisamente. Guthrum appare prontamente accanto a Geirmund informandolo che ha concordato una pace molto costosa per Ælfred. Geirmund è confuso dalle azioni di Guthrum, poiché pensava che l'intento fosse quello di prendere il Wessex con la forza. Guthrum sostiene che prendere il Wessex è una cosa, ma tenerlo è tutt'altra, e hanno bisogno di risorse e argento, che la pace che avevano raggiunto garantiva loro. Mentre si sistemano nell’accampamento, Ælfred invia un messaggero per discutere i termini della pace, che Geirmund riconosce essere John, il sacerdote con cui aveva viaggiato. Quando riescono a parlarsi, John rivela che i sassoni lo avevano strappato ai danesi, ed era stato al servizio del re per un po' di tempo. Con la pace finalmente raggiunta, i re danesi improvvisamente ricchi accettano di lasciare il Wessex entro l'anno. Geirmund rimane deluso di aver perso il Wessex, ma giura di tornare un giorno. Tornando ad est in barca, Geirmund si ritrova a Lunden. Con l'arrivo dell'inverno, i danesi iniziano a preparare gli alloggi per i mesi più freddi e molti iniziano un periodo di riposo. Non è il caso di Geirmund, che finisce per sventare un tentativo di omicidio da parte di uno jarl di Halfdan noto come Krok. Si scopre che il danese Fasti che aveva ucciso nell’Anglia orientale era imparentato con Halfdan e ora stava per scatenarsi una faida. Su suggerimento di Guthrum, Geirmund parte verso nord, dove ora risiedono i compagni norvegesi. Quelli a lui più vicini, scelgono di viaggiare con lui, inclusi Steinólfur, Skjalgi e Birna. Alla fine giunge la voce al tempio che la sorella di Torthred, Tova, era stata rapita da Krok e dal suo gruppo, e che il danese intendeva usarla contro i monaci. Si scopre anche che la pace in Mercia era finita quando nel momento in cui i danesi avevano invaso le terre del leader sassone locale. Torthred e i suoi monaci temono per le loro vite e alla fine decidono che non hanno altra scelta che addentrarsi nel Wessex per sicurezza. Offrendo argento in cambio di Tova agli uomini di Krok, Geirmund riesce a salvarla ed eliminare quattro degli uomini di Krok. Torthred e Geirmund si salutano, con quest'ultimo che cerca di attirare gli uomini di Krok in un punto adatto per un'imboscata. Mentre corrono attraverso il fiume vicino, si imbattono in una barca ormeggiata lì, e Geirmund riconosce la shieldmaiden: è Eivor. È allo stesso tempo scioccata e felice di vederlo, ma l’arrivo di Kork e dei suoi uomini provoca una situazione di tensione tra i due gruppi. Eivor di Ravensthorpe si dichiara jarl dell'area dicendo a Krok e Geirmund che devono porre fine alla loro faida con un duello e i due uomini decidono che sarà uno scontro mortale. Dopo una dura battaglia, Geirmund fatica a tenere testa a Krok, ma ancora una volta usa la sua astuzia e inizia a provocarlo. Come previsto Krok diventa incauto e Geirmund è in grado di sferrare un attacco mortale. Mentre Krok giace morente, i suoi uomini ne approfittano per caricare, ma Eivor e il suo equipaggio li uccidono in pochi secondi. Volendo ricambiare l'ospitalità mostratale in Norvegia, invita Geirmund e il suo equipaggio a bordo della sua nave e si recano al suo insediamento, Ravensthorpe. Mentre viaggiano in nave, Geirmund informa Eivor di tutto quello che gli è successo. A sua volta, lei gli racconta che Harald di Sogn si era recato nel nord della Norvegia e che i suoi genitori erano fuggiti in Inghilterra, a Jorvik. Anche lei era stata costretta a fuggire per lo stesso motivo. Arrivando al suo villaggio, il gruppo si dirige verso la sua sala. Geirmund viene presentato a Hytham, un uomo della Siria, che sembra essere a conoscenza del nome Hel-hide. Afferma di essere un cercatore di conoscenza ed è interessato all'apparente nuova invincibilità di Guthrum di cui aveva sentito parlare. Geirmund si dirige alla capanna della veggente del villaggio, in cerca di risposte sul suo destino. Lei lo accoglie, ma gli offre la sua conoscenza in cambio della sua spada sassone, gettandola nel fuoco. Gli rivela che il tradimento è ancora sulla strada, un evento che pensava fosse già accaduto. Torna quindi da Eivor e gli altri e insieme cenano e bevono fino a notte fonda. Parla con Eivor di come sua madre aveva lasciato lui e suo fratello a un'altra madre per quattro anni quando erano nati, mentre lei trovava il coraggio di informare il padre. Alla fine, ubriaco, viene messo a letto da Eivor e cade in un sonno profondo. La mattina dopo, prende una barca e si dirige a nord da solo. Risalendo il fiume Ouse, si dirige verso Jorvik. Chiedendo indicazioni in giro, trova subito la casa dove vivono i suoi genitori. E’ sollevato nel vedere che la loro precedente discussione è stata dimenticata e tutti si abbracciano felici. Apparentemente Hámund ha invece scelto una vita in mare in cerca di nuove alleanze. Dopo aver parlato un po’, il padre di Geirmund parte per partecipare al consiglio locale, dove serve il re sassone Ricsige. Dopo aver parlato un po' con sua madre, Geirmund va a cercare suo padre e lo trova mentre osserva la campagna. Hjörr gli spiega che la resa delle loro terre ha contribuito a evitare spargimenti di sangue e che ora vuole semplicemente una vita di pace. Passano diversi giorni e giunge il momento per Geirmund di tornare al suo gruppo che si sta radunando con Guthrum in un luogo chiamato Grantabridge a sud. Prima di lasciarlo, i suoi genitori gli regalano un cavallo di nome Enbarr e questo lo facilita nel suo viaggio. Quando alla fine arriva a Grantabridge giorni dopo, viene ben accolto dal suo gruppo di Hel-hide. Incontrandosi con Guthrum, discutono la strategia su come affrontare ancora una volta il problema di conquistare il Wessex. Per cogliere Ælfred alla sprovvista, devono distrarre le sue truppe. Viene così deciso che Geirmund e il suo gruppo avrebbero fatto irruzione nei villaggi lungo il Tamigi, per cercare di attirare le forze del re sassone. Viene offerta una notevole somma per tutti i guerrieri che si uniranno a questa crociata, molto probabilmente perché Guthrum non si aspetta che molti, se non nessuno, facciano ritorno. Inizia un nuovo giorno e la linea di un esercito sassone appare all'orizzonte: Ælfred stesso apparentemente è lì per vedere i troll con i suoi occhi. Sapendo che fuggire avrebbe rivelato il loro numero, Geirmund grida che devono prepararsi a difendere la fortezza. Come previsto, poco dopo compare un ariete sassone per sfondare i cancelli del forte, costringendo gli Hel-Hide a mettersi sulla difensiva e versare acqua calda e cera su tutti i sassoni che si avvicinano troppo. Non serve a molto però, poiché Ælfred apparentemente decide di ritirarsi, forse rendendosi conto dell’inganno messo in atto. Inseguendoli lentamente, gli Hel-hide si rendono conto che un esercito danese è stato ucciso da Ælfred, a giudicare dal numero di morti intorno a loro. Imbattendosi in alcuni ladri di cadaveri, Geirmund apprende della leggenda di una fucina chiamata Wayland su un tumulo locale. Geirmund va a indagare e trova un altro ologramma di Völund, anche se questo evidentemente non condivideva i ricordi con l'ultimo. L'ologramma è sorpreso dal fatto che Geirmund cederebbe uno dei suoi anelli, dato il potere che esercitano. All'improvviso Geirmund si rende conto di cosa deve fare, ma deve aspettare fino a quando il Wessex non sarà al sicuro nelle loro mani. Dopo cinque giorni di viaggio arrivano a Defenascire. Li raggiunge la notizia che la maggior parte della flotta danese è dispersa in mare a causa di una tempesta, perdendo circa 3.000 guerrieri. L'atmosfera diviene cupa e molti si chiedono se gli dei li hanno abbandonati. Un messaggero li informa quindi che Guthrum ha preso Wareham e negoziato un accordo di pace con Ælfred. Geirmund rimane sbalordito nel sentire che il Wessex è di nuovo scivolato via dalle loro mani. Tuttavia, Guthrum pianifica di rompere quella pace in cambio di un attacco tra quattro giorni contro Ælfred a Cippanhamm. Recluta quindi tutti i danesi in grado di partecipare alla battaglia. Sapendo che ciò include i suoi genitori ed Eivor, Geirmund dichiara che anche loro si sarebbero messi in marcia. Durante il viaggio, un Hel-hide di nome Rafn cade da cavallo, procurandosi una ferita accompagnata dalla febbre. Geirmund dichiara che non lascerà nessuno indietro e giura di restare con lui. A Birna viene offerta l'opportunità di guidare il gruppo e gli altri marciano con lei. La ferita di Rafn peggiora e l'amputazione del braccio sembra l'unica soluzione per salvargli la vita. Dopo averlo legato, il triste compito di tagliare il braccio ricade su Steinólfur. Il fratello di Rafn, Vetr, sceglie di restare con lui mentre guarisce, ma insiste che Geirmund prosegua per la battaglia. I giorni passano e una sera Geirmund nota due figure in tunica che lasciano il tempio a tarda notte. Curioso, ne intercetta uno, scoprendo che si tratta di John il prete, che ha recapitato messaggi direttamente da Ælfred. Mettendolo in guardia per via di questo tradimento, lascia andare John un'ultima volta. Leggendo i messaggi che ha ricevuto, diviene chiaro che Ælfred e Guthrum stavano lavorando insieme e coordinando vittorie e sconfitte, con Ælfred che tiene il Wessex in cambio delle terre orientali e Guthrum che diventa cristiano. Non avendo altra scelta, Geirmund sceglie di affrontare Guthrum. Chiedendo indietro il bracciale Hnituðr, promette in cambio di lasciar perdere il Wessex e la pace pianificata da Guthrum. Quest'ultimo rifiuta e i due si scontrano. Il potere di Hnituðr significa che qualsiasi colpo di spada di Geirmund viene rallentato o fermato, mentre gli attacchi di Guthrum lo colpiscono con la forza di due uomini. Dopo diversi tentativi falliti di sferrare un colpo e dopo aver perso la sua arma, Geirmund si apre i vestiti ed estrae il coltello datogli da Bragi prima di lasciare la Norvegia. Usando il suo corpo come leva, riesce a sferrare un colpo con il coltello nella gamba di Guthrum, facendolo barcollare all'indietro verso l'altare. Rendendosi conto che ora è vulnerabile ad un semplice coltello, Guthrum implora per la sua vita e cede il bracciale Hnituðr a Geirmund, che lo mette volentieri sul suo braccio. Geirmund vede che i regni sorgeranno e tramonteranno, ma che Guthrum non dimenticherà mai il nome Hel-hide. Da quel giorno Geirmund ottiene poi ulteriori glorie, soprattutto in mare. I racconti parlano di un uomo che nessuna arma riesce a toccare e la sua fama e le sue vittorie si accumulano. Molti concordano sul fatto che sia un re anche al di là del suo bracciale speciale e quando alla fine viene calato nella sua tomba, l'Hnituðr non si trova da nessuna parte, diventando leggendario insieme al vichingo. Considerazioni finali - Analisi La storia di Geirmund è stata un viaggio lungo e ha mostrato davvero l’evoluzione del suo carattere mentre si sviluppava sia nella forza che nello status sociale. Sicuramente si adatta bene all’idea di un protagonista avvincente, schietto e onorevole, mi ha fatto piacere vederlo ricevere una ricompensa per la sua determinazione alla fine della sua storia. Sembra davvero che la sua avventura sia stata raccontata per intero e non mi aspetto che di vedere un sequel né credo che ci sia bisogno di averne uno. È stato bello vedere diversi personaggi del gioco stesso presenti e sarà interessante forse vedere alcuni di questi eventi del libro effettivamente incrociarsi e svolgersi anche all'interno dello spazio di gioco, quindi si può sicuramente dire che, in questo senso, potrà migliorare l’esperienza. Sicuramente abbiamo ricevuto delle belle informazioni su Eivor, su come pensa e opera, poiché questa è probabilmente una delle principali attrattive del libro per la maggior parte dei fan. Sebbene il libro sia fortemente incentrato sul racconto di una saga vichinga, è stato confortante vedere alcuni elementi più tradizionali di Assassin's Creed come gli Isu. Abbiamo visto un nuovo membro della Prima Civilizzazione, Völund, che si è rivelato essere un fabbro, simile in un certo senso a Efesto. L'Hnituðr è di per sé un Frutto dell’Eden piuttosto intrigante e sembra generare campi di forza in modo simile al frammento ottenuto da Connor in Assassin's Creed III, anch'esso di fatto un anello. In termini di legami diretti con gli Assassini, gli Occulti sono stati vagamente menzionati, ma non c’è molto di cui parlare. Ovviamente molto di ciò che Hytham ha in mente verrà rivelato nel gioco, ma ha chiaramente forti connessioni per quanto riguarda la raccolta di informazioni. Ha anche un deciso interesse per l’Hnituðr, quindi possiamo supporre che sia a conoscenza anche degli Isu e delle loro reliquie. È un peccato che non ci siano elementi relativi al Presente nel libro, anche se posso certamente capire, con il collegamento diretto alla storia di Layla Hassan, che Ubisoft vorrebbe evitare di menzionarlo in questo libro. Nel complesso, però, il romanzo è un successo e per i fan più accaniti questa è una bella anteprima di ciò che ci aspetta nel gioco.
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