L'ascesa e la caduta del progetto surrogato - Parte 1
Markuz, 7 settembre 2014


La componente del presente di Assassin's Creed IV: Black Flag non ha portato avanti la trama generale come potrebbero aver fatto i suoi predecessori (e sarebbe comunque un argomento di cui discutere), ma sicuramente ha mantenuto ciò che era stato promesso durante la campagna di marketing in termini di contenuti secondari. Tra quelli più incentrati sulla trama possiamo sicuramente annoverare i documenti di Abstergo Entertainment e Abstergo Industries, i commoventi file di Desmond, i Postit ed i file del Soggetto Zero e quindi vogliamo dedicare questo pezzo esattamente all’analisi di questi ultimi.

Pronti a partire?
Nemmeno i file del Soggetto Zero sono importanti per la progressione della trama del presente, ma sicuramente ci danno un’idea delle “basi storiche” che hanno portato allo sviluppo del Progetto Campione 17 che abbiamo visto in Assassin's Creed IV: Black Flag, entrambi sistemi che permetteva a chiunque di sperimentare i ricordi genetici di un altro individuo (Desmond, nello specifico). Come visto nei precedenti capitoli della nostra amata saga, questa possibilità non è stata presente fino alla fine del 2012 (con il multiplayer di AC3 e con AC3: Liberation), ad eccezione del Data Dump Scanner di Project Legacy. Questo è accaduto perché fino a quel momento l’Animus e le sue evoluzioni erano state un vantaggio sia per Abstergo che per gli Assassini, anche considerando la “limitazione” dell’essere in grado di esplorare solo le vite degli antenati del soggetto studiato. Come vedremo, la motivazione tecnica dietro a ciò, quando fu testata per la prima volta l’idea di rivivere la vita degli antenati di altre persone, fu la mancanza della necessaria potenza di calcolo, ma ciò non spiega perché la tecnologia (che allora era già disponibile) non sia stata quasi mai menzionata fino al 2014. I file del Soggetto Zero non solo ci danno una risposta su questo, ma ci mostrano anche personaggi nuovi ed anche già conosciuti nel presente, una trama nel passato con riferimenti a personaggi storici reali ed anche la presenza di un manufatto. In parole povere è un capitolo a se stante di Assassin’s Creed in scala ridotta.
Senza ulteriori indugi, dunque, scaviamo a fondo in questi file.

"Soggetto Zero" — audio file 1



Dipendente Abstergo Sconosciuto: Data, 16 agosto 2013. Le clip audio seguenti sono state selezionate tra più di centosessanta ore di registrazioni su bobina, trovate nella residenza del defunto Dottor Warren Vidic, a seguito del suo omicidio nel dicembre 2012. Secondo le etichette presenti sui contenitori dei nastri, queste registrazioni furono eseguite per un periodo di più di 14 mesi tra il 1980 e il 1981 senza il consenso del soggetto interessato, la signora Aileen Bock, collega del Dott. Vidic e creatrice del Progetto Surrogato di Abstergo. Ora la signora Bock è deceduta. Va sottolineato il fatto che il Dott. Vidic ha effettuato queste registrazioni illegalmente e di sua spontanea volontà, usando microspie e microfoni nascosti. Abstergo Industries non era a conoscenza delle sue azioni e declina ogni responsabilità per l’accaduto.

Questa introduzione, per quanto breve possa essere, è ciò che lega i file che andremo ad analizzare. Questo dipendente sconosciuto sta probabilmente scrivendo un report per i suoi superiori dopo aver trovato le registrazioni su bobina che Vidic aveva fatto nel periodo 1980-1981 e poi nascosto nella sua residenza. Veniamo anche a sapere che questo report (e la selezione dei nostri cinque file audio) è avvenuto dopo la morte di Vidic e che le clip audio sono state registrate in segreto, il che significa che questi nastri erano parte di uno dei piani di Vidic all’inizio degli anni ’80 e quindi già allora era l’individuo calcolatore che abbiamo conosciuto nei primi capitoli della saga di di Assassin’s Creed. Quindi perché Vidic registrò tutti questi nastri audio per mezzo di microspie e microfoni nascosti? La risposta si trova nel progetto denominato "Surrogate Initiative" o "Progetto Surrogato" e nella sua creatrice, la Dott.ssa Aileen Bock.




(Rumore meccanico, questa scena probabilmente avviene in un laboratorio di Abstergo)

Satish: E ci siamo. Condensatori a piena potenza. Vai col segnale. Un po’ di più. Senti niente?

Aileen Bock: Non esitare. Raddoppialo.

Satish: No, andiamo con calma. Venti percento.

Aileen Bock: Trenta.

Satish: Aileen, vacci piano. Siamo a 6 più di ieri.

Aileen Bock: E incrementa gli input.

Satish: Troppo rischioso.

Aileen Bock: Non se separiamo i segnali I/O.

Satish: Venticinque percento. Rilassati.

Aileen Bock: Ah, Okay! Ecco! Vedo qualcosa... Io...

Satish: Cos’è?

Aileen Bock: (In tedesco: Mio Dio.) Sento parlare.

Satish: Stai.. Stai bene?

Aileen Bock: (In tedesco: Sì, sento parlare!)... E’... E’ tedesco... (In tedesco: Il mio nome è Miriam Kurtz...) Vedo una luce. E’ fredda.

Aileen Bock: (In tedesco: non dirò niente!)... c’è un uomo con me ...(In tedesco: Vi ho già detto tutto quello che sapevo!) (singhiozza, sospira)

Satish: Tenete d’occhio i suoi parametri vitali.

Aileen Bock: (In tedesco: Il mio nome è Miriam Kurtz, e sono una Navajo!) (pausa) Des Hitlers Zwang / der macht uns klein / noch liegen wir in Ketten. / Doch einmal werden wir wieder frei, / wir werden die Ketten schon brechen.

Satish: Aileen?

Aileen Bock: Denn unsere Fäuste, die sind hart,ja / und die Messer sitzen lose / für die Freiheit der Jugend / kämpfe Navajos! (sospira)

Satish: Spegnete!

Impiegato Abstergo Sconosciuto: Ridurre la potenza!

Aileen Bock: Kämpft Navajos!

Satish: Tiratela fuori!

Aileen Bock: (sospira) (ansima)

Satish : Ossigeno. Aprite la valvola!

Aileen Bock: No. (tossisce) No, Satish, Sto... Sto bene. Davvero.

Satish: Smetti di fare l’eroina. Respira e basta.

Aileen Bock: (respira)

Satish: Meglio?

Aileen Bock: Sì... Sì, grazie. Abbiamo ottenuto qualcosa?

Satish: Ci vorrà un po’ per l’analisi. Cosa hai visto?

Aileen Bock: Non si è trattato solo di vedere... ma di sentire. Essere. Ero... Ero spaventata.

Satish: Stavi gridando in tedesco.

Aileen Bock: Penso di essere stata IN Germania, credo. Ero in Germania, Satish. (sorride) (respira)

Ci viene immediatamente presentata la nostra protagonista, la Dott.ssa Aileen Bock, e il suo più stretto collaboratore (e probabilmente un Tecnico dell’Animus) Satish. Il file audio comincia nel bel mezzo dell’azione con Aileen che dà ordini riguardo alle impostazioni dei parametri di una macchina che molto probabilmente è un Animus o qualche sua derivazione. Satish sembra avere un approccio "conservativo" mentre Aileen chiede l’opposto. Subito dopo possiamo capire perché Satish dice ad Aileen di “andarci piano": Aileen inizia a dire che sta vedendo una luce fredda e sente delle persone che parlano in tedesco. Il che significa che la stessa Aileen sta fungendo da soggetto test (non sappiamo ancora per cosa)
No, non loro...
ed ecco perché Satish sembra essere preoccupato.

Mentre descrive ciò che vede, Aileen comincia a parlare in tedesco e dice che il suo nome è Miriam Kurtz e che è una Navajo. Quindi Miriam sembra essere l’antenata di Aileen ed aggiunge anche che appartiene ai Navajo, che, come vedremo, non è un riferimento al Popolo Navajo. Miriam vede una luce fredda puntata su di sé e si trova in una stanza con un uomo a cui grida che non dirà altro oltre a quello che ha già detto. Sembra che Miriam si trovi in una situazione molto difficile ed è qui che inizia a gridare:

Des Hitlers Zwang, der macht uns klein,
noch liegen wir in Ketten.
Doch einmal werden wir wieder frei,
wir werden die Ketten schon brechen.
Denn unsere Fäuste, die sind hart,
ja--und die Messer sitzen lose,
für die Freiheit der Jugend,
kämpfen Navajos.



Che tradotto sarebbe:

I dettami di Hitler ci rendono piccoli,
siamo ancora intrappolati dalle catene.
Ma un giorno cammineremo di nuovo a testa alta,
nessuna catena può trattenerci.
Poiché duri sono i nostri pugni,
Sì! E lame ai nostri polsi,
affinché la gioventù sia libera,
Navajo all'attacco.


Targa commemorativa sita a Colonia
sul luogo dove il 25 ottobre 1944 vennero impiccati
pubblicamente, tra gli altri, alcuni giovani
Pirati della Stella Alpina
Questa non è una “poesia” / motto creato apposta per il gioco. Questo è il testo reale che cantavano i Navajo, un sottogruppo dei cosiddetti Pirati della Stella Alpina, un gruppo di giovani che comparve nell’ovest della Germania alla fine degli anni ’30 in risposta alla stretta irreggimentazione della Gioventù Hitleriana, l’organizzazione giovanile del Partito Nazista. Dunque dopo questa breve ricerca siamo già a conoscenza di parecchie informazioni: i ricordi di Miriam sembrano riguardare un periodo di tempo che va dalla fine degli anni ’30 fino alla prima metà degli anni ‘40, Miriam fa parte dei Navajo, quindi dovrebbe essere una delle molte persone che si ribellavano al regime di Hitler, e possiamo anche ipotizzare, come indicato da Hephaestus, che i Navajo (o i Pirati della Stella Alpina) potrebbero in qualche modo avere dei legami con gli Assassini (o per lo meno che la frase “E lame ai nostri polsi” sia un sottile riferimento scelto da Darby McDevitt, lead script writer di AC4).

Quindi, come abbiamo visto, Aileen continua a parlare in tedesco ed ecco perché Satish ordina di spegnere la macchina simil-Animus che sta usando. Solo dopo qualche momento Aileen riprende conoscenza, anche se è spossata a causa di ciò che ha provato. La cosa però non la tocca minimamente, in quanto è felicissima che il suo esperimento abbia avuto un esito positivo, portandola “IN Germania”.




(Il giorno successivo, rumori in sottofondo di una caffetteria / ristorante)

Satish: Buongiorno. Riposata?

Aileen Bock: Esausta. Quella di ieri è stata... un’incredibile scoperta.

Satish: Sembra di sì. Come è stato?

Aileen Bock: (spostandosi dalla caffetteria al laboratorio) E’ tutto un po’ annebbiato, ma... ho rivissuto i ricordi di una giovane donna tedesca. Di circa vent’anni, penso. Un uomo mi stava interrogando. Incombeva su di me e mi faceva delle domande. Urlava contro di me, ma io urlavo contro di lui. E poi questa... questa poesia è venuta fuori. Come un canto.

Satish: Affascinante. Non vedo l’ora che tu ascolti il nastro.

Aileen Bock: E’ pronto?

Satish: Sì. Abbiamo translitterato i dati in un file audio. Ci è voluta tutta la notte per processare la lingua.

Aileen Bock: Fallo partire.

Satish: Ovviamente. Siediti. A giudicare dalla questione soggetto e dall’ambientazione, direi che sei finita da qualche parte in Germania negli anni ‘40. Una o due generazioni fa. Durante la Guerra, immagino.

Aileen Bock: In Germania negli anni ‘40? Deve trattarsi di Miriam Kurtz. La madre del mio ex marito.

Satish: Quindi... non è legata a te in nessun modo?

Aileen Bock: Oddio, spero di no. Non vorrei proprio scoprire che il mio ex marito è anche mio fratello.

Satish: (ride) Beh, se era Miriam Kurtz, allora abbiamo fatto un fuoricampo. Ti sei inserita completamente nella linea di sangue di qualcun altro.

Aileen Bock: Festeggiamo?

Satish: Prima ascoltiamo...

Dipendente Abstergo sconosciuto : Progetto Surrogato, Sessione Test 23. 29 luglio 1980. Soggetto, Aileen Bock. Campione DNA, SB1970.

Satish: E’ un po’ confuso all’inizio. Questa sei tu mentre ti sistemi nel ricordo.

(rumore)

Interrogatore: Il tuo nome, dillo!

Miriam Kurtz: Mi chiamo Miriam Kurtz.

Interrogatore: Più forte!

Miriam Kurtz: Mi chiamo Miriam Kurtz e sono una Navajo!

Interrogatore: Dove hai visto il manufatto l’ultima volta? Chi lo ha ora?

Miriam Kurtz: Non dirò niente. Vi ho già detto tutto ciò che sapevo.

Interrogatore: Non ti credo. Chi ha il manufatto!

Miriam Kurtz: I dettami di Hitler ci rendono piccoli e siamo intrappolati dalle catene. Ma un giorno cammineremo di nuovo a testa alta, nessuna catena può trattenerci.

Interrogatore : Basta!

Miriam Kurtz: Poiché duri sono i nostri pugni, sì! E lame ai nostri polsi, affinché la gioventù sia libera, Navajo all'attacco!

Interrogatore: Rinchiudetela!

Miriam Kurtz: Navajo all'attacco!

Satish : E qui ti abbiamo tirata fuori.

Aileen Bock: Wow. Quanto ci vorrebbe per avere una rappresentazione visiva di tutto questo?

Satish: Mesi, purtroppo. CI sono volute tredici ore solo per processare l’audio. La rappresentazione visiva ci metterebbe molto di più.

Aileen Bock: Ma Vidic è in grado di registrare sia l’audio che il video in tempo reale. Come ci riesce?

Satish: I suoi soggetti stanno esplorando i loro stessi ricordi genetici. Ciò richiede molta meno potenza di calcolo su-

(suono di cercapersone)

Aileen Bock: Aspetta, scusami. Sono Aileen.

Segretaria: Ciao. Hai un appuntamento alle 10 nell’ufficio di Lillian. Sono le 10:13.

Aileen Bock: Merda! Scusa. Dille che sarò subito da lei. E… dille che ho delle buone notizie.

Segretaria: Nessun problema.

Satish: Sei nei guai?

Aileen Bock: Il report mensile sull'avanzamento lavori. Sto cercando di essere onesta sui nostri progressi, ma non importa quanto io abbellisca i nostri dati, Warren Vidic piomba in scena promettendo la luna per pochi spiccioli e ottiene dieci volte più fondi per il suo Progetto Animus.

Satish: Beh, stiamo usando la sua tecnologia Animus... Lui è le fondamenta, noi il grattacielo.

Aileen Bock: Che è il motivo per cui dovrebbe essere un capo tecnico e non un Direttore di Progetto. Bel lavoro, Satish.

(rumori di un laboratorio in sottofondo)


Come detto prima, anche il giorno seguente Aileen afferma di essere esausta ma molto felice della sua “incredibile scoperta". Dice a Satish ciò che ricorda della vita che ha provato il giorno prima descrivendo la scena dell’interrogatorio (la luce fredda puntata su di lei del segmento precedente potrebbe essere un indizio importante) e il fatto che lei (o dovremmo dire Miriam) non stava cooperando fino al punto in cui la poesia (il motto dei Navajos) è venuta fuori “come un canto".

Considerando l’ambientazione, la lingua e la poesia, Satish ed Aileen possono collocare i ricordi rivissuti da Aileen negli anni ‘40. E' dunque forse a questo, come notato dal nostro Hephaestus, che si riferiva la timeline di AC Initiates quando indicava come date importanti il 1715, il 1849 ed il 1942. Dunque possiamo assumere che che i ricordi di Miriam siano ambientati nel 1942? L'idea degli anni '40 ad Aileen immediatamente ricorda Miriam Kurtz, la madre del suo ex marito. Questo è l’elemento chiave di questo segmento e probabilmente anche di tutti i file perché mostra ciò che Aileen sta facendo e di cosa tratta il suo Progetto Surrogato: già negli anni ’80 l’Abstergo stava conducendo esperimenti sul rivivere le vite di persone che non erano antenati diretti del soggetto. Questo è probabilmente anche uno dei motivi per cui Vidic registrava questi file (anche se non è il solo, come vedremo).

Forse gli esperimenti del Progetto Surrogato venivano
condotti su una macchina simile a questa? (Fonte: ACInitiates)


Aileen e Satish allora si siedono per ascoltare il file audio del ricordo di Miriam che era stato processato durante la notte.

Il file audio (come tutti i file audio della sessione test di Aileen) è preceduto da una breve descrizione che ci aiuta a capire alcune cose: ciò che abbiamo visto nella prima parte (Aileen che rivive i ricordi di Miriam) è accaduto il 29 luglio 1980 ed era già la ventitreesima sessione test del Progetto Surrogato di Aileen. Inoltre il fatto che la descrizione del file menzioni direttamente il nome "Progetto Surrogato" significa che si trattava di un progetto ufficiale, anche se probabilmente era in fase sperimentale, considerando la piccola quantità di sessioni test fino a quel momento.

Il file audio inizia esattamente con quello che abbiamo visto nel segmento precedente, con Miriam che dice il suo nome. Questa volta, però, sentiamo la voce della stessa Miriam e la voce dell’uomo che la sta interrogando, e questa è la prova che i ricordi di Miriam sono stati decodificati e convertiti in formato audio dopo che Aileen li aveva rivissuti.

Miriam dice il suo nome e viene costretta a ripeterlo. L’interrogatore è aggressivo fin dall’inizio del ricordo e immediatamente veniamo a sapere perché. Parla di un "manufatto", che nel linguaggio di AC indica ovviamente un Frutto dell’Eden. Ecco perché l’uomo sta interrogando Aileen e perciò possiamo affermare con una certa sicurezza che si tratta di un Templare o di un emissario dei Templari. Non è possibile capire se l’ipotesi dell'uomo sul fatto che lei conosca dove si trovi il manufatto sia corretta o meno in quanto Miriam non cede alla sua aggressività. Al contrario, è qui che comincia ad “intonare” la poesia dei Navajo, non fermandosi nemmeno quando l’interrogatore ordina di rinchiuderla, il che significa anche che ora è prigioniera.

Il file audio è già finito, ma Aileen chiede immediatamente a Satish della rappresentazione visuale di questo breve ricordo. Satish spiega che ci sono volute tredici ore per processare l’audio e quindi ci vorrebbero mesi per averne una rappresentazione visiva e questo perché Aileen non sta esplorando i suoi stessi ricordi genetici (come stava facendo l’allora giovane Dott. Vidic durante i suoi primi esperimenti con il Progetto Animus). Questo è l’altro elemento chiave del Progetto Surrogato, ovvero i limiti tecnici. Il progetto di Aileen fu di per sé una conquista perché permetteva di sperimentare i ricordi di altre persone, ma richiedeva una maggiore potenza di calcolo rispetto al Progetto Animus il quale, di contro, poteva fornire sia l'output audio che quello video in tempo reale perché esplorava i ricordi genetici degli stessi soggetti. Questo è ciò che intendevo ad inizio articolo quando ho menzionato il fatto che l’Animus fosse più “vantaggioso” sia per l’Abstergo che per gli Assassini fino alla fine del 2012.

La spiegazione di Satish viene interrotta da una chiamata che riceve Aileen dalla segretaria che le ricorda la riunione con "Lillian" per il report mensile sullo stato di avanzamento lavori. Veniamo anche a sapere che Aileen si aspetta che anche Vidic sia presente alla riunione e vediamo anche che ha già un’opinione negativa su di lui ("promettendo la luna per pochi spiccioli") ed è frustrata perché il suo Progetto Animus sta ottenendo più fondi del Progetto Surrogato. L’ultima informazione importante di questo segmento è il fatto che Satish confermi che la macchina che lui ed Aileen stanno usando per il progetto Surrogate Initiative è una derivazione dell’Animus di Vidic.




(interno dell’ufficio di Lillian)

Warren Vidic: E’ un filmato incredibile, davvero. Chiaro e vivido. E il Soggetto è rimasto sincronizzato per ben sessantadue minuti. Ha cominciato a parlare francese dopo la sua ultima sessione. Discretamente fluente. E ricordandosi tutto ciò che aveva fatto-

(una porta si apre e si chiude)

Aileen Bock: Scusate. Scusate, sono in ritardo. Stavo controllando alcuni dati.

Lillian: Non c'è problema. Warren mi stava giusto parlando del suo primo Soggetto. Il signor...?

Warren Vidic: Niente nomi. Chiamiamolo Soggetto Uno. Riservatezza.

Lillian: E tu che mi dici, Aileen? Quali sono le tue buone notizie?

Aileen Bock: Beh... Ce l’abbiamo fatta. Ci siamo sincronizzati con un ricordo non impresso. Al di fuori della linea di sangue. E’ la prima volta.

Warren Vidic: Davvero?

Aileen Bock: Oggi Satish è stato in grado di processare l’audio. Una breve clip. Potete ascoltarla voi stessi.

Lillian: Solo audio? Non dei feed del ricordo in tempo reale come quelli di Vidic?

Aileen Bock: Beh, è questa la difficoltà con i dati dei Ricordi Genetici Surrogati. Poiché sto vedendo dei ricordi che NON sono impressi nel mio stesso DNA, non possiamo affidarci alle mie facoltà cognitive per aiutarmi a processare il segnale. Tutto ciò che possiamo fare è registrare dati grezzi e translitterarli in seguito.

Lillian: Aspetta... stai conducendo questo esperimento su te stessa?

Aileen Bock: Sì. Sta andando bene.

Lillian: Non mi piace questa cosa.

Aileen Bock: Guarda, il campione che sto usando... il DNA viene da mio figlio. Così è più sicuro.

Warren Vidic: Ah, bella pensata.

Aileen Bock: Il cinquanta percento del DNA di mio figlio è anche mio, il che riduce di molto i rischi. Significa che ora posso esplorare i ricordi di persone che non sono direttamente imparentate con me, dal lato di suo padre.

Warren Vidic: Ma per brevi periodi di tempo immagino.

Aileen Bock: Vero. Solo uno o due minuti, fino ad ora. Ma ci stiamo arrivando. Passate dal laboratorio e ascoltate voi stessi.

Warren Vidic: Lo farò quando avrò un momento libero. Purtroppo il lavoro chiama. Signore...

Aileen Bock: Quell’uomo è più freddo di un’estate di San Francisco.

Lillian: Rimani concentrata, Aileen. Avete entrambi del lavoro importante da fare.

Aileen Bock: Ovviamente. Ma il mio lavoro richiede la SUA tecnologia Animus. Mi sento un po’ in trappola.

Lillian: Si chiama collaborazione, Aileen. E’ così che funziona la scienza. Non dovrei essere io a ricordartelo.

Aileen Bock: Lo so. Sono solo... stanca. Passa da noi oggi. Abbiamo molte cose da mostrarti.

Lillian: Se non è oggi, sicuramente durante questa settimana.

Aileen Bock: Grazie.

(una porta si apre e si chiude)


Warren Vidic negli anni '80
Come detto nel segmento precedente, Aileen si reca nell’ufficio di Lillian per partecipare ad una riunione sul sullo stato di avanzamento lavori. Come si aspettava Aileen, anche Vidic prende parte alla riunione e sta parlando a Lillian (che sembra essere una dirigente di Abstergo) del primo soggetto test del progetto Animus. Vidic non ne rivela il nome (introducendo per la prima volta la classificazione dei soggetti chiamandolo Soggetto Uno), dice solamente che parlava in francese durante la sessione di 62 minuti ricordando tutto ciò che aveva sperimentato. Questo però non è l’unico frangente in cui incontriamo il Soggetto Uno, visto che AC4 contiene anche un “intervista” tra lui e Vidic che ha avuto luogo il 12 febbraio 1981 (quindi 6 mesi dopo). Da questa intervista, tra le altre cose, siamo venuti a sapere che il Soggetto Uno era un maschio, caucasico, piuttosto giovane (a giudicare dalla voce) e, cosa più importante,
Aveline De Grandprè
un discendente di Aveline de Grandpré. Inoltre, guardando le date, sembra che il Soggetto Uno abbia fatto da soggetto test per almeno 6 mesi.
Quindi, durante la riunione Vidic sta descrivendo probabilmente una delle prime sessioni del Soggetto Uno nell’Animus e il suo successo, quando Aileen entra nella stanza. Lillian le chiede dei suoi progressi e la donna risponde che lei e Satish sono stati in grado di sperimentare per la prima volta un ricordo al di fuori di quelli del soggetto test, il che sorprende anche Vidic.

Come già detto più di una volta, il problema del progetto di Aileen è il formato (audio) dei risultati e la durata delle sessioni (al massimo pochi minuti). Questo mette il Progetto Surrogato in una posizione di svantaggio rispetto ai feed audio-video dei ricordi in tempo reale di Vidic ed alle sessioni lunghe ore del Progetto Animus, e Lillian lo nota subito. Un’altra cosa che mette Aileen in una posizione di “svantaggio” rispetto a Vidic è che sta conducendo gli esperimenti su se stessa, anche se lo sta facendo in modo “sicuro”, usando un campione di DNA proveniente da suo figlio.

Aileen prova a mostrare i lati positivi del suo progetto, ma Vidic sottolinea il difetto della durata delle sessioni. Come sempre, Vidic si mostra un abile manipolatore, perché accenna al problema in modo gentile, senza criticare Aileen ma comunque mettendo il suo progetto in cattiva luce. Aileen “si difende” dicendo che il progetto sta migliorando e lo invita nel suo laboratorio per vedere con i suoi occhi.

Vidic accetta e poi esce dall’ufficio di Lillian per tornare al lavoro e ciò permette ad Aileen di dire cosa pensa veramente di Vidic. Si sente in trappola perché il Progetto Surrogato necessita della tecnologia dell’Animus (quindi questa è una conferma del tipo di macchina che Aileen e Satish usano) ma Lillian le dice di calmarsi e dimostrarsi collaborativa. Il segmento termina con Aileen che invita anche Lillian nel suo laboratorio, un invito che quest’ultima accetta, anche se non sembra essere tra le sue priorità.

"Soggetto Zero" — audio file 2



(rumori in sottofondo di un laboratorio)

Dipendente Abstergo sconosciuto: Progetto Surrogato, Sessione Test 27. 21 ottobre 1980. Soggetto, Aileen Bock. Campione DNA, SB1970.

(suono di qualcuno che si schiarisce la voce)

Interrogatore: Miriam. Mia cara ragazza, non c’è motivo per cui tu sia qui. Ma la tua intransigenza necessita che ti trattenga fino a che non mi darai informazioni in base alle quali io possa agire. Magari l’ubicazione del manufatto. O dove si trova precisamente il tuo capo, Barthel Schink. Giusto qualcosa per dare al Ministro Goebbels quel po’ di... incoraggiamento sul fatto che siamo sulla pista giusta.

Miriam Kurtz: Che ne dici di un bell’abbraccio? Sembra sempre così triste in tutte le sue fotografie.

Interrogatore: (ride) Sì, lo è, vero? Forse potresti fargli visita tu stessa? Gli piacciono le belle donne. Attrici. Musiciste.

Miriam Kurtz: Pirati?

Interrogation host: E’ vero pirati. Pirati della Stella Alpina? Non è questo il nome che voi ragazzini vi siete dati? E’ davvero divertente... e illegale, ovviamente.

Miriam Kurtz: Infrangere la legge di Hitler E’ molto divertente.

Interrogatore: Oh, lo immagino. Come immagino che vi steste divertendo moltissimo prima che catturassimo te e i tuoi amici ribelli...

(scariche)

Satish: E qui finisce.

Aileen Bock: Dannazione. Perché non riusciamo a mantenere il segnale per più di qualche minuto? Ho bisogno di rilassarmi.

Satish: Non è questo il problema. E’ un lavoro pericoloso. Questi ricordi non sono nella tua linea di sangue. Ecco perché non regge.

Aileen Bock: Deve esserci una soluzione.

Satish: Qualche idea su quello che intendono con “Il Manufatto?" L’ho già sentito diverse volte.

Aileen Bock: Non sono sicura. Penso che nemmeno Miriam lo sappia. Non le viene in mente molto quando glielo chiede.

Satish: Ma sta proteggendo gli altri membri del gruppo. I Pirati della Stella Alpina o qualcosa del genere?

Aileen Bock: Sì, Barthel Schink. Abbiamo cercato qualche informazione su di lui?

Satish: No. Ma possiamo.

Aileen Bock : Dovremmo. Fallo fare al tuo tirocinante.

Satish: Giusto. Priorità massima.

Aileen Bock: Sì. Gesù, non è per niente facile.

(rumori in sottofondo di un laboratorio)


Siamo ora in ottobre, ma siamo solo alla ventisettesima sessione del Progetto Surrogato. Sembra che Aileen abbia fatto solo tre sessioni tra la fine di luglio e la fine di ottobre. A prima vista, non sembra una buona cosa per il progetto di Aileen.

Barthel Schink
Questa volta il segmento si apre direttamente con uno dei ricordi di Miriam. Potrebbe trattarsi di un interrogatorio diverso da quello sperimentato da Aileen in precedenza, ma l’ambientazione e l’interrogatore sono gli stessi. Ciò che cambia è l’approccio dell’interrogatore, che ora sembra essere più gentile, ma si tratta solo di un altro modo per ottenere ciò che vuole, ovvero l’ubicazione del sopracitato manufatto o il luogo in cui si trova il capo di Miriam, Barthel Schink, che è un personaggio realmente esistito, come potete vedere dalla pagina su Wikipedia (Schink fu impiccato il 10 novembre 1944 dalla Gestapo, il che significa che questi ricordi ovviamente sono precedenti a quell’episodio, andando a sostenere l'ipotesi del 1942 sostenuta più in alto). La cosa però più importante in questo dialogo è il fatto che questo tipo di informazioni
Joseph Goebbels
potrebbero essere un “incoraggiamento” per il Ministro Goebbels. Si tratta di un riferimento a Joseph Goebbels, uno dei più stretti collaboratori di Hitler ed uno dei suoi seguaci più devoti, che fu Ministro della Propaganda del Reich dal 1933 al 1945. Il fatto che Goebbels potrebbe essere interessato a queste informazioni (particolarmente a quelle sul manufatto) e la lealtà dell’interrogatore nei suoi confronti, insieme al fatto che Hitler è una marionetta nelle mani dei Templari come mostrato dal glifo #12 in AC 2, ci porta ad ipotizzare che Goebbels facesse anch’egli parte dei Templari o comunque ne fosse influenzato, e allo stesso tempo che era dietro alla detenzione di Miriam.

Miriam e l’uomo hanno uno scambio di battute prima che la registrazione del ricordo termini con delle scariche. Ciò che vediamo – o dovremmo dire sentiamo – dopo ciò, è di nuovo una Aileen frustrata perché le sessioni continuano a durare solo pochi minuti. Satish tenta di spostare la sua attenzione sul riferimento a “Il Manufatto" per provare a vedere se forse ha sentito che Miriam sapesse in realtà di che cosa si trattasse, ma lei risponde in modo negativo, aggiungendo che nemmeno Miriam aveva un chiara idea di cosa fosse.

Questa reazione sia da parte di Satish che di Aileen mostra sicuramente che anche se stanno lavorando per Abstergo, non fanno parte dei Templari (sicuramente avrebbero reagito in modo diverso all’accenno al manufatto). Questo segmento termina con Aileen e Satish che tentano di capire chi fossero i Pirati della Stella Alpina e di trovare informazioni su Schink.



(suono di una telefonata)

Seamus: Pronto?

Aileen Bock: Ciao Seamus. Sono la mamma.

Seamus: Ehi.

(abbaio in sottofondo)

Aileen Bock: Come stai-

Seamus: PAPA’! E’ LA MAMMA!

(sospiro di Aileen)

Karl: Pronto? Aileen?

Aileen Bock: Ciao, Karl. Come sta Seamus?

Karl: Alla grande. Eravamo fuori a comprare degli abiti per la scuola.

Aileen Bock: Sì. L’estate è passata in fretta.

Karl: Passano tutte in fretta.

Aileen Bock: Sembro non accorgermene mai. Non ci sono finestre in ufficio.

Karl: Giusto. Intrappolata in laboratorio. Dovevi dirmi qualcosa?

Aileen Bock: Sì, scusa. In realtà volevo sapere di tua madre.

Karl: Oh... Ok.

Aileen Bock: Quanto spesso parlava della guerra quando eri piccolo?

Karl: Non spesso. Accennava a piccole cose qua e là. Perché?

Aileen Bock: Stavo facendo delle ricerche la settimana scorsa... sulla Seconda Guerra Mondiale... ed è saltato fuori qualcosa riguardo i Pirati della Stella Alpina? O i Navajo. Ed è venuto fuori il nome di tua madre.

Karl: Davvero? E’ una strana coincidenza.

Aileen Bock: Ti... ti ha fatto venire in mente qualcosa?

Karl: Sì. Mamma stava con quel gruppo durante la guerra. Erano un gruppo di ragazzini che volevano evitare i programmi della Gioventù Hitleriana. Ma negli ultimi anni intensificarono le loro attività con, uh... idee più grandi. Come vandalismi e sabotaggi.

Aileen Bock: Ma perché Navajo... e pirati?

Karl: Sono solo dei nomi che usavano. Navajo. Pirati della Stella Alpina. Conosci i ragazzini. Indossavano delle spillette, piccoli fiori bianchi. Dovrei avere ancora la sua.

Aileen Bock: Interessante.

Karl: E si tratta di lavoro? Fare delle ricerche su mia madre?

Aileen Bock: Non esattamente. Ma... scusa, non ne posso parlare.

Karl: Giusto. Non puoi mai.

Aileen Bock: Ehi. Non dire così. Non intendevo essere insolente.

Karl: No, non farci caso. Tutto per un bene superiore.

Aileen Bock: Mi piace pensarla così.


Questo segmento ha un’ambientazione completamente differente e ci mostra un po’ della difficile vita privata di Aileen. Aileen chiama il suo ex marito Karl
Emmett Leary (da ACInitiates)
per avere maggiori informazioni sulla madre di lui, Miriam Kurtz, ma suo figlio Seamus risponde per primo. Aileen prova a parlargli, ma lui chiama immediatamente il padre, il che potrebbe significare che non ha un buon rapporto con lei.
Aileen prova a fare due chiacchiere, ma Karl le chiede di arrivare al punto. Aileen quindi gli chiede di Miriam e dei Pirati della Stella Alpina, ma nasconde le sue vere intenzioni.
Karl descrive in generale chi erano i Navajo / Pirati della Stella Alpina ma poi chiede direttamente ad Aileen se fare delle ricerche su sua madre faccia parte del suo lavoro, e purtroppo lei si impone di non parlargliene (abbiamo già visto cosa succede ai dipendenti Abstergo quando parlano della politica della compagnia o dei progetti o semplicemente provano a farlo, come nel caso di Emmett Leary, Assassino del team di Gavin Banks che in passato a sua volta era stato un ingegnere software per il Progetto Surrogato).
Karl reagisce avvilito al commento di Aileen e dice “Non puoi mai [parlarne]”, forse sta addirittura alludendo ad uno dei motivi dietro al loro divorzio.




(Rumore meccanico)

Aileen Bock: (con voce dolorante) Ah!

Satish: Abbassare la potenza!

Satish: Stai bene?

(rumori in sottofondo di un laboratorio)

Aileen Bock: Dannazione! Cinque mesi di queste cazzate! Ci stiamo impantanando.

Satish: Calmati, Aileen. Sei solo stressata.

Aileen Bock: Non sono stressata, sono frustrata! Vorrei provare ancora questo pomeriggio.

Satish: No. Non c’è motivo di fare le cose di fretta.

Aileen Bock: Non stiamo per niente facendo le cose di fretta! Continuiamo a sbattere contro lo stesso muro, ancora e ancora! Perché non riusciamo ad andare avanti? Perché non riesci a farmi stare nell’Animus più di due minuti?

Satish: Perché i dati dei Ricordi Genetici Surrogati sono fragili! L’EEG sta esplodendo e la tua mente sta lavorando troppo. Più rimani dentro, più danni ricevi. E’ addirittura possibile che...

Aileen Bock: Possibile che...?

Satish: E’ possibile che i ricordi in cui stiamo scavando possano alla fine sovrascrivere i tuoi. Come le informazioni su un’unità a nastro. Non c’è spazio a sufficienza nella tua testa per fare entrambi

(una porta si apre e si chiude)

Warren Vidic: (cantando) Ecco che arrivo io a togliervi dai guai! (ride) Buon pomeriggio a tutti.

Aileen Bock: L’hai invitato tu?

Satish: No.

Warren Vidic: Ma tu SI’! Ricordi?

Aileen Bock: E’ stato mesi fa, Warren. Cosa vuoi?

Warren Vidic: Volevo farvi visita. Controllare i vostri progressi.

Aileen Bock: Beh a quanto pare è ancora troppo pericoloso tenermi dentro per più di qualche minuto.

Warren Vidic: Hm. Ho sempre sospettato che sarebbe stato il vostro più grande ostacolo. Sequenziare il ricordo genetico è la parte più facile, anche se richiede tempo. Ma il riprodurlo... è tutta un’altra cosa.

Aileen Bock: Sì.

Warren Vidic: Riflettiamoci bene. I miei Soggetti si immergono nei LORO STESSI ricordi, quindi le informazioni sono già codificate nelle loro teste.

Aileen Bock: Il che significa che l’Animus ha meno lavoro da fare. Meno calcoli, meno analisi...

Satish: Giusto. Quindi per fare in modo che i tuoi dati Surrogati funzionino - per permettere alle persone di sperimentare ricordi non loro - servirà un enorme potenza di calcolo in più di quella che chiunque potrebbe mai avere a disposizione. Perfino l’Abstergo Industries.

Aileen Bock: Idealmente vorremmo costruire un processore esterno che riproduca il più alto numero possibile di funzioni cerebrali. Qualcosa che possa gestire i calcoli.

Satish: Ma i costi e la manutenzione sarebbero...

Warren Vidic: Astronomici. Vediamo che posso fare. Ho un po’ di influenza su Lillian. Non costruiremo Roma in un giorno, ma se ci concentriamo prima sugli edifici più belli, forse otterremo qualcosa.

Aileen Bock: Grazie, Warren.

Warren Vidic: Alla prossima ragazzi!

(una porta si apre e si chiude)

(rumori in sottofondo di laboratorio)


Il segmento finale del secondo file mostra una Aileen ancora più frustrata perché dopo cinque mesi lei e Satish sono ancora di fronte agli stessi limiti tecnici (sessioni molto brevi a causa delle fragilità dei ricordi genetici surrogati).
L'erede del Progetto Surrogato
(art by Eddie Bennun)
Inoltre, Satish accenna ad altri problemi legati ad Aileen, perché la sua mente lavora sempre troppo quando rivive i ricordi di Miriam e subisce un danno proporzionale alla durata delle sessioni di Aileen al punto che questi ricordi potrebbero sovrascrivere i suoi.
E’ qui che Vidic entra nel laboratorio, anche se Aileen non ne è molto felice. Sembra essere lì perché Aileen l’aveva invitato mesi prima, nell’ufficio di Lillian durante la riunione sullo stato di avanzamento dei lavori ma vuole anche controllare i progressi di Aileen e da qui iniziano a discutere dei limiti tecnici che deve affrontare. Come già spiegato, il problema del Progetto Surrogato sta nella potenza di calcolo che negli anni ’80 non era sufficiente nemmeno per l’Abstergo Industries. L’idea di Aileen è quella di creare un processore esterno che riproduca il più alto numero possibile di funzioni cerebrali. Un’idea ardita che sarebbe però stata impossibile da sostenere finanziariamente all’epoca, ma che forse è dietro lo sviluppo del Progetto Campione 17.

Ed è tutto per i primi due file, Aileen è sempre più frustrata per non essere in grado di ottenere risultati, ma le cose stanno per cambiare. Come? Lo scoprirete nella seconda parte di questo articolo che pubblicheremo al più presto!






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