L'ascesa e la caduta del Progetto Surrogato - Parte 2
Markuz, 16 ottobre 2014


Ed eccoci qui con un altro articolo su Access The Animus! Come promesso, si tratta della seconda parte dell’analisi sui file del Soggetto Zero. Come ricorderete, abbiamo lasciato Aileen tra ottobre e novembre del 1980, frustrata perché il suo Progetto Surrogato non sta facendo progressi in termini di sessioni e risultati a causa di limitazioni tecniche, finanziarie e fisiche. Come abbiamo detto, però, le cose stanno per cambiare, quindi senza ulteriori indugi, andiamo avanti con la nostra analisi con gli ultimi tre file!

"Soggetto Zero" — file audio 3



Dipendente Abstergo sconosciuto: Progetto Surrogato, Sessione Test 32. 11 gennaio 1981. Soggetto, Aileen Bock. Campione DNA, SB1970.

Barthel Schink: Miriam... Miriam, sei tu? Se qui dentro?

Miriam Kurtz: (sussurra sorpresa) Barthel?

Barthel Schink: Ah, grazie al cielo stai bene! Eravamo preoccupati da morire!

Miriam Kurtz: Barthel, come hanno fatto a trovarti? Oh Gesù, cosa ti faranno?

Barthel Schink: Ti hanno fatto del male?

Miriam Kurtz: Non ho detto loro nulla. Tutto ciò che fanno - tutti i giorni - è chiedermi di te e del manufatto. Ma non ho detto loro nulla. Nulla!

Barthel Schink: Lo so, Miriam. Ma TU come stai? Non sei ferita?

Miriam Kurtz: Non gravemente, no. Sto bene.

Barthel Schink: Bene. Dobbiamo far arrivare un messaggio ad Oskar. In qualche modo.

(leggere scariche)

Barthel Schink: Dobbiamo dirgli dove...





Siamo in gennaio, sono passati all’incirca due mesi e mezzo dal 21 ottobre, quando c’è stata la sessione 27. Ancora una volta, più di due mesi per cinque sessioni non sono una cosa positiva per il progetto di Aileen.

Comunque, la sessione comincia in modo inaspettato, con Barthel Schink, il “capo” di Miriam nei Pirati della Stella Alpina, che parla con lei mentre si trova ancora in prigione. Questo, ovviamente, significa che anche lui era stato catturato, il che ci aiuta a far risalire questo ricordo all’autunno del 1944, quando egli fu storicamente catturato con altri membri del Gruppo Navajo di Ehrenfelder. Considerando che Schink fu impiccato pubblicamente il 10 novembre 1944, questi sono probabilmente i suoi ultimi giorni o le sue ultime settimane.
Barthel tuttavia non si preoccupa per la sua sorte, è molto più preoccupato per Miriam. Dopo aver realizzato che sta bene e che non ha detto niente del manufatto, dice che devono far pervenire un messaggio a Oskar (che sembra essere uno dei loro alleati / colleghi), per fargli sapere “dove…”.



(forti scariche)

(rumori di laboratorio in sottofondo)

Lillian: Materiale molto interessante, Aileen. Siamo in Germania, hai detto? Seconda Guerra Mondiale?

Aileen Bock: La maggior parte dei ricordi a cui sono riuscita ad accedere provengono da un periodo in cui Miriam era prigioniera dei Nazisti a Colonia.

Lillian: Miriam... è ancora viva?

Aileen Bock: No, era la madre di mio mar- del mio ex marito. E’ morta circa cinque anni fa.

Lillian: Beh, era piuttosto energica. Una donna notevole.

Aileen Bock: Di sicuro.

Lillian: E quell’uomo, Barthel. Ha menzionato un manufatto. Hai idea di cosa sia?

Aileen Bock: La mia squadra sta investigando. Ma non è la nostra principale priorità. Dobbiamo ancora...

Lillian: Lo è adesso.

Aileen Bock: Davvero?

Lillian: Devi avere altre registrazioni di questa donna. Ci sono altri riferimenti a questo manufatto di cui dovrei essere a conoscenza?

Aileen Bock: Circa mezza dozzina, sì. Di che si tratta?

Lillian: Hai delle domande, questo lo capisco. Ma non ho risposte da darti. Non ora. Ma ho il denaro. E se mi porti quelle registrazioni - e qualsiasi altro riferimento al manufatto che riesci a trovare - allora triplicherò il tuo budget il più a lungo possibile.

Aileen Bock: Triplicare il mio budget? Mio Dio, ma di che si tratta?

Lillian: Alle 9. Lunedì mattina. Nel mio ufficio. Abbiamo molto di cui discutere.

Aileen Bock: Ma Lillian, io non-

Lillian: Buon weekend, signora Bock! Fantastico lavoro!

(una porta si apre e si chiude)

Esecuzione pubblica di un gruppo di Pirati
della Stella Alpina a Colonia, 1944
Come al solito la sessione non dura più di qualche secondo / minuto e torniamo al presente. Ciò che abbiamo visto è una registrazione dell’ultima sessione mostrata da Aileen a Lillian (che scopriremo poi aver fatto visita ad Aileen su consiglio di Vidic, come anticipato nell’ultimo segmento del file 2). Aileen spiega che la maggior parte dei ricordi che ha rivissuto mostravano Miriam imprigionata dai Nazisti a Colonia. Questo è molto importante perché ci fornisce l’ubicazione di questi ricordi, mentre era facile ipotizzare che fosse stata catturata dai Nazisti, considerando il riferimento a Goebbels nella prima parte di questo articolo.

Mentre parla “tranquillamente" di Miriam, Lillian chiede ad Aileen del manufatto e subito dopo le ordina di farne un priorità da quel momento in poi. Questo conferma l’idea che Lillian sia un dirigente di Abstergo e che faccia parte anche dei Templari mentre Aileen no, specialmente perché Lillian le chiede tutti i riferimenti ai manufatti che riesce a trovare in cambio della triplicazione del suo budget. Aileen è scioccata perché non riesce a capire e Lillian, a sua volta, non vuole spiegarle perché il manufatto sia così importante.




(rumore di una telefonata)

Karl: Ciao. Sono Karl.

Aileen Bock: Ciao. Sono Aileen.

Karl: Ehi! Come stai?

Aileen Bock: Bene. Impegnata. Raffreddata. Questo inverno è stato terribile.

Karl: Ah. A Seamus non piacerà. Il clima è stato mite qui.

Aileen Bock: Beh, rimarrà solo per un mese. Sopravviverà. E sarò così tanto impegnata che non dovrà preoccuparsi di sua madre che lo infastidisce.

Karl: Ah. Lavori sempre 12 ore al giorno?

Aileen Bock: Dovrei mettere un letto nel laboratorio.

Karl: Senti, se sei troppo occupata, Seamus può stare con me...

Aileen Bock: No, no. Voglio vederlo. Ci divertiremo.

Karl: Non sei troppo occupata per essere una mamma e un genio?

Aileen Bock: Certo che no.

Karl: Il suo volo atterra alle… alle 8:15, domani sera. Ci sarai?

Aileen Bock: Ovviamente. 8:15.

Karl: Di sera. Gli farò sapere che ci sarai.

Aileen Bock: Grazie Karl. Devo scappare, scusami. Abbi cura di te.

Karl: Anche tu.

(suono della fine della telefonata)

In questo segmento vediamo un altro pezzo della vita privata di Aileen grazie alla sua seconda telefonata al suo ex marito Karl (ricordate, perfino questa è stata registrata da Vidic senza il consenso di Aileen, visto che fa parte dei file).

Dalla conversazione è possibile capire che Aileen e Karl ora vivono lontani, considerando che l’inverno è freddo dove Aileen lavora mentre è mite dove Karl vive, e anche che il loro figlio Seamus deve prendere un aereo per raggiungerla e stare con lei per un mese.

Purtroppo, anche se vedrà il figlio dopo tanto tempo, dice già a Karl che dovrà lavorare molto in quel periodo, il che probabilmente non sarà una buona cosa per la loro relazione.

Nell’ultima parte della telefonata possiamo vedere di nuovo le conseguenze del divorzio di Aileen e Karl, visto che quest’ultimo non è molto convinto che lei troverà del tempo per il figlio e che arriverà in tempo quando Seamus atterrerà a causa della sua dedizione al lavoro (che probabilmente è la causa del divorzio stesso).




(rumori di laboratorio in sottofondo)

Warren Vidic: Ah, Aileen. Non ti ho vista entrare.

Aileen Bock: Ti ho interrotto?

(rumori di laboratorio in sottofondo)

Warren Vidic: Ah, Aileen. Non ti ho vista entrare.

Aileen Bock: Ti ho interrotto?

Warren Vidic: No, è tutto a posto. Il Soggetto non è cosciente. Sta girovagando per la New Orleans del 18° secolo in questo momento. Nei ricordi di una donna.

Aileen Bock: Deve essere una cosa strana da provare. Da quanto tempo è lì?

Warren Vidic: 83 minuti.

Aileen Bock: Wow.

Warren Vidic: E’ nella media. Cosa posso fare per te?

Aileen Bock: Volevo solo... ringraziarti per aver detto a Lillian di venire da me. E’ andata via molto colpita.

Warren Vidic: Ecco, hai visto? Tutti questi burocrati hanno bisogno di dare una piccola occhiata ai nostri segreti ogni tanto. A loro piace sentirsi come se comandassero ancora.

Aileen Bock: Lillian sicuramente comanda ancora. Ha appena triplicato il mio budget.

Warren Vidic: Triplicato? Cristo, Aileen. Devi aver scoperto chi ha ucciso Kennedy.

Aileen Bock: (ride) Beh, ha sentito qualcosa su uno dei miei nastri che l’ha interessata. Qualcosa su un manufatto. Molto vago. Ma è stato sufficiente.

Warren Vidic: Un manufatto. Che sorta di manufatto-

(una macchina suona)

Warren Vidic: Gesù! Tiratelo fuori di lì! Tiratelo fuori!

Voce maschile: Oh mio Dio...

Voce maschile: Lo ucciderà. Non è scollegato.

Warren Vidic: Ha una fottuta crisi! Spegnete! Adesso!

Voce maschile: Battito cardiaco 170.

Warren Vidic: SPEGNETE ORA!

(rumore di tasti del telefono)


Illustrazione di Aveline
de Grandpré, by Fabien Troncal
Questo segmento è una diretta conseguenza di quello precedente e probabilmente si svolge poche ore o forse pochi giorni dopo. Aileen si reca al laboratorio di Vidic durante una delle sessioni test del Soggetto Uno. Vidic “mette in mostra” alcuni dati generali sulla sessione: si svolge nella New Orleans del 18° secolo, l’antenato è una donna – Aveline – e la sessione stessa sta andando avanti da 83 minuti. Questa ultima informazione sciocca Aileen perché la confronta con i pochi minuti che lei è in grado di sperimentare, ma Vidic aggiunge “al danno la beffa” dicendo che si tratta semplicemente di una sessione dell’Animus nella media.

Aileen dice a Vidic che è lì per ringraziarlo per aver mandato Lillian da lei perché ha triplicato il suo budget ed è qui che Vidic fa una battuta interessante. Cita l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy (che nel 1981 era ancora fresca nella memoria degli americani), un fatto di cui ironicamente sarebbe venuto a conoscenza grazie ai sui contatti Templari (non è chiaro se sia già affiliato o meno nel 1981, sebbene nel 1985 i suoi esperimenti sul Soggetto 4 – Daniel Cross – erano già orientati verso la guerra Assassini-Templari) e a cui potenzialmente aveva assistito grazie al ricordo del Soggetto 16, come visto nei glifi 9 e 10 in AC2).

Comunque, Aileen dice a Vidic il motivo per cui Lillian ha triplicato il suo budget, ovvero il manufatto. Vidic sembra essere interessato e le chiede dell’oggetto. Ancora una volta non è chiaro se Vidic sia onesto o se si sia già unito ai Templari e quindi faccia finta di non sapere cosa siano i Frutti dell’Eden.



Ciò che sappiamo, comunque, è che in questo momento probabilmente ne ha già visto uno. Di fatto,
Aveline mentre sorregge una delle
due metà del Disco della Profezia
subito dopo il Soggetto Uno è colpito da una crisi ma non può essere fatto uscire dall’Animus perché non è “scollegato" (probabilmente dalla sua antenata Aveline). Vidic capisce che l’unico modo per tentare di salvarlo è di spegnere immediatamente la macchina ma, come dirà Vidic nel segmento successivo, è troppo tardi. Se questi sono davvero gli ultimi momenti del Soggetto Uno, allora significa che Vidic aveva già registrato tutti i ricordi di Aveline. Se è davvero così, allora Vidic aveva già visto un Frutto dell’Eden, ovvero il Disco della Profezia, e in quel caso, come indicato dal nostro Hephaestus, Vidic aveva chiesto ad Aileen del “manufatto” per vedere se era simile o meno a quello che aveva visto.

In ogni caso, è un brutto colpo per il Progetto Animus. Come detto all’inizio, la situazione per Aileen e il suo progetto sta diventando sempre più positiva, mentre Vidic sta “crollando”. Come vedremo, però, le cose stanno di nuovo per cambiare.




(suono di una telefonata)

(musica classica in sottofondo)

Warren Vidic: Aileen, sono Warren. Ero già pronto a scusarmi per questa telefonata così tardi, ma sembra che tu sia andata via. Forse con tuo figlio. Ah... Senti, dallo... sfortunato incidente col Soggetto 1... ci sono state delle terribili voci in ufficio sul mio Progetto Animus... sulla volontà di chiuderlo... sul fatto che non sia sicuro... tipiche stronzate da piani alti! E se mi fanno chiudere, allora anche il tuo Progetto Surrogato sparirà. Sono sicuro che ne sei già... perfettamente consapevole.Beh, lascia che sia il primo a rassicurarti: non succederà. NON permetterò loro di portarmelo via. Di portarcelo via. Non permetterò che una morte... di un epilettico non diagnosticato, aggiungerei... Non lascerò che distrugga decenni di incredibili ricerche fatte dai nostri predecessori, e i cinque anni che ho passato a perfezionare l’Animus. C’è ancora del lavoro da fare. Innumerevoli ricompense da raccogliere. Quindi... volevo che tu fossi la prima a saperlo... Ho deciso di offrirmi come volontario come mio secondo soggetto. Sono convinto che l’Animus sia perfettamente sicuro, a condizione che rimanga dentro i confini della mia stessa linea di sangue ancestrale. La prossima settimana ho in progetto di verificarlo rimanendo QUATTRO ore nell’Animus.
Ti sarei grato se tu e il tuo team monitoraste i miei progressi. E dopo questa necessaria ma… ridicola prova di fattibilità, ti do la mia parola che lavorerò a stretto contatto con te per risolvere i tuoi problemi in sospeso. Il tuo Progetto Surrogato è un’idea audace, e credo che sia il futuro del Progetto Animus. Ma mentre abbiamo ancora l’Animus, non voglio perdere preziose occasioni per dimostrarne la sicurezza. Ci vedremo in ufficio lunedì. Ciao.


(suono della fine di una telefonata)


L’ultimo segmento del file 3 è completamente costituito da una telefonata di Vidic ad Aileen (probabilmente attraverso il servizio di segreteria).

Come menzionato in un precedente segmento, Seamus ha raggiunto la madre (ed ecco perché lei non risponde), ma questo non impedisce a Vidic di parlare dello “sfortunato incidente col Soggetto Uno". Dopo l’accaduto sia gli scienziati del laboratorio di Vidic, sia i dirigenti di Abstergo hanno cominciato a considerare il Progetto Animus non sicuro e passibile di chiusura.

William Miles mentre ruba
i progetti dell'Animus nel 1977
Vidic non si lamenta solo della reazione dei suoi colleghi, ma dice anche molto chiaramente che anche il Progetto Surrogato è indirettamente coinvolto e rischia di subire lo stesso destino del Progetto Animus. Per questo Vidic tenta di creare una sorta di “comunione di intenti" tra lui ed Aileen, per spingerla ad aiutarlo. Menziona anche le ricerche fatte dai suoi predecessori e nei suoi cinque anni passati a lavorare sull’Animus (il che significa che Vidic ha cominciato a lavorare al Progetto Animus all’inizio del 1976), per spingerla ancora di più dalla sua parte.

Per provarlo a tutti, Vidic decide di offrirsi volontario per una sessione di quattro ore nell’Animus (facendo esattamente ciò che Aileen fa per il suo progetto) ed è qui che Vidic chiede l’aiuto di Aileen. E, se non bastasse, le promette anche che dopo che la sessione si sarà dimostrata un successo, l’aiuterà con i suoi problemi ed arriva addirittura a farle i complimenti per il Progetto Surrogato... Conoscendo Vidic, quanto di è onesto tutto questo e quanto è parte di un piano?


"Soggetto Zero" — file audio 4



(Musica / canti religiosi in sottofondo)

Giovanna d’Arco: Ho ripreso la pratica di vestirmi da uomo e mi sono sbarazzata del mio vestito da donna.

Antenato di Vidic: Perché l’hai fatto? Chi te l’ha fatto fare?

Giovanna d’Arco: L’ho fatto di mia spontanea volontà. Senza costrizioni: preferisco il vestito da uomo che quello da donna.

Antenato di Vidic: Hai fatto un giuramento Giovanna! Hai promesso che non ti saresti mai più vestita da uomo!

Giovanna d’Arco: Non ho mai avuto alcuna intenzione di promettere che non avrei mai RIPRESO questa pratica.

Antenato di Vidic: Perché l’hai fatto?

Giovanna d’Arco: Perché è più rispettoso e adatto per me il ritornare alla pratica di indossare abiti maschili - essendo sempre in mezzo a uomini - piuttosto che abiti femminili. Ho ricominciato perché una promessa che mi era stata fatta non è stata mantenuta...

Aileen Bock: Come sta?

Satish: Tre ore. Tutto bene.

Aileen Bock: Siamo ancora nell’Ungheria del diciottesimo secolo?

Satish: No, la sua connessione è talmente stabile che è passato per diversi antenati oggi. Ora siamo nella Francia del quindicesimo secolo. E’ saltato fuori che è imparentato con uno dei carnefici di Giovanna d’Arco.

Aileen Bock: (ride) Sorpresa.

Satish: Aileen... Ieri, Vidic mi ha chiesto di aiutarlo a trovare una soluzione ad alcuni dei bug del suo renderer audio-video e gli ho detto-

Aileen Bock: No no no... dai, Satish. Non tu.

Satish: Non sarebbe per sempre. Al massimo pochi mesi.

Aileen Bock: Mesi! Affosserà ogni nostro più piccolo progresso!

Satish: No, te lo prometto. Onestamente, penso che possa aiutarci. Se posso dare un’occhiata a quello che stanno facendo, potremmo-

Aileen Bock: Avanti. Sta tentando di tirarti dalla sua parte. Non lo vedi? Ti sta adescano con una rapida vittoria e con il prestigio.

Satish: Non è così, a dire il vero.

Aileen Bock: Devo tornare al lavoro...

Satish: Aileen, mi dispiace.

Aileen Bock: Fa quello che devi. Sopravviverò.

Giovanna d'Arco,
pittura del 1485 circa
Il file 4 comincia col botto. Stiamo infatti ascoltando direttamente la sessione di quattro ore nell’Animus promessa da Vidic (che è ufficialmente diventato il Soggetto Due) e siamo nella Francia del quindicesimo secolo. Come dice Satish, l’antenato di Vidic è uno dei carnefici di Giovanna d'Arco. E’ molto importante perché si tratta di informazioni completamente nuove su Vidic che non sono mai state menzionate nei giochi precedenti. Inoltre, dopo il cenno all’assassinio di Kennedy, questo è un altro indiretto riferimento ai glifi (questa volta nei glifi 5 e 8) ed è un altro fatto di cui probabilmente Vidic era già venuto a conoscenza mentre il Soggetto 16 era sotto le sue “cure”.

Per coloro che non se lo ricordassero, attraverso i file di Clay Kaczmarek in AC2 siamo stati in grado di vedere che Giovanna d’Arco, ad un certo punto della sua vita, entrò in possesso della Spada dell’Eden grazie alla quale portò l’esercito francese a conquistare molte vittorie nella Guerra dei Cent’Anni, come confermato nell'Enciclopedia di AC. La sua crescente popolarità è ciò che probabilmente (nella trama di AC) attirò l’attenzione dei Templari, i quali organizzarono un piano per recuperare il FDE - la Spada - che avrebbe potuto essere utile per i loro piani per il Nuovo Ordine Mondiale con lo scopo di schiacciare qualsiasi rivolta. Questo portò all’esecuzione di Giovanna, che fu perpetrata dagli inglesi, che la bruciarono sul rogo il 30 maggio 1431, quando aveva solo 19 anni (o come ha fatto notare Clay nel glifo 8, “Bruciarono Giovanna viva. Se ne impossessarono."). La storia di Giovanna dovrebbe essere analizzata in un articolo a parte a causa delle molte leggende che la circondano e dei legami con l’universo di AC (per esempio Giovanna sentiva delle voci che interpretava come “voci di Dio” e aveva visioni di santi, entrambi fatti che nella trama di AC potrebbero essere interpretati come interazioni con Coloro che Vennero Prima).

Giovanna bruciata sul rogo (glifo #8)
In questo caso, comunque, ci focalizzeremo sull’antenato di Vidic, uno dei carnefici di Giovanna. O il carnefice, dovremmo dire (a meno che “carnefici” non venga usato in senso più generale, il che potrebbe essere un riferimento agli istigatori del processo a Giovanna o ai giudici). Il suo nome era Geoffrey Thérage (o Thirage, o Thierage), e dovrebbe essere quasi certamente l’antenato di Vidic. Storicamente sappiamo ben poco di lui, anche se più di una fonte riporta che dopo la morte di Giovanna, pianse e disse a tutti che sarebbe stato dannato per sempre per aver bruciato “una santa". Thérage fu colui che gettò le ceneri di Giovanna nella Senna.

Ciò che vediamo nel File 4, però, avviene prima dell’esecuzione di Giovanna e mostra lo specifico motivo dietro la sua condanna e la morte sul rogo, ma per capirlo, c’è bisogno di un po’ di contesto. In origine Giovanna fu accusata di eresia, ma in realtà fu una decisione politica, in quanto il tribunale era composto interamente da ecclesiastici pro-Inglesi e burgundi (alleati degli Inglesi), e supervisionato dai comandanti inglesi. La procedura era illegale da diversi punti di vista (tra i quali la scarsità delle prove raccolte e l’assenza di testimonianze contro Giovanna) e le fonti confermano che il tribunale addirittura creò dei “tranelli teologici” per incastrarla.

Giovanna interrogata nella
sua cella, Delaroche, 1824
Un esempio (da Wikipedia) è il famoso dialogo tra Giovanna e il Tribunale che fu riportato nel trascritto del processo: “Alla domanda se fosse nella grazie di Dio, rispose: ‘Qualora io non sia in grazia, voglia Dio concedermi di diventarlo, e se lo sono, che Dio mi ci mantenga.'" La domanda era in realtà una trappola perché all’epoca la dottrina della Chiesa riteneva che nessuno potesse essere certo di essere nella grazia di Dio. Se avesse risposto positivamente, allora sarebbe stata accusata di eresia. Se avesse risposto negativamente, allora si sarebbe dichiarata colpevole. Ecco quanto fu "fazioso" il processo. Alla fine Giovanna fu costretta - sotto minaccia di essere immediatamente giustiziata - a firmare un documento di abiura in cui ammetteva di aver mentito riguardo alle voci e si sottometteva all’autorità della Chiesa.

Ciò che portò all’esecuzione di Giovanna fu la cosiddetta “accusa di travestitismo” ed è qui che arriviamo alla breve sequenza presentata dal File 4. Molte fonti affermano che Giovanna abbia indossato abiti da uomo quasi in continuazione negli ultimi due anni e mezzo prima della sua esecuzione perché quella era “la volontà di Dio e dei suoi angeli.”. Il travestitismo, tuttavia, non era consentito dai canoni delle teologia del XV secolo e questa fu una delle ragioni dietro alle accuse di eresia. Inoltre, prima della sua abiura, mentre Giovanna era tenuta prigioniera, si ridusse ad indossare abiti maschili in prigione in quanto (citando Wikipedia) le permettevano di allacciare insieme calzoni, stivali e tunica, il che scoraggiava lo stupro rendendo difficile il toglierle i pantaloni. Dopo l’abiura, però, visto che era stata costretta ad ammettere i suoi errori, Giovanna acconsentì ad indossare abiti femminili. Pochi giorni dopo però disse ad un componente del tribunale che “un grande lord inglese era entrato nella sua prigione ed aveva tentato di ‘prenderla con la forza' “. Per quel motivo Giovanna aveva ricominciato a vestirsi da uomo come forma di difesa contro le molestie o, in altre testimonianze, perché il suo abito era stato portato via dalle guardie e non le era rimasto altro da mettersi. Questo diede alla corte un’opportunità contro di lei, che fu accusata di essere ricaduta nell’eresia per il travestitismo ed ecco perché fu condannata a morte.

Manuscript portrait of Pierre Cauchon
Dopo tutta questa spiegazione, quindi, abbiamo il nostro contesto per i ricordi che Vidic sta esplorando all’inizio del File 4. Si svolge dopo che Giovanna riprende la pratica di travestirsi. L’antenato di Vidic, la persona che ha il compito di interrogarla in questo segmento (che potrebbe anche essere il vescovo Pierre Cauchon di Beauvais, l’uomo che originariamente la sottopose ad un processo e che più tardi ne dichiarerà la colpevolezza), le chiede chi le ha fatto riprendere la pratica di indossare abiti maschili. Credo che qui l’idea sia di rappresentare la corte che sta cercando di farla cadere in un’altra trappola, aspettandosi che dica che siano stati Dio e i suoi angeli. Giovanna viene ben raffigurata, visto che si dimostra in grado di evitare le trappole verbali e di giustificare il suo riprendere la pratica del travestimento. L’ultima frase che pronuncia è molto interessante: dice che ha agito così a causa di una promessa che le era stata fatta e che non è stata mantenuta. Questo è un riferimento ad un altro episodio storico che è accaduto sia prima che dopo l’abiura di Giovanna. Secondo le fonti, Giovanna firmò l’abiura dopo che la corte le promise a voce che sarebbe stata imprigionata in una prigione ecclesiastica (il che significa che sarebbe stata sotto la supervisione di guardie donne (le suore)). Ciò che accadde in realtà è che gli Inglesi la misero in una prigione secolare custodita dai loro soldati che, come detto prima, diventarono la ragione per cui riprese a vestirsi da uomo. Questa è la promessa che probabilmente viene menzionata nel file, il che ci aiuta anche a fissare le data del ricordo subito dopo l’abiura, che avvenne il 24 maggio 1431.

Tornando al file (finalmente!), veniamo a sapere che ora Vidic è alla sua terza ora nell’Animus per la sua “dimostrazione” e che è talmente stabile che è passato “per diversi antenati". La cosa interessante è che Satish chiarisce che se la connessione del soggetto è stabile, questo è in grado di saltare da un antenato all’altro all’interno della stessa sessione nell’Animus. A tal proposito, Aileen dice che uno degli antenati di Vidic aveva vissuto nell’Ungheria del diciottesimo secolo (non ci sono però ulteriori informazioni specifiche su di lui/lei).

L’ultima parte del segmento è dedicata a ciò che Aileen percepisce come una sorta di tradimento da parte di Satish. Il giorno prima della sessione di Vidic, infatti, lo stesso ha parlato con Satish per farlo collaborare al Progetto Animus con l’intento di sistemare alcuni bug. Come sospetta Aileen, si tratta probabilmente di un tentativo di impadronirsi di una delle più importanti “risorse” del Progetto Surrogato, di conseguenza “affossando i progressi che ha fatto" (ovvero il budget triplicato laddove il Progetto Animus stava crollando a causa dell’incidente con il Soggetto Uno). Come vedremo, è l’inizio della fine del Progetto Surrogato, per mezzo della mente manipolatrice di Warren Vidic.




(rumori di laboratorio in sottofondo)

Dipendente Abstergo Sconosciuto: Progetto Surrogato, Sessione Test 32. 2 aprile 1981. Soggetto, Aileen Bock. Campione DNA, SB1970.

Barthel Schink: Miriam? Miriam, sei sveglia?

Miriam Kurtz: Barthel?

Barthel Schink: Miriam, stanno venendo per me.

Miriam Kurtz: Chi? Le guardie?

Barthel Schink: Le vedo dalla mia finestra, si ammassano nel cortile. Il mio tempo è scaduto.

Miriam Kurtz: Barthel, non dire così! Non puoi saperlo.

Barthel Schink: Perdonami, Miriam, ma ti devo dire una cosa. Il Manufatto. Lo abbiamo, ma solo io e Oskar sappiamo dove si trova.

Miriam Kurtz: Non dirmelo.

Barthel Schink: Ti libereranno. La tua famiglia ha delle conoscenze. Devi prendere il Manufatto e portarlo agli Assassini. A Parigi.

Miriam Kurtz: Per favore no! Non voglio saperlo. E’ più sicuro così.

Barthel Schink: Silenzio ora. Se muoio, le informazioni sulla sua ubicazione muoiono con me. Devi portarlo agli Assassini.

Miriam Kurtz: Assassini? Non capisco!

Barthel Schink: La guglia di San Petrus-

Miriam Kurtz: No, non voglio saperlo!

Voce maschile: Cella sette! In piedi!

Barthel Schink: (urla) Navajo all’attacco! Navajo all’attacco!

Miriam Kurtz: (urla) Barthel! Non devi-


Il segmento seguente si svolge il 2 aprile 1981. Aileen non ha fatto nessuna altra sessione da gennaio.

Il ricordo di Miriam comincia con Barthel che la chiama di nuovo (questo potrebbe significare che le loro celle sono molto vicine), ed è di fretta perché "loro" (Nazisti, guardie, Templari?) stanno venendo per lui. Miriam prova a rincuorarlo, ma è come se non stesse ascoltando perché è convinto che non ha più tempo. Perciò decide che deve fornire a Miriam più informazioni riguardo al Manufatto. Dice che "noi abbiamo l’artefatto”, il che significa che è nelle mani dei Pirati della Stella Alpina, ma solo lui e il sopracitato collega Oskar ne conoscono l’ubicazione.

La cattedrale di Colonia
Schink aggiunge inoltre che si aspetta che Miriam venga rilasciata perché la sua famiglia ha delle conoscenze. Successivamente, le dice che dovrà recuperare il manufatto e portarlo agli Assassini a Parigi. E’ interessante notare che mentre gli eventi si svolgono a Colonia, Barthel dice a Miriam di andare fino a Parigi e di non raggiungere una cellula di Assassini in Germania. Inoltre è quasi necessario fare un riferimento al Consiglio degli Assassini che verrà mostrato in Assassin's Creed Unity. E’ possibile, quindi, che gli Assassini siano stati presenti a Parigi dalla Rivoluzione Francese fino alla prima metà del ventesimo secolo?

Un’altra cosa interessante è che Miriam non sa di cosa Schink stia parlando quando menziona gli Assassini. Questo è coerente con il fatto che lei sappia dell’esistenza del manufatto ma non delle sue capacità: non ha mai fatto parte della guerra tra Assassini e Templari, almeno fino ad ora.

Prima di essere preso dalle guardie (probabilmente per essere portato al patibolo, il che realmente accadde il 10 novembre 1944 per mano della Gestapo) Barthel rivela a Miriam l’ubicazione del manufatto - o per essere più precisi, parte della sua ubicazione. Dice “La guglia di San Petrus": considerando che il ricordo si svolge a Colonia e che Schink menziona la guglia e "San Petrus", si tratta probabilmente della Cattedrale di Colonia o " Hohe Domkirche St. Petrus", la più grande chiesa gotica del nord Europa che ha le seconde guglie più alte (dopo la Cattedrale di Ulma). Purtroppo è l’ultimo momento in cui sentiamo Schink, che alla fine del ricordo viene portato via dalle guardie mentre grida il motto dei Navajo.




(rumore di qualcuno che scrive)

(rumore di un telefono che squilla)

Aileen Bock: Pronto?

Karl: Aileen, ciao. Sono Karl.

Aileen Bock: Karl, sapevo che eri tu.

Karl: Scusa. Sembri... sembri esausta. Ti ho svegliata?

Aileen Bock: No... no, Sono... Ero impegnata.

Karl: Sembra proprio così.

Aileen Bock: Sono solo un po’ stanca. Ecco tutto.

Karl: No, voglio dire... il tuo progetto sembra affascinante. Il tuo collega, il dottor... Warren Vidic?... di recente mi ha chiamato per dirmi di cosa ti stai occupando.

Aileen Bock: (urlando) Lui cosa? Warren?

Karl: Sì, ci ha detto delle tue ricerche. Ricordi. Stirpe. Tutto. Ci ha anche chiesto se eravamo disposti a venire lì e-

Aileen Bock: (urlando) No! Gesù, no! Cosa diavolo pensa di fare?

Karl: Aileen. E’ tutto a posto. Abbiamo firmato alcune carte... roba sulla non divulgazione.

Aileen Bock: (urlando) No! Sta cercando di fottermi. Dannazione!

Karl: Aileen, abbiamo solo parlato di mia madre. Proprio come ho fatto con te. Seconda Guerra Mondiale. Ecco tutto.

Aileen Bock: E’ il manufatto.

Karl: Il cosa?

Aileen Bock: Karl, se ti chiama di nuovo, digli che lavori attraverso di me, va bene? E’ tutto. Vidic è stato una spina nel mio fianco per anni. E non voglio che si prenda tutta la gloria per i miei due anni di duro lavoro.

Karl: Ok. Allora... come mi devo comportare? Voglio dire... è tutto già in moto.

Aileen Bock: Non... Non so. Passa prima da me se ti contatta di nuovo. Per favore.

Karl: Va bene.

Aileen Bock: Lo farai?

Karl: Certo. Sì.

Aileen Bock: Grazie Karl. Mi dispiace se sono stata brusca. Sono solo... esausta. Ecco tutto.

Karl: E’ tutto a posto, tesoro. Solo… abbi cura di te.

(suono della fine della telefonata)


In questo segmento abbiamo l’occasione di sentire un’altra conversazione tra Aileen e Karl, l’ultima. Stavolta è Karl che chiama Aileen, che non risponde molto educatamente. Giustifica la sua risposta dicendo che era occupata, come al solito, ma sta probabilmente nascondendo il suo malcontento per la guerra non dichiarata tra il Progetto Surrogato e il Progetto Animus e per le manipolazioni di Vidic (considerando la “diserzione” di Satish).

Le preoccupazioni di Aileen sembrano essere ancora più fondate di quello che appaiono, perché Karl le dice che Vidic l’ha contattato e gli ha parlato del progetto di Aileen e ha anche chiesto a lui e Seamus se erano disposto a fare da soggetti test. Ovviamente Aileen reagisce gridando, scioccata dalla mossa di Vidic, che molto probabilmente è il frutto di ciò che ha ascoltato grazie alle registrazioni segrete fatte senza il consenso di Aileen (specialmente per quel che riguarda il riferimento al Manufatto e alla reazione di Lillian).

Le manipolazioni di Vidic quasi
nello stesso periodo temporale
Aileen alla fine si rende conto che ancora una volta ruota tutto attorno al manufatto, anche le manipolazioni di Vidic. Usando Karl, Vidic sarebbe in grado di trovare il manufatto per il suo Progetto Animus (visto che Karl è un diretto discendente di Miriam). In questo modo con una singola mossa Vidic ritornerebbe nelle grazie di Lillian e allo stesso tempo assesterebbe un colpo molto duro al Progetto Surrogato rendendo nulli gli ultimi anni di ricerca e lavoro di Aileen.

Ecco perché Aileen chiede a Karl (che a dispetto del loro divorzio è più che disponibile a collaborare) di non fidarsi di Vidic e di contattarla in caso lo chiamasse di nuovo.





(rumori di laboratorio in sottofondo)

Satish: Buongiorno Aileen. Siamo quasi pronti. Ancora qualche aggiustamento.

Aileen Bock: Hm. Okay.

Satish: Ho chiesto al team di fare qualche ricerca su questo manufatto a cui stiamo dando la caccia e sembra che il Terzo Reich trovò davvero qualcosa che corrisponde alla descrizione ad un certo punto degli anni ’40. E... Aileen, stai bene?

Aileen Bock: Scusa, sì. Sto bene… solo un po’, uh... confusa. Vidic ha chiamato il mio ex marito l’altra sera. Vuole metterlo nell’Animus.

Satish: Per trovare il manufatto prima di noi...?

Aileen Bock: Esattamente.

Satish: Beh... sarebbe più veloce usare l’Animus di Vidic. E forse ci lascerebbe ritornare al nostro lavoro.

Aileen Bock: Satish, se lasciamo che accada, allora tutti i nostri soldi si prosciugheranno. Lillian ci sta pagando per trovare il manufatto, non per migliorare i nostri metodi. Capisci?

Satish: Giusto... certo.

Aileen Bock: Scusami. Solo… tagliamo tutti i ponti quando li abbiamo attraversati. Siamo pronti?

Satish: Sì. Ancora qualche piccolo aggiustamento e sei dentro. Ho fatto una piccola modifica al modulatore di input genetico. Spero che ti possa dare qualche minuto in più.

Aileen Bock: Anche solo qualche secondo sarebbe bello. Sono pronta...

Satish: Ok. Sistemati...

(Rumori di macchina)


La 'marionetta templare'
L’ultima parte del file 4 è molto breve e si svolge il giorno dopo la telefonata a cui abbiamo appena assistito e i protagonisti sono Aileen e Satish.

Ciò che è veramente importante in questo dialogo sono i risultati della ricerca che Satish presenta ad Aileen. Sembra infatti che il Terzo Reich abbia trovato durante gli anni ’40 qualcosa che corrisponde alla descrizione del manufatto di Miriam e Barthel (che, oltretutto, non era presente nei file). Questo potrebbe significare due cose: o il Terzo Reich aveva trovato/usato più di un FDE con la stessa forma o, alla fine, i Nazisti avevano trovato un modo per localizzare il manufatto di Barthel tra le guglie della Cattedrale di Colonia. Come detto nella prima parte dell’articolo, ciò che sappiamo per certo è che Hitler (una marionetta Templare nella trama di AC) era in possesso di una Mela dell’Eden fino al 1945, ma per il resto è tutto aperto alle interpretazioni.

Tornando ad Aileen e Satish, quasi immediatamente lei gli dice cosa pensa che Vidic stia tentando di fare. Anche questa volta, come quando ha detto ad Aileen che avrebbe aiutato Vidic, Satish sembra molto più “flessibile” nei confronti della azioni di Warren di quanto dovrebbe. Ecco perché Aileen si arrabbia di nuovo con lui, chiarendo che ora l’obiettivo è trovare il manufatto, non lavorare sul Progetto Surrogato.

Alla fine del quarto file Aileen è sempre più frustrata, ma sfortunatamente il peggio per il Progetto Surrogato deve ancora venire.


"Soggetto Zero" — file audio 5



Dipendente Abstergo sconosciuto: Progetto Surrogato, Sessione Test 37. 9 agosto 1981. Soggetto, Aileen Bock. Campione DNA, SB1970.

Interrogatore: Aprite.

(rumore di chiavi e di una porta che si apre)

Interrogatore: Buongiorno, signorina Kurtz. Vi trovo bene, considerate le circostanze. Siete riposata? Hm. Avete mangiato? (pausa) I tuoi amici sono morti, Miriam. Barthel Schink e tutti i suoi Navajo. I suoi Pirati della Stella Alpina. Giustiziati per cinque omicidi.

Miriam Kurtz: Senza processo. Sarete sicuramente orgogliosi.

Interrogatore: NON CE N’ERA BISOGNO! Erano feccia! Tutti. Mi hai sentito? Tutti voi siete feccia! Feccia! Feccia!

Miriam Kurtz: Ora ho capito davvero. Non si sono piegati, vero? Non avete niente!

Interrogatore: (colpendo Miriam) Stai buona, ragazza.

Miriam Kurtz: Non avete il manufatto. Se non fosse così, non staresti per niente qui a parlare con me!

Interrogatore: (colpendo Miriam) Zitta!

Miriam Kurtz: NAVAJO ALL’ATTACCO! NAVAJO ALL’ATTACCO!

Interrogatore: Ho detto zitta, puttana!

Miriam Kurtz: NAVAJO ALL’ATTACCO!

Interrogatore: Zitta!

Miriam Kurtz: (Urla) Ah! NAVAJO!

Interrogatore: Zitta!

Miriam Kurtz: NAVAJO ALL’-

Interrogatore: ZITTA!

Miriam Kurtz: Ah! (urla)

(rumori di un laboratorio in sottofondo)


Siamo arrivati all’ultimo file e quindi all’epilogo della storia di Aileen. Ancora una volta ci sono voluti mesi (da aprile ad agosto del 1981) affinché Aileen portasse a termine cinque sessioni e arrivasse alla Sessione Test 37.

The EL - DE Haus of Cologne.
Its basement was used as prison cells and
torture rooms for political enemies.
Maybe this is where Miriam's memories take place...
E’ l’ultima volta che riviviamo i ricordi di Miriam e si trova ancora in prigione. Il ricordo si svolge dopo la pubblica esecuzione di Bartel Schink.

Per quanto possa sembrare strano, Miriam è così forte dopo la perdita di Barthel da affrontare direttamente l’interrogatore, mantenendo la sua ironia. Capisce anche che né Barthel né i suoi colleghi Pirati della Stella Alpina hanno detto qualcosa ai Templari, quindi questi non hanno potuto mettere le mani su Manufatto. Questo fatto accende un fuoco in Miriam e la spinge ad urlare il motto dei Navajo esattamente come Schink aveva fatto prima di essere trascinato via verso il patibolo. Questo ovviamente fa arrabbiare ancora di più l’interrogatore, al punto che la colpisce e probabilmente fa cose anche peggiori visto che lei urla ancora più forte.

E’ l’ultima cosa che sentiamo di Miriam ma questo non significa che fu uccisa in questa situazione, visto che, all’inizio del file 3, Aileen ha detto a Lillian che Miriam era morta cinque anni prima, quindi nel 1976.





(rumore intermittente di una macchina, come un elettrocardiogramma, che aumenta di frequenza)

Aileen Bock: Ah! (urla)

Satish: Tiratela fuori! Tiratela fuori!

Aileen Bock: Ah! (urla sempre più forte)

Dipendente Abstergo sconosciuto #1: La stiamo perdendo!

Aileen Bock: Ah! (urla)

Satish: Spegnete! Tutto!

(rumore di una macchina che si spegne)

Aileen Bock: Ah! (la voce si affievolisce)

Satish: Aileen! Apri gli occhi! Mi senti? Aileen! Aileen!

Dipendente Abstergo sconosciuto #2: E’ spenta!

Dipendente Abstergo sconosciuto #3: Fate entrare il Medico!

Dipendente Abstergo sconosciuto #4(forse il Medico): Fatti da parte figliolo.

Satish: Aileen! Parlami! Riesci ad aprire gli occhi? Oddio… Oddio…

(fine dei rumori in sottofondo di un laboratorio)


Tutta la sofferenza e il dolore provati da Miriam uniti alla scarsa sicurezza della tecnologia Animus negli anni ’80 e tutti i problemi legati al rivivere i ricordi di un antenato di un’altra persona sono ricaduti su Aileen definitivamente.

Aileen urla sempre più forte mentre un altro dipendente / scienziato di Abstergo dice chiaramente che la stanno perdendo. Satish ordina di spegnere tutto, esattamente come Vidic durante l’incidente con il Soggetto Uno, ma invano. Aileen non sembra dare segni di vita.

C’è una sorta di parallelo tra l’incidente del Soggetto Uno e l’incidente di Aileen (il Soggetto Zero): entrambi sono stati causati dalla tecnologia non sicura dell’Animus all’epoca anche se erano monitorati da un equipe di scienziati e purtroppo, come vedremo, portano entrambi un disastro e causano conseguenze nefaste ai soggetti test.

Questa purtroppo è l’ultima volta che vediamo Aileen, ma c’è ancora un ultimo segmento prima della fine, un segmento che nella sua semplicità è in grado di approfondire il personaggio di Warren Vidic e indirettamente descrivere la caduta del Progetto Surrogato.




(abbaiare di un cane)

(suoni di un camino accesso)

Warren Vidic: (si schiarisce la voce) Bene... Appunti di un discorso in onore del prematuro… pensionamento… della Dott.ssa Aileen Bock. (pausa) Quando venni a conoscenza dello sfortunato… incidente della dott.ssa Bock, non potei fare a meno di provare un grande senso di vuoto... No... No, no. Hm...

(un gatto miagola)

Warren Vidic: Ah! La dottoressa Aileen Bock è stata e sempre sarà un’amica ed una collega. Quando venni a conoscenza del suo sfortunato incidente, rimasi scioccato, ovviamente. Vedere un’amica ferita in quel modo è… profondamente... sconvolgente. E il sapere poi che le sue ferite erano talmente gravi da mettere prematuramente la parola fine alla sua brillante carriera... Beh, non augurerei la stessa sorte a nessuno. Ma, se una qualche consolazione può essere trovata nel suo incidente, è questa: che è rimasta ferita per il bene della sua ricerca... per il bene del lavoro che amava così tanto. Ed è grazie a lei... è grazie alla sua diligenza che è stata fatta ulteriore luce su alcuni dei misteri della memoria genetica. E mentre è vero che il lavoro sul suo progetto - il Progetto Surrogato, come lo chiamava - è stato momentaneamente sospeso, la copiosa quantità di lavoro che ha svolto negli ultimi tre anni è stata incredibilmente… preziosa. Quindi, anche se il suo lavoro al momento è stato interrotto, la sua eredità quasi sicuramente... continuerà a vivere. (ride)

(il gatto miagola e il cane abbaia)

Warren Vidic: (urla) Zitta, Joan! Zitta!



Concept art di Warren Vidic
Il cane che abbaia e il caminetto acceso sono un chiaro riferimento al fatto che questo segmento non si svolge in un laboratorio Abstergo ma in una casa. Considerando che l’unico personaggio che parla è Vidic, che questa potrebbe anche essere la sua ultima registrazione riguardo il Progetto Surrogato e che all’inizio del primo file viene detto che i file sono stati trovati nella sua residenza, è facile ipotizzare che questo segmento si svolga in casa di Vidic.

Quello che vediamo qui è Vidic che si registra tentando di fare il più falso discorso sentito e profondo sul “prematuro pensionamento” di Aileen che gli riesca. Attraverso le sue parole veniamo a sapere che Aileen è rimasta “ferita” da ciò che abbiamo visto nel segmento precedente e che queste ferite erano talmente gravi da costringerla ad abbandonare il Progetto Surrogato e la sua intera carriera all’Abstergo. E' interessante il fatto che Vidic non dica mai che Aileen è morta nell’incidente. Questo mi porta a pensare che Aileen ha subito gravi danni psicologici: forse ha subito un danno cerebrale diretto o è stata vittima dell’Effetto Osmosi, o ancora peggio, è possibile che sia davvero successo ciò che aveva ipotizzato Satish nel secondo file, ovvero che i ricordi di Aileen siano stati completamente sovrascritti da quelli di Miriam.

Vidic nel suo falso discorso dice anche che il Progetto Surrogato è stato sospeso e probabilmente ciò è avvenuto per mano dei dirigenti di Abstergo come diretta conseguenza dell’incidente di Aileen (in modo molto simile a quello che era successo al Progetto Animus dopo l’incidente del Soggetto Uno).

La vera natura di Vidic si vede nelle ultime frasi. Quando dice che il lavoro di Aileen negli ultimi tre anni si è dimostrato prezioso, secondo me vuole dire che si è dimostrato prezioso per lui e per il Progetto Animus, tenendo conto del fatto che può arrivare al manufatto di Miriam attraverso Karl. Aggiunge anche che anche se il progetto di Aileen è stato sospeso, il suo lavoro (un possibile indiretto riferimento ai ricordi di Miriam) di certo continuerà a vivere (attraverso il Progetto Animus). La prova del fatto che non crede ad una sola parola di quello che dice è la risata finale, che segna la vittoria finale su Aileen e il suo progetto.

Il file termina con un bel tocco finale. La cagnolina abbaia mentre “lotta” con il gatto e Vidic ci rivela il suo nome, Joan, urlando e ordinandole di fare silenzio (in un modo che sembra molto simile a quello dell’interrogatore di Miriam). E’ anche interessante notare che il nome del cane, "Joan", è probabilmente un riferimento a Giovanna d’Arco, il personaggio storico che Vidic aveva visto nei ricordi del suo antenato.

Non è nemmeno la prima volta che un cane nella saga porta un nome che si riferisce a qualcos'altro. Infatti, come alcuni di voi ricorderanno, il cane di Edward Kenway quando era tornato a Londra si chiamava "Thatch". Dalle parole di Haytham nel romanzo “Forsaken”, “Un cane cominciò ad abbaiare. Thatch, il segugio irlandese di mio Padre, dalla sua cuccia nelle stalle."

E questo è tutto per quanto riguarda i file del Soggetto Zero. Come promesso si sono dimostrati essere un piccolo capitolo di AC a sé stante, con ripercussioni sugli eventi del presente. Infatti la tecnologia Animus usata in AC4 è pesantemente basata sul Progetto Surrogato, il che significa che ora Abstergo ha il potere di calcolo necessario ad ottenere i risultati che Aileen non è mai stata in grado di raggiungere. Non è chiaro, però, cosa sia accaduto dopo, nel passato e nel presente della storia. Sarebbe interessante sapere cosa è successo poi a Miriam e chi ha raggiunto il manufatto per primo e allo stesso tempo sarebbe bello sapere che ne ha fatto Vidic delle informazioni che aveva ottenuto grazie alle 160 ore di registrazione su bobina.

Se verrà rivelato nei futuri capitoli della nostra saga, non preoccupatevi, saremo pronti ad analizzarlo ancora una volta, qui su Access The Animus!





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