Desert Oath: Il prequel di Origins (Recensione, Riassunto & Analisi)
Sorrosyss, 16 Ottobre 2017
Tradotto da: Stefania Nota: L’articolo contiene una Recensione Non Spoiler, ma ad essa seguiranno un Riepilogo ed una Analisi Spoiler Recensione Non-Spoiler A differenza dei suoi primi libri, i recenti romanzi di Bowden dedicati ad Assassin's Creed hanno di solito raccontato nuove storie che erano complementari a quelle presenti all'interno dei vari giochi della saga, dunque è apprezzabile che Desert Oath segua questo percorso e che anche in questo caso gli sia stata data la libertà di costruire la propria storia. Nonostante Bayek rimanga il personaggio principale, è piacevole vedere che anche altri personaggi vengano sviluppati durante il romanzo, in particolare Aya. Mi è sembrato che la scrittura fosse abbastanza consistente in tutto il romanzo, anche se Bayek utilizza alcune parole piuttosto complesse in alcune occasioni che non sono sicura avrebbero potuto essere usate da una persona che viveva nell’Antico Egitto. Ho anche notato alcuni errori grammaticali durante la lettura. Tuttavia, Bowden ha uno stile di scrittura molto letterale che ha i suoi vantaggi in alcune situazioni, dato che nel romanzo sono presenti alcune pezzi molto descrittivi, il che aiuta l'immersione - ma, d’altra parte, fa si che sequenze come quelle di combattimento possano a volte continuare per pagine facendo perdere un po' il loro senso di urgenza. Sono sempre stata una forte sostenitrice del fatto che la trama di Assassin's Creed dovrebbe concentrarsi su tre livelli di narrazione - vale a dire le tre epoche - il periodo storico, il presente e gli Isu. Per questo motivo, considero Heresy e Last Descendants i due romanzi più coinvolgenti della saga tra quelli esistenti. Detto questo, mentre Desert Oath è completamente focalizzato sull'ambientazione storica, posso capire perché non sia stata inclusa una parte di trama nel presente, specialmente perché la campagna di marketing di Origins si è trattenuta dal parlare dell'argomento. La mia unica vera critica però è il numero di capitoli e di pagine mezze bianche nel romanzo (ho letto la versione fisica del libro). Perché alcuni capitoli sono tanto brevi da essere contenuti in due pagine? Sembra un po 'strano. Il più grande danno al romanzo però è la sua data di pubblicazione. Le poche settimane prima che il gioco venga rilasciato sono un tempo risicato perche i fan impegnati possano leggere un romanzo di quasi 400 pagine e in alcuni paesi (come l’Italia) il libro viene in realtà rilasciato dopo l’uscita del gioco. Questo sicuramente danneggerà le vendite, dato che i fan reclamano informazioni e segreti prima della release di Origins. Ritengo che un’uscita più distante da quella del gioco sarebbe stata vantaggiosa per il romanzo. Prendete ad esempio Star Wars: Battlefront II. Anche questo gioco ha un romanzo che fa da prequel – e questo che è stato rilasciato molti mesi prima. Desert Oath in sostanza si prefiggeva di dare un'introduzione all’ambientazione ed al protagonista del nuovo gioco, e posso dire sinceramente che il romanzo ha raggiunto tale obiettivo con successo. Dopo aver finito il romanzo, mi è sembrato di avere una migliore comprensione del periodo, del clima politico ed anche del personaggio di Bayek e della sua personalità. Introdurre il nostro nuovo protagonista prima di trovarlo in Origins è stato un esperimento audace, dunque è difficile giudicare quanta importanza avrà la storia del romanzo all’interno del gioco. Mi sento, però, di poter raccomandare il romanzo a chiunque sia in dubbio se comprarlo o meno, in quanto consente di avere una buona conoscenza del mondo del gioco che presto andremo ad abitare. Attenzione: Andate a leggere il romanzo, da qui partono gli SPOILER! Riassunto della trama Emsaf, un Medjay, e la sua famiglia vengono uccisi da Bion – un ex soldato addestrato che agisce sotto istruzioni di Raia, un ex comandante di quando un tempo erano entrambi Guardie Reali. Nella Biblioteca di Alessandria d’Egitto, Raia e Theotimos lavorano per “L’Ordine degli Antichi”. Theotimos ha scoperto documenti che suggeriscono che i Medjay stiano cercando di far risorgere la propria fazione per combattere il potere presente in Egitto. Di conseguenza, Raia desidera raccogliere tutti i medaglioni dei Medjay come prova della loro sconfitta per l’Ordine, con Bion che agisce come suo agente di morte. Bayek ha 15 anni e vive a Siwa con sua madre e suo padre – Ahmose e Sabu. Ha già una relazione con Aya che adora. Ha cominciato l’addestramento per diventare un Mekety, un protettore della comunità. Siwa è ben considerata nella zona in quanto Alessando Magno vi era stato in visita per recarsi dall’Oracolo al Tempio di Amun. Vi si era congedato convinto di essere il figlio di Amun e, di conseguenza si era autoincoronato Faraone. Quando Bayek era più giovane, un gruppo guidato da un ladro di tombe conosciuto col nome di Menna aveva fatto irruzione nella casa della sua famiglia. La maggior parte dei ladri erano stati uccisi da Sabu ma anche sua madre l’aveva difeso con coraggio. La famiglia, tuttavia, ancora è preoccupata che un giorno Menna possa colpire di nuovo. Bayek ha alcuni nuovi amici, Hepzefa ad esempio, e ancora più importante, Khensa – una ragazza Nubiana che ha addestrato Baye nella caccia e nell’allestimento di trappole secondo le conoscenze della propria tribù. Tuttavia Khensa e la sua tribù avevano lasciato Siwa molti anni prima. Un giorno, un messaggero arriva a Siwa e consegna un messaggio a Sabu che parla brevemente con con Rabiah – un’amica di famiglia e consigliera. Sabu decide, quindi, di lasciare Siwa senza dare una spiegazione per la sua decisione se non che sarà più sicuro per Siwa che lui vi si allontani. Dopo aver discusso con Rabiah e Ahmose delle azioni del padre, Bayek decide di seguirlo e parte alla sua ricerca. Inizialmente viaggia verso la città di Zawty per trovare il messaggero che aveva informato Sabu. Lungo il suo percorso, incontra Tuta – un ragazzo di strada che trae Bayek in inganno - con il risultato di venire derubato del proprio borsello. Dopo aver inseguito i ladri su tetti, Bayek viene quasi strangolato a morte dal padre di Tuta, Paneb. Viene salvato da Aya che l’aveva seguito. Aya sconfigge Paneb ed i tre ragazzi, Tuta incluso, fuggono verso Tebe dove incontrano Khensa. Il padre di Bayek, però, non si trova in quella città. Sabu invece, incontra il Medjay Anziano, Hemon, che vive a Djerty e che lo avvisa della morte di Emsaf per mano dell’Ordine. Sabu comincia, quindi, il proprio viaggio alla ricerca di questo assassino.
Bion arriva a Djerty, cattura ed interroga Hemon ed il suo assistente ed uccidendoli scopre infine che Sabu e Bayek sono gli ultimo Medjay rimasti. Nel frattempo, Khensa viene a sapere che Sabu è tenuto ostaggio sull’isola Elefantina. Aya e Bayek partono quindi insieme alla ragazza Nubiana alla ricerca del padre. Mentre gli altri compagni rimangono a Tebe, Tuta viene tristemente uccido per mano del suo stesso padre Paneb per averlo abbandonato e tradito. Protetti da una tempesta di sabbia, il gruppo si infiltra sull’isola Elefantina. Sabu non è nel luogo in cui lo credevano ma al suo posto vi trovano un uomo usato come esca. Dopo essere fuggiti alle guardie dell’area, Sabu si mostra al gruppo. Bion arriva e si imbatte nella stessa trappola e viene ferito. Riesce però a fuggire. Bion passa molti anni a recuperare ed allenarsi. Nel frattempo Sabu addestra Bayek come Medjay, ed Aya viene a sua volta addestrata da Bayek. I tre trascorrono molti anni in allenamento mentre si spostano di villaggio in villaggio. Alla fine Bayek chiede ad Aya di sposarlo. Lei rifiuta perché essere la moglie di un Medjay sarebbe stato difficile ed inoltre ha ancora il sogno di vivere e lavorare nella Biblioteca di Alessandria. Decide quindi di abbandonare l’addestramento e di raggiungere sua zia che si è ammalata. Mentre viaggia verso Siwa, Aya viene affiancata da due ladri a cavallo che la gettano in un pozzo. Lei si tiene ma viene salvata da Bion e senza saperlo, lo conduce Bion dritto al loro campo di adestramento. Bion arriva al campo dove Bayek e Sabu si stanno allenando. Scocca numerose frecce che colpiscono Sabu e con Bayek che viene ferito all’addome dalla lama corta di Bion poco dopo. Tutti e tre vengono feriti durante lo scontro. Sabu spinge infine Bayek nel fiume vicino per salvarlo e nel farlo viene atterrato ed ucciso da Bion. Bayek sviene e viene trasportato dalla corrente del fiume alla salvezza. Aya arriva a Siwa e fa visita a sua zia malata, incontra gli amici e Ahmose. Bion arriva e comincia a chiedere a persone del posto informazioni su Bayek, inclusa Aya che finisce per essere tenuta in ostaggio nella sua casa per un certo periodo di tempo. Bayek viene salvato dale acque del fiume da alcune persone e viene curato per quattro giorni su una barca fino a riguadagnare la propria salute. Viaggia quindi verso nord per poi sbarcare ed acquistare un cavallo per dirigersi a Siwa. Quando arriva trova Aya con sua zia ma viene avvisato che Bion si trova nelle vicinanze. Temendo per la vita di Ahmose, si dirige immediatamente verso casa di sua madre insieme ad Aya. Bion è lì in attesa del suo arrivo ed ovviamente tutti si battono contro Bion con Ahmose che infine riesce ad ucciderlo. Bion rivela col suo ultimo respiro che Raia ha ordinato che tutti i Medjay venissero uccisi. In seguito a questi eventi, Bayek sposa Aya e diventa protettore di Siwa. Crescono un figlio chiamato Khemu. Gli anni passono ed nel suo ruolo di ultimo Medjay, Bayek viaggia ad Alessandria dove uccde Raia nella sua stessa casa, concludendo ciò che spera essere l’ultima azione necessaria per proteggere la propria famiglia. Analisi
Bayek ha un forte sviluppo narrativo per tutto il romanzo. Lo vediamo alle prese con qualsiasi destino decide di seguire, sia con le vecchie usanze dei Medjay e sia con il nuovo punto di vista sul mondo della sua amata Aya. Sposarla e ora allevare un figlio probabilmente avrà aggiunto qualcosa in più alla sua esperienza di vita e gli ha dato nuove e valide esperienze che aiutano la sua affascinante personalità. E' stato interessante vedere come Bayek abbia acquisito le sue capacità: veniamo infatti a sapere che la maggior parte della sue abilità di caccia, di creazione di trappole e di tiro con l'arco gli vengono trasmesse da Khensa mentre l’abilità in combattimento l’ha imparata da suo padre. Ad un certo punto ha cominciato a correre sui tetti, un'allusione molto precoce al parkour. Lo vediamo anche passare del tempo su una barca al fine di acquisire esperienza in quel campo. L'unica cosa che non abbiamo visto è Senu. Tuttavia, vista l'aspettativa di vita di un'aquila, questo non dovrebbe sorprenderci considerando a che punto della timeline ci troviamo.
Forse l'aspetto più interessante del romanzo per me sono stati i Medjay. Vediamo, infatti, un gruppo con un solido credo ed un'ideologia che li spinge a venerare Amun, sostenendo l'equilibrio, la protezione, la giustizia, la libertà e provvedendo alla loro comunità. L'attaccarsi alle vecchie usanze è una mentalità molto simile a quella della Confraternita degli Assassini che alla fine nascerà, soprattutto quando si considera che i Medjay usavano una piuma di struzzo per simboleggiare i raduni per Ma'at, la dea egizia della giustizia e della verità. In qualche modo, molto adatta per un Medjay. Questa usanza, poi, si sarebbe poi trasformata nell’utilizzo delle piume che gli Assassini avrebbero usato per raccogliere il sangue dei loro obiettivi come prova del loro successo. L'Ordine degli Antichi Ci sono stati presentati alcuni nuovi membri dell'Ordine nel romanzo, nessuno dei quali è sopravvissuto per vedere Origins. Eppure, abbiamo appreso che l'Ordine è esistito per centinaia di anni ed era stato originariamente fondato per aiutare l'Egitto ad adattarsi a nuove forme di governo. Spazzando via le vecchie usanze, la sua ideologia mira all'illuminazione ed aspira a creare l'ordine, modellando un nuovo mondo. Suona spaventosamente familiare. Proto-Templare in effetti. Essendo stato ucciso uno del loro gruppo nella loro casa, ci si può facimente immaginare che l'Ordine vorrà investigare a fondo sui documenti di Raia e verrà così a conoscenza del suo piano nei confronti dei Medjay. Non sarebbe poi un volo pindarico così assurdo supporre che le azioni di Bayek avranno ripercussioni nel gioco, perchè ora il gruppo inseguirà la propria vendetta contro quell'unico uomo che ha osato opporsi al suo potere. Un Egitto Diviso Il romanzo fa un buon lavoro nel mostrare i tumulti che hanno colpito il Paese, come le vecchie usanze tradizionali contro quelle radicalmente nuove per i cuori della popolazione. Ad esempio, c'è una grande disparità tra le città di Tebe e Alessandria. La prima rappresenta un vecchio mondo fatiscente e trascurato, rimasto ancorato ad antichi diritti e riti. Mentre Alessandria rappresenta il mondo moderno, con nuovi design architettonici e concetti progressisti che sfidano la normalità. L'Egitto in questo periodo rappresenta un eccellente crocevia di ideologie, in cui Bayek rappresenta molto le vecchie usanze in qualità di Medjay e il suo nemico - l'Ordine degli Antichi - la personificazione e la minaccia dell'inizio del cambiamento. È un campo di battaglia affascinante su molti fronti e certamente sarà un mondo molto emozionante da esplorare all'interno di Origins.
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