La fine di un'era - Parte II
Markuz, 21 Settembre 2013
Ci siamo lasciati qualche giorno fa con l'analisi dei vari discorsi della sequenza del finale di AC3 e con diverse domande sul ruolo di Desmond e sul piano di Giunone. Partiamo da quest'ultimo, dunque, con l’aiuto della guida di AC3. Tengo a sottolineare, comunque, che gran parte di quanto presente nella guida si può trovare nella trama di AC e specialmente nel finale di AC3. L’unico problema è che spesso i dialoghi sono criptici e difficilmente osservandoli da soli si riuscirebbe a dedurre autonomamente quanto affermato nella guida. Cercherò, in ogni caso, di andare in ordine cronologico e di affrontare quesito per quesito i temi della guida. Per questo motivo abbiamo realizzato col nostro Simonsens una sorta di timeline dedicata al piano millenario di Giunone. Vi consiglio di tenerla aperta mentre leggete così da visualizzare anche graficamente come penso che siano andate le cose: Timeline by Simonsens, ci vorrà qualche secondo per caricarla... ma ne vale la pena. Partiamo dunque da molto lontano, intorno 75.000 a.C.. Coloro che Vennero Prima (o Prima Civiltà), un’antica razza – non aliena – dotata di tecnologia estremamente avanzata, decidono di creare l’uomo forse forzando un salto evolutivo tra gli ominidi arcaici e l’homo sapiens, come spiegato nel glifo 20. Tale azione è dettata dalla necessità di forza lavoro per progetti ancora adesso non meglio definiti. La prova che siano stati proprio i CVP a creare l’uomo ci arriva sia dal “Noi che vi avevamo creato! Che vi avevamo dato la vita!” di Minerva alla fine di AC2 che dal “Non li creammo per essere saggi. E ora sono la nostra unica, fallace speranza. Loro siete voi.” di Giunone in ACB. L’uomo, dunque, lavorava in schiavitù, come si vede dal video della Verità di AC2 e ciò era possibile a causa di alcuni manufatti, i nostri cari Frutti dell’Eden. I FE andavano ad agire su un neurotrasmettitore immesso dai CVP nel cervello dell’uomo al momento della sua creazione che, quando stimolato dai FE, consentiva l'illusione ed il controllo delle persone. L’Enciclopedia di Assassin’s Creed ci racconta che questa schiavitù è durata secoli o forse millenni, ma durante questo periodo alcuni uomini nacquero da eventuali relazioni tra altri uomini e membri della Prima Civiltà. Questo fece si che gli ibridi derivanti da questa unione non avessero il neurotrasmettitore che consentiva la schiavitù e dunque, col passare del tempo, covassero un sentimento di ribellione che infine sfociò in una guerra vera e propria con la Prima Civiltà. I CVP erano pochi ma sostenuti dalla avanzata tecnologia e dai FE mentre gli uomini erano tanti ed erano stati “progettati” dai CVP per adattarsi e per sopravvivere. Come ormai tutti i fan di AC sapranno, le due fazioni erano talmente tanto impegnate nello scontro che non si accorsero dell’arrivo della Catastrofe di Toba, un brillamento solare che coinvolse tutta la Terra e la fece bruciare decimando sia i CVP che gli uomini. Come specificato da Giove nel finale di Revelations, però, alcuni CVP (tra cui Minerva, Giunone e lo stesso Giove) cercarono di salvare il mondo sia prima che dopo la catastrofe. E’ dal tentativo di cercare di salvare il mondo prima della catastrofe che scaturiscono i sei metodi di salvezza e dunque è qui che comincia la trama di AC3. Minerva nel finale racconta che mentre stavano cercando di salvare il mondo, nella confusione della guerra e dei metodi non funzionanti, Giunone invece stava pianificando di conquistarlo. Perché? Non volendo tirare in ballo una possibile brama di potere (che non si è particolarmente vista ma non è neanche da escludersi), la motivazione principale è essenzialmente una, ovvero la vendetta. Vendetta contro gli uomini e contro i suoi colleghi CVP.
Questo è stato uno degli elementi che più deve aver destabilizzato Giunone e che può aver fatto scattare in lei l'idea del piano millenario, ma sicuramente non è stata l'unica. Il più grande sentimento di vendetta di Giunone è rivolto verso gli uomini e questo lo si vede più volte durante la saga. La prima si trova nel finale di Brotherhood, quando Desmond la vede in Santa Maria Aracoeli e poi nella sala finale del tempio . Il tono di Giunone è di rimprovero misto a risentimento. Ciò si vede sia quando parla dell'uomo come di fallace speranza, sia quando afferma che gli uomini hanno distrutto i Frutti dell'Eden o li hanno rivolti gli uni contro gli altri invece di utilizzarli saggiamente. Lo stesso poi accade anche quando parla del sesto senso, mancante agli uomini, senso che dopo la catastrofe hanno cercato di tramandare col sangue proprio attraverso l'uomo, ma con risultati non soddisfacenti.
Giunone, dunque, secondo la mia interpretazione, durante la guerra tra umani e CVP si è trovata in una circostanza estremamente particolare sebbene non necessariamente originale. Partendo da una situazione iniziale di controllo schiavistico degli uomini, lo scoppio della guerra deve aver aumentato il risentimento nei confronti degli uomini, che probabilmente era comunque presente già precedentemente. La guerra, inoltre, le ha portato via il padre a cui tanto era affezionata e questo sicuramente deve aver trascinato l’odio di Giunone fino alle stelle (non è da escludere che la catastrofe, anch’essa non fermata a causa degli uomini, abbia eliminato altri CVP cari a Juno). Mentre i CVP cercano di salvare la Terra, poi, avviene l’esperimento su Aita ed il comportamento “menefreghista” di Giove, unito alla sofferenza prolungata del marito ed alla catastrofe imminente, può aver portato Giunone a non vedere di buon occhio anche i suoi colleghi CVP. La goccia che può aver fatto traboccare il vaso nei confronti degli altri CVP, infine, è stato vedere Minerva e Giove inviare messaggi a quegli uomini che tanto lei odiava per cercare di salvare il mondo ancora una volta. Questo, dunque, è secondo me il quadro psicologico con cui Giunone affronta l’avvicinarsi della catastrofe e prepara la sua “ribellione interna” insieme ai suoi co-cospiratori all’epoca dei CVP, ma torniamo al susseguirsi degli eventi. Mentre la guerra prosegue in superficie, i CVP testano in ordine cronologico i vari metodi di salvezza fino al quarto. Il quarto metodo, quello della divinazione, non si dimostra inefficace in termini di funzionamento (come abbiamo visto nell’articolo dedicato ai metodi) bensì in termini di risultato di previsione – la catastrofe sarebbe comunque avvenuta. Minerva, quindi, inizia ad utilizzare il dispositivo per inviare messaggi, e qui arriviamo ad un punto importante. Minerva invia il messaggio di AC2 a Desmond tramite Ezio, ormai dubitando di essere in grado di salvare il mondo nella sua epoca, e gli dà il compito di salvarlo nel 2012. Minerva, dunque, ha utilizzato il dispositivo di divinazione per prevedere l’avvento della seconda catastrofe, individuare una persona che fosse in grado di cercare di fermarla - Desmond - e, osservando cosa le sarebbe successo (la cattura Abstergo, la fuga e l’analisi dei ricordi di Ezio), le ha inviato il messaggio che tutti conosciamo. Giunone nella spiegazione del quarto metodo lascia intendere che i messaggi inviati da Minerva fossero nascosti nel tempo, dove nessuno poteva trovarli, tranne Desmond e chi si trovava nel Tempio. Questo include Giunone stessa e dunque è possibile che lei abbia visto il messaggio di AC2 e, in base al suo risentimento descritto prima, abbia deciso di usare il dispositivo di divinazione e l'obiettivo di Minerva (Desmond) per i propri scopi. E’ da questo che deriva il messaggio di Brotherhood, che la guida segnala essere precedente come invio a quello di Revelations. Il messaggio di ACB si rivela estremamente duttile per la trama, e considerando che è opera uscita nel 2010 ma pianificata precedentemente, anche geniale in termini di collegamenti. Tenendo conto dunque delle intenzioni di Giunone si possono quindi reinterpretare diversi dialoghi, con il supporto della guida. Juno nel messaggio di Brotherhood fa, innanzitutto, riferimento ai metodi della divinazione e della trascendenza: Questo è un posto sicuro. Eterno. Per conservare oggetti. Parole. Saggezza. Ma non la vita. E avremmo i mezzi. Ma il tempo... il tempo ci logora. Possiamo distrarlo. Possiamo attraversarlo con lo sguardo. Schivarlo a sinistra quando colpisce a destra. Ma prima o poi ti raggiunge. È inesorabile. Non possiamo sfuggirgli. Non per sempre. Quando Giunone dice che i CVP avevano i mezzi per conservare la vita, si riferisce al sesto metodo di salvezza, quello della trascendenza (il travaso della coscienza nei contenitori che abbiamo visto nel pezzo dedicato ai metodi). Per contro, attraversare il tempo con lo sguardo e schivare i suoi "attacchi", in retrospettiva, è un modo particolare per definire l'utilizzo del dispositivo di divinazione con cui i CVP cercavano di prevedere il futuro e di interagirci. Mentre Desmond poi salta sulle varie piattaforme della stanza finale del tempio al di sotto di Santa Maria in Aracoeli, Giunone pronuncia un'altra frase interessante: È dura restare imprigionati. Sapere le cose come noi. Ti stiamo aspettando, Desmond. Tu verrai qui. La attiverai. E saprai solo quando sarà troppo tardi. Questa parte del messaggio, che allora non si poteva spiegare con gli elementi a disposizione, ora diventa molto più chiara e quasi audace da parte di Giunone. Juno dice direttamente a Desmond che lei è imprigionata (nel contenitore della trascendenza). Il plurale, inoltre, non è più necessariamente da spiegare come un plurale maiestatis, ma si può riferire ai seguaci di Giunone. L'ultima parte, infine, è quella più illuminante, col senno di poi. Giunone, infatti in modo sibillino racconta a mo' di incarico / lavoro a Desmond esattamente quello che lui poi farà. Lo sta aspettando, lui si recherà al Grande Tempio, aprirà la porta e attiverà il dispositivo biometrico per liberarla e saprà del piano solo quando sarà troppo tardi. Troppo tardi per cosa? Lo vedremo più avanti, anche questo è giustificato. Tutto questo dimostra quanto a questo punto, ancora prima che il suo tradimento venga scoperto da Minerva e Giove, Giunone abbia già organizzato la gran parte del suo piano. Ma non è ancora tutto, il messaggio non è ancora terminato. Il settantaduesimo giorno prima del risveglio. Tu, nato dai nostri lombi e dai lombi dei nostri nemici. La fine e l'inizio, colui che aborriamo e a cui rendiamo onore. Il viaggio finale ha inizio. Ci sarà chi ti accompagnerà oltre il cancello. Ella non ci è visibile. La croce oscura l'orizzonte. Giunone afferma che per Desmond quel giorno (il 10 ottobre 2012) è il settantaduesimo prima del risveglio e ora sappiamo di chi, visto che Desmond stesso libera Giunone il 21 dicembre 2012. Le parole di Giunone sembrano sempre più come un compito, come un destino da compiere, quando in realtà è tutto parte del suo piano. A questo punto, col senno di poi, è possibile che la "lei" che avrebbe accompagnato Desmond oltre la porta possa essere Lucy Stillman. La frase "Ella non ci è visibile" in inglese è “She lies not within our sight.”, ovvero letteralmente “lei non rientra nella nostra visione”. Da qui l’idea di Lucy, che non rientrava nei piani di Giunone a tal punto che la dea ha fatto si che Desmond la uccidesse. Come abbiamo visto nel pezzo dedicato ai metodi, sappiamo inoltre che non è stata Giunone a forzare l’uccisione di Lucy. La dea, infatti è stata molto più subdola: ha mostrato a Desmond, sempre tramite il dispositivo di divinazione, il possibile futuro in cui la bionda avrebbe rubato la Mela, la avrebbe portata dai Templari per il lancio del satellite Eye-Abstergo e questo non avrebbe avuto successo. Giunone dunque si dimostra maestra nella creazione del suo piano e nell’utilizzo del dispositivo di divinazione, dato che Desmond si comporta esattamente come vuole lei.
Giunone, dunque, nel finale di ACB tramite la Mela spinge Desmond verso Lucy e, prima di fargli vedere il possibile futuro con il tradimento di miss Stillman, pronuncia altre frasi che con AC3 guadagnano senso: La via deve essere aperta. Non puoi sfuggire al tuo compito. La bilancia tornerà in equilibrio. (...)Tu sai molto poco. Dobbiamo guidarti noi. Cessa ogni resistenza. (...) – Desmond assassina Lucy - È fatta. La via è aperta. Soltanto lei va trovata adesso. Risveglia il sesto. Vai. Da solo. In questo caso la via che deve essere aperta è la strada che Desmond deve percorrere secondo Giunone mentre la bilancia che tornerà in equilibrio forse è il piano di Giunone stessa, libero da vincoli una volta assassinata Lucy. La frase finale, poi, è quella che ha fatto arrovellare di più i fan dall’uscita di Brotherhood insieme a quelle del Soggetto 16. Dopo AC3, infatti, è finalmente possibile interpretarla con maggiore chiarezza. La “lei” da trovare poteva essere facilmente la Chiave del Grande Tempio o addirittura un riferimento di Giunone a se stessa. Il sesto da risvegliare non era un tempio o il senso della conoscenza / Senso dell’Aquila: ora finalmente sappiamo che il riferimento era al sesto metodo di salvezza, la Trascendenza, che tramite il tocco di Desmond ha consentito a Giunone di essere liberata. Chiudendo questa parentesi dedicata al messaggio di Giunone, possiamo tornare all’epoca dei CVP. Giunone pianifica la ribellione insieme ai suoi seguaci e usa anche il dispositivo di divinazione per intralciare gli altri CVP e per mettere in moto il suo piano millenario. Come spiegato da Minerva, dopo un lasso di tempo imprecisato, il tradimento della “dea” viene scoperto da Minerva stessa e compagni, i quali vi pongono fine, uccidendo Giunone (o credendo di ucciderla) ed i suoi alleati. Minerva & co. , poi, decidono di inviare un altro messaggio a Desmond, in riparazione a quello inviato da Giunone e con la speranza che Desmond potesse portare a termine il loro lavoro, una volta neutralizzata Giunone. Tale messaggio è quello che abbiamo visto in Revelations ad opera di Tinia / Giove in cui questi lo spinge a recarsi al Grande Tempio per provare a completare l’opera dei CVP e salvare il mondo dalla Catastrofe. In merito a questo vorrei sottolineare che forse è in questo periodo che, sempre tramite i calcoli / previsioni, i CVP hanno lasciato le coordinate del Grande Tempio nel Tempio di Pitagora così che Desmond – in coma – potesse trovarle tramite Ezio. Dopo aver ucciso Giunone ed aver inviato il messaggio, i CVP prima di andarsene dal Tempio decidono di distruggere per sicurezza il dispositivo di divinazione, come dice la guida e conferma Giunone nel finale con la frase “Tu... Ma come? Te ne sei andata! Hai distrutto il dispositivo!”. La guida, però, racconta che Minerva e colleghi non sono stati attentissimi e non hanno controllato che Giunone fosse veramente morta e dunque “(…)siamo stati ingannati . Lei è sopravvissuta. Lei ha resistito. E poi ha iniziato a lavorare”. Minerva racconta che in qualche modo lei e i suoi colleghi sono stati ingannati da Giunone. Questo implica anche un piano da parte di Giunone che prevedeva la scoperta dei suoi piani ed una sua finta morte / morte apparente per poter “lavorare” nei 75.000 anni successivi? Questa parte al momento rimane ancora avvolta nel dubbio. Quel che è certo è che in qualche modo Giunone è sopravvissuta ed è in questo momento che deve aver trasferito la propria coscienza nei contenitori del Tempio dedicati al metodo della Trascendenza per poter sopravvivere a lungo – “Lei ha resistito.” – e attuare il suo piano. A questo punto i sentieri della trama da seguire sono due: le successive azioni di Giove e Minerva ed il diabolico piano di Giunone. Andiamo per ordine nel descriverli. Dopo il tentativo di uccisione di Giunone e la distruzione del dispositivo di divinazione, Minerva, Tinia e gli altri CVP escono dal Grande Tempio, avendolo chiuso a doppia mandata (le chiavi non erano altro che una Mela ed il medaglione di AC3). L’immagine che ne deriva è molto simile a quanto proposto dalla stessa Minerva a Desmond nella soluzione del finale di AC3. Minerva parla subito di ricostruzione della civiltà, quindi la catastrofe di Toba deve per forza essersi verificata poco prima, magari in contemporanea ai fatti inerenti Giunone e la sua piccola ribellione. Per secoli Minerva e Giove, e non solo loro (gli altri CVP?) hanno camminato per il mondo, in mezzo agli uomini, cercando di far prosperare la civiltà in linea con quanto raccontato da loro stessi nei messaggi a Desmond. La frase implica a primo impatto che i CVP potessero vivere molto a lungo, ma io sono più orientato verso un possibile utilizzo da parte loro della trascendenza saltando da un corpo umano all’altro come fa Ermete Trismegisto in Project Legacy (vedere l’articolo sui metodi per ulteriori delucidazioni).
Già, il suo piano millenario di cui molti hanno parlato, spesso dicendo che era stato tirato in ballo senza mai essere stato preannunciato e senza indizi precedenti. Vediamo se era così infondato. Dopo aver inviato il messaggio a Desmond ed essere stata “uccisa”, come accennato sopra, Giunone in qualche modo è sopravvissuta ed ha cominciato a “lavorare” in più direzioni. Il suo obiettivo, stando nel contenitore, era uscirne e avere la sua vendetta sugli uomini, ma non poteva portarlo a termine subito perché gli altri CVP erano ancora vivi e avrebbero potuto eliminarla definitivamente. In base a questo Giunone ha ordito un piano che facesse si che lei venisse liberata in un epoca in cui i CVP sarebbero stati ormai defunti, però c’era un problema. Come abbiamo visto nel pezzo dedicato ai metodi, per uscire dal contenitore di metallo del metodo della Trascendenza “era necessario qualcosa di più... Qualcosa di sbagliato...". Visto che Desmond è stato l’unico a poter liberare Giunone, la mia idea è che servisse un’alta concentrazione di DNA CVP (qualcosa di più) per poter liberare una coscienza dal contenitore della trascendenza e in aggiunta, questa liberazione avrebbe richiesto la vita di chi l’avrebbe operata (qualcosa di sbagliato), come successo a Desmond. Giunone, dunque, non poteva sperare di essere liberata nell’epoca dei CVP sia perché l’avrebbero eliminata definitivamente, sia perché gli unici esseri col DNA adeguato erano gli stessi CVP. Qui deve essere entrato in gioco il dispositivo di divinazione di Minerva. Quest’ultima e Giove, infatti, hanno mandato i messaggi proprio a Desmond perché solo lui aveva una quantità di DNA CVP tale da poter utilizzare i loro manufatti e la loro tecnologia nella maniera corretta, come spiegato da Bill Miles nei dialoghi di Revelations. Giunone dunque può aver riutilizzato questa ricerca di Desmond per i suoi fini. Ciò ha senso perché in Desmond c’era proprio quell’elevata quantità di DNA CVP che avrebbe consentito di liberarla, in un periodo in cui tutti gli altri CVP sarebbero stati ormai morti. Desmond, dunque, era la vera e propria chiave per liberarla (come dice la guida), non il medaglione o la Mela. A questo punto a Giunone mancavano le modalità. Come portare Desmond a toccare il dispositivo biometrico? E quando? E’ qui che si vede quanto “millenario” sia il suo piano. Giunone, rimanendo nel Tempio, ha influito su diversi personaggi storici per far si che si comportassero esattamente secondo i suoi scopi, al fine di avvicinare Desmond a sé sempre di più, sia fisicamente che psicologicamente. Prima di vedere l’operato di Giunone documentato, però, mi preme spiegare come Giunone abbia interagito con tutti questi personaggi tramite le parole della guida: Quello che poteva fare, a quanto pare, era utilizzare la tecnologia all'interno dell’hub del Grande Tempio per comunicare con i Frutti dell’Eden in tutto il mondo - e, per estensione, con chi ci interagiva. Sebbene i loro effetti possano sembrare fantastici / fantasiosi, lo scopo primario di questi dispositivi della Prima Civiltà sembra essere la trasmissione dei dati.
Giunone non aveva più il dispositivo di divinazione per parlare con i vari personaggi nel futuro in quanto era stato distrutto da Minerva e compagni. Quello che poteva fare, dunque, era utilizzare la tecnologia che aveva a disposizione per comunicare in tempo reale (e non nel futuro dunque) con i vari utilizzatori dei Frutti dell’Eden sparsi in tutto il mondo. Per esempio la Giunone del 1769 comunicava in diretta con Ratonhnhaké:ton nel 1769, e lo stesso è accaduto per le altre persone che l'hanno "incontrata". Chi erano dunque queste persone? Marco Giunio Bruto, 44 a.C. *Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il primo personaggio di nostra conoscenza che con buona probabilità riceve un messaggio da Giunone è Marco Giunio Bruto. Bruto compare più volte nella saga, ma per quanto ci riguarda è il Bruto quarantenne che ci interessa maggiormente. In Project Legacy Bruto afferma di fare un sogno ricorrente: una caverna, una scritta marcata a fuoco nell'oscurità, un volo "incorporeo" in cui forse raggiunge la caverna attraversando campi e foreste, un insieme di avvertimenti, profezie ed incubi e soprattutto Roma in fiamme mentre Cesare e Cleopatra si scambiano un bacio molto menefreghista. Il sogno si conclude con la frase “Ventitré lame, ventitré chiavi”, a ricordare le ventitré pugnalate con cui Cesare è stato ucciso. Non è chiaro se il sogno sia stato indotto da qualche CVP, magari Giunone, certo è che il volo di cui Bruto parla è molto simile a quello che fa il tredicenne Ratonhnhaké:ton, con gli stessi avvertimenti e profezie di cui parla Bruto. Da Project Legacy e soprattutto dalle Pergamene di Romolo di ACB, scritte in realtà da Bruto stesso, veniamo a sapere che il nostro un giorno riesce a trovare la caverna che ha esplorato così tante volte nei suoi sogni (e che si rivelerà contenere il tempio CVP dedicato a Giunone che Desmond esplora nel finale di Brotherhood). E’ lì che decide che lui ed i suoi compagni cospiratori e Assassini discuteranno dell’assassinio di Giulio Cesare. Quando poi gli incontri con i suoi confratelli terminano, Bruto prosegue ad esplorare la caverna e riesce a ritrovare quei disegni luminosi (dell’architettura CVP) e quei sussurri che aveva incontrato nei suoi sogni e insieme ad essi trova una porta, quella stessa porta che Desmond apre con la password “72”. Anche Bruto in qualche modo riesce in qualche modo a trovare la password e ad entrare nella stanza centrale del tempio. Nelle sue pergamene scrive: Quello che si trova all'interno ha alterato la mia percezione e mi ha lasciato scosso,rovesciando i pilastri della mia fede. Ogni evento è un anello di una catena, forgiato da qualcosa morto da tempo. Oppure è ancora vivo? Queste parole, criptiche e nascoste dallo scrittore Jeffrey Yohalem ai tempi di Brotherhood sembrano fare riferimento sia al determinismo di cui abbiamo parlato nell’ultimo articolo (ogni evento è un anello di una catena) sia a Giunone ed alla condizione in cui si trova. Bruto, infatti, fa forse riferimento al piano di Giunone quando parla di eventi forgiati da qualcosa morto da tempo e che effettivamente è ancora vivo in qualche modo. Proseguendo nel racconto parla di fantasmi che lo guidano a proseguire e di qualcosa di potente ed irraggiungibile che si trova al centro della stanza (ai tempi la Mela si trovava nel Tempio? Chi l’ha fatta uscire?). A un certo punto un piedistallo emerge dal terreno e a vedere dal disegno è lo stesso piedistallo che Desmond tocca per far emergere le varie piattaforme su cui fare parkour per attivare la rampa che lo condurrà alla Mela. L’effetto, con Bruto, però, è diverso. Quando Bruto tocca il piedistallo, immediatamente ha una visione / profezia che ancora una volta gli fa vedere Roma in fiamme, ma questa volta mentre lui è sveglio e cosciente. La visione lo spinge all’azione nei confronti di Cesare, al creare un piano che in parte è costituito anche da informazioni ottenute dalle visioni stesse, tanto che queste definiscono anche il giorno in cui Cesare deve essere assassinato, ovvero le idi di Marzo. La mia teoria, dunque, vede Giunone dietro questi sussurri e dietro questa profezia di Roma in fiamme che altro non è se non un futuro possibile, come ormai ci siamo abituati ad interpretare. La domanda, come al solito, è: perché? L’ultima pergamena di Bruto mostra un certo rimorso di quest’ultimo per aver assassinato Cesare non per quello che aveva fatto ma per quello che avrebbe potu*to fare. Bruto si chiede, inoltre, se Cesare guardandolo negli occhi prima di morire abbia intuito cosa lui abbia visto nel tempio. La pergamena si chiude con il dubbio di Bruto sul fatto che qualcun altro, in futuro, verrà chiamato al tempio per una simile tragica motivazione, forse proprio chi sta leggendo le sue pergamene. Infine, come colpo di scena, Bruto scrive che per entrare nella stanza finale “devi pronunciare a voce alta“, ma purtroppo l’ultimo pezzo della pergamena è stato strappato o è andato perduto. Ezio Auditore, 1505
Ci troviamo intorno al 1505 (secondo il romanzo), durante una riunione tra Ezio, Leonardo e Machiavelli causata dalla recente fuga di Micheletto Corella verso la Spagna. Machiavelli chiede aiuto a Leonardo perché di recente la Mela non sta funzionando come prima, avendo fornito come obiettivo un generico castello spagnolo. Machiavelli pensa a un problema meccanico ma Leonardo dice che non può essere perché la Mela risponde nel migliore dei modi solo ad Ezio, come se avesse una mentalità propria. In quel momento Ezio ricorda come le risposte della Mela gli siano arrivate sempre da una voce. Non essendo “meccanica”, dunque, Leonardo ipotizza che sia stata la Mela a non voler “aiutare” come prima e spinge Ezio a chiederle il perché. La risposta, che sente solo Ezio, è la seguente: Ezio Auditore, ti sei comportato bene. Ma io ho più che recitato la mia parte nella tua carriera e ora mi devi restituire. Portami ad una cripta che troverai sotto il Campidoglio, e lasciami lì così da essere trovata da futuri membri della tua Confraternita. Ma fai in fretta! Devi poi cavalcare il più rapidamente possibile fino a Napoli, dove Micheletto si sta imbarcando per Valencia! Questa conoscenza / informazione è il mio ultimo dono per te. Hai abbastanza potere di tuo ora da non avere più bisogno di me. Ma io giacerò sottoterra fino a quando le future generazioni avranno bisogno di me. Dunque, devi lasciare un segno per indicare il mio luogo di sepoltura. Addio, Mentore della Confraternita! Addio! Addio! E’ più che possibile che (dando per canonica questa parte del romanzo) la voce sia di Giunone visto che prevede già di essere trovata ed usata da altri Assassini e addirittura chiede a Ezio di segnare il tragitto così che sia più facile da trovare per loro. Il romanzo racconta che la sera stessa sia Ezio che Machiavelli si recano al tempio tramite un labirinto di gallerie partendo dalle catacombe del Colosseo. Qui posano la Mela e prima di uscire disegnano “i sacri simboli segreti che solo un membro della Confraternita riconoscerebbe” (tradotto: disegnano il logo degli Assassini che solo una persona dotata di Occhio dell’Aquila – come Desmond – potrebbe vedere). Il libro non menziona la Mela che pronuncia la password “72” ma si presume che Ezio l’abbia proprio ottenuta dal manufatto, non essendo questa presente nelle pergamene di Bruto. Ritornando dunque alla mia teoria, Giunone fa di tutto perché Ezio riporti la Mela nel Tempio in modo che Desmond la possa trovare nel 2012 e comportarsi come previsto dal piano. Non è però finita qui, perché con il DLC La Scomparsa di Da Vinci Ezio (e dunque gli Assassini del presente) arriva ad ottenere le coordinate del Grande Tempio. In questo caso, comunque, non è detto che anche le coordinate siano per forza state lasciate da Giunone in quanto anche a Minerva e Giove interessava che Desmond si recasse a Turin. Quello che invece è interessante è che in seguito ad un consiglio precedente di Leonardo, Ezio,molto più vecchio, torna a Monteriggioni per lasciare l’indizio – visibile anche questa volta solo con l’Occhio dell’Aquila – che consentirà al team di Desmond di ottenere la password per accedere al Tempio. Anche questo era previsto da Giunone? Forse no, forse si, senza dubbio era fondamentale affinché Desmond entrasse nel Tempio nei pressi del Colosseo e di Santa Maria in Aracoeli. Ratonhnhaké:ton, 1769 e 1783
Giunone descrive brevemente cosa sia il Nexus, affermando che è un luogo da cui si calcolano le probabilità per far scegliere il sentiero (di vita) corretto. A seguito di questa frase, dunque, i casi sono due: o anche questo messaggio è da collocarsi prima del tentato CVPcidio da parte di Minerva e Giove di Giunone, quando lei era ancora in possesso del dispositivo di divinazione con cui calcolare i probabili futuri, o tutto quanto mostrato da Giunone è un abbellimento / futuro possibile per convincere a Connor a comportarsi come lei vuole. La differenza sta tutta nel funzionamento del Nexus. Se il Nexus può essere creato e vi si può accedere semplicemente tramite un FE, come sembra dai dialoghi di Giunone con Connor e con Desmond nel Grande Tempio, allora la seconda ipotesi (di abbellimento) è fattibile. Se invece è necessario il dispositivo di divinazione, che ricordo essere distrutto nel Grande Tempio dai CVP intorno al 75.000 a.C. allora si rischiano di creare dei buchi nella trama (come ha fatto Giunone a inviare le visioni dei probabili futuri senza il dispositivo di divinazione?). A sbrogliare parzialmente la matassa interviene la guida di AC3: La sua (di Giunone) influenza può diffondersi ben oltre discendenza diretta di Desmond. Alla tribù di Connor, per esempio, è stato imposto da Giunone di proteggere un "santuario" (il Grande Tempio) per un numero indeterminato di anni prima della sua nascita. In particolare anche Kaniehtí:io, durante il tentato accesso al Tempio da parte di Haytham ha dato qualche informazione per via traversa sulla relazione tra Giunone ed il suo popolo: (in relazione ai disegni sulla parete dell'entrata del tempio) Racconta la storia di Iottsitíson, che è venuta nel loro mondo e lo ha modellato per la vita che sarebbe potuta venire. Ha avuto un cammino difficile, pieno di perdite e di grande pericolo. Ma lei ha creduto nei suoi figli ed in quello che avrebbero potuto raggiungere. E se lei se n'è andata da molto tempo dal mondo fisico - i suoi occhi ancora vegliano su di noi. Le sue orecchie ancora sentono le nostre parole. Le sue mani ancora ci guidano. E il suo amore ci dà ancora la forza. I riferimenti a Giunone sono molteplici, anche se Kaniehtí:io ne parla positivamente, probabilmente a causa dell'inganno da parte di Giunone stessa al suo popolo. Tiio parla del cammino difficile pieno di perdite e di pericolo (la morte del padre di Giunone e di Aita e l'avvento della catastrofe), del fatto che Iottsitíson se n'è andata dal mondo fisico da molto tempo (la trascendenza con il trasferimento della coscienza di Giunone nei macchinari CVP) e del fatto che la dea vede ancora ed interagisce con il suo popolo (grazie ai Frutti dell'Eden). Se l’influenza di Giunone ha raggiunto per molti anni il villaggio di Connor, ciò è avvenuto grazie alla Sfera di Cristallo. A seguito dei passo citati, dunque, secondo me forse è più giusto propendere per i messaggi e le visioni create in tempo reale da Giunone a Connor (e agli altri membri della tribù prima di lui) solo tramite la Sfera e senza l’ausilio del dispositivo di divinazione, ormai distrutto da tempo. Nel caso di Connor la visione si “concretizza” in un volo di un’aquila (molto simile al volo incorporeo di Bruto), che dovrebbe mostrargli il sentiero giusto da percorrere. Giunone sostiene che Connor è rappresentato da una forma, l’aquila, conosciuta dal suo popolo per consentire una migliore navigazione nella visione (anche l’ambientazione è vicina a quella della Frontiera). Sembrerebbe una sorta di tasso di sincronizzazione con la visione… Giunone, poi, afferma parlando al plurale (altro riferimento ai suoi compagni di ribellione?) che ha aspettato millenni l’arrivo di Connor perché avrebbe portato “a lui” - ovvero a Desmond- l’ultimo pezzo (l’ultimo pezzo del puzzle – piano oppure l’ultimo Frutto dell’Eden ovvero la chiave), così che “lui” potesse aprire la porta (dell’ultima stanza del Grande Tempio). Da qui il tono di Giunone si tranquillizza perché Connor non capisce (e quindi potrebbe non comportarsi come previsto?). La dea dice al giovane di essere importante, in più modi di quanti lui potrà mai sapere: anche qui il riferimento è a quanto sia importante perché Desmond porti a termine il piano di Giunone. Juno poi maschera il suo interesse a che il Grande Tempio non venga violato mostrando come delle persone - i Templari - stiano tramando per impadronirsi della terra di Connor. In base a questo la dea dà un compito a Connor, ovvero di proteggere il santuario da coloro che avrebbero sovvertito / annullato il "loro" lavoro (di Giunone e dei suoi co-cospiratori), ma quando Connor chiede di quale santuario e di quale lavoro parli, Giunone tace. In compenso comincia a mostrargli visioni per "direzionare" il suo sentiero. Senza un guardiano il Grande Tempio verrebbe violato e questo accesso prematuro destabilizzerebbe tutta la zona, causando la distruzione del villaggio di Connor e della sua gente. E' probabilmente quest'ultima informazione che fa cambiare qualcosa in Connor, visto che dopo un momento di silenzio chiede cosa debba fare e subito dopo Giunone gli mostra di cercare gli Assassini. La facciata, dunque, è che i Templari non devono entrare nel Tempio di Turin perchè altrimenti distruggerebbero la terra su cui sorge il villaggio ed i suoi abitanti, ma la verità è un'altra. A Giunone, è vero, serve che Connor faccia da guardiano, ma non (solo) del Tempio. Connor è importantissimo per il piano di Giunone perché deve fare da guardiano della Chiave della stanza centrale del Tempio, così che questa possa arrivare a Desmond senza interferenze o intromissioni. In buona sostanza è la stessa strategia applicata con Ezio, ovvero far nascondere il FE in un luogo sicuro in modo che Desmond e la sua squadra lo ritrovino così che possano usarlo nel Grande Tempio.
Col senno di poi sembra che davvero Giunone arrivi a tanto così dal rivelare il suo piano. Nella mia ipotesi quello che era / c'era una volta è Giunone libera, ma la cosa potrebbe anche applicarsi al dominio dei CVP. Connor afferma di non capire, ma Giunone perentoria gli risponde che non serve che lo faccia. L’importante per Giunone è che Connor faccia prima quanto richiesto da lei e solo dopo il giovane potrà tornare a fare quello che vuole. Quando Connor tira in ballo il suo popolo, Giunone inventa anche la balla del fatto che dovrebbe essere soddisfatto perché lui ha realizzato il compito di guardiano che il suo popolo aveva da generazioni. Peccato che il compito di guardiano sia stato imposto al villaggio dalla stessa Giunone per evitare che il Tempio venisse aperto prima dell'arrivo di Desmond. Ancora una volta dunque, anche se molto più riluttante, Connor obbedisce a Giunone e sotterra la chiave nella tomba di Connor Davenport, il figlio di Achilles, in modo che questa sia facilmente reperibile da Desmond, come previsto dal piano millenario. Clay Kaczmarek, 2011 e 2012
L'obiettivo è esplorare la vita di diversi suoi antenati, tra i quali figura Ezio Auditore. Il vero scopo di queste sessioni e del Progetto Animus, però, era localizzare una Mela dell’Eden tramite Desmond (proprio quella in possesso di Ezio Auditore) per dare il via al progetto Eye Abstergo. Eye era un satellite su cui i Templari avrebbero posto la Mela (secondo gli Assassini) per poter controllare la gente nell’ennesimo tentativo di creare il loro New World Order. Clay inizialmente è all’oscuro delle intenzioni dell’Abstergo ed è in realtà in missione per conto degli Assassini per ottenere informazioni sul Progetto Animus. Nei piani di William, leader degli Assassini, Clay doveva essere testato di giorno dalla Abstergo e ricercare informazioni per gli Assassini di notte. Per fare questo nella tana del nemico Clay doveva essere spalleggiato da Lucy Stillman, nata e cresciuta presso gli Assassini ed in missione di copertura presso la Abstergo da almeno cinque anni. Una volta ottenute le informazioni richieste, Clay e Lucy sarebbero dovuti fuggire dalla Abstergo. Le sessioni, dunque, proseguono per mesi e mesi, con l’emorragia genetica che presto si fa sentire e Clay che lentamente rischia di impazzire. E' in uno dei momenti di maggiore intensità del Bleeding Effect che probabilmente tramite un ricordo indotto di un suo antenato, Clay incontra Giunone. In questo caso le parole vere e proprie di Giunone nei confronti di Clay scarseggiano (essendo provenienti dall’Archivio Perduto e quindi dalla mente devastata di Clay), ma l’approccio è simile a quelli visti precedentemente. Giunone dice a Clay di essere comparsa per mostrargli la via, e quindi le azioni da intraprendere, esattamente come con Connor, con la differenza che con Clay menziona anche l’Eden. Il dialogo che si vede nell’Archivio Perduto è frammentato, ma si può sentire distintamente Clay affermare “Riesco a vedere. Quello che è stato... Quello che sarà...” e Giunone rispondergli “Allora quello che devi fare è chiaro. Aiuta Desmond Miles”. A differenza degli altri casi, questa volta Giunone è estremamente chiara nel descrivere cosa vuole che sia fatto, tanto da citare nome e cognome di Desmond pur di rendere al meglio ciò che vuole. Giunone dev’essere stata abbastanza chiara anche in relazione ai suoi intenti (il risveglio e la vendetta sugli uomini) perché Clay, a differenza degli altri assassini interpellati da Giunone, si rifiuta categoricamente di obbedire. Giunone non si scompone più di tanto, perché deve ancora giocarsi l’asso nella manica, e risponde a Clay che questo messaggio ha atteso migliaia di anni e che la sua promessa (l’aiuto di Desmond o più probabilmente il risveglio di Juno stessa) presto verrà realizzata. Anche in questo caso non è chiaro se il messaggio a Clay sia stato inviato tramite il dispositivo di divinazione nel 75.000 a.C. (si spiegherebbe il fatto che ha atteso migliaia di anni) o in diretta tramite un Frutto dell’Eden in possesso dell’antenato di Clay (in questo caso si potrebbe interpretare come Giunone che ha atteso migliaia di anni). In ogni caso inizialmente Clay si rifiuta di aiutarla, forse anche perché Giunone gli ha mostrato direttamente una visione di quello che prevedeva sarebbe successo (ovvero la storia di Desmond dal rapimento fino alla liberazione di Giunone). In questo senso sarebbe finalmente più facile interpretare la frase “Posso vedere quello che è stato… Quello che sarà” e comprendere perché Clay si sia rifiutato. Ci sono, poi, diversi elementi nell’Archivio perduto a conferma del fatto che Clay sia molto bene informato sui CVP e sul piano di Giunone:
Clay, ormai rassegnato a non poter più andarsene dall’Abstergo e conscio della sua funzione nel piano di Giunone, si rassegna ad accettare il suo compito ed aiutare Desmond. A questo Giunone risponde affermando, sempre usando il -plurale, che tutti devono soffrire come lei ha sofferto (ricordate il padre ucciso dagli uomini ed Aita sacrificato quasi inutilmente). Nelle ultime settimane all’Abstergo, dunque, non potendo fuggire, Clay pianifica l’unico modo a sua disposizione per aiutare Desmond, completando la sua funzione nel piano di Giunone: i messaggi criptici impressi col sangue nel laboratorio Abstergo e la creazione dei glifi e dei cluster con la costruzione del suo alter ego informatico, annidato nel cuore dell’Animus. Daniel Cross, 2012
I dieci anni tra il 2002 di The Chain ed il 2012 di AC3 e ACI hanno cambiato completamente Daniel. E' ancora un grande agente operativo dedito alla causa, tanto da aver continuato la Grande Purga in tutti i dieci anni arrivando anche ad uccidere Hannah Mueller (la donna che lo aveva introdotto agli Assassini), ed anche da essere stato lui ad effettuare la cattura di Desmond per conto della Abstergo. Per contro, le sue condizioni psichiche sono di molto peggiorate. Daniel è instabile, i rapporti medici affermano che soffre di amnesia frequente, nausea, mal di testa, e perdita di conoscenza, ed anche il suo comportamento è cambiato: si arrabbia molto più velocemente, prende decisioni autonome senza rispettare gli ordini, e molto spesso mostra di non essere in controllo dei suoi pensieri e delle sue azioni. Questa instabilità è dovuta in parte al protrarsi dell'effetto osmosi (ancora nel 2012 la dottoressa Sung, personaggio di The Chain, gli prescrive tre giorni continui sull'Animus come cura, e ciò comunque non ha successo) ed in parte ad altri due fattori, uno interno e l'altro esterno al signor Cross. Il secondo fattore, dunque è il suo rapporto con Vidic. Il rapporto tra Daniel e Vidic è una estremizzazione perversa del rapporto padre - figlio. Vidic vede Daniel come un figlio, ma solo perchè è una sua creazione (dato che lo ha "costruito" lui fin fa piccolo impiantandogli l'impulso di uccidere il Mentore degli Assassini del 2000) ed è forse il suo progetto più riuscito e di cui va più orgoglioso presso la Abstergo. Daniel, di fronte a questo, soprattutto in ACI, mostra un continuo tentativo di azione pur di compiacere Vidic e quando le loro opinioni divergono, alla fine è quasi sempre Daniel a soccombere e ad ubbidire. Questo tipo di rapporto ha fatto si che Daniel si sia impegnato molto nella ricerca e nella cattura di Desmond ed anche nella seconda ricerca del sig. Miles, una volta che il Progetto Sirena (in poche parole il doppio gioco di Lucy con gli Assassini) era andato a farsi benedire con la morte di Lucy. La fuga di Desmond fa preoccupare nervosamente il già instabile Daniel, il quale se la prende anche con suo "padre" quando viene a sapere del Progetto Sirena, di cui non era stato informato. Il terzo fattore causa dell'instabilità di Daniel è la sua partecipazione ad una missione a Denver in cui qualcosa è andato talmente storto che lui ha subito un trauma psicologico tanto forte da non volerci più tornare. Il riferimento è con ogni probabilità all'incidente del Denver International Airport (DIA) e avvenuto nelle settimane precedenti all'inizio di AC1, in cui, dalle parole di Lucy, una Mela dell'Eden è andata distrutta in un laboratorio sotterraneo dell'Abstergo. Tra le mail di AC1 se ne trova una di Alan Rikkin, CEO di Abstergo, il quale fa riferimento ad un rapporto di Vidic sull'evento, nel quale il dottore scrive che il "Capo del Progetto" (Project Lead) a Denver ha ucciso tutte le persone che si trovavano sul posto prima che arrivassero le squadre dedicate alla pulizia ed alla copertura dell'"incidente". Rikkin parla anche della difficoltà che l'Abstergo ha nel coprire la faccenda a causa di quello che ai tempi era un addetto ai bagagli, il quale sta facendo circolare su vari forum voci sull'uccisione di massa e sulla copertura da parte di una grande azienda.
Vista l'idea comune delle due mail del rendere tutto pubblico, è possibile affermare che lo scrittore della seconda mail sia l'addetto ai bagagli di cui parla Rikkin e che dunque l'uomo con in mano la Mela che si è aperta fosse il Project Lead (dato che Rikkin afferma che ha ucciso tutti). Tirando le fila dei vari elementi, dunque, la mia idea è che Daniel fosse il Project Lead, anche perchè se Vidic ha scritto un rapporto sull'incidente vuol dire che la situazione rientrava sotto la sua giurisdizione e, come si è visto da Initiates, Daniel era il miglior uomo di Vidic. Questa teoria spiegherebbe, inoltre, come mai Daniel abbia subito un trauma psicologico così forte da non voler tornare in missione a Denver, la visione di questa carneficina deve averlo destabilizzato. Sempre secondo questa teoria, dunque, Daniel sarebbe entrato in contatto diretto con la Mela ed è possibile (ma non c'è niente di confermato in questo caso) che possa aver incontrato Giunone in questo frangente o per lo meno che sia stata la dea a causare la strage per rendere Daniel instabile, prevedendo un suo futuro incontro con Desmond. Inoltre, la distruzione della Mela a Denver ha rallentato moltissimo il lancio del satellite Eye Abstergo, facendo si che la Abstergo fosse costretta a ricercare Desmond dando inizio alla serie di eventi che ha contribuito alla realizzazione del piano. Gli eventi che però mostrano di più una possibile influenza di Giunone su Daniel partono del 19 ottobre 2012. Ci troviamo nel post-Brotherhood, il team composto da William, Rebecca, Shaun e Desmond in coma deve fuggire dall'Italia per recarsi in quel di Turin, ma è tallonato dagli agenti Abstergo. Gli Assassini formulano un piano che richiede la loro presenza in un aeroporto in quel di Firenze per poter lasciare la nazione. Nello stesso periodo Daniel viene a scoprire del fallimento del Progetto Sirena e, nell'ansia più totale causata dalla fuga di Desmond, chiede a Vidic di rientrare da Philadelphia a Roma per trovarlo. Vidic accetta di farlo rientrare a Roma, ma quando Daniel arriva nella capitale scopre che la sua presenza è richiesta per fare da istruttore alle nuove reclute e non per andare alla ricerca di Desmond. Daniel si inalbera ulteriormente ma ubbidisce ancora al dottore, il quale gli chiede di sottostare agli ordini di Theodore Rizzo, uno degli uomini a capo della struttura di Roma. In un rapporto di quest'ultimo a Vidic dei giorni successivi si vede come Daniel si dimostri per niente collaborativo, tanto da arrivare ad attaccare alcuni degli uomini di Rizzo all'interno della sede Abstergo e addirittura a fuggire per andare da solo alla ricerca di Desmond, contravvenendo agli ordini. Vidic ne prende atto e, fidandosi di Daniel, dà a Rizzo il compito di creare una squadra e di localizzare Cross perchè la squadra stessa gli faccia da supporto nella sua ricerca di Desmond. La squadra capitanata da Rizzo raggiunge Daniel il 26 ottobre proprio a Firenze, dove Daniel è riuscito a localizzare quattro degli Assassini.
Anche in questo caso Daniel entra a stretto contatto con una Mela, sebbene non la tocchi direttamente. Initiates non specifica quali siano state le modalità e se sia stato uno degli Assassini ad utilizzare la Mela o se questa si sia attivata da sola. Non è quindi da escludersi che ci fosse Giunone dietro a tutto questo. E' possibile che Juno abbia utilizzato la Mela per fermare Cross (che già era instabile di suo) e spingerlo ad attaccare i suoi compagni, dopotutto alla dea serviva che Desmond e soci arrivassero al Grande Tempio per l'ultima parte del suo piano millenario. L'ultima situazione in cui Giunone può aver influito su Daniel per la realizzazione del suo piano ha luogo il 14 dicembre 2012, il giorno della sua morte. Durante l'attacco in solitaria di Desmond alla sede Abstergo a Roma, il giovane finisce nella stanza in cui tre mesi prima riviveva i ricordi di Altaïr e si trova davanti Daniel, il quale sparandogli lo costringe a nascondersi dietro all'Animus. Desmond è ormai nelle mani di Daniel quando quest'ultimo a un certo punto si accorge che qualcosa non va, anzi riconosce che sta accadendo qualcosa che ha già provato prima perchè grida "Non adesso... Non adesso... C'è ancora del lavoro da fare. No! Vattene! Vattene!". Daniel si tiene la testa e urla a quello che sente di andarsene dalla sua testa (in inglese urla "Get out!" che letteralmente vuol dire "Esci!"). Mentre urla la frase appena scritta, sulla sua tempia si creano dei simboli gialli molto simili ai disegni presenti sull'architettura CVP. Quello che sente è talmente forte da farlo impazzire e fuggire dal laboratorio urlando ancora a quello che sente di uscire dalla sua testa. Desmond decide di inseguirlo ed in poco tempo riesce a ucciderlo e a proseguire nella sua missione. La mia idea è che anche in questa situazione si sia riproposto quanto avvenuto a Firenze e forse a Denver. Come in questi due casi c'è una Mela nei paraggi e Daniel si tiene la testa per qualcosa che sente solo lui. In particolare i simboli gialli presenti sulla sua tempia sono gli stessi che hanno le guardie della sede Abstergo quando Desmond usa la Mela su di loro, per cui abbiamo anche una conferma del fatto che Daniel sia proprio sotto l'influsso della Mela quando impazzisce di fronte a Desmond. In particolare, in questa situazione più che nelle altre due si vede la possibile interferenza di Giunone in quanto, ancora una volta, se Daniel avesse continuato il quello che stava per fare, il piano millenario sarebbe stato compromesso. Se le cose stessero davvero così, si spiegherebbe da dove arrivano le voci che Daniel vuole che scompaiano e soprattutto la pazzia improvvisa di Daniel non sarebbe più una coincidenza conveniente alla trama ma un evento ben studiato dalla diabolica Giunone. Una volta visti tutti gli elementi che finora sono ipotizzabili come parte del piano di Giunone, finalmente arriviamo al 2012 e a Desmond Miles e alla sua squadra (riavvolgiamo il nastro fino al settembre 2012). Come previsto dal piano millenario Desmond trova nel laboratorio della Abstergo i messaggi criptici di Clay che principalmente (ma non solo) danno l’idea della catastrofe incombente del 21 dicembre e poco dopo, a causa del Progetto Sirena viene fatto fuggire da Lucy. Quest’ultima durante la fuga porta con sé il nucleo dell’Animus agli Assassini, consentendo a Clay di aiutare ulteriormente Desmond. Desmond risolve e i glifi ed i cluster che consentono la ricostruzione del costrutto digitale di Clay. Nel frattempo il team trova la password lasciata da Ezio a Monteriggioni, raggiunge il Colosseo ed il Tempio di Giunone, trova i simboli degli Assassini lasciati da Ezio (come previsto dal piano millenario) e accede alla sala centrale del Tempio. Qui Desmond riceve il messaggio di Giunone, la visione di Lucy che ruba la Mela ed il fallimento di Eye Abstergo e dunque decide di assassinare la bionda, “aprendosi la via” verso il Grande Tempio, il tutto sempre secondo il piano di Giunone. A questo punto Desmond va in coma, ma anche qui il piano è “solido”, grazie a Clay, il quale può di nuovo aiutarlo, questa volta nel rimanere stabile (con la famosa scena dell’eliminazione programmata) e raggiungere il Giunto Sincronico senza impazzire. Desmond, dunque, arriva a Turin e usa la Mela come prima chiave del Tempio, entrando con la sua squadra. Qui, mentre Giunone cerca di ingraziarselo tramite il racconto dei sei metodi , segue le vicende di Connor, inizialmente forzato dalla dea e dal Tempio stesso. Alla fine Desmond arriva a trovare la seconda chiave del Tempio, ovvero l’amuleto che il mezzonativomezzoinglese aveva nascosto secondo le parole e il piano di Giunone. Il tutto a poche ore dall’arrivo del brillamento solare. Il piano millenario, dunque, sta per arrivare al termine. Desmond sta per toccare il dispositivo biometrico ma all’ultimo minuto arriva l’intoppo più grande a dare fastidio a Giunone, ovvero Minerva. Minerva ha pochissimo tempo per raccontare a Desmond quello che è successo prima che la catastrofe del 2012 abbia inizio, e dunque si arrangia come può col tempo che ha. In più la soluzione che propone non porta speranza secondo Desmond, e quindi, come abbiamo visto Giunone può addirittura giocare a carte scoperte con il ragazzo, tanto è sicura che sceglierà la sua alternativa e non quella di Minerva. Perché, però, è così sicura? La risposta sta in questo dialogo del finale di AC3: William: (…) Troveremo un altro modo. Desmond: Non c'è tempo! William: Figlio ... Desmond: Lo sai che è vero. E' già iniziata. Io devo farlo, ora. Quindi, andate! ANDATE! Non c’è tempo. Come mai? Il piano di Giunone è stato congegnato non solo in termini di eventi e persone coinvolte ma anche di tempistiche. A Juno serviva Desmond per liberarsi, ma se non ci fosse stata la catastrofe imminente Desmond e la sua squadra avrebbero potuto pensare a trovare un’altra soluzione, che magari potesse consentire di non arrostire il mondo o di liberare la dea vendicativa. Appare dunque, anche leggendo la guida, che Giunone abbia architettato il suo piano millenario affinché Desmond entrasse nella stanza interna del Grande Tempio proprio nei primi minuti del 21 dicembre 2012, non prima né dopo. Con la catastrofe imminente Desmond sarebbe stato costretto a scegliere immediatamente la soluzione che gli sembrava più giusta, senza il tempo di pianificare una contromossa. Ecco perché Giunone aveva fatto si che il villaggio di Connor proteggesse il Tempio / santuario per generazioni e generazioni, ed ecco perché ha dato anche a Connor lo stesso compito di guardiano (evitare che i Templari violassero il Tempio). Il suo intento era che nessuno accedesse al Tempio (per rischiare di rovinarle i piani) prima del team di Desmond, così che quest’ultimo fosse forzato a liberarla dagli eventi circostanti. Come detto prima, la guida conferma tutto ciò con questo passo: ln quel momento, il 21 dicembre 2012, Desmond ei suoi compagni non hanno alcuna possibilità di esplorare azioni alternative o altre strade possibili: le cutscene che accompagnano la conclusione della storia mostrano che la fine è veramente vicina. Il piano di Giunone non era quello di portare Desmond al Grande Tempio, ma di progettare il suo arrivo in un punto molto specifico nel tempo, quando la catastrofe avrebbe rappresentato una pistola che avrebbe potuto puntare alla testa del mondo. Se l'umanità (con Desmond o qualcun altro) fosse entrata nel Grande Tempio prima di questo punto, avrebbe potuto trovare un modo per separare Giunone dalla tecnologia all'interno e per garantire un passaggio sicuro oltre il 21 dicembre 2012 senza pagare il suo tributo. In poche parole, può essere che coloro che sono stati manipolati da Giunone nel corso della Storia non abbiano lavorato per proteggere il tempio dai Templari, ma da tutti - a prescindere dalla appartenenza o dagli intenti. Come abbiamo visto, dunque, il piano di Giunone ha successo pieno anche se si sono presentati degli intoppi. Rimane da vedere un’ultima cosa. Giunone promette a Desmond di salvare il mondo in cambio di essere liberata. Desmond in risposta accetta, fidandosi di un essere che si è dimostrato essere traditore e manipolatore. Il rischio è estremamente alto da parte di Desmond, Giunone potrebbe essere liberata e lasciare che il mondo arrostisca. La dea, però, mantiene la parola e salva il mondo. A questo punto è logico chiedersi come abbia fatto e perché non l’abbia fatto ai tempi della prima catastrofe, all’epoca dei CVP. La risposta è presente in AC3, anche se in maniera tanto criptica e stringata da difficilmente poter essere compresa senza la guida. La guida rivela che Giunone usa il primo metodo di salvezza, ovvero le quattro torri (ve l’avevo detto nel pezzo dedicato ai metodi che sarebbe stato importante per il finale!). Il metodo prevedeva che, in epoca CVP, venissero costruite quattro torri in grado di assorbire l’energia del brillamento per convogliarla nel Grande Tempio. Giunone afferma che, purtroppo, era un lavoro che avrebbe richiesto più di un migliaio di anni e dunque il progetto fu abbandonato con la prima torre costruita solo in parte. Alla fine della descrizione del metodo, però, Giunone afferma che mentre lei e gli altri si sono dedicati ai metodi successivi, alcuni CVP sono tornati al progetto, pensando di automatizzarlo. Il metallo avrebbe terminato quello che la carne non era in grado di realizzare. Questi CVP erano probabilmente i seguaci di Giunone, ma è anche possibile che fossero anche semplici CVP dedicati a questo metodo come Minerva con il metodo della divinazione. In quest’ultimo caso Giunone si sarebbe impadronita del loro lavoro dopo aver trasferito la propria coscienza nelle macchine – contenitore del tempio. Le parole di Giunone come dice la guida, lasciano intendere che il processo di automazione abbia avuto esito positivo e che dunque le torri siano state costruite e la dea le abbia usate per fermare la catastrofe del 21 dicembre 2012. Del resto se serviva più di un migliaio di anni, Giunone ne aveva a disposizione 75.000 più altri 2012. La guida, inoltre, sottolinea come Giunone abbia voluto tenere alla larga chiunque dal Tempio prima del 2012 anche perché il segreto delle quattro torri sarebbe stato scoperto e dunque lei non avrebbe avuto a disposizione il grande elemento di scambio per la salvezza del mondo, una volta di fronte a Desmond e quindi non lo avrebbe convinto a liberarla. La mega-spiegazione del finale di AC3 termina qui, ma restano ancora alcuni elementi da trattare a completamento ed alcuni dubbi e questioni irrisolte. Restate sincronizzati fino al prossimo articolo per concludere il discorso! Continua a leggere La fine di un'era - Parte 3 >>
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