L'odissea al femminile di ACUnity
Xander, 17 Giugno 2014



"Perchè non c'è un personaggio femminile tra gli assassini di ACUnity?"

Con questa domanda, parafrasi esclusa, si è aperto il post conferenza Ubisoft dell'E3. Questione di stampo critico che si annovera nella tradizione della compagnia francesce e di molte altre Software House in tanti anni di pubblicazioni videoludiche.
Critica, sì, ma innegabilmente legittima. Il gruppo di assassini, utilizzabili in co-op, ha mostrato quella che sembra essere una predominanza di individui maschili di stampo occidentale e questo ha generato subbuglio nel fandom e sui maggiori portali di videogiochi. Un'alta mole di discussioni si è sollevata sul web e, conseguentemente, sono arrivate anche le risposte ufficiali ed ufficiose di Ubisoft e di figure di rilievo esterne alla stessa.

Le giustificazioni addotte dalla Software House, però, sono state messe in dubbio da interventi di professionisti estranei alla questione in sè ed il tutto è diventato piuttosto confusionario. Cerchiamo, quindi, di fare il punto e capire la validità dei filoni di pensiero nati in merito alla spinosa discussione.

Il grosso del dibattito è stato sostenuto dalle dichiarazioni giunte dai portavoce Ubisoft e da un ex dipendente della compagnia, Jonathan Cooper (Animation Director per Assassin's Creed III), che si è letteralemte scatenato sul suo profilo twitter.
Abbiamo raccolto, quindi, i punti salienti delle varie dichiarazioni:

Alex Amancio: "Avrebbe significato fare un doppio lavoro sulle animazioni, sul doppiaggio e sulle risorse visive, soprattutto perché abbiamo assassini personalizzabili. Sarebbe davvero stato una mole imponente di lavoro aggiuntivo."

Originale: It's double the animations, it's double the voices, all that stuff and double the visual assets, especially because we have customizable assassins. It was really a lot of extra production work"


Jonathan Cooper: "Penso che ciò che serva fare sia sostituire solo una manciata di animazioni, quelle chiave. Si legano tutte le animazioni di un personaggio maschile ad uno femminile ed a quest'ultimo si conferisce un'impronta propria nella camminata, nella corsa e in tutto ciò che può dare una caratterizzazione.
Non è complicato attribuire animazioni maschili su un personaggio femminile e può essere comunque un buon lavoro.
I giochi sono stati sviluppati in parallelo (ndr. Cooper si sta riferendo ad Assassin's Creed III ed Assassin's Creed Liberation). Praticamente, si prende il set di animazioni di Connor e si sostituiscono quelle chiave.
In questo caso, hanno applicato alcune idee davvero intelligenti. Ad esempio, Connor utilizza il tomahawk durante il combattimento e, in realtà, hanno dato ad Aveline un'arma molto simile nella forma, così che tutte le animazioni potessero essere riutilizzate su di lei, senza doverle assolutamente cambiare.
Ci siamo assicurati che lo scheletro di base dei personaggi fosse identico così che potessero condividere tutto. Mi sembra che il personaggio femminile avesse, forse, le braccia più corte, o qualcosa del genere. Abbiamo anche sostituito alcune animazioni, come l'impugnare una pistola o altro, ma per il resto è tutto condiviso tra tutti personaggi, di tutte le diverse etnie.
Non è la migliore qualità, è sicuramente un compromesso in termini di qualità. Ma penso che sia più importante che si possa effettivamente giocare nei panni di chi si vuole giocare.
"

Originale: I think what you want to do is just replace a handful of animations, key animations. We target all the male animations onto the female character and just give her her own unique walks, runs, anything that can give character.
You can quite easily put male animations onto the female character, and it can still be good.
The games were made in parallel. Pretty much, you're just taking Connor's animation set and replacing key animations.
They do some really clever stuff there. For example, Connor uses this tomahawk during a fight, and they actually gave to Aveline a weapon that was similar in shape to the tomahawk, so all the animations would work on her without having to change them at all.
We made sure that their skeleton was identical so it could be shared across everything. I think maybe the female had shorter arms or something. We might have also replaced some animations like holding a gun or stuff, but otherwise they're just shared across all the characters, all the different races.
It's not the best quality, it's definitely a compromise in quality. But I think it's more important that you can actually play as who you want to play as.


Ubisoft: "Riconosciamo la validità della preoccupazione riguardante la diversità nella narrativa di un video gioco. Assassin's Creed è sviluppato da un team multiculturale di varie fedi e convinzioni e speriamo che questa attenzione verso la diversità si rifletta nelle ambientazioni dei nostri giochi e nei nostri personaggi.
Assassin's Creed: Unity è incentrato sulla storia del protagonista, Arno. Sia che giocate da soli o con l'esperienza della co-op, il giocatore giocherà sempre come Arno, con la sua vasta gamma di strumenti e set di abilità che vi farà sentire unici.
Lo schermo condiviso della co-op
Per quanto riguarda la diversità presente nei nostri Assassini giocabili, abbiamo mostrato Aveline, Connor, Adewale e Altair nei giochi di Assassin's Creed e continuiamo a voler mostrare personaggi diversi. Non vediamo l'ora di presentarvi alcuni dei personaggi femminili forti in Assassin's Creed Unity.

Originale: We recognize the valid concern around diversity in video game narrative. Assassin's Creed is developed by a multicultural team of various faiths and beliefs and we hope this attention to diversity is reflected in the settings of our games and our characters.
Assassin's Creed Unity is focused on the story of the lead character, Arno. Whether playing by yourself or with the co-op Shared Experiences, you the gamer will always be playing as Arno, complete with his broad range of gear and skill sets that will make you feel unique.
With regard to diversity in our playable Assassins, we've featured Aveline, Connor, Adewale and Altair in Assassin's Creed games and we continue to look at showcasing diverse characters. We look forward to introducing you to some of the strong female characters in Assassin's Creed Unity".


In un'intervista a Polygon Patrice Désilets, padre di Assassin's Creed ed il cui contratto con Ubisoft è terminato per la seconda volta l'anno scorso con conseguenti scontri legali, è intervenuto sull'impossibilità di giocare nei panni di un personaggio femminile in ACUnity.

In merito alle dichiarazioni di Amancio, Désilets ha commentato: "E' vero. Se si crea un personaggio grande / gigante ed un personaggio di dimensioni minori, o una donna ed un uomo, è diverso, ma questo non avrebbe dovuto fermarli. Con tutto il tempo, il denaro e le persone su quel progetto, si sarebbe potuto fare. Sai cosa sarebbestato davvero fantastico? Quattro donne. In questo modo la gente avrebbe detto 'Wow, questi qui hanno le palle'. Immaginati quattro ragazze. Sarebbe stato davvero un messaggio forte relativo a quello che tratta Assassin's Creed Unity"

(Originale: It's true. If you do a big giant character and a small character, or a woman and a guy, it's different. But that shouldn't stop you. With all the time, money and people on that project, you could've done it.You know what would have been really awesome? Four women. Then people would be like, 'Wow, they've got big balls.' Imagine four girls. It would have been really a strong message of what Assassin's Creed Unity is about.)


Désilets ha aggiunto che alcuni Game Publisher e Game Developer rimangono invischiati nel ciclo di creazione e di vendita di giochi diretti ad un pubblico specifico e questo causa decisioni come la scelta di dare priorità a degli avatar maschili rispetto all'offerta della scelta del sesso.
Ha affermato "Cercano di vendere sempre la stessa cosa. ", facendo riferimento allo scarso successo di giochi con protagonisti femminili come Remember Me come prova del motivo per cui certi giochi non vendono molto. "Dunque è facile avere ragione nel dibattito: 'Vedi, è l'unica cosa che vende' -
Patrice Désilets
perchè è l'unica cosa che c'è da comprare.
"

(Originale: They always try to sell the same thing, So it's easy to win the argument: 'See, that's the only thing that sells' — because that's the only thing to buy.


Désilets ha terminato con "Ecco perchè nel gioco che sto progettando sto dando il controllo al giocatore. Quale sesso vuoi avere? Partiamo da qui."

(Originale: That's why the game that I'm designing, I'm giving control back to the player. Which gender do you want to play? Let's start there. )


Stando, dunque, alle dichiarazioni ufficiali, l'implementazione di un personaggio femminile era stata effettivamente programmata per ACUnity ma successivamente abbandonata proprio a causa della mole di lavoro e di costi richiesti, pari a quelli necessari alla creazione del protagonista Arno Dorian. In risposta, l'utenza non si è risparmiata nell'accusare Ubisoft di aver agito in base ad una sospetta scelta maschilista. La società si è contortamente difesa aggiungendo come ulteriore giustificazione la multiculturalità dei propri team di lavoro, a sottolineare come le proprie decisioni siano libere da qualsiasi pensiero pregiudizievole e razziale. Non a caso hanno prodotto personaggi di varie minoranze etniche (nelle loro ambiente natale) quali Aveline (donna per giunta), Connor ed Adewale.
Giustificazione facilmente attaccabile se si considera la mole di materiale presente in ACUnity. Proprio l'intervento di Cooper, infatti, ha rincarato la dose, spiegando come molto del lavoro fatto per Arno potesse essere impiegato su un personaggio femminile e di come le animazioni chiave fossero l'unica cosa (oltre a costumi e skin pack) che bastavano a differenziare due personaggi di sesso opposto. Un esempio ottimale è, secondo l'ex dipendente, la programmazione di Aveline che sfruttava molto della programmazione di Connor, risultando comunque funzionale.
Nel frattempo, mentre la discussione si consuma sui social network, in rete nascono le prime petizioni per spingere Ubisoft ad inserire in ACUnity un personaggio femminile di rilievo.

C'è da aggiungere che un recente studio dell'ESA (Entertainment Software Association) del giugno 2013 ha dimostranto una lenta ma costante ascesa della percentuale di giocatrici nel campo dei videogame.

"Lo studio "Essential Facts About the Computer and Videogame Industry" dell'ESA per il 2013 ha rilevato che il pubblico di giocatori negli Stati Uniti è quasi equamente diviso tra uomini e donne - 45 per cento di sesso femminile, il 55 per cento di sesso maschile ... le donne dai 18 anni in su costituiscono il 31 per cento della 'popolazione di videogiocatori', mentre i ragazzi dai 17 in giù conta solo il 19 per cento."

(Originale: The ESA's "Essential Facts About the Computer and Videogame Industry" study for 2013 has found that the gamer audience in the U.S. is almost evenly divided between men and women - 45 percent female, 55 percent male..."
"... women 18 or older make up 31 percent of the "game-playing population", while boys 17 or younger account for only 19 percent)

Quindi non si può negare che un buon terzo del mercato sarebbe potenzialmente a favore di un avatar donna in cui immedesimarsi.
C'è però un altro risvolto della medaglia...

Come detto, è tradizione cercare in un nuovo progetto il papabile difetto più evidente. Ma è anche vero che spesso, questi difetti, vengono estrapolati da un contesto specifico e le dichiarazioni ufficiali vengono spesso considerate singolarmente, favorendo un libero accesso all'interpretazione personale.
In questa situazione particolare, infatti, non si è tenuto conto della seguente affermazione:

Alex Amancio: La presenza delle donne nei videogiochi è certamente un problema serio e qualcosa che vale la pena di discutere ed è una buona cosa parlarne, ma non credo che sia il caso di Unity. Unity è in realtà la storia di un personaggio, di un Assassino chiamato Arno. Ognuno gioca nelle vesti di Arno. Quando si gioca in co-op, dal vostro punto di vista si è sempre Arno. Un po' come Watch Dogs, tutti si vedono come Aiden Pearce. Assassin's Creed ha sicuramente avuto protagonisti diversificati nel corso della serie, sin dal suo inizio nel 2007. Altair era arabo, Aveline era ovviamente una donna ... Quindi, pur essendo convinto che questo sia un problema reale, in realtà non credo che sia una discussione valida per quel che riguarda Assassin's Creed Unity."

(Originale: The issue that's raised about women's place in games is certainly a serious one and certainly is something that's worth discussing and that's a good thing to talk about, but I don't think that's the issue with Unity however. Unity is really a story about one character, about one Assassin called Arno. Everybody plays Arno. When you're playing co-op, from your perspective you are playing Arno. Sort of like Watch Dogs, everybody plays Aiden Pearce. Assassin's Creed has certainly been diversified in the different heroes that we portrayed throughout our series, since its inception in 2007. Altair was an arabic character, we got Aveline who was obviously a woman... So although I think this is a real issue, I don't really believe that it's an issue with Assassin's Creed Unity.)


La questione potrebbe anche prendere una piega diversa. Potremmo trovarci di fronte ad una precisa scelta produttiva.
Unity si basa sulla storia di Arno come unico protagonista principale. La co-op è un nuovo sistema di multplayer già sperimentato in
Le partite online di Watch Dogs
Watch Dogs dove nelle partite di Hacking e Decodifica ognuno interpreta Aiden pur apparendo nelle vesti di un hacker random (con skin separate) nelle schermate degli altri giocatori. Quindi in ACU si dà l'opportunità a tre giocatori di inserirsi nel single player di un quarto. Tutti giocheranno nelle vesti di Arno, ma nelle rispettive partite gli altri giocatori sarano percepiti come diversi assassini facenti parte della confraternita del protagonista.
Un espediente multiplayer che garantisce interattività in quelle Missioni della Confraternita apprezzate, nelle loro limitazioni, anche nei titoli precedenti.
Alla luce di questa spiegazione, le giustificazioni sull'assenza del personaggio femminile prendono un significato assai più coerente di quanto postulato in precedenza. Infatti, essendo sempre Arno il personaggio a schermo, la mole di lavoro necessaria per creare un modello femminile (scheletro, modello 3d, skin, vestiti, animazioni) della stessa qualità del protagonista sarebbe servito esclusivamente a garantire una presenza bisessuale in tali missioni che, nel caso in esame, avrebbe significato aggiungere una donna tra gli altri assassini della modalità co-op.
Da questo punto di vista, l'implementazione di questa caratteristica sembrerebbe richiedere un dispendio di risorse ed energie superiore ai pochi giorni necessari a sostituire le animazioni chiave. Inoltre, come sostenuto da Cooper siamo di fronte ad un compromesso a scapito della qualità pur di dare una scelta di personaggio nel gioco, soprattutto considerando che, per come ci viene presentata la co-op, tale scelta non esiste.

Anche l'argomentazione classista e maschilista lascia molti dubbi: se consideriamo, infatti, gli ultimi due anni delle produzioni Ubisoft, risulta lampante come la Software House si sia impegnata nel dare rilievo a personaggi come Aveline, Connor ed Adewale. Ed una menzione la meriterebbero tutti quei personaggi femminili secondari (Maria, Claudia Auditore, Sofia Sartor, Kaniehtí:io, Mary Read) che nei vari AC sono stati caratterizati da forte carisma e presenza scenica, riuscendo a rompere gli schemi dogmatici e classisti del periodo storico in cui erano contestualizzate.
La stessa Aveline è stata protagonista, giustamente in via sperimentale, di un capitolo su PSVita all'alba della release della console. Una scelta coraggiosa soprattutto prendendo in esame il contesto storico in cui viene inserita, socialmente complicato sia come donna che come Afroamericana. Eppure ciò che ne risulta è un personaggio estremamente apprezzato nel fandom della saga.
In aggiunta a tutto questo, Ubisoft ha dichiarato di non aver ancora mostrato il comparto femminile presente in ACU.

Immagini leakate nel pre-E3
Sarebbe, quindi, saggio attendere almeno ulteriori news prima di impugnare l'ascia di guerra. Alcune immagini promozionali trapelate prima dell'E3 mostravano, infatti, Arno ed uno degli assassini co-op in compagnia di altri personaggi tra cui alcuni di stampo femminile.
Certo un dettaglio particolare (che ha anche motivato la petizione di cui sopra) è che, tolta Aveline, non vi sono stati ulteriori protagonisti femminili in AC.

A nostro parere, la risposta non va cercata in pseudo maschilismi immotivati o dubbia sciatteria produttiva. E' probabile che la questione si fondi su un problema prettamente di mercato.
Secondo i dati di Vgchartz, ACLiberation per PsVita ha venduto entro il maggio 2014 circa 960.000 copie a livello mondiale rispetto ad Uncharted Golden Abyss che risulta primo nella graduatoria dei titoli più venduti per la console portatile 1,17 milioni. Risultati forse non proprio soddisfacenti per Ubisoft. Complice dello scarso successo è sicuramente il basso gradimento della nuova console portatile Sony, motivo che, ipoteticamente, ha invogliato la Software House francese a tentare la conversione HD per Ps3, Xbox360 e PC. Allo stato attuale non abbiamo dati che dimostrino il successo o l'insuccesso dell'operazione.
C'è da dire però che il mercato videoludico ha visto poche protagoniste femminili e, tra queste, non tutte hanno riscosso un doveroso successo. Tra i successi vi sono Tomb Raider (anche se Square Enix non si dichiarò soddisfatta), Metroid e Beyond Good and Evil. Negli insuccessi si possono annoverare Velvet Assassin e Remember Me.
Altro dato da tenere, almeno, in conto è che secondo lo studio ESA, due terzi dei videogiocatori adulti sono uomini.
Nulla di empirico, è tutto in via ipotetica viste le scarse e spesso diversificate informazioni... Ma prima di bollare Ubisoft con del presunto maschilismo, ci si dovrebbe domandare se, tolto il piccolo gruppo di lamentele, non sia scelta della maggior parte dei videogiocatori preferire un personaggio maschile rispetto ad uno femmninile.

Pur su un argomento di diversa natura, in passato McDevitt affermò che, analogamente, sebbene i fan di AC volessero più ambientazione nel presente, il turismo storico rappresentava il punto d'interesse della fetta più grande del mercato costituita dai casual gamer. Ed è normale che un'azienda per garantire i giusti introiti ne tenga conto.

Ma si sa, il pubblico è anche molto volubile e per quanto reclami un Tomb Raider serio e realistico, poi si lamenta che una povera fanciulla si trovi in situazioni troppo violente...





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