SCIENZA DIVINA
Capitolo 4: Fratello V.O.V. - DATA-DUMP_S03.S04
Protagonista: Fratello V.O.V.
Ambientazione: Londra, Inghilterra
Periodo storico: 1891-1901 d.C.
Video introduttivo del capitolo: "Il DDS si sincronizzerà con i ricordi di un uomo anziano. Potrebbe sembrarti di avere meno energie, un udito ed una vista scarsi ed addirittura di sentire dei dolori fisici. E' tutto normale, ma se senti dolore nel braccio sinistro, fermati e consulta il tuo medico.
L'età vittoriana è caratterizzata da crescita, prosperità, riforme politiche ed importanti progressi tecnologici e scientifici. Anche l'interesse per l'occulto è cresciuto durante questo periodo. Stai per infiltrarti nell'Ordine degli Ermetici dell'Alba Dorata."
Primo gruppo di ricordi – MAGNA EST VERITAS
Attraverso i confini del Sistema, ho rivissuto questi ricordi infinite volte, non diversamente da un certo meteorologo e da una famosa marmotta.
Ricordo 1 – FINEM RESPICE |
|
Anche se gli eventi che si svolgono qui non sono più sotto il mio controllo— perché hanno già avuto luogo— sono libero di colorarli come preferisco.
Migliaia di persone, di tutti i ceti sociali e da ogni parte del mondo, hanno visto, o vedranno presto, le storie che sto per raccontare.
Ma non succederà né qui né adesso. Per il momento, ritorniamo nel passato ed osserviamo gli eventi che hanno portato a quella scena del grigio cimitero.
Curo le piante nella mia serra, cercando di ignorare il dolore alla schiena, quando sento dei passi dietro di me. Lentamente, mi giro a guardare il giovane Gustav Meyrink.
Ascolto pazientemente le idee di Meyrink, annuendo distrattamente mentre innaffio i miei Papaver rhoeas. Vuole che mi comporti come una sorta di redattore. Borbotto e sembra soddisfatto.
L'opera più famosa di Meyrink— che non ha ancora scritto— si intitolerà "Der Golem," un libro con una storia unica sul Golem di Praga. Beh... tu ed io ci siamo appena stati, vero?
Meyrink lascia la serra, ma un ospite inatteso sta per entrare— questo con sinistre intenzioni.
|
Ricordo 2 – VOTA VITA MEA |
| L'assassino arriva appena in tempo. No, non è di QUELL'Ordine. E' un assassino molto esperto, indipendente, mandato da uno degli altri co-fondatori del MIO Ordine.
Sento un suono in lontananza, ma lo attribuisco a Meyrink che se ne va. L'assassino è un professionista. Non rivelerà la sua presenza.
Poso l'annaffiatoio vicino ad un gruppo di stelle di natale, che mi ricordano che Natale è alle porte— come il mio assassino, tanto per dire.
Brevemente mi chiedo per quale dei miei due colleghi, dei miei due più vecchi e cari amici, lavori l'assassino. Potrebbe essere uno qualsiasi dei due; forse anche entrambi.
Hanno entrambi le loro buone ragioni per liberarsi di me, ma le loro motivazioni sono molto diverse. Uno mi vuole morto; l'altro ha un'idea molto più sinistra.
L'assassino è proprio dietro di me. Avverto la sua presenza, anche se non ha fatto alcun rumore. Chiudo gli occhi e faccio un ultimo respiro perché non ho motivo di resistergli.
E comunque, come potrei? Sono solo un vecchio bloccato in un corpo guasto. Il veleno si spande velocemente nelle mie vene. Felicemente, lo accolgo.
|
Secondo gruppo di ricordi – LUX E TENEBRIS
Le lanterne a gas che usano illuminano la bara attorno a cui si sono riuniti — la MIA bara.
Ricordo 3 – ORARE |
|
Il cielo è limpido, la luna è luminosa, il vento ulula, ma tutto quello che riesco a sentire è il loro gutturale canto funebre. Riconosco il rituale, ho contribuito io a crearlo.
E' strano essere qui, guardando in basso verso la mia stessa tomba. In qualche modo è come essere intrappolato in un romanzo horror, ma senza la scarica di adrenalina.
Non fraintendermi, sapevo che sarebbe successo, ma in qualche modo pensavo che mi sarei sentito diverso. Sono impassibile, distaccato, in uno stato simile al sogno.
Non sospettano che sia qui, in mezzo a loro. Ma Mathers, l'Evocatore di Spiriti, lo sa. Non lo dà a vedere comunque. Continua semplicemente con il rituale.
Sono fortunato. Dopotutto non capita tutti i giorni di avere l'occasione di assistere al proprio funerale. Mi dà l'opportunità di osservarli— da un prospettiva lievemente diversa.
L'Evocatore, il mio vecchio amico, finalmente pronuncia le parole che completano il rituale. Sono soddisfatto della cerimonia. E' stata celebrata bene— anche se è stata completamente inutile.
I miei ex colleghi e subordinati lasciano la cerimonia. Solo Moina, la moglie di Mathers, rimane. Si toglie il cappuccio, gira la testa e mi guarda dritto negli occhi.
|
Ricordo 4 – SEMPER FIDELIS |
|
Gli occhi azzurri di Moina sembrano penetrare nel profondo del mio animo. Non dovrei essere sorpreso; dopotutto è nota come “la Veggente." Vorrei sorridere, ma non posso.
Come se avvertisse il mio desiderio, Moina mi sorride. Cerco di leggere i suoi pensieri, ma non mi svelerà niente. Non ora; forse mai.
La compassione e la determinazione di Moina— e forse i capelli corvini che circondano il suo adorabile viso— mi ricordano Maria. Cara, cara Maria! Quanto mi manchi!
Senza distogliere lo sguardo, la Veggente mi saluta come saluterebbe un suo pari. E' vero quello che dicono: dietro ad ogni grande uomo c'è una grande donna.
La guardo andarsene. Il suo corpo snello, illuminato dalla luce a gas, viene infine inghiottito dalla notte. Mi giro a guardare la mia tomba e leggo l'epiteto sulla lapide.
Potresti chiederti perché abbia lasciato che l'assassino colpisse, perché non abbia nemmeno provato a fermarlo. Se è così, allora non hai nemmeno la più pallida idea di che cosa significhi essere intrappolato in un guscio rotto.
La vera ragione, comunque, non è l'età avanzata. E' l'amicizia— anche se all'epoca non sapevo per quale dei miei due amici lo stessi facendo. Io rimango fedele.
|
Terzo gruppo di ricordi – VINCIT OMNIA VERITAS
Lasciami spiegare come tutto è iniziato. Vedi, entrambi avevano ragione. O, per meglio dire, entrambi avevano ottime ragioni per volersi liberare di me.
Ricordo 5 – SAPERE AUDE |
| Torniamo indietro a pochi mesi fa— pochi mesi PRIMA del mio funerale. Ma per prima cosa, ti ricordi di Giovanni? Ricordi il libro che stava cercando a Parigi con Maria?
Ricordi l'altro libro? Quello che Giovanni rubò dal laboratorio di Bombastus; quello in cui la formula per trasformare il semplice metallo in oro si materializzò proprio davanti ai suoi occhi.
Beh, come sai, Giovanni aveva solo una parte dell'ormai famoso "Libro di Abramo." Sfortunatamente per lui, non trovò mai l'originale della parte “Scienza Divina”.
Qui le cose si fanno interessanti. Molti anni dopo, verso la fine del diciannovesimo secolo, questi antichi tomi sono ricomparsi.
Non ti annoierò con la storia dettagliata di questi libri. Sono passati di mano in mano così tante volte che ti confonderesti solamente, o ti annoieresti a morte.
Inoltre a chi interessa? Beh, in realtà, sono sicuro che a LORO interesserebbe. Ma, come forse hai già capito, non lavoro per loro.
Ma torniamo alla nostra storia. In qualche modo i volumi completi, originali, contenenti la conoscenza di Abramo finirono nella mani del mio buon amico Samuel Liddell Mathers.
|
Ricordo 6 – QUOD SCIS NESCIS |
|
Siedo all'interno del santuario privato, un tomo DEL LIBRO sulle mie gambe. Guardo il mio riflesso nella lucentezza argentata della sua copertina.
Mathers è alla scrivania, perso nella prima parte di questo inestimabile manufatto. Vengo distratto dal suono graffiante della penna stilografica di Mathers mentre diligentemente traduce il volume.
Apro il libro, maledicendo in silenzio i miei reumatismi. Io e la vecchiaia non siamo mai andati d'accordo. Distrattamente do un'occhiata alle antiche parole, agli antichi simboli e numeri.
Il terzo componente del nostro piccolo triumvirato entra nella stanza. "Non puoi farlo, Samuel!" Alzo la testa e vedo il volto di Westcott, cupo sotto la sua folta barba.
Mathers incontra lo sguardo di Westcott. "Questa traduzione è per noi. Questi segreti, queste antiche formule, dovranno rimanere nostre e solo nostre."
"Allora perché vorresti pubblicarlo?" Westcott sbatte il pugno sulla scrivania, facendo cadere per terra delle carte. "Sì, so del tuo piccolo piano."
Sospiro. Perfino Giovanni l'aveva capito. Una copia— o peggio, una traduzione— è assolutamente inutile. Se solo sapessero la verità.
|
Ricordo 7 – COGITO ERGO SUM |
|
Quella che un tempo era un partnership perfetta, quella che un tempo definivamo “Armonia”, sta per rompersi in mille pezzi.
Lui sa cosa sono. Mathers, l'Evocatore di Spiriti, il mio vecchio amico, ha visto oltre il corpo. Ha già messo in guardia Westcott da me, nonostante la tensione che c'è tra loro.
Stanno discutendo adesso, perché non sanno cosa fare di me. Su una cosa sono concordi, almeno: devo sparire.
Il loro impulso è alimentato dall'ambizione, certo, ma è più che altro la paura che li spinge— anche se non lo ammetterebbero mai.
Westcott dice che non hanno più bisogno di me. Devo ammetterlo, non sono più così attivo negli affari quotidiani dell'Ordine come una volta.
Westcott crede che io abbia dato loro tutto ciò che desideravano. Pensa che non possano più imparare altro da me.
L'Evocatore, però, non la pensa così. Eppure si piega alla richiesta di Westcott. Manderanno un assassino ad uccidermi. E, come sai, lo accoglierò con piacere.
|
Ricordo 8 – SEMPER PARATUS |
|
Sei già stato testimone degli eventi che hanno portato alla mia morte, quindi passiamo oltre, all'incirca cinque anni dopo quel fatidico giorno.
Nonostante la mia dipartita, nessuno fu chiamato a prendere il mio posto nella triade. Mathers e Westcott comandano da soli— ma non comandano come se fossero una cosa sola.
L'Evocatore— si fa chiamare Imperator ora— ha giocato bene le sue carte. Per cinque anni ha tenuto nascosta la verità a Westcott.
Westcott, il Praemonstrator, non ha il dono che i Mathers— entrambi— posseggono, ma non è uno sciocco. Sa che è stato ingannato.
"So di... LUI!" Westcott pronuncia con disprezzo l'ultima parola. Suppongo che dovrei sentirmi offeso. "Ti sei spinto troppo oltre questa volta, IMPERATOR!"
Fino ad ora, solo Mathers, sua moglie Moina, e Berridge, un fidato adepto dell'Ordine Interno, lo sapevano. "Questa è l'ultima goccia!"
Westcott lascia il santuario. L'Imperator guarda attraverso me, l'angolo sinistro della sua bocca si incurva in un ghigno inquietante. Se lo aspettava.
|
Ricordo 9 – UT PROSIM |
|
Il Praemonstrator pianifica un golpe per scacciare Mathers dall'Ordine. Ahimè, è in ritardo. In questo gioco l'Imperator è diverse mosse davanti a lui.
Edmund William Berridge è uno dei pochi accoliti di cui Mathers si fida incondizionamente. Non mi sorprende vedere l'Imperator rivolgersi a lui in questo momento di crisi.
Seguo Berridge, un uomo sempre desideroso di servire, per le strade di Londra. Entra in una carrozza. Mi siedo di fianco a lui, ma ovviamente non può vedermi.
Dopo pochi isolati scende dalla carrozza, lasciando dei documenti— documenti che rivelano l'interesse di Westcott per la magia nera e rituale. Deliziosamente malvagio!
I documenti finiscono nelle mani delle autorità. Westcott non può più sperare di mantenere la sua posizione di Coroner della Corona mentre è sospettato di essere un mago. Non ha scelta. Lascia l'Ordine.
L'Imperator ha ora il controllo completo. Sono con lui, nel santuario privato che noi tre eravamo soliti condividere e fisso il largo sorriso sulla sua faccia.
L'allegria dell'Imperatore diventa tristezza, poi furia. IL LIBRO è sparito! Potrei raccontarti cosa gli è successo, ma questa è un'altra storia. Per ora continuiamo ad esplorare questa.
|
Quarto gruppo di ricordi – PERDURABO
L'Imperator gioca un gioco pericoloso. Ancora non se ne accorge, ma la sua posizione è precaria. Governa come un re, ma i suoi sudditi presto gli si rivolteranno contro.
Ricordo 10 – ALTA PETE |
|
Il Re ha perso molte pedine. La sua Regina rimane a Londra mentre lui si isola a Parigi. Non sto parlando di sua moglie, nel caso tu te lo stessi chiedendo.
No, Moina è con noi a Parigi. La "Regina" a cui mi riferisco è Miss Farr, la rappresentante dell'Imperator in Inghilterra— la persona che, in sostanza, sostituisce Westcott.
Prendo posto su una sedia vuota di fronte all'Imperator. Non fissa me, ma la scacchiera che si trova sul tavolo tra di noi.
E' seduto di fronte ai pezzi bianchi, come sempre. Sospetto che segretamente immagini se stesso come un Cavaliere Bianco. No. Non un Cavaliere Bianco. Sarebbe una definizione inferiore a lui.
Dopotutto è l'Imperator, il solo dominatore, il Re, di quello che un tempo era il NOSTRO Ordine. Forse "Stregone Bianco” sarebbe più appropriato. Sì... Samuel il Bianco.
Mathers fa un'apertura laterale col cavallo. Chiudendo gli occhi, si porta le mani sotto al mento come se pregasse. "E' il tuo turno," sussurra.
L'Imperatore deve ancora battermi a questo gioco, ma persevera. E' una delle cose che ammiro maggiormente di lui. Se solo sapesse quando fermarsi.
|
Ricordo 11 – DEUS INVERSUS |
|
Abbiamo giocato per due settimane e il nostro torneo procede bene. Mathers è un degno avversario, nonostante le sue debolezze.
Il bussare distrae l'Imperatore. "Con permesso." Si volta verso la porta e un giovane magro entra nel santuario: l'iniziato di Mathers— non c'è dubbio che tu lo abbia già sentito nominare.
Il giovane sta per dire qualcosa quando i suoi occhi all'improvviso si spalancano, concentrandosi su di me. Anche se non parliamo, in realtà sono felice di incontrarlo.
Quest'uomo, Aleister Crowley, ha un— come potrei dire?— PARTICOLARE futuro davanti a sé. Diventerà uno degli occultisti più influenti del suo tempo.
La stampa lo soprannominerà "il più malvagio uomo del mondo" e lui trascenderà la conoscenza che sta per ottenere dal nostro Ordine. Creerà addirittura una sua religione.
La cosa più interessante, però, è la rivendicazione di Crowley di essere la reincarnazione dei nostri amici Rodrigo Borgia ed Edward Kelley, e di molte altre figure influenti.
Sfortunatamente per l'Imperatore, "la Bestia," come a Crowley piace definirsi, scatenerà una catena di eventi che provocheranno un grande scisma all'interno dell'Ordine.
|
Ricordo 12 – IN EXCELSIS |
|
Sono ingiusto. Non è tanto "la Bestia" quanto l'orgoglio dell'Imperatore che scatenerà l'inizio della fine dell'Ordine. Lascia che te lo dimostri...
Ricordi quando ti ho detto che Mathers, l'Imperatore, aveva nominato Miss Farr sua rappresentante in Inghilterra, dopo la partenza di Westcott? Beh...
Aleister Crowley è un membro dell'Ordine Esterno piuttosto ambizioso, ed ha chiesto un'udienza con Miss Farr al tempio di Iside-Urania a Londra.
Miss Farr non è felice di riceverlo. Sa cosa vuole, e non cederà alle sue richieste. Chi mai lo farebbe? Quell'uomo è una bomba ad orologeria!
"Ho imparato tutto quello che potevo!" sostiene Crowley. "Esigo di essere ammesso all'Ordine Interno!" urla— non esattamente la strategia che avrei consigliato.
"Se non riuscite a controllare le vostre emozioni, Sig. Cr—" La Bestia all'improvviso salta sulla scrivania con un urlo assordante. "Sig. Crowl—" Crowley alza i pugni!
Con gli occhi chiusi Miss Farr piagnucola, aspettando che la Bestia colpisca. Invece, Crowley comincia a ridere sguaiatamente senza controllo.
|
Ricordo 13 – FESTINA LENTE |
|
Ed ora, torniamo al tempio di Ahathoor!
A Parigi, la Bestia entra nel santuario dell'Imperatore. Bagnandosi le labbra sbircia nella mia direzione, ma immediatamente concentra la sua attenzione su Mathers.
L'Imperatore sorride a se stesso. Sospetto che sappia che Crowley mi può vedere, ma non lo dice. Non alla Bestia, non a me né a nessun altro.
Il mio vecchio, caro amico, colui che mi ha tradito! Lo conosco abbastanza bene da capire che non svelerà le sue carte.
Mathers crede fermamente che Crowley debba diventare un'adepto dell'Ordine Interno. La Bestia se l'è guadagnato, senza dubbio, ma l'Imperator ha anche bisogno di alleati— ora più che mai.
Dopo una breve conversazione, la Bestia si inginocchia di fronte a Mathers. L'Imperator inizia il rituale che farà di Crowley un "Adeptus Minor."
Nessuno— nemmeno il suo più fidato alleato— dirà mai a Mathers cosa fare. Orgoglio... L'Ordine non durerà ancora a lungo, ma LORO sì.
|
Quinto gruppo di ricordi – DEO DUCE
C'è qualcosa che nemmeno i membri più informati dell'Ordine Interno sanno sulla fondazione del nostro gruppo. Riguarda i Capi Segreti.
Ricordo 14 – VOLO NOSCERE |
|
Si sa poco dei Capi Segreti. Molti credono che siano autorità cosmiche trascendenti, mentre altri sostengono che siano semplicemente degli umani. Alcuni dicono che nemmeno esistono.
Il mio buon amico, l'Imperator, una volta scrisse che i Capi Segreti erano umani che possiedono terribili poteri soprannaturali. Che io sia uno di loro?
No, ti sto prendendo in giro. Forse i miei poteri sembrano soprannaturali— non importa— ma non sono certamente terribili.
Sono immerso in una partita a scacchi con l'Imperator quando la sua adorabile moglie Moina, la Veggente, gli si avvicina. Ignorandomi, gli consegna una lettera.
Mathers la legge velocemente e annuncia che deve partire immediatamente. "I Capi Segreti mi hanno convocato." Guarda in basso.
Moina vuole accompagnarlo, ma l'Imperator dice che deve farlo da solo. Moina si gira verso di me e sorride. Sa che andrò con suo marito.
Sarà interessante. Non ho mai incontrato uno di LORO.
|
Ricordo 15 – CRUX DAT SALUTEM |
|
Seguo l'Imperatore in un tetro vicolo di Parigi. Mi ricorda la romantica passeggiata che feci quella volta con Maria. No aspetta! Quello era Giovanni, vero?
Parigi è un posto interessante, ma la Ville Lumière non mi è mai sembrata così deprimente. Gli occhi di Mathers guizzano in ogni direzione.
"Sono felice che tu sia con me, vecchio mio." La voce di Mathers è appena udibile, ma è forte, ferma. Sono felice di poter aiutare.
Una sagoma solitaria si avvicina. Riesco a malapena a distinguere il contorno della barba dell'uomo sotto il mantello col cappuccio. Mathers borbotta un saluto formale in Latino.
"La nostra collaborazione è finita." La voce è profonda, maestosa, ma, in maniera deludente, umana. "Non hai dato retta ai nostri avvertimenti."
"Ho bisogno di più tempo!" comincia Mathers. "Se solo—" Lo sconosciuto alza una mano per zittirlo. Lì! Riesci a vederlo? Sul dito medio dell'uomo!
Un anello con una croce patte´e rossa in un cerchio bianco. L'Ordine dei Cavalieri Templari!
|
Ricordo 16 – DEUS LUX SOLIS |
|
I due uomini si guardano, i lori lineamenti appena visibili nell'oscurità. Ma riesco a vedere piuttosto bene: gli occhi di Mathers sono stretti, la mascella serrata, i pugni chiusi.
Conosco quello sguardo! Mathers non è mai stato tipo da prendere le offese alla leggera e non ha mai tollerato che gli si dicesse cosa fare. Dopotutto è l'Imperator.
Ora, in silenzio, Mathers fissa la mano alzata del Templare come se volesse morderla. Il Templare gli lancia un'occhiataccia, ma Mathers non ne è intimorito.
"I frutti della tua ricerca sono stati, nel migliore dei casi, deludenti, Imperator. La tua traduzione... inutile." Una pausa. "Ci aspettavamo di più da te."
"Dovete darmi più tempo!" implora Mathers. "Senza il Libro—"
"Stupido! Non si è mai trattato del Libro!" grida il Templare. "A causa tua, abbiamo perso LUI!" Parla di me, vero?
Mathers sembra scosso. Il Templare emette un grugnito andando via. L'Imperator lo guarda sparire nell'oscurità. Poi, il suo volto all'improvviso si illumina. Ha capito, finalmente.
|
Sesto gruppo di ricordi – CEDE DEO
L' “Exposition Universelle” del 1900 attirò più di cinquanta milioni di persone, ma l'Imperator non era tra quelle. Aveva altre... preoccupazioni.
Ricordo 17 – RESURGAM |
|
Ricordi quando ti ho detto che alla fine i sudditi del Re si sarebbero ribellati? Beh, lo hanno fatto.
L'Imperatore non solo non è più in contatto con i Capi Segreti— ora sai chi sono— ma è anche stato costretto ad abbandonare l'Ordine.
Mathers è seduto su una sedia di fronte a sua moglie, la Veggente. Tra di loro c'è il tavolo che solitamente ospita la nostra scacchiera.
Gli occhi di Moina sono semichiusi. Le sue mani sfiorano i tarocchi che sono disposti di fronte a lei. Sento che sono di troppo, come il terzo incomodo durante il primo appuntamento.
Eppure so che devo restare qui. Come se mi avesse letto nella mente —è davvero dotata— Moina guarda dritto verso di me. "Cosa vedi?" chiede Mathers.
"L'Ordine non durerà." Mi sta leggendo la mente? O sta solo improvvisando? "Ma non è la fine." La sua voce è gentile, come quella di Maria. "E' un nuovo inizio.”
Mathers guarda sua moglie e si china verso di lei, sorridendo. Poi si raddrizza e alza le braccia, come se si rivolgesse a Dio stesso. "Lui sorgerà di nuovo."
|
Settimo gruppo di ricordi – VERITAS ET LUX
Ora hai visto tutte le storie che avevo da raccontare, scoperto tutti i segreti che mi interessava rivelare— beh, quasi tutti. C'è ancora un'ultima verità che credo dovresti sapere.
Ricordo 18 – VESTIGIA NULLA |
|
I Mathers sanno che non possono nascondermi niente. E' un fatto che hanno accettato molto tempo fa, quando mi hanno liberato da quel vecchio guscio corporeo.
Vorrebbero che non li stessi spiando ora, ma sanno che sono qui. Lo sanno sempre. Di rado ho incontrato umani così dotati in passato.
Moina beve un goccio di vino e posa il bicchiere sul tavolo. "Cosa dovremmo fare col... nostro vecchio amico?"
Sono felice che mi consideri ancora un amico. Di certo anche io la considero allo stesso modo. E non porto rancore verso di lei, o verso suo marito.
"Faremo come programmato." Il loro piano è assurdo, ma non l'hanno ancora capito. "Faremo in modo che non ci lasci mai." Vuole controllarmi, ma non ne sarà mai in grado.
Moina guarda nella mia direzione, si gira, si gratta il naso. "Ed una volta che abbiamo completato il rituale?"
Mathers fa un profondo respiro. Guarda verso di me, ma non direttamente me. "Mi dispiace vecchio mio, ma non ci lasciamo alcuna traccia alle spalle."
|
Ricordo 19 – NON OMNIS MORIAR |
|
Non ho più visto il corpo— il MIO corpo— da quel fatidico giorno. Durante questi anni lo hanno tenuto vivo con metodi che non puoi nemmeno immaginare.
Quello che un tempo era un guscio ora è una cosa grigia, emaciata. Non riconosco nemmeno la faccia che un tempo era la mia.
La notte è fresca e luminosa, l'ideale per i loro scopi. Ad un cenno, gli adepti formano un cerchio attorno all'altare, stringendosi attorno al corpo. Cominciano a cantare.
Non sanno cosa stanno facendo. Davvero, non hanno la più pallida idea di cosa io sia. Come potrebbero? Sono dotati, ma rimangono pur sempre dei semplici umani.
Moina mi guarda, gli occhi pieni di lacrime. Indossa una vestaglia bianca, leggera, ed una corona di Papaver rhoeas— piuttosto appropriato.
Moina dà un'ultima occhiata nella mia direzione, poi si gira a guardare l'altare. Solennemente comincia a spogliarsi.
E pensare che la gente crede che sia morta vergine.
FLUSSO DEI DATI TERMINATI
|
|