Intervista con Olivier Derivière
Bentornati sul sito di Access The Animus!È un piacere per noi accogliervi, questa volta, con qualcosa di diverso e di esclusivo rispetto al solito ed, in virtù della sua unicità, vogliamo considerarlo come un regalo per voi, la nostra community, e per l’entusiasmo e la partecipazione che ci dimostrate sempre. A metà dicembre, siamo stati contattati da un artista molto speciale, qualcuno che ha recentemente lavorato per la saga di AC e che ha dato un importante contributo nel rendere l’esperienza di gioco di AC4BF: Freedom Cry così come l’avete vissuta. L’ultimo DLC della serie ha permesso ai giocatori di rivivere l'epoca della schiavitù e di sperimentare la gravosa e profonda atmosfera che la caratterizza. Non è una scelta comune per chi lavora nell’industria dei videogiochi decidere di affrontare temi importanti come quelli che ruotano attorno ai crimini umani e, sicuramente, non è facile darne una giusta rappresentazione. Oltre al doversi assicurare che lo sviluppo della storia si basi sulla veridicità storica, i fattori da considerare come dettagli fondamentali per immedesimarsi ed immergersi adeguatamente nella realtà di gioco sono davvero numerosi. Uno di questi è, senza alcun dubbio, la soundtrack che accompagna i personaggi lungo il corso della storyline. Nel DLC, la colonna sonora contribuisce sicuramente a creare la giusta sensazione ed è per questo motivo che siamo molto orgogliosi di potervi offrire un’intervista con Olivier Derivière, il compositore della colonna sonora di AC4BF :Freedom Cry! Prima di iniziare, però, vogliamo presentarvelo brevemente per tutti coloro che ancora non lo conoscono. Olivier Derivière non è un volto nuovo nell'industria videoludica. La sua passione per la musica e, soprattutto, per la composizione associata ai videogiochi, è sbocciata molto presto, quando ancora era adolescente. Proprio durante quei primi anni imparò gran parte degli aspetti tecnici della scrittura musicale destinata ai media interattivi. La sua devozione agli studi musicali e il suo particolare approccio alla composizione sinfonica lo portarono a raggiungere un tale livello lavorativo da promuoverlo alla scrittura di colonne sonore di giochi di successo come Obscure I e II, Alone in the Dark e Remember me. Il valore artistico di questi progetti gli garantì apprezzamenti e feedback positivi dei più importanti media riguardanti i videogiochi. IGN, per esempio, descrisse la sua colonna sonora di Obscure con: "Sounds terrific" (“che figata di suono”) e tutti coloro che l’hanno giocato (noi inclusi) sa quanto veritiera la recensione sia stata. Miguel Concezione di MTV, in una delle sue recensioni sulle colonne sonore, lo soprannominò "the game music's eclectic daredevil" (il Daredevil eclettico della musica di videogioco), e chi meglio di compositore simile avrebbe potuto essere scelto per la colonna sonora di AC4BF : Freedom Cry ? Senza ulteriori indugi, dunque, ecco a voi l’intervista. Ci auguriamo che possiate apprezzare questo artista tanto quanto lo facciamo noi e, se avete gradito e apprezzato il suo lavoro in AC4BF : Freedom Cry o se, semplicemente, volete esprimergli la vostra opinione, non esitate a lasciare un commento sotto all’intervista. D: Durante la tua carriera hai sempre dimostrato di essere interessato a composizioni destinate ai media di intrattenimento, concentrandoti principalmente sul mondo dei videogiochi. Che cosa ti attrae particolarmente a questo tipo di intrattenimento ? Sei un giocatore anche tu? E quali sono le differenze tra la composizione di musica per i videogiochi e quella per le altre aree di intrattenimento? R: I videogiochi sono la mia primissima passione, prima della musica penso, cosa che potrebbe sembrare strana, ma è un dato di fatto. Sono sempre stato un hardcore gamer che cercava trovare esperienze diverse attraverso tutti i generi di videogioco a cui si avvicinava e penso che quello che mi attrae ancora oggi sia il fascino dei mondi e delle idee create nei giochi. Comporre musica per i giochi è un processo di lavoro e molti sosterrebbero che sia lo stesso per un film, cosa con cui sono in completo disaccordo. Credo che si debba capire che cosa renda i giochi diversi dagli altri media di intrattenimento, al fine di capire quali siano le differenze nella composizione per loro. R: In generale in realtà non mi piace l'horror ma mi diverto a comporre per i giochi horror, perché di solito permettono di esplorare le paure e le emozioni umane in modi molto particolari. La musica deve giocare un ruolo più importante nei giochi horror, cosa che è davvero interessante Per quanto riguarda Freedom Cry , la parte horror è presente per mostrarvi le cose terribili che gli schiavi stavano sopportando nel diciottesimo secolo. R: Le scelte per Freedom Cry erano davvero difficili da fare. Ciò che le ha rese più facili è stato il punto di vista del gioco: in realtà non si gioca nel futuro, si gioca solo come Adéwalé . La storia è molto più incentrata su di lui che su una missione per il suo credo. Le componenti fantascientifiche sono state quindi spinte un po' da parte perché volevamo concentrarci maggiormente sull'aspetto umano del personaggio principale e sul suo viaggio verso le sue radici. Credo che ogni gioco della saga sia unico e dobbiamo dare una forte identità ad ognuno di loro. D: Quando sei stato contattato da Ubisoft per l'opportunità di creare la colonna sonora per Grido di Libertà? Come funziona la selezione del compositore per la colonna sonora di un video gioco? R: Mi hanno chiamato nel giugno scorso con l'offerta di comporre la soundtrack del gioco. Ero davvero lusingato, ma allo stesso tempo sapevo che sarebbe stato per una giusta causa e quando ho visto il gioco la prima volta ho capito che non si trattava di un gioco di Assassin's Creed tradizionale. Non ci sono regole per essere selezionati per comporre per un gioco, a volte è un'informazione anonima, a volte è perché hanno sentito il tuo lavoro su qualcos'altro, a volte è perché vivi nello stesso quartiere del creatore del gioco... R: Devo davvero elogiare Ubisoft per la loro fiducia in me. All'inizio davvero non sapevamo cosa fare per catturare l'essenza del gioco con la musica, ma dopo un sacco di discussioni abbiamo tirato fuori delle componenti forti. E' un processo di collaborazione; parlo molto con il team e mi impegno duramente per cogliere e capire che cosa porterebbe l'esperienza di gioco ad un altro livello, e se la musica può aiutare allora mi dedico a farlo accadere. D: Per ispirazione e "consulenza professionale" ti sei rivolto a "La troupe Makandal", un gruppo di New York dedicato alla musica haitiana ed alla danza di Haiti con l'obiettivo di registrare e la comprendere la musica ancestrale e tradizionale. Che tipo di collaborazione hai avuto con il gruppo e quanto tempo è durata? Cosa ti ha colpito di più di questo gruppo, delle loro tradizioni e della loro musica in tutta questa partnership? C'è qualche aneddoto particolare che potresti voler condividere con noi? R: Tutto è successo così in fretta, nel mio studio ho cercato per circa due settimane su internet per trovare documentazione e informazioni sulla storia della musica haitiana. Per fortuna ho finito per entrare in contatto con Lois Wilcken che ha scritto un grande libro "The Drums of Vodou” (Le percussioni del vudù). Ma lei ha messo molto di più in gioco. Lei mi ha aiutato a trovare i brani giusti che sarebbero stati corretti per il periodo trattato ed in veste di direttrice esecutiva di "La Troupe Makandal" ha offerto di radunare il suo gruppo per eseguire la colonna sonora. Il 17 luglio stavo registrando il gruppo presso gli Avatar Studios di New York City e sono rimasto completamente stupito dalla loro performance e dalla loro devozione. Quando hanno iniziato a mettere in scena la loro musica ancestrale, Christian Pacaud, il supervisore musicale ed io siamo rimasti affascinati. Anche se stavano suonando con un metronomo è stato difficile ottenere il giusto senso del ritmo e per un po' abbiamo pensato che stessero semplicemente improvvisando senza alcun collegamento reale con il ritmo. Ma presto siamo rimasti ipnotizzati dal loro sound e abbiamo iniziato a familiarizzare con la forma della loro musica. La musica haitiana è molto complessa e devo ringraziare la Brussells Philharmornic per il loro senso di adattamento. D: Un'altra collaborazione importante per questa colonna sonora è stata quella con la Brussels Philharmonic orchestra. Dunque, mentre lavoravi sul progetto ti sei trovato a collaborare su un lato con elementi belgi (e indirettamente francesi ) e dall'altra con elementi tradizionali di Haiti, rappresentando in un certo senso una proiezione di ciò che viene mostrato nella storia di Adéwalé nel DLC , come hai detto su Minnesota Public Radio. È stata una scelta intenzionale ? C'è una maggiore influenza del primo gruppo o del secondo nella colonna sonora di Freedom Cry? R: Quando si cerca un'orchestra bisogna considerare molti aspetti.
D: La OST di Freedom Cry è anomala all'interno della saga di Assassin's Creed. La musica della saga è principalmente nata con un sacco di collegamenti al tono fantascientifico della storia, ma col tempo ha acquisito toni più epici e orchestrali. Con questo tuo lavoro viene introdotto un nuovo elemento in questo settore, vale a dire la musica corale. Infatti, il tema principale del DLC contiene alcuni canti che non solo riecheggiano nella mente del lettore gli aspetti etnici del personaggio, ma danno anche un senso di "libertà ancestrale" a cui le tribù africane sono collegate iconograficamente. Cosa ti ha ispirato di più nel comporre questa musica? Quali sono i fattori che hanno portato a scegliere questo stile? R: Penso che la vera differenza tra tutti i giochi precedenti e questo all'interno della saga sia la relazione tra il protagonista ed il suo ambiente e la storia. A quel tempo la musica corale veniva utilizzata dagli schiavi per esprimere i loro sentimenti, ma anche per manifestare la loro protesta e costruire una sorta di partecipazione. Era impossibile separare questa musica storica dalla colonna sonora. Penso che tutti i giochi di Assassin's Creed abbiano un incredibile senso di precisione storica in quanto ad ambientazioni, personaggi incontrati e le location. Tutti i dettagli sono genuini e ho pensato che per questa uscita la musica avrebbe dovuto seguire questo approccio autentico. D: Ci sono strumenti che hai preferito utilizzare durante la creazione della OST di Grido di Libertà? Ce n'è uno in particolare che pensi faccia la differenza? R: Per Freedom Cry abbiamo avuto un'orchestra di archi eccellente, con un'incredibile sezione dedicata alle percussioni ed un vero e proprio coro. Sono rimasto sbalordito da ciascuna delle loro prestazioni. Ciò che penso faccia la differenza è l'unione di tutti e tre. D: Il tuo rapporto con Ubisoft è limitato solo a questo lavoro, o possiamo sperare di vedere altre collaborazioni future (magari ancora per Assassin's Creed)? R: Credo che dovrete chiedere a loro :) Quest'ultima domanda termina la nostra intervista, ti ringraziamo moltissimo per questa opportunità e dopo aver ascoltato il tuo lavoro , speriamo di sentire presto un altro dei tuoi lavori. Vi ringrazio molto per le domande e per l'interesse per il mio lavoro e per AC! Passate un fantastico anno nuovo!
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