ASSASSIN'S CREED E CINA
Negli ultimi anni, la produzione transmediale di Assassin’s Creed ha mostrato un forte interesse nel proporre opere di ambientazione orientale e, nello specifico, cinese. Nell’estate del 2021, si è conclusa la serie manga in 4 volumi, Blade of Shao Jun con la sua ultima uscita in Giappone; nel marzo 2022 venne rilasciato in Cina Assassin's Creed: Prophecy of the Emperor, primo dei dieci volumi previsti per la serie di romanzi Assassin's Creed: The Imperial Jade Seal; nell’estate dello stesso anno è terminato, in Cina, il manhua Assassin’s Creed: Dynasty; a concludere questa lista è arrivato, poi, nel settembre 2022, in occasione dell’Ubisoft Forward, l’annuncio del nuovo gioco per mobile dal titolo di lavorazione Assassin’s Creed: Codename Jade.
A questa lista vanno aggiunti, per completezza, anche i due romanzi non-canon legati al personaggio di Shao Jun, ovvero Assassin’s Creed: The Ming Storm e Assassin’s Creed: The Desert Threat. Nonostante la non canonicità di questi due ultimi titoli, è evidente una concentrazione di prodotti minori diretti sempre più specificamente al mercato cinese. La Cina, infatti, è presente nella lore di Assassin’s Creed, come terreno d’azione degli Assassini, fin da Assassin’s Creed II, ma solo ultimamente si è assistito a un aumento esponenziale delle storie legate a questa regione dell’Asia, non senza l’apporto di informazioni interessanti in termini di mondo narrativo.
Ma cosa si sapeva della Cina e dei suoi Assassini, prima di questa recente esplosione transmediale?
I PRIMI CAPITOLI
La statua di Wei Yu nel Santuario di Villa Auditore
Il primo Assassino cinese che viene menzionato nella saga risale ad Assassin’s Creed II. Il suo nome è Wei Yu ed è celebrato nel Santuario di Villa Auditore come uno dei grandi Assassini del passato, il cui merito specifico è quello di aver eliminato con una lancia l’imperatore Qin Shi Huang (210 CE). Il suo corpo è sepolto nella Torre Grossa di San Gimignano.
La figura di Wei Yu dovrà però essere rianalizzata al seguito di quanto verrà appreso in Assassin’s Creed Origins riguardo alla nascita degli Occulti.
Il cortometraggio Assassin’s Creed: Embers (2011), porterà sul piccolo schermo la prima Assassina cinese, ancora viva e attiva, ovvero Shao Jun. Questo personaggio fa la sua prima apparizione come rappresentante di una Confraternita allo sbando, spezzata dall’influenza dei Templari nell’Impero cinese. Dopo l’incontro con Ezio Auditore, in Italia, la giovane Assassina farà ritorno in patria, dove si prodigherà per abbattere il potere delle Otto Tigri (una fazione templare locale) e far rinascere la Confraternita cinese. Questa sua operazione di rinascita sarà al centro degli eventi del gioco Assassin’s Creed Chronicles: China (2015),del manga Assassin’s Creed: The Blade of Shao Jun e dei due romanzi non canonici già citati.
Shao Jun
La figura di ShaoJun è stata particolarmente sfruttata per portare sia su schermo che su carta le vicende degli Assassini in Cina. Tuttavia, la Confraternita di Shao Jun non offre delle specificità diverse da altre Confraternite che hanno vissuto un periodo di crisi, come la Confraternita londinese sotto il mandato templare di Crawford Starrick.
Potrebbe essere, invece, più interessante analizzare quelle vicende cinesi che, alla luce di quanto visto in Assassin’s Creed Origins, sembrerebbero uscire fuori dall’influenza del vero e proprio Credo degli Assassini.
GLI ASSASSINI "CHE VENNERO PRIMA"
Nel videogioco Assassin’s Creed Origins, si scopre che il nucleo della prima Confraternita viene fondato in Egitto, nel 47 BCE. Questo gruppo, che prenderà il nome di Confraternita degli Occulti, sembra evolversi in maniera omogenea fino a che non assumerà l’identità pubblica di Confraternita degli Assassini, sotto Hassan i Sabbāh.
Prima di Origins, era intuibile – anche grazie ai glifi di
Assassin’s Creed II 11 Glifo n.14
– che gli Assassini fossero un’organizzazione che, sotto nomi diversi, aveva operato nella storia con una certa continuità. Con il capitolo nell’Egitto tolemaico, tuttavia, la nuova storia delle origini opera una soft-retcon e va a tagliare fuori dalla storia della Confraternita quei personaggi che erano venerati dagli stessi Assassini come loro eroi, ad esempio Iltani (assassina di Alessandro Magno, 323 BCE), Darius (assassino di Serse, 465 BCE), e anche il già citato Wei Yu.
Bayek e Amunet come Occulti
La novità apportata da Origins e l’esistenza di personaggi antecedenti agli Occulti, ma chiamati Assassini già nel secondo capitolo, ha spinto a ridefinire queste figure come “proto-assassini”, ovvero personaggi che, pur non appartenendo a un’incarnazione ufficiale della Confraternita, ne condivisero gli ideali e i metodi, almeno in parte (come Kassandra che operò per la pace, ma non nel nascondimento, o Darius che operò per la pace, nell’ombra, ma che era pronto a sacrificare un innocente).
Tornando quindi alla Cina, Wei Yu precede di circa 150 anni la fondazione della Confraternita, la quale, tuttavia, lo celebracome Assassino. Da ciò possiamo dedurre che Wei Yu non fu un semplice omicida, ma che l’uccisione dell’Imperatore Qin Shi Huang fu un’operazione tirannicida fatta in nome della libertà.
I PROTO-ASSASSINI CINESI NEI NUOVI TITOLI
Nei prodotti transmediali sopracitati, le figure dei proto-assassini compaiono (o comparirebbero, in linea di principio) in tre titolo specifici. Eccoli qui di seguito:
Assassin's Creed: The Imperial Jade Seal
Di questo progetto, che conterà ben dieci romanzi, si sa molto poco. Stando aquanto riporta il sito
Ubisoft 22 “Ten upcoming novels tell new and exhilarating Assassin's Creed stories, spanning across multiple Chinese dynasties (3rd Century BC -- 17th Century AD)”.
website reports,
Cover di "Assassin's Creed: Prophecy of the Emperor"
le vicende vedranno agire non solo la Confraternita degli Occulti prima, e degli Assassini poi, ma anche personaggi non ascrivibili a nessuna delle due, dato che saranno toccati periodi, come il III sec. BCE, in cui la Confraternita non era ancora stata fondata.
Ad oggi, il primo romanzo di questa serie, Assassin's Creed: Prophecy of the Emperor, è ambientato nel VII-VIII secolo, dunque durante l’era degli Occulti. Non possiamo così dedurre nulla sulla situazione dei proto-assassini cinesi.
Assassin’s Creed: Codename Jade
Annunciato nel 2022, per piattaforme mobilee presentato all’Ubisoft Forward 2023, di questo gioco si sa ancora poco. Sono state pubblicatealcune immagini promozionali, un trailer di lancio, un gameplay trailer per l’Alpha test del gioco, chiamato per l’occasione Codename Explore, un nuovo trailer cinematico per l’Ubisoft Forward ed è stato aperto un sito ufficiale.
Alcune informazioni ricavabili da questo materiale promozionale sono che il protagonista non apparterrà – per ovvie ragioni temporali – alla Confraternita degli Occulti (non ha l’anulare mozzato, né indossa una lama celata) ma seguirà la via dello ‘Xia’ in quanto figlio adottivo del maestro Wei Yu, e che il gioco sarà ambientato durante il regno dell’imperatore Qin Shi Huang (il sigillo di Qin compare nel video promozionale di CodenameExplore, nonché sulla pagina ufficiale del gioco).
In Codename Jade, il giocatore creerà e interpreterà un proprio personaggio (Ubisoft Forward, 2022) che, presumibilmente, vista la datazione del 215 BCE e la presenza ufficiale del proto-assassino Wei Yu, si troverà ad affrontare la minaccia dell’Ordine degli Antichi, incarnata dall’Imperatore Qin. Questo pone le basi per possibili speculazioni sull’esistenza di una proto-Confraternita e dei proto-assassini in Cina, in quell’epoca.
Tuttavia, non è possibile spingersi oltre con le ipotesi, basandosi sul solo materiale ufficiale.
Assassin’s Creed Dynasty
Questo manhua, scritto da XuXianzhe e disegnato da Zhang Xiao, mette in scena le vicende della guerra civile causata dalla ribellione di An Lushan (750 CE), durante la dinastia Tang. In questo scenario, l’Occulto Li E agirà per riportare la pace nel Paese e sventare i piani dell’Ordine degli Antichi, anch’esso a suo modo coinvolto nella guerra civile.
La situazione della Confraternita cinese ai tempi della ribellione di An Lushan, per certi versi, ricorda quella di ShaoJun, secoli dopo. Le Tartarughe d’Oro (ramo cinese dell’Ordine degli Antichi) si sono infiltrate nella corte imperiale sotto l’imperatrice Wu Zetian (624-705) e, sotto il regno del suo nipote Xuanzong (713-756),gli Occulti / Assassini sono stati sterminati. Dunque, gli Occulti si sono trovati confinati nelle
terre 33 Gli Occulti del Grande Deserto
al di là del confine occidentale per circa 40 anni, prima dell’arrivo di Li E e del suo operato per far rinascere la Confraternita.
Dynasty, però, offre anche uno scorcio su cosa c’era in Cina prima della vera e propria Confraternita degli Occulti, e lo fa presentandoci ben cinque proto-assassini.
Pei Min sotto al simbolo del Moismo
Nel manhua fa la sua apparizione il vecchio generale Pei Min, capo di una comunità moista – su questo ci torneremo – nella comanderia di Qinghe, luogo di origine dello stesso Li E. Il capo-villaggio di Qinghe rivela al protagonista che, al di sotto della comanderia, si trova un deposito (天下北庫 - Northern Treasury Under Heaven) che custodisce le armi di un antico gruppo di “assassini”.
Questi personaggi, a detta di Pei Min, avrebbero agito tra il “Periodo delle primavere e degli autunni” e il “Periodo degli Stati Combattenti”, ovvero tra il 770 BCE e il 221 BCE. Si tratta di un periodo non solo antecedente alla fondazione degli Occulti (47 BCE), ma addirittura al primo proto-assassino cinese conosciuto, Wei Yu (210 BCE).
L’imperatore Qin Shi Huang, temendo questi “assassini”, avrebbe dato loro la caccia, costringendoli alla clandestinità e ad isolarsi in comunità separate, dove avrebbero nascosto le loro armi in dei depositi, in previsione di una futura rivolta.
I CINQUE GRANDI ASSASSINI
Nel suo racconto su questi antichi assassini, Pei Min ne cita cinque, conosciuti proprio come i “Cinque Grandi Assassini”. I loro nomi sono storicamente tratti dall’opera di Sima Qian, detta Shiji o Memorie del Grande Storico, ottenibile anche come collezionabile in Assassin’s Creed Revelations.
I loro nomi sono:
Cao Mo: Visse nel VII sec. BCE, risultando così il più antico proto-assassino conosciuto. Operò come generale nello stato di Lu, al servizio del governatore Zhuang. Guidò tre battaglie contro gli attacchi dello stato di Qi, governato da Huan. Fallendo nei tre scontri diretti, Cao Mo riuscì ad ottenere la pace tra i due stati prendendo in ostaggio il governatore Huan e minacciandolo con un pugnale. Per aver salva la vita, Huan promise solennemente di restituire quanto aveva sottratto al territorio di Lu. Cao Mo ottenne così la fine del conflitto.
Zhuan Zu: Visse nel VI sec. BCE e operò nel 515 BCE, in occasione della lotta per l’eredità tra il principe Guang e Liao di Wu. Poiché Guang si riteneva il legittimo erede al trono di Wu, in virtù del suo diritto di nascita (egli era nato da un matrimonio ufficiale e non da una concubina, come Liao), assoldò Zhuan Zu per eliminare l’usurpatore. In occasione di un banchetto tenuto tra i due contendenti, Zhuan Zu nascose un piccolo pugnale nelle viscere di un pesce che sarebbe stato servito a tavola. Non appena il principe Guang lasciò la sala con una scusa, Zhuan Zu recuperò l’arma nascosta nel piatto e pugnalò Liao, uccidendolo. Per questo gesto plateale, Zhuan Zu stesso venne eliminato dalle guardie nella sala del banchetto. La sua arma venne custodita nel deposito di Qinghe ed ereditata da Li E, che la usò come una lama celata.
Nie Zheng: Visse nel IV sec. BCE. Viene ricordato per essere stato l’assassino del re Han, il quale aveva messo a morte suo padre per il ritardo nella consegna di un pugnale commissionatogli. Il giovane Nie Zheng, scoperta la triste sorte del padre, si allenò nel suonare il qin per poter entrare alla corte del re. Avendo attirato l’attenzione del sovrano per le sue capacità musicali, Nie Zheng venne invitato a suonare al cospetto di re Han. Così, il futuro assassino nascose un pugnale nel suo qin e, nel mezzo della suonata, sfoderò l’arma e pugnalò Han. Prima di essere catturato, Nie Zheng si tagliò via la faccia, per impedire a qualcuno di riconoscerlo e far ricadere la punizione dell’omicidio sulla sua famiglia.
Li E con la lancia Jing Ke in pugno
Yu Rang: Visse operò nel 453 BCE, nello stato di Jin. Servì il nobile Zhi Yao finché questi non venne ucciso dal signore Zhao Xiangzi. Yu Rang giurò così vendetta. Tentò due volte l’assassinio di Zhao Xiangzi. La prima volta, venne scoperto e graziato per via dell’ammirazione che Zhao Xiangzi ebbe della lealtà al suo signore, Zhi Yao. Il secondo tentativo, avvenne nei pressi di un ponte, sotto il quale Yu Rang si era nascosto. Anche in quell’occasione, però, il suo agguato venne sventato. Zhao Xiangzi non mostrò pietà una seconda volta e ordinò che venisse arrestato. Yu Rang, per mantenere fedeltà al suo voto e per non morire a mani vuote, chiese la grazia a Zhao Xiangzi di poter avere la sua veste. Zhao Xiangzi acconsentì e consegnò il suo abito. Yu Rang trafisse simbolicamente il tessuto tre volte prima di togliersi la vita con la sua stessa spada.
Jing Ke: Originario dello stato di Wey, operò nel 227, sotto indicazione di Dan, principe dello stato di Yan. Durante la guerra di conquista portata avanti dal re Zheng (futuro Qin Shi Huang), Jing Kefu inviato al palazzo di Zheng, sotto le false spoglie di visitatore recante doni. Jing Ke aveva nascosto all’interno di una mappa un sottile pugnale avvelenato, donatogli dal principe Dan. Al cospetto del re Zheng, srotolò la mappa, estrasse il pugnalee tentò di assassinarlo. Zheng, tuttavia, riuscì ad evitare gli attacchi e a contrattaccare, ferendo Jing Ke con la spada. L’attentato fallì e Jing Ke venne ucciso dalle guardie del futuro Qin Shi Huang.
Nota:
La lancia usata da Wei Yu per assassinare Qin Shi Huang prende il nome dall’ultima persona che ha cercato di assassinarlo, “Jing Ke”.
Tornando ai Cinque Assassini, questi personaggi semi-leggendari erano degli youxia, dei “vigilanti erranti”, che operarono in contesti di ingiustizia per difendere il debole dall’oppressore. Nella lore, però, seguendo la spiegazione che ne fa Pei Min, questa categoria di assassini solitari si sarebbe ritirata in comunità isolate nell’attesa di colpire nuovamente. Queste sarebbero, dunque, delle vere e proprie proto-Confraternite.
ASSASSINI PRIMA DELLA CONFRATERNITA, TEMPLARI PRIMA DELL'ORDINE
Fin dal primo capitolo della saga, si è saputo che Assassini e Templari erano nomi di organizzazioni ben più antiche delle loro controparti storiche. Queste stesse organizzazioni si sarebbero sviluppate nel tempo, mutando ed evolvendosi sotto nomi diversi, fino ai giorni nostri.
Con Assassin’s Creed Origins, come detto, le cose sono cambiate. Da allora, la Confraternita degli Assassini e l’Ordine dei Templari sono organizzazioni nate in un momento specifico della Storia, senza un legame ininterrotto che riconducesse la prima ad Adamo ed Eva e il secondo a Caino, i quali diventarono per lo più fondatori mitici o ideali dei rispettivi
gruppi 44 Questo è quanto, ad oggi, possiamo affermare. L’esistenza di un gruppo proto-templare chiamato Figli di Caino, citato nella Assassin’s Creed Encyclopedia, non ha ancora un legame diretto con l’Ordine degli Antichi, per poterne tracciare una linea di successione certa.
.
Ciò che resta, dunque, non è un legame concreto, bensì un legame ideologico. HaythamKenway giustificherà infatti l’eterna rinascita dei Templari con queste parole: “the Order isborn of a REALIZATION”.
Gli ideali di ordine e controllo e quelli di libertà e scelta, non sono altro che una variante etico-morale della legge metafisica di Ordine-Caos che regge l’universo, secondo la dottrina Pitagorica. Templari e Assassini sono solo concretizzazioni limitate nello spazio e nel tempo di tali ideali. Le due organizzazioni hanno avuto così dei precursori nello spirito nel passato, dei gruppi alleati nel presente e delle incarnazioni future.
Facciamo qualche esempio.
Templari
L'Ordine degli Antichi - AC Origins
L’Ordine degli Antichi, fondato dal faraone Smenkhkare intorno al 1335 BCE, venne rivoluzionato da Re Alfred il Grande, che lo mutò nel futuro Ordine dei Templari. L’antico Ordine dovette morire per far nascere il
nuovo 55 Un ciclo di morte e rinascitagiànoto in Unity: “New order never comes without destruction of the old”, François Thomas Germain
. Eppure, dopo più di mille anni, le idee che avevano mosso l’originario Ordine degli Antichi, trovarono nuova vita nel gruppo degli Strumenti della Prima Volontà.
Inoltre, gli Antichi,
verosimilmente 66 Stando a quanto visto in Assassin’s Creed Odyssey e in Assassin’s Creed Escape Room Puzzle Book.
, assorbirono parte della Setta di Cosmos, organizzazione dagli ideali affini.Al contrario, si presume chei Templari di Alfredabbiano inglobato i contemporanei
Bellatores Dei 77 Come rivelato da Joel Janisse in un’intervista a ATA team il 6 ottobre 2021 e come forse accennato nella lettera nello studio di Alfred, a Winchester, dove lo stesso re faceva riferimento a degli alleati sul continente.
.
Assassini
La Confraternita degli Occulti/Assassini ha un primo diretto precursore nei Medjay d’Egitto. Questo gruppo paramilitare aveva funzione di guardia del corpo e polizia. Il fondatore degli Occulti, Bayek di Siwa, fu un medjay e, stando a quanto lui stesso dice, “the first Medjaywas the protector of the pharaoh. But now, it means we must protect all the people of Egypt. Not just protect them, but work for their well-being”.
I Medjay, come gruppo di protezione, avevano una vocazione più territoriale che universale, a differenza degli Occulti/Assassini. A questa posizione territoriale, si può associare il gruppo non ufficiale dei "
Protettori di Persia 88 È lo stesso Artabano a definirsi tale.
”, tra cui operò Artabano-Darius, il primo utilizzatore della lama celata. Questi Protettori avevano come scopo il benessere del Paese, tramite l’eliminazione dei tiranni.
La statua di Iltani nel Santuario di Villa Auditore
Anche un’altra proto-assassina, la babilonese Iltani, sembra aver fatto parte di un Ordine segreto, votato all’eliminazione dei potenti. Questo Ordine, tuttavia, citato in Assassin’s Creed Chronicles: India, compare prima della soft-retcon di Origins, e doveva essere originariamente inteso come la Confraternita degli Assassini. Dopo Origins, però, questa informazione deve essere riadattata al nuovo stato della lore.
Esistono anche altri gruppi, generalmente ribelli, che incarnano come gli Assassini gli ideali di libertà, ma che sono tendenzialmente più limitati nello spazio e nel tempo. Due esempi ne sono i Figli della Libertà (Assassin’s Creed III) e i ribelli franchi (AC Valhalla: The Siege of Paris).
Naturalmente non tutti i gruppi simil-Templari/Assassini devono rispecchiare in tutto la Confraternita e l’Ordine. Qui è questione di “ideali” che spingono un gruppo di persone a fare fronte comune per ottenere un obiettivo: il controllo o la libertà.
UNA PROTO-CONFRATERNITA CINESE?
Considerando quanto appreso da Dynasty e da Assassin’s Creed II, conosciamo il nome di almeno sei proto-assassini (compreso Wei Yu)che hanno agito nella Cina antica e che, forse, in un determinato momento, si sono organizzati in gruppi. Ed è sempre Dynasty a darci qualche suggerimento su quale possa essere stata una prima incarnazione della Confraternita cinese, prima dell’arrivo degli Occulti. Ma andiamo per gradi.
Tornando alla storia dei Cinque Grandi Assassini, abbiamo già visto che questi erano degli eroi solitari, degli youxia. Il fatto che il protagonista in Codename Jade segua “la via dello Xia in quanto figlio adottivo del maestro Wei Yu”, può far ipotizzare che il celebre proto-assassino fosse uno di questi guerrieri solitari, ma non implicherebbe l’esistenza di una proto-Confraternita.
Sarebbe invece interessante considerare che questi personaggi semi-leggendari, celebrati nelle poesie, trovarono origine e risonanza nella scuola filosofica moista.
Il Moismo fu una scuola di pensiero cinese, fondata dal filosofo Mozi (470 BCE - 391 BCE),e che si sviluppò durante il“Periodo degli Stati Combattenti”. Gli insegnamenti moisti partivano dall’assunto morale dell’amore universale o “cura imparziale”, secondo cui ogni persona dovrebbe amare e prendersi cura incondizionatamente di tutti gli individui, poiché tutti sono uguali “sotto il Cielo”, secondo il concetto di Tiānxià, ovvero “il tutto sotto al Cielo” o “il Mondo”. La loro cura imparziale si opponeva al concetto di amore propugnato dal Confucianesimo, che, pur essendo universale, non era indiscriminato e prevedeva dei gradi diversi a seconda della persona da amare.
I moisti seguivano una dottrina ben definita, si rifacevano ai testi scritti da Mozi, ed erano guidati da uno Juzi (“scalpello”, in quanto doveva modellare i suoi allievi). Propugnavano la giustizia sociale, la meritocrazia e il “consequenzialismo”, ovvero quell’idea per cui i beni erano legati tra di loro, e il raggiungimento di un benessere materiale per il popolo, avrebbe portato alla pacifica convivenza tra le persone.
I discepoli di Mozi furono anche versati nella scienza e nella matematica, cosa che permise loro di sviluppare ottime abilità nella costruzione di fortezze difensive. Essi, infatti, pur insegnando l’idea di un amore universale, non erano contrari ad una guerra giusta, fatta per rovesciare i tiranni.
La loro scuola nacque in un periodo di grande tensione per la Cina. Lì dove la guerra imperversava, loro invitavano alla pace, al benessere e al sapere. Non a caso, il Moismo finì per essere irrilevante e si estinse solo dopo l’unificazione portata da Qin Shi Huang. I suoi insegnamenti furono in parte assorbiti dal Confucianesimo.
Il Moismo ha dei punti di contatto con la Confraternita degli Assassini tanto nei suoi ideali, quanto nel suo aspetto pratico e paramilitare. Non bisogna pensare, però, che i due gruppi siano collegati solo sulla base di queste affinità. È sempre Dynasty a fornire una base più concreta per questa ipotesi.
Il già citato villaggio della comanderia di Qinghe è un villaggio dichiaratamente moista, guidato da un maestro della scuola di Mozi, Pei Min. Ora, si è già detto che Pei Min custodiva un arsenale degli antichi (proto-)assassini cinesi proprio sotto il villaggio. Questo deposito, chiamato “Northern Treasury Under Heaven”, in cinese Tiānxiàběikù, porta un nome che rimanda subito al suddetto concetto del “tutto sotto al Cielo”.Gli stessi Cinque Grandi Assassini, in quanto leggendari youxia, rimandano alla scuola di Mozi, alla cui ideologia erano associati.
C’è quindi da chiedersi come mai, Pei Min abbia voluto fondare proprio una comunità moista a difesa di quel deposito, quando ormai la scuola di Mozi era caduta nell’oblio da almeno otto secoli. È possibile che i moisti furono, a loro modo, una proto-Confraternita nella Cina antica prima dell’arrivo degli Occulti dall’Ovest? Non sarebbe la prima volta che nell’universo di Assassin’s Creedun gruppo storicamente esistito sia rivisitato in chiave fiction (gli Hashishin, i Cavalieri Templari, il Club dei Giacobini, i Medjay…). Potrebbe essere anche una mossa di marketing diretta al mercato cinese, che avrebbe il privilegio di vantare una Confraternita locale, ben più antica degli Occulti.
In ogni caso, finora si possono fare solo ipotesi e quella del Moismo resta l’unica che abbia un fondamento all’interno dei prodotti ufficiali. Per vedere all’azione i proto-assassini cinesi, si dovrà aspettare la pubblicazione dei prossimi romanzi di The Imperial Jade Seal e l’uscita di Codename Jade.
ABOUT NIKOLAS
Traduttore dal Francese e romanziere.Il suo amore per il Mito e la Storia lo ha portato ad appassionarsi adAssassin’s Creed fin dall’uscita del primo capitolo. Da anni segue con entusiasmo l’evolversi della saga, tanto nei capitoli principali quanto nelle sue diverse incarnazioni nell’universo espanso, con particolare interesse per la rappresentazione degli eventi storici e la loro rivisitazione all’interno dell’universo narrativo.