La questione indiana
Hephaestus, 06 Ottobre 2013

Salve e benvenuto in questo nuovo articolo di Access The Animus.

Chi ci ha seguito in questi ultimi giorni con i nostri aggiornamenti o chi segue tutti gli eventi legati ad Assassin’s Creed
sa che è stata annunciata al Comic-Con di San Diego la nuova Graphic Novel legata all’Universo di AC, ossia Assassin’s Creed: Brahman, Graphic Novel realizzata dagli stessi disegnatori di AC:The Fall ed AC:The Chain e scritta da Brenden Fletcher.
Questo nuovo fumetto presenta un periodo storico ed un personaggio inediti per il Franchise, in quanto ambientato nei primi decenni dell’800 in India con protagonista il Maestro Assassino Arbaaz Mir.

La Trama ovviamente, seguendo lo stile classico della narrazione di AC, intersecherà il XIX secolo con il XXI secolo entrambi in India, seguendo le vicende del Programmatore Abstergo Jot Soora.

Chi però, come noi di ATA, segue fin nel minimo dettaglio la Saga sa che l’India non è un territorio nuovo nell’immenso panorama narrativo di AC in quanto vi sono alcuni riferimenti ad eventi avvenuti in India nei passati giochi. Anche solo guardando la situazione sociopolitica del paese nei vari periodi storici si possono notare alcuni eventi che rispecchiano lo scontro tra Assassini e Templari e forse anche il passaggio di qualche FdE…


La Storia dell’India… secondo Assassin’s Creed.

Nella saga di AC la fonte più antica cronologicamente che riguarda l’India si trova nel Glifo 4 “Conoscenza Infinita” dove in un immagine era nascosto un messaggio in codice che dopo averlo convertito prima in esadecimale e poi in ASCII rivelava questo messaggio:

“Ancient city, Rajasthan, India, irradiated by PoE”

(Antica Città, Rajasthan, India, irradiata da FdE)

In questo messaggio vi era un riferimento, come affermato dal buon Markuz in un suo studio sul Glifo 4, ad uno scavo del 1992, dove venne ritrovato nello stato del Rajasthan (non molto lontano dal Punjab, regione protagonista in AC: Brahman) uno spesso strato di ceneri radioattive dell’ampiezza di tre miglia quadrate a 10 miglia ad ovest della città di Jodhpur. In questa zona sono stati dissotterrati i resti di un’antica città. Questi resti portavano i segni di un’esplosione atomica databile a migliaia di anni fa, dagli 8.000 ai 12.000 e dimostrano che tale esplosione ha distrutto degli edifici e probabilmente mezzo milione di persone (un’esplosione non molto dissimile da quella del Bastone dell’Eden a Tunguska nel 1908).
I riferimenti si spostano poi sul Mahabharata, uno dei più grandi poemi epici della mitologia indù, che descrive un’esplosione catastrofica che colpì il continente.

"Un unico proiettile carico di tutta la potenza dell'Universo ... Una colonna incandescente di fumo e fiamme brillante come 10.000 soli, si erse in tutto il suo splendore... era un'arma sconosciuta, un fulmine di ferro, un gigantesco messaggero di morte che ridusse in cenere un'intera razza”.

Il racconto poi parla anche dei vari cadaveri a cui erano caduti i capelli e le unghie e di cibi contaminati, chiari segni di contaminazione nucleare:

“I cadaveri erano così bruciati da essere irriconoscibili. I capelli e le unghie caddero, le ceramiche si ruppero senza causa apparente, e gli uccelli diventarono bianchi. Dopo poche ore tutti i prodotti alimentari erano contaminati...”

Sempre nel Mahabharata si parla poi di una antica battaglia in cui “armi definitive” decimavano interi eserciti, facendo si che moltitudini di guerrieri dotati di armi, elefanti e destrieri fossero spazzati via all'istante. La particolarità qui sta nelle esplosioni, che non erano “a fungo atomico”, ma erano perpendicolari al terreno, le "colonne incandescenti" di cui sopra...
In questo brano il collegamento con la lotta Umani-CVP è lampante e questa antica città nel Rajasthan è stata sicuramente uno dei tanti teatri di guerra…

Le fonti successive riguardo l’India sono sempre nel Glifo 4 ma stavolta riguardano la Prima rappresentazione pittorica di un’Arma da fuoco , più precisamente una Lancia da Fuoco (forse un rudimentale lancia fiamme) ed una granata (che poi granata non è… Oops Spoiler!) trovati in un dipinto rupestre del X secolo nella grotta di Dunhuang, in Cina. L’immagine viene allegata alla frase:

“Questo mostro non è opera dell’uomo”

Qui la frase offre numerose interpretazioni:
Una prima ipotesi ci dice che dobbiamo analizzare uno dei mostri/demoni presenti nell’immagine, precisamente quello che tiene in mano la “granata”, che verrà identificata come la Quarta Mela dell’Eden.

La seconda, ben più metaforica, lascia intendere che sono le armi stesse, rappresentate dalla “granata” e dalla lancia da fuoco, ad essere le “cose mostruose” e che non sono state inventate dagli uomini direttamente, ma forse attraverso l’uso di un FdE, in questo caso una Mela.
Di per certo, come sappiamo da ACIII, anche i CVP avevano le loro armi, si veda Tinia con la pistola in uno dei Metodi mostrati o anche gli stessi FdE usati in maniera offensiva, ma gli Umani non avrebbero mai conosciuto la tecnologia CVP così a fondo da poter ricreare una delle loro armi o addirittura un FdE. Così probabilmente tramite un “aiutino” (…dell’Eden) riuscirono a costruire qualcosa di rudimentale ma efficace con il quale difendersi dalla Prima Civilizzazione.

Vi sono poi teorie riguardanti la questione cronologica relativa all’immagine, che mostra Siddhartha Gautama (566 A.C. - 486 A.C.), noto come Buddha, che potrebbe essere uno di quei personaggi storici che hanno avuto a che fare con un FdE e che forse lo hanno usato per i loro scopi (in questo caso probabilmente religiosi) ed altre teorie che contestualizzano la presenza stessa dei demoni dell’immagine come delle illusioni create dalla Mela…
Domande e Teorie che ancora non hanno trovato risposta.

Le successive fonti concernenti l’India si trovano in Assassin’s Creed Brotherhood e in Project Legacy (pace all’anima sua…) e riguardano i primi anni del XVI secolo dove il ramo Italiano della Confraternita veniva mandato su ordini del Mentore Ezio Auditore ad aiutare/supportare gli altri Assassini sparsi per il mondo allora conosciuto, tra i quali il ramo Indiano della Confraternita.

Gli Assassini Indiani possedevano una base strategica nel Porto di Calicut, allora fiorente centro di commerci soprattutto per le spezie, posta lì con l’intenzione di tenere d’occhio il porto e gli uomini al servizio dei varie nazioni straniere che cominciavano a destare particolare interesse nei confronti dell’India stessa.

Tra questi vi era in particolare Manuele I del Portogallo (1469 - 1521) che, seguendo le sue mire espansionistiche verso le Indie Orientali finanziò molti esploratori, tra i quali Vasco da Gama e Pedro Álvares Cabral.

Le vicende narrate in PL iniziano poco dopo l’arrivo di Cabral con la sua flotta a Calicut, il 13 Settembre 1500, con la scusa di instaurare un commercio di spezie. Cabral lì fondò una filiale che generalmente consisteva di una piazzaforte fortificata comprendente una chiesa e una Casa-Magazzino in città.

Gli Assassini Italiani sospettarono che il vero scopo per il quale Cabral si trovava in Kerala era che volesse stanare la Gilda di Calicut, così su richiesta d’aiuto degli Assassini Indiani, gli Italiani partirono verso l’India.

I fratelli Indiani quindi mostrarono agli Italiani la posizione delle case e dei vari magazzini di Cabral in città e prontamente gli Assassini Italiani saccheggiarono e diedero fuoco ad ognuna di queste proprietà, e nel Caos che ne seguì gli Assassini avvelenarono (tramite Lama Avvelenata o Aghi velenosi) alcuni dei comandanti al soldo di Cabral.

Dopo che Cabral vide morire i suoi comandanti ordinò l’evacuazione, ma nel frattempo anche la gente di Calicut insorse contro di lui, e il 16 Gennaio 1501 partì da Calicut per il Portogallo. Dopo avere interrogato uno dei suoi comandanti gli Assassini confermarono i loro sospetti riguardo Manuele I e sopratutto Cabral, che non era arrivato nel Kerala per interessi commerciali. E sapeva anche dove trovare la loro gilda.

La questione sembrava però conclusa e gli Assassini Italiani ritornarono nella loro patria, quando scoprirono che Re Manuele si stava preparando a sfidare di nuovo i loro fratelli di Calicut e pertanto si apprestarono a ritornare in India per avvisare la Confraternita Indiana.

Vasco da Gama, supportato e finanziato da Re Manuele nel 1502 salpò per Calicut con una flotta di 800 uomini e 21 Navi da Guerra e gli Assassini Italiani, imbarcandosi su una nave mercantile, fecero il possibile per avvisare i loro fratelli.

Gli Assassini riuscirono ad arrivare prima del nemico e tentarono il possibile per far evacuare la città, ma furono in pochi tra la popolazione ad ascoltarli. Nel frattempo aiutarono gli Assassini Indiani a ripulire il covo e a nascondere tutti gli oggetti e documenti importanti.

Da Gama, una volta arrivato a Calicut chiese l’espulsione di tutti i Musulmani dalla città, dopodiché attaccò la città bombardandola, massacrando uomini, donne e bambini.

Il Covo si salvò ma Da Gama fece dislocare i suoi luogotenenti per tutta la città, così gli Assassini aiutati dalla gente del posto riuscirono ad allestire un’armata di Assassini camuffati da civili e attaccarono in maniera plateale i luogotenenti di Da Gama, massacrando tutti coloro che avevano continuato ad opprimere la città.

Dopo questo attacco a Da Gama, Calicut poté uscirne vittoriosa e i piani di Re Manuele I del Portogallo furono sventati. Pur non riuscendo a comprendere da chi avesse potuto sapere della posizione del Covo di Calicut, gli Assassini Italiani spevano che il loro Nemico era stato molto vicino alla Corte di Spagna e che Manuele era in buoni rapporti con essa …

La prossima fonte é puramente storica ma in certi frangenti si può ipotizzare la presenza di Templari o addirittura di FdE. Nel 1526 viene fondato l'impero Mughal (Moghul o Mogol in italiano), la più grande dinastia imperiale durante la dominazione islamica in India che fu fondato da un discendente di Genghis Khan, Babur. Impero che durò fino al 1857.

Tra i territori dell’Impero Moghul vi era anche il Punjab, che era dominata dai membri della religione Sikh comandati dai loro capi spirituali, i Guru. Fino ad oggi ce ne sono stati 10 di Guru che si sono susseguiti nel tempo.

L’Harmandir Sahib, il Tempio d’Oro
Nel 1577 il quarto guru Sikh, Guru Ram Das (1534 – 1581) comprò delle terre dal villaggio di Tung e vi scavò il terreno creando una cisterna chiamata Amritsar che avrebbe poi dato il nome all’intera città circostante, per l’appunto Amritsar, che significa Fonte del Nettare dell’Immortalità (Occhio, FdE in vista!)

Inoltre Guru Ram Das fece partire la costruzione della Gurdwara (il luogo di culto dei Sikh) della città, ossia l’Harmandir Sahib “Il Tempio di Dio”, conosciuto come “Il Tempio d’Oro” nel 1585, completata successivamente dal figlio, il quinto Guru Sikh, Guru Arjan (1563 – 1606) nel 1604.

Amrit infatti significa “nettare santo” e tutt’oggi il luogo di culto è circondato da una sorta di lago artificiale o cisterna sacra dove c'è l'Amrit…

Fin dagli inizi dell’Impero Moghul il Sikhismo era visto di buon’occhio dai vari Regnanti al punto che gli fu donato del terreno. Questi rapporti durarono fino al 1605 con la morte del sovrano Akbar, nipote di Babur.

Il suo successore Jahangir vide invece i Sikh come una minaccia politica e cominciò a perseguitarli uccidendo anche qualche Guru (le guide spirituali del Sikhismo). Di conto loro i Sikh cominciarono ad intraprendere una campagna di difesa per proteggere i loro territori, soprattutto Amritsar (capitale Spirituale della Religione Sikh) con la costruzione di una Fortezza.

Ranjit (o Ranjeet) Singh
Queste continue lotte continuarono fino al 1799, quando Ranjit Singh (1780 – 1839), Maharaja del Punjab riuscì a consolidare molte parti del nord dell'India in un regno unico. Singh divenne un capo carismatico della comunità sikh nonostante un aspetto fisico per nulla imponente, era alto 1.60cm e compromesso dal vaiolo e aveva anche perso un occhio a causa della malattia, eppure era una persona dal grande acume ed un abilissimo stratega.

È proprio durante il suo Regno che il Tempio d’Oro di Amritsar viene ricoperto di foglie d’oro…

Singh divenne anche famoso per il suo esercito. Possedeva un esercito di Sikh altamente disciplinato che egli stesso ha formato e attrezzato per essere alla pari di una forza europea (e questa la dice lunga…)

Ranjit Singh ha dimostrato di essere un maestro stratega e di aver selezionato accuratamente i generali qualificati per il suo esercito (alcuni dei quali Francesi ed Italiani). Progressivamente ha annesso all’Impero Sikh il Punjab centrale, le province di Multan e Kashmir, la Valle Peshawar, e il Derajat al suo regno. Al suo apice, nel XIX secolo, l'impero si estendeva dal Khyber Pass a ovest, al Kashmir nel nord, a Sindh, nel sud , e al Himachal a est.

Di lì a poco però, nel 1839 Singh morì e da qui in poi l’Impero Sikh cominciò a decadere… [Notare la data della morte, 1839, che ad alcuni dovrebbe far venire in mente qualcosa…]

- [È esattamente in questo periodo che si andranno ad inserire le vicende di AC:Brahman…] -

Il declino iniziò con le prime battaglie con la Compagnia delle Indie Orientali. La prima e la seconda guerra anglo-sikh (1845-1846 e 1848-1849) hanno segnato la caduta dell'Impero Sikh.

[Teoria] Le vicende di Singh possono lasciare intendere che fosse possessore di un FdE.
Si può ipotizzare infatti che tramite un Frutto dell'Eden sia riuscito a formare, addestrare e tenere in riga il suo esercito e a espandere il proprio regno fino alle varie regioni sopra citate.
Per altro poi dopo la sua morte nel 1839 (data importante…) l’Impero Sikh va’ scemando ed è in questo periodo che iniziano le guerre con gli Inglesi che successivamente dopo poco tempo riusciranno ad annettere tutti i territori. Che ci sia stato un passaggio di FdE dalle mani di Singh nelle mani di qualcun altro? Che sia quindi Ranjit Singh la Nemesi di Mir nel fumetto? Inoltre sembra che Ranjit Singh, in veste di Maharaja dei Sikh appaia già nelle tavole uscite di Brahman, seppur di spalle…

“Sono molto ansioso per quel giorno, Signore (parlando con l’ufficiale Britannico a lato), quando gli interessi di Sua Maestà finalmente andranno di pari passo con…“ Forse intendeva dire “con quelli dei Templari?” (l’ufficiale Britannico ha guarda caso una vistosa Croce sul petto)"

[Fine Teoria]

L’ultimo evento in ordine cronologico riguardante l’India nei passati AC si trova nel Glifo 3 di ACII, “Discendenti” ed è correlato ai i movimenti di indipendenza dell’India, nel quale gli Indiani cercarono di liberarsi dall’oppressione degli Inglesi.

La Mela dell’Eden numero 2,
incastonata sul Bastone di Gandhi
In questo panorama politico, Mohandas Karamchand Gandhi, detto il Mahatma, divenne il Leader politico e spirituale del paese. L’evento che viene riportato nel Glifo è quello della Marcia del Sale del 1930, ovvero una campagna che Gandhi intraprese contro una forte tassazione sul sale imposta dagli inglesi agli indiani che consistette in una marcia di oltre 380 km con il solo scopo di raccogliere un pugno di sale dalle saline e mostrarlo pubblicamente come simbolo che la risorsa apparteneva al popolo indiano.

Un evento importante per capire la storia in generale riguarda la sera prima della partenza, dove Gandhi parlò di fronte a migliaia di persone invitandole a continuare a lottare in maniera non-violenta.

Come si scoprirà risolvendo il Glifo, il segreto della sua Leadership stava nell’utilizzo della Mela dell’Eden numero 2, “incastonata” a mo’ di scettro nel bastone che Gandhi usava per camminare. Questo indica che Gandhi ha usato la Mela per “guidare” i suoi fedeli a seguirlo in questa marcia e, per estensione, in tutte le altre sue imprese politiche. Le informazioni su Gandhi nel Glifo continuano in un messaggio cifrato in Morse che recita:

“The bullet hit him in the chest.”

(Il proiettile lo ha colpito al petto.)

La frase è un rimando a quando Gandhi venne assassinato con tre colpi di pistola il 30 gennaio del 1948 dal fanatico indù radicale Nathuram Godse. In questo caso, è probabile che dietro al suo assassinio ci siano i Templari con l’intenzione di entrare in possesso dell’FdE…

L’unico evento riguardante l’India in AC successivo agli eventi di Gandhi è proprio quello che vedremo nel fumetto AC: Brahman con le vicende di Jot Soora, programmatore per la Abstergo e discendente di Arbaaz Mir.

In totale quindi nell’India secondo AC vi sono stati:

  • Una sanguinosa battaglia tra Umani e CVP

  • Più di un FdE passati per il paese (almeno due sicuri, ossia l’FdE che vedremo in AC:Brahman e la Mela numero 2 di Gandhi)

  • Notevole interesse da parte dei Templari e dagli Assassini nel paese.



Il Fumetto.

Detto questo passiamo alla descrizione del fumetto stesso, iniziando da ciò che sappiamo riguardo la trama tramite i vari preview rilasciati da Ubiworkshop o dalle news rilasciate nelle interviste di Brenden Fletcher, scrittore della trama di AC: Brahman.

La storia nel passato è ambientata nell’India del 1839 [data confermata da Fletcher stesso] e segue le avventure di Arbaaz Mir, Maestro Assassino che deve affrontare un nemico che ha soggiogato la sua terra e le persone che vi abitano.

Questo nemico è in possesso di un manufatto che potrebbe essere un Frutto dell'Eden molto potente. [Un FdE Estremamente potente, come detto da Fletcher in un intervista]

Arbaaz si troverà in una situazione molto delicata nel quale dovrà scegliere se obbedire alla Confraternita o disubbidirle nel tentativo di assassinare il suo più grande nemico.

AC: Brahman esplora la natura dell'identità attraverso diverse generazioni di Assassini (informazione molto particolare), cosa che porterà Jot Soora, programmatore per la Abstergo e discendente di Mir, in una caccia disperata per scoprire i misteri del suo passato che potrebbero salvare la vita di colei che ama.

La narrazione di Brahman, essendo ambientata nel XIX esimo secolo e nel presente, apre le porte ad una meditazione sull'evoluzione di una cultura (quella Indiana) che si trova ancora negli spasmi della rinascita dopo essersi liberata dalla dominazione coloniale.

Nel presente vedremo molto probabilmente qualche membro dell’Inner Sanctum.

Jot Soora (il protagonista nel presente) potrebbe essere la chiave per sbloccare/scoprire alcuni dei più grandi segreti nascosti da tempo sia dagli Assassini che dai Templari. [Segreti nascosti da entrambi gli Ordini? Nello stesso tempo?]

Il fumetto risponderà a molte domande e ne aprirà altre. A quei fan che vogliono sapere informazioni successive a quanto accade in Black Flag è, ovviamente, consigliata la lettura.


I protagonisti

In questa parte analizziamo i due protagonisti (Mir e Soora) iniziando dal nuovo Assassino, protagonista della storia nel passato.

Arbaaz Mir.

Cominciamo analizzando il nome:

Arbaaz, come la nazionalità del personaggio, è un nome di origine Indiana e significa Aquila (e questo già e molto…) Mir, cognome del personaggio, invece significa Principe (basti pensare che da Mir deriva Amir/Emir che significa Emiro…) In molti vedendo le prime tavole online di AC: Brahman hanno sentito un forte richiamo al “padre” videoludico di AC, ossia Prince of Persia, e guarda caso, il nome di questo Assassino incarna i due punti cardine delle due serie: L’Aquila per AC ed il Principe per PoP. Coincidenze?

Le armi.

Le armi in dotazione di Arbaaz finora viste ed accertate sono quattro e sono principalmente armi tipiche dell’ambiente Indiano o sono basate su di esse. Queste sono:

1: Uno Shamshir, o una Scimitarra, come Spada lunga. Essa si vede dentro il fodero nella copertina del fumetto (si guardi la foto ad inizio articolo) e sguainata in un Concept del personaggio.


Concept di Mir con lo Shamshir.
(L’elsa nella versione finale è stata modificata)
Foto reale di uno Shamshir,
per fare un paragone.



2: Un Kris come Pugnale/Daga/Spada corta. Quest'arma è stata confermata da Brenden Fletcher in persona, tramite il tweet qui a lato.

Il Kris (o Keris) è un tipico pugnale malese, lungo solitamente 60-70 cm, con lama serpentinata, diffuso in tutto l'arcipelago indonesiano.


È un'arma molto antica e la fonte attualmente più antica sulla lavorazione di un Kris risale al 825 in un bassorilievo nel tempio di Borobudur, in Indonesia.

Bassorilievo del Tempio di Borobudur
che mostra la lavorazione di un Kris
Grazie alla sua particolare lama è capace di infliggere ferite profonde e, se adeguatamente utilizzato, difficilmente rimarginabili. Infatti, quando la lama penetra all'interno del corpo, non produce un taglio netto, ma una lacerazione asimmetrica dei tessuti, per cui risulta difficile la medicazione anche tramite punti di sutura.

Il kris ha un fortissimo contenuto simbolico per le popolazioni indonesiane. Secondo la tradizione, esso contiene una propria "anima" e spesso viene raccontato che possedessero un valore magico, con alcuni Kris che venivano utilizzati anche come talismani. Nel folklore Indonesiano esistono anche Kris leggendari del quale si dice possedessero poteri sovrannaturali e capacità straordinarie.
Vediamo quest’arma in mano a Mir nella copertina e in una delle tavole dove la utilizza per eliminare alcune guardie sui tetti di Amritsar nel tentativo di avvicinarsi al Tempio d’Oro.

Il Kris di Mir…
…E un vero Kris


Da quanto si legge, il Kris è un pugnale tipicamente indonesiano, e ad un primo ragionamento può sembrare "strano" che una lama indonesiana/malese venga utilizzata da un Indiano. Ma è lo stesso Fletcher a far partire il "Motore delle Teorie" con il suo tweet.
Infatti bisogna notare che Fletcher nel tweet dice: "Non posso ancora dirvi perchè Arbaaz Mir porta un pugnale Indonesiano".
Che forse ci stia suggerendo che quel pugnale arrivi a lui tramite qualcuno? o magari, come pensiamo noi del team, il Mentore di Mir è Indonesiano/Malese? E se fosse proprio Malese, in quel caso potrebbe essere...


Naaah, lasciamo perdere... :P

[NdHephaestus: Sono sicuro però che vi è già partita la sigla in testa… ]


3: Un Chakram, ossia un anello di acciaio del diametro di circa 30cm con il bordo esterno estremamente affilato e dal profilo molto aerodinamico. Un’arma talmente pericolosa che se lanciata con la giusta forza e con la giusta esperienza è in grado di decapitare un uomo all’istante. Appare “posata” sul fianco destro di Arbaaz sia nella copertina sia quando lo si vede lanciarsi nel vuoto. Era l’arma simbolo dei Guerrieri Sikh, ma tutti la ricorderanno…


…come l’Arma di Xena nella Serie TV :P (Ok, torno serio…)

Il Chakram di Arbaaz come appare nella
tavola del fumetto (foto in alto) e nella
copertina (foto in basso)
Un vero Chakram dei guerrieri
Sith…erm ehm… Sikh


4: Ultima ma non ultima l’Arma iconica dell’Ordine degli Assassini, rivista in una variante adattata al contesto geografico. Si tratta di una Lama Celata fortemente basata sulla Jamadhar Sehlikaneh, ossia una “Katara a Forbici”, variante a “tre lame” della Katara, arma tradizionale indiana.

Katara a forbici indiana.
Notare la lama divisa in due parti dalla metà.
Il meccanismo sta nell’impugnatura
La terza lama si “sbloccava” tramite un meccanismo che era insito nel’impugnatura stessa della Katara. La lama principale era divisa in due parti ed era sostanzialmente cava all’interno. Una volta azionato il meccanismo le due parti si allontanavano aprendosi dal corpo principale e lasciavano spazio alla terza lama, posta all’interno.

Questo tipo di armi è particolarmente efficace sia in ambito difensivo che in ambito offensivo.

In ambito difensivo le “Katara a Forbici” venivano utilizzate per bloccare ed eventualmente spezzare le lance (o principalmente armi a bastone) degli avversari.

In ambito offensivo invece queste tre lame erano in grado di causare ingenti ferite e dilaniare brutalmente il corpo dei malcapitati nemici.

Traslando il suo funzionamento all’interno della lama di Mir abbiamo che:

La Katara una volta “aperta”
La nuova lama celata possiede un meccanismo interno che divide le due parti della lama esterna, e tramite un altro meccanismo quella interna viene spinta fuori… (una volta “aperta” la lama celata scatta la terza lama all’interno)

[Si, so che lo state pensando… È praticamente una Lama Celata dentro una Lama Celata, chiamatela pure Lama Celata Matrioska o HiddenBlade-Ception]

Ciò non nega che la lama non si possa utilizzare da “chiusa”. Anzi quando la lama è “chiusa” svolge il suo “classico” ruolo di arma “stealth” (arma da uccisione silenziosa).

Questa lama, tirando le somme, è utilissima sia come arma difensiva, sia come arma da schermaglia, sia come arma stealth. Nel Fumetto si vede in azione la lama di Mir in due occasioni: Nella copertina (aperta) e nella tavola dove si lancia nel vuoto (chiusa).


Tavola del fumetto con la Lama “chiusa”
Dettaglio sulla Lama,
notare anche le due parti della lama esterna
Dettaglio della Lama “aperta” nella copertina.


Piccola curiosità riguardante l’aspetto del personaggio:

Lo stemma degli Assassini che Mir indossa in forma di bracciale sul braccio destro è basato su due Cobra gemelli, come si può notare da un’annotazione su un bozzetto del personaggio. Non è chiaro comunque se questo sia a tutti gli effetti lo stemma Indiano della Confraternita o se abbia un particolare significato (i due serpenti si erano già visti sullo stemma Egiziano della confraternita e i serpenti gemelli li abbiamo anche sul Bastone dell’Eden di Ermete Trismegisto dai file di Kyros di Zarax de La Scienza Divina di PL).

Andiamo avanti ora con l’altro personaggio di AC: Brahman, il discendente di Arbaaz Mir:

Jot Soora.

Come per il suo antenato, cominciamo analizzando il nome:

Sul nome Jot, finora non si riesce a ricavare qualche significato importante…

Soora, invece ha tre significati, ossia Sole, Coraggioso ed Eroe. Gli ultimi due potrebbero dare una ulteriore caratterizzazione al personaggio dato che, come detto nei vari preview del fumetto, Soora “resta coinvolto in una caccia disperata per scoprire i misteri del suo passato che potrebbero salvare la vita di colei che ama”, quindi deve dimostrare del Coraggio e soprattutto dato che è l’Eroe (narrativamente), protagonista del presente, deve dimostrare di essere veramente un Eroe.

Indiscutibilmente, il tizio in basso,
oltre ad assomigliare ad un qualche attore
americano, ha un’espressione a metà tra
quella del molestatore seriale e
quella del “Membro da Inner Sanctum”
Passiamo ora alle esperienze che sappiamo vivrà nel fumetto.

Per quello che possiamo capire dalle immagini trapelate in rete, Soora lavora come Programmatore per la Abstergo e sembra anche che abbia raggiunto un buon livello nell’Azienda finché alla Abstergo stessa non scoprono che lui è collegato ad Arbaaz Mir (a meno che non lo sappiano già da prima).

Dopodiché sembra che venga rapito e portato in luogo disabitato, legato ad una sedia e collegato ad una versione portatile dell’Animus, prototipo di un dispositivo della Abstergo Entertainment destinato al mercato di massa (forse lo stesso prodotto sul quale stava lavorando Soora).

Le due voci nella tavola a lato sono chiaramente di coloro che stanno monitorando le sessioni di Soora nell’Animus, infatti dicono:


Il Suo battito cardiaco sta aumentando, Sono preoccupato/a. Dovremmo tirarlo fuori

No, lascialo stare. Se lui è chi dice di essere, starà bene

[“Se lui è chi dice di essere, starà bene”… Chi è realmente Jot Soora?]

In un certo momento della narrazione però sembra che Soora si riesca a liberare dalla sedia. A questo punto nulla trattiene più Soora dall’andare via dal posto dove è tenuto prigioniero e cerca in tutti i modi di scappare.

Ma viene costretto a restare…

…Infatti la storia si complica perché “qualcuno” rapisce la donna che ama e minaccia di ucciderla (immagino per convincerlo a continuare le sessioni nell’Animus).

La grande fuga?Che sia lei la donna in questione?


E quindi viene costretto a continuare le sessioni…



Da questo momento in poi non abbiamo più notizie o immagini a riguardo…

Resta un solo punto trattare sul fumetto:


La Questione CVP


Insieme alle immagini di AC:Brahman pubblicate sul profilo Instagram di Cameron Stewart abbiamo anche quella che potrebbe essere la potenziale CVP del fumetto.

Le possibili ipotesi su chi potrebbe essere sono molteplici. C'è chi dice che potrebbe trattarsi di Afrodite, CVP apparsa già un paio di volte nella Saga di AC, nei ricordi di Kyros di Zarax come apparizione e nei ricordi di Elizabeth Jane Weston come immagine nel quadro che la Weston riceve dallo zio John Dee, entrambi provenienti da La Scienza Divina.

Altri addirittura sono andati a ripescare Eris, Dea della discordia, citata in AC1 da Al Mualim, il quale afferma che utilizzò lei stessa una Mela dell’Eden per far scoppiare la guerra di Troia tramite il Giudizio di Paride… La verità, però, potrebbe (e ripeto potrebbe, noi non diamo nulla per certo) essere un’altra e con ciò voglio esporre una mia teoria diversa da quelle finora proposte.

La mia ricerca è partita cercando di contestualizzare nella saga di Assassin’s Creed un “CVP Indiano”, ossia un membro della Prima Civilizzazione basato su una Divinità appartenente al pantheon Induista e sono incappato in una divinità avente con la CVP in questione una somiglianza nei dettagli impressionante… La Dea in questione è Durga. Andiamo ad analizzare la sua figura nel dettaglio.

Durga (dal sanscrito “colei che difficilmente si può avvicinare”, “l’Inarrivabile” o “l’Invincibile”) è la Dea Indiana simbolo della vittoria del bene sul male, è anche nota come la Madre dell’Universo e si crede che sia lei la forza che si cela dietro le tre funzioni del mondo, creatrice, preservatrice e distruttrice. Durga è una delle più famose incarnazioni/aspetti di Parvati, che è la consorte di Shiva, Divinità principale appartenente alla Trimurti indiana.

[Qui devo fare un’altra premessa perché per coloro che non hanno a che fare con le religioni induiste e per cui la questione di Durga/Parvati può rivelarsi “complicatella” da comprendere. Durga in effetti non è una vera e propria divinità a se stante, ma è uno degli aspetti di un’altra divinità, ossia Parvati. Quest’ultima possiede una miriade di aspetti (i famosi Avatara della religione Indù) aventi altre forme ed altri nomi tra i quali Lakshmi, Sarasvati, Kali (la famosa dea Kali) e la stessa Durga. Ho scelto come paragone Durga e non Parvati perché con Durga vi sono più punti in comune con la CVP di Stewart.]

Durga, secondo le credenze Indù si manifesta quando forze oscure minacciano l’esistenza stessa di tutti gli Dei e viene considerata come l’aspetto “guerriero” della Madre Divina. Un esempio del suo lato “guerriero” è proprio il momento della sua prima discesa sul campo di battaglia.

Si narra infatti, che Durga sia stata “creata” come una dea guerriera con l’obiettivo di combattere un Asura di nome Mahishasura. Gli Asura erano un’altra classe di Dei nell’ambito vedico, che poi sono stati detronizzati dai Deva (gli attuali dei indù) e hanno cominciato ad assumere carattere quasi demoniaco, generando due classi di dei in continua opposizione (Una sorta di guerra tra Dei). Mahishasura ricevette dal dio Brahma la capacità di non potere essere sconfitto né da un uomo né da un essere divino. Mahishasura, abusando del suo potere, riuscì ad instaurare un regno di terrore sia nella terra, sia nei cieli, sia negli Inferi mettendosi contro gli altri Dei. Mahishasura quindi sconfisse uno ad uno tutte le divinità che controllavano forze naturali. Questi Dei, sconfitti, cercarono aiuto presso Brahma (la divinità più importante nel pantheon Indù) e insieme a lui si diressero nel “Vaikuntha” luogo dove si diceva si trovasse Vishnu. Insieme a Vishnu trovarono anche Shiva che, dopo aver discusso sul regno di terrore che Mahishasura aveva imposto, fece la richiesta di fare in modo che la loro energia arrivasse a Parvati, divinità femminile e consorte di Shiva. L’energia di tutti gli dei arrivò a Parvati e in questo “mare di energia” nel quale era avvolta “nacque” Durga. A Durga inoltre furono assegnate armi per ognuno degli Dei che le hanno dato energia, circa 15 armi diverse (Durga nelle raffigurazioni spesso ha 16 braccia ognuna delle quali regge un’arma, tranne un arco che impugna con due mani).

Durga/Parvati pochi istanti
prima che tagli la testa a Mahishasura
Una volta arrivata sul campo di battaglia, Durga sfidò apertamente Mahishasura, e una volta accettata la sfida Durga, liberò parte della sua energia causando un terremoto che mise Mahishasura al corrente dei suoi poteri. Mahishasura, aveva però una particolarità, poteva cambiare forma ogni volta che voleva (FdE?) e si lanciò contro la dea. Durga riusciva a fermarlo utilizzando ogni volta armi diverse, ma non riusciva mai ad ucciderlo perché ogni qualvolta lei lo fermava con un tipo di arma lui cambiava forma e riusciva a salvarsi.
Durante questa lotta senza tregua dove Mahishasura riusciva sempre a salvarsi all’ultimo istante dalla Dea, Durga, secondo i racconti vedici, si rivolse all’Asura dicendogli:
- Ridi di gusto finché puoi, O demone ignorante, perché quando ti ucciderò saranno gli Dei a ridere di gusto!

Durante una delle metamorfosi di Mahishasura però, Durga riusci a paralizzarlo a metà tra una forma ed un'altra (precisamente passando dalla forma di un bufalo a quella umana) usando il potere che veniva dal suo Tridente, donato da Shiva (Il Trishula) e successivamente grazie alla Spada (altro simbolo di Conoscenza) riuscì a tagliare la testa all’Asura.
Durga non solo uccise Mahishasura e tutto il suo esercito, ma secondo i racconti, liberò anche le loro anime dal debito karmico che avevano accumulato. Durga dopo questa storia viene chiamata anche Mahishasurmardini, ossia “colei che uccise Mahishasura”
Infine Durga/Parvati, come il suo consorte Shiva, è dotato di 3 occhi dove l’occhio sinistro rappresenta il Desiderio, quello destro le Azioni, e quello centrale, in quanto “occhio della mente”, rappresenta la Conoscenza.



Caratteristiche fisiche in comune tra la CVP di Stewart e la dea Parvati/Durga.

C’è una possibilità che siano la stessa divinità? Io penso proprio di si…

La cosa che più accomuna la CVP a Parvati/Durga è ovviamente l’aspetto, in questo caso vi sono 6 punti nel quale si demarca meglio la somiglianza tra le due Dee.

Punto 1: Quasi tutte le caratteristiche che accomunano la CVP con Parvati/Durga sono racchiuse nei loro rispettivi copricapi, e la prima di queste caratteristiche comuni è proprio la sua forma, che nella CVP sembra quasi “fiammeggiante” data la complessità della struttura del copricapo. La Dea Durga, insieme alle altre forme di Parvati, vengono spesso raffigurate con dei copricapi aventi particolari strutture, alcune delle quali dello stesso tipo della CVP di Stewart, come ad esempio la Dea Lakshmi e la stessa Durga, in una raffigurazione diversa da quella proposta sopra, posta qui a lato.

Punto 2: Il particolare successivo che accomuna le due Dee sono quelle strutture del copricapo che partono dalla fronte e che si “curvano” alla fine. Come per Durga, anche ogni altra forma di Parvati possiede questo tratto distintivo.

Punto 3: Altro dettaglio che accomuna le due “divinità” sono gli “orecchini”, che nel caso della CVP potrebbero essere la parte finale del copricapo ma danno comunque l’impressione a primo impatto di essere degli orecchini (che vennero prima… :P )

Punto 4: Dettaglio importante è invece la “Fiamma centrale con cerchio”, che non solo accomuna Durga con la CVP, ma anche tutte le altre forme di Parvati (tra i quali anche Durga) possiedono questo particolare ornamento esattamente sopra la fronte. Solitamente figure di questo tipo rappresentano per l’appunto una fiamma che da sempre in molte mitologie (tra i quali quella indiana) rappresenta la Conoscenza, tratto quasi distintivo dei CVP (Conoscenza intesa come Sesto Senso, il senso del “Sapere”).


Punto 5:
Altro particolare è quell’elemento a mo’ di gemma facente parte del copricapo della CVP che si staglia esattamente in mezzo agli occhi e che ricorda moltissimo il Terzo occhio della Dea Parvati (e di tutte le sue forme) che si mostra come un occhio “ruotato” di 90 gradi e che simboleggia “l’occhio della Mente”, altro simbolo di conoscenza. E non a caso in questa antica statua raffigurante Parvati posta qui a lato, il terzo occhio è rappresentato in un modo non molto dissimile alla CVP di Stewart, ossia come una sorta di gemma tra gli occhi.



Punto 6: L’ultimo punto è presente solo nella CVP di Stewart e non nella statua di Durga e rappresenta le “Pitture facciali” che la CVP possiede sotto gli occhi e sotto la bocca. Queste due pitture sono di due colori diversi, quelle sotto gli occhi scure o nere e quella sotto la bocca essendo lasciata bianca probabilmente verrà di un altro colore. Queste pitture facciali potrebbero essere una citazione ad un’altra delle forme di Parvati, e forse la più famosa, la terrificante Dea Kali.
Kali, infatti, viene solitamente raffigurata con molte pitture facciali e soprattutto con la lingua in fuori, il che risulta particolarmente interessante perché se ipoteticamente la pittura facciale sotto la bocca della CVP fosse di un colore tendente al Rosso, potrebbe ricordare alla lontana proprio la figura di una Lingua in fuori, esattamente come Kali.

In conclusione, tutte queste caratteristiche in comune fanno proprio ipotizzare che la CVP con la quale avremo a che fare in AC:Brahman possa essere Parvati o una delle sue forme. Non ci resta che aspettare l’uscita ufficiale del fumetto per vedere se le nostre ipotesi erano giuste o meno.
Questo è tutto quello che finora siamo riusciti a scoprire dalla CVP di Stewart. Forse un giorno potrebbe anche arrivare il “secondo DLC” dell'articolo, ma nulla di certo.






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