Assassin's Creed Initiates: Il Riformatore - La Storia di Altair
Tradotto da: Markuz
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| 1 - MASYAF // SIRIA // 11-01-1165 - LA NASCITA DELL'AQUILA
Altaïr Ibn-La'Ahad nacque nel ramo Siriano della Confraternita degli Assassini da un padre islamico, Umar, e da una madre cristiana, Maud. Sua Madre morì di complicazioni durante il parto, lasciando Altaïr ad essere cresciuto soltanto dal padre.
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| 2 - MASYAF // SIRIA // 08-1176 - L'ASSEDIO SARACENO DI MASYAF
Dopo aver subito due attentati alla sua vita, il leader saraceno Salah Al'Din (Saladino) raggruppò un esercito di diecimila soldati e marciò verso la fortezza assassina di Masyaf, determinato a porre fine alla loro minaccia alla sua vita una volta per tutte. Suo zio Shahib non riuscì a convincere lui ad unire le forze con gli Assassini, ma Al'Din non si è lasciato sviare dal suo ardente desiderio di vendetta.
Mentre i Saraceni costruirono macchine d'assedio, gli Assassini calcolarono le loro possibili azioni. Mentre alcuni raccomandarono di uccidere Salah Al'Din, il Mentore Assassino Al Mualim preferì un approccio più subdolo. Mandò Umar Ibn-La'Ahad ad infiltrarsi nel campo Saraceno con l'obiettivo di posare una piuma sopra il corpo dormiente del leader Saraceno. Egli sperò che questo possa essere un messaggio chiaro e cristallino che Al'Din era vulnerabile in qualunque occasione. Mentre Umar consegnò con successo la piuma, fu scoperto e fu forzato ad uccidere un nobile.
Dopo alcuni giorni di combattimenti con vittime in aumento su entrambi i lati, Shahib raggiunse la fortezza per negoziare con Al Mualim.
Shahib presenta le sue condizioni agli Assassini: Consegnargli Umar per ottenere la pace. Altrimenti, avrebbero affrontato un terribile e prolungato assedio che avrebbe portato ad una inevitabile distruzione della fortezza. Al Mualim rifiutò, così Shahib rivelò loro che catturarono una Spia Assassina, Ahmad Sofian. La spia sarebbe stata la prima a morire in questo conflitto.
Umar convinse Al Mualim a lasciargli prendere il posto di Ahmad prendendosi le responsabilità del suo fallimento. Il Mentore riluttante acconsentì e Umar si avviò calmo con verso i suoi esecutori mentre suo figlio Altaïr piangeva per lui. L'ultimo desiderio di Umar in punto di morte fu che Al Mualim prendesse Altaïr come discepolo così che lo avesse addestrato come Assassino.
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| 3 - MASYAF // SIRIA // 08-1176 - IL FANTASMA DI AHMAD SOFIAN
Per due giorni, Altaïr fu torturato dalle urla febbricitanti di Ahmad Sofian, l'uomo che ritiene responsabile per la morte di suo padre. Devastato da una febbre dovuta al suo trattamento per mano dei Saraceni, Ahmad potè soltanto urlare il nome del padre di Altaïr, Umar, mentre era presente suo figlio Abbas.
Una notte, Altaïr si svegliò nel mezzo della notte trovando davanti a sé un Ahmad magro e pallido. L'uomo disse soltanto, “Mi dispiace”, prima di tagliarsi la gola con il suo stesso pugnale. Spaventato a morte, Altaïr corse verso Al Mualim, che gli fece giurare di mantenere il segreto. Il Mentore decise di dire alla Confraternita che Ahmad era fuggito, cosi che Abbas non sarebbe stato assalito dalla vergogna del suicidio del padre. Altaïr chiese perché Abbas non potesse conoscere la verità, ma ha promesso ad Al Mualim di mantenere il segreto.
Il giorno seguente, Altaïr e Abbas furono messi insieme negli stessi alloggi e iniziarono il loro addestramento da Assassini. Abbas era molto fiducioso che presto si sarebbe riunito con suo padre, ma Altaïr si ritrovò con Ahmad per molte notti a seguire, perché soffrì di incubi riguardo Ahmad e il suo tagliarsi la gola.
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| 4 - MASYAF // SIRIA // 1177 - MAI PIU' FRATELLI
Altaïr e Abbas furono addestrato insieme nei modi di fare degli Assassini e crebbero molto vicini. Ad un certo punto, Altaïr vide che il suo amico divenne molto riservato, perso nella disperazione se il padre scomparso da tempo sarebbe tornato o no. Altaïr credette che se Abbas avesse saputo la verità sulla morte di suo padre, ciò gli avrebbe portato dolore nel breve periodo ma un senso di pace duraturo. Una notte, Altaïr infine rivelò che Ahmad si suicidò nella sua stanza, ma Abbas non proferì parola.
Il giorno seguente, Abbas chiese che lui ed Altaïr si allenassero con spade vere invece di quelle di legno da addestramento. In un attacco di furia, Abbas attaccò ferocemente Altaïr, lo gettò a terra, puntò un pugnale alla sua gola, e gli chiese di ritrattare tutte le menzogne che disse la notte prima. Senza altra scelta, Altaïr cedette e disse ad Abbas che aveva mentito. Entrambi furono gettati in una cella a Masyaf per un mese, ma quando ne uscirono, Abbas venne punito nuovamente, e il suo allenamento fu esteso per un altro anno.
Abbas iniziò ad odiare Altaïr, e viceversa, Altaïr iniziò a provare compassione verso Abbas, e i due non fuono mai più amici.
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| 5 - MASYAF // SIRIA // 1189 - IL GIOVANE MAESTRO
Di ritorno da un suo viaggio per trovare Masyaf assediata dai Templari, Altaïr Ibn-La'Ahad si fece strada verso la roccaforte della fortezza, uccidendo soldati Templari e salvando civili lungo la via. Fu accolto ai cancelli da Haras, un traditore che ha reso più facile l'attacco Templare, che teneva Al Mualim, il Mentore della Confraternita, in ostaggio.
Altaïr scalò le mura ed entrò nella fortezza, assassinò il traditore dall'alto, e salvò Al Mualim. Al ritorno, Al Mualim lo elevò al rango di Maestro Assassino all'età di 25 anni, rendendo Altaïr il più giovane Assassino ad ottenere quel rango.
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| 6 - GERUSALEMME // ISRAELE // 1191 - I TRE PRINClPI
Altaïr, arrogante Maestro Assassino della Confraternita Siriana, venne mandato al Tempio di Salomone dal suo mentore Al-Mualim per investigare una recente scoperta Templare. A lui si unirono anche i fratelli Malik e Kadar Al-Sayf.
Altaïr uccise un vecchio uomo vicino l'entrata dei tunnel che portavano al di sotto del Monte del Tempio. Mentre un tale gesto impressionò il giovane Kadar, Malik rimproverò il Maestro Assassino per non aver seguito il primo principio della Confraternita, “Trattieni la lama dalla carne degli innocenti.”
Nel mentre i tre Assassini si addentrarono nei passaggi sotterranei che portavano al Tempio, loro si trovarono davanti ad una grande camera con uno scrigno d'oro. Gli Assassini si chiesero se quella fosse la leggendaria Arca dell'Alleanza.
Alcuni Templari entrarono in questa camera, guidati da Roberto de Sable, il Gran Maestro dei Cavalieri Templari. Altaïr, ignorando le parole di Malik e facendo saltare la propria copertura, si confrontò con i Templari. Fallì nell'uccidere de Sable e fu gettato verso una sezione danneggiata del Tempio. Questo crollò, bloccandolo dall'aiutare i due fratelli in lotta per le loro vite contro i Templari.
Senza alcuna scelta, Altaïr fuggì dal Tempio di Salomone e tornò a Masyaf dopo il fallimento della missione.
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| 7 - MASYAF // SIRIA // 1191 - FREDDO CONFORTO
Altaïr tornò a Masyaf e fu accolto alle porte del villaggio da Rauf, un compagno Assassino, che lo indirizzò verso la fortezza per fare rapporto al mentore Al Mualim. Alle porte della fortezza, Altaïr ebbe un piccolo incontro con un volto non molto amichevole, il suo acerrimo rivale Abbas Sofian.
Al Mualim era ansioso di sentire della missione di Altaïr, ma presto si trasformò in rabbia quando si presentò con scuse al posto del tesoro. Quando Altaïr informò il mentore delle morti di Malik e di Kadar, un Malik ferito entrò a sorpresa barcollante dentro la stanza.
Malik accusò con veemenza Altaïr, dicendo che la missione sarebbe stata conclusa con successo se il Maestro Assassio non avesse contravvenuto a tutti e tre i principi del Credo degli Assassini. Malik inoltre rivelò che provò a prendere il tesoro, pagando il costo della vita di suo fratello Kadar.
Prima che Al Mualim could administer any punishment, un plotone Templare che seguì Malik dal Tempio di Salomone iniziò a mettere sotto assedio Masyaf. Al Mualim ordinò i suoi Assassini di allontanare gli invasori dalle loro case.
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| 8 - MASYAF // SIRIA // 1191 - GUARDIANO
Altaïr si diresse al villaggio per affrontare i Templari che stavano invadendo Masyaf. Rauf gli chiese di tenerli occupati mentre lui organizzava il salvataggio degli abitanti del villaggio intrappolati. Altaïr si fece strada verso i cancelli del villaggio, uccidendo i Templari finchè non sentì Abbas trasmettere gli ordini di Al Mualim di ritirarsi dentro la fortezza.
Altaïr tornò ai cancelli della fortezza e vide gli abitanti ammassati nel cortile. Rauf gli fece cenno di raggiungerlo nella torre della fortezza e gli disse di posizionarsi sopra una piattaforma di legno al di sopra del paesaggio roccioso sottostante.
Robert de Sable emerse dalle fila dei Templari e chiese ad Al Mualim di ritornargli indietro il manufatto che avevano rubato. Al Mualim rifiutò, e rispose alla minaccia di de Sable dell'assedio prolungato con la prova che gli Assassini non avevano paura della morte.
Ricevuto il segnale, Altaïr, Rauf, e un terzo Assassino eseguirono un Salto della Fede dalla piattaforma e atterrarono in balle di fieno poste al di sotto. Il terzo Assassino non eseguì bene il salto e su ruppe una gamba, forzando Rauf a badare alle sue ferite e a zittire le sue urla di dolore per evitare di essere scoperti.
Altaïr attraversò una serie di travi di legno poste sopra il burrone che portavano alla torre dietro le fila dei Templari. Si arrampicò fino in cima alla torre e usò la sua spada per far cadere una pila di tronchi pesanti che si schiantarono contro l'armata di de Sable, forzandoli alla ritirata.
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| 9 - MASYAF // SIRIA // 1191 - IL SONNO DEI MORTI
Pur avendo sventato con successo l'attacco Templare che seguì dalle sfortunate indagini al Tempio di Salomone, Altaïr venne punito prima ancora dalla Confraternita da Al Mualim. Il giudizio venne emesso sull'Assassino e Al Mualim colpì Altaïr nello stomaco con un pugnale.
Quando si risvegliò dal "sonno dei morti", ad Altaïr vennero tolti rango e armi come ulteriore punizione. D'altro canto, Al Mualim gli offrì un' opportunità di redimersi.
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| 10 - MASYAF // SIRIA // 1191 - MASUN IL TRADITORE
Nuovamente come Novizio, Altaïr dovette provare le sue abilità ad Al Mualim ancora una volta. Come Maestro Assassino, Altaïr aveva altri che rintracciavano la preda per lui, ma ora doveva svolgere lui stesso le indagini. La sua prima missione fu di trovare il traditore a Masyaf che aprì i cancelli per Roberto de Sable e i Templari e portarlo dal mentore per un interrogatorio.
Altaïr venne accolto ai cancelli della fortezza da un informatore di Masyaf, che lo esortò ad iniziare le sue indagini al mercato del villaggio dove la prima volta il traditore venne avvistato. L'Assassino origliò una conversazione durante la quale scoprì che un uomo chiamato Masun era colui che aprì le porte del villaggio ai Templari, ma non agì da solo. Masun scambiò lettere con i suoi complici, usando il canestraio del villaggio come corriere.
Altaïr trovò il nervoso canestraio che aveva appena ricevuto una nuova lettera. Lui pedinò il canestraio e rubò la lettera. L'Assassino trovò Masun, il messaggero, vicino all'albero di cipresso nel villaggio. Masun incolpò la natura dell'attacco ad Al Mualim, affermando che il loro mentore li avesse traditi tutti. Altaïr portò il messaggero in un posto al sicuro e a quel punto lo fece confessare. Masun ammise di servire i Templari e che aprì i cancelli della città su richiesta di un uomo chiamato Jamal.
Altaïr portò Masun davanti Al Mualim, che diede al messaggero un'ultima opportunità di pentirsi. Quando Masun rifiutò, Al Mualim lo uccise con la sua spada.
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| 11 -MASYAF // SIRIA // 1191 - LA CACCIA AI NOVE
Dopo le sue disonorevoli azioni al Tempio di Salomone, che portarono alla sua degradazione, ad Altaïr venne data l'opportunità di scalare ancora una volta i ranghi della Confraternita da Al Mualim, che ordinò all'Assassino di dare la caccia e prendere la vita a nove Templari in cambio della sua.
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| 12 - DAMASCO / / SIRIA / / 1191 - I FABBRI DEL SOUK AL-SILAAH
Altaïr cavalcò verso a Damasco ed incontrò ha il Rafiq del covo Assassino locale. Si mosse poi attraverso il Quartiere Povero di Damasco per ottenere informazioni sul suo primo obiettivo, Tamir, commerciante del mercato nero che vendeva armi sia ai Crociati che ai Saraceni. Altaïr scoprì che Tamir aveva pianificato un incontro con i mercanti nel Souk Al-Silaah per discutere di una vendita importante, la più grande che avesse mai organizzato, con abbastanza armi per equipaggiare quasi mille uomini. Per rispondere a questo ordine, Tamir aveva spinto la gilda dei mercanti a produrre le armi sia attraverso la violenza che la corruzione.
Ciò indusse alcuni dei mercanti a rivolgersi ad Abu'l Nuquod, il Re dei Mercanti di Damasco, per spiegargli la loro difficile situazione. Altaïr decise che l'incontro sarebbe il momento ideale per colpire, dato che Tamir sarebbe troppo occupato con il suo lavoro per notarlo mentre si avvicinava.
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| 13 - DAMASCO / / SIRIA / / 1191 - ALLATTANDOSI AL SENO DELLA GUERRA
Altaïr aspettò che Tamir comparisse in un cortile del Souk Al-Silaah, e osservò mentre la sua preda rimproverava un vecchio mercante per non essere in grado di fornire una spedizione di armi in tempo.
Quando il commerciante accennò che Tamir stava chiedendo troppo, Tamir reagì colpendolo più volte e lasciando il corpo in una fontana come monito per gli altri commercianti.
Mentre Tamir vagava per il Souk e prevaricava gli altri mercanti, Altaïr trovò il momento per colpire e uccise il suo bersaglio. Mentre giaceva morente, Tamir maledisse Altaïr ed i suoi fratelli e lo avvertì che lui non era altro che uno dei tanti che stavano lavorando per una causa più grande del mero profitto. Altaïr tornò dal Rafiq del Covo di Damasco, che lo elogiò per il suo successo e si lamentò del fatto che gli altri Assassini ancora lo tenevano in così bassa considerazione, prima di suggerirgli di riferire tutto ad Al Mualim a Masyaf.
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| 14 - MASYAF / / SIRIA / / 1191 - LE CONSEGUENZE DI RILEVANZA
Al Mualim fu colpito dal primo successo di Altaïr. Altaïr raccontò le ultime parole di Tamir e chiese se ci fossero altre informazioni che lui doveva sapere.
Al Mualim rispose che l'errore di Altaïr era stato sapere, e che avrebbe trattenuto le informazioni fino a quando avrebbe deciso che doveva saperne di più. Restituì la lama corta ad Altair e gli ha diede due nuovi obiettivi, uno ad Acri ed uno a Gerusalemme.
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| 15 - ACRI / / ISRAELE / / 1191 - IL BUON DOTTORE
Altaïr si recò ad Acri e fece rapporto al senescente Rafiq del covo Assassino locale. Il suo obiettivo era il Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri, Garniero di Naplusa.
Nel corso della sua indagine, venne a conoscenza del fatto che Garnier si nascondeva dietro le mura della fortezza Ospitaliera, prendendosi cura dei suoi pazienti uno ad uno. Naplusa aveva la reputazione di essere un pazzo ed un macellaio, in quanto i testimoni sostenevano che i suoi pazienti non erano malati quando entravano, ma venivano fatti soffrire una volta sotto la sua cura. Molte delle guardie di Naplusa avevano abbandonato i loro appostamenti e a nessuno era permesso di entrare nello spazio di lavoro personale del Gran Maestro a parte gli eruditi.
L'assassino trovò un collegamento sconcertante tra Naplusa e Tamir, il mercante d'armi che aveva ucciso a Damasco, ed un secondo uomo a Gerusalemme che gli stava inviando pazienti. Altaïr trovò il collegamento a Gerusalemme particolarmente strano, perché le due città erano occupate da forze opposte.
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| 16 - ACRI / / ISRAELE / / 1191 - LE CARCERI DELLA MENTE
Altaïr riuscì ad accedere all'entrata della Fortezza degli Ospitalieri e vide un paziente mentre tentava di fuggire , gridando aiuto. Garniero di Naplusa uscì dall'ospedale e tentò di calmare l' uomo che si dimenava.
Il paziente accusò Naplusa di rubare le anime degli altri pazienti . Naplusa con tranquillità ordinò alle sue guardie di rompere le gambe dell'uomo per evitare un'altra fuga . Altaïr entrò in ospedale ed uccise il medico . Prima di morire , Garniero si lamentò che il suo lavoro per aiutare i suoi pazienti sfortunati sarebbe stato annullate con la sua morte.
Anche se i suoi pazienti erano adulti, le loro menti non lo erano, e aveva sperato di riparare il danno mentale , anche se i suoi progressi erano stati rallentati quando gli Assassini avevano rubato loro il frutto dell'Ede. Naplusa morì credendo che stava aiutando la gente che stava curando. Altaïr cercò di parlare dell'atteggiamento di Naplusa verso il suo lavoro , ma l'anziano Rafiq non era interessato ad analizzare ulteriormente la situazione ed ordinò all'assassino di tornare a Masyaf.
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| 17 - Masyaf / / SIRIA / / 1191 - COSE BASILARI
Altaïr riferì della morte di Garniero di Naplusa al suo mentore Al Mualim ed espresse i suoi dubbi sul fatto che il medico fosse un torturatore come prima credevano.
Al Mualim rispose che i leader sarebbero ricorsi a qualsiasi tattica per ottenere il sostegno e la lealtà di cui avevano bisogno e suggerì che Naplusa stava drogando le sue vittime per farli diventare schiavi. Altaïr riacquistò l'uso di coltelli da lancio e partì verso Gerusalemme.
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| 18 - GERUSALEMME / / ISRAELE / / 1191 - UN POTENTE SCHIAVISTA
Altaïr andò a Gerusalemme e rimase sorpreso di trovare un pungente Malik Al-Sayf inviato al covo di Gerusalemme. Si scambiarono parole dure prima che Altaïr decise di sapere di più sul suo prossimo obiettivo, un padrone di schiavi di nome Talal. L'assassino apprese che Talal era il leader di un gruppo di schiavisti che operavano al di fuori di una fortezza a nord della quartiere ricco di Gerusalemme. Lui rimaneva nell'oscurità e utilizzava i suoi uomini per corrompere le guardie affinché chiudessero un occhio per le sue attività.
Talal teneva i suoi schiavi in un magazzino e li ispezionava ogni giorno prima di inviarli ad Acri. Lo schiavista era noto fuggire al primo segno di guai, con gli uomini a lui leali che coprivano la sua fuga, in modo che potesse frapporre distanza tra sé e gli eventuali aggressori e combattere con il suo arco e le frecce.
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| 19 - GERUSALEMME / / ISRAELE / / 1191 - IL VIAGGIO
Altaïr decise di colpire prima che Talal potesse inviare la sua prossima carovana di schiavi. Entrò nel magazzino di Talal e fu schernito dalla sua preda , mentre si addentrava ulteriormente. L'assassino si diresse più in profondità nel magazzino , superando gabbie di prigionieri imploranti, mentre Talal insisteva che quelle persone non erano prigionieri, ma in fase di preparazione per un viaggio.
Altaïr finalmente arrivò faccia a faccia con Talal, che rimase deluso dal fatto che non era riuscito a convincere l' assassino della nobiltà del suo lavoro. Le sue guardie attaccarono Altaïr , che le uccise prima di seguire la sua preda fino al tetto della fortezza e di inseguirla per le strade di Gerusalemme. Altaïr riuscì a raggiungere Talal e a porre fine alla sua vita.
Talal era sicuro che la sua cosiddetta "Confraternita" sarebbe sopravvissuta alla sua morte e morì prima di rivelare altro sui suoi alleati. Al contrario, Talal si lamentò che i "lebbrosi, drogati e meretrici", che diceva non essere adatti alla schiavitù , non avrebbero più ricevuto attenzione, e insistette che lui non li vendeva, ma li salvava. Altaïr tornò al covo Assassino e fu affrontato da Malik, che era furioso che la morte di Talal aveva sollevato allarmi in tutta la città. Altaïr cercò di ricordare a Malik che stavano dalla stessa parte e poi tornò a Masyaf.
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| 20 - MASYAF / / SIRIA / / 1191 - NULLA E' REALE
Altaïr riportò la morte dello schiavista ad Al Mualim. L'assassino chiese al suo mentore perché Talal avrebbe utilizzato persone non adatte a fare da schiavi e da soldati.
Il vecchio rispose che, anche se la formazione di persone più deboli richiede più tempo e fatica, sarebbe stato ricompensato con la lealtà. Altaïr meditò su questo modo di pensare, mentre si avviava verso il suo prossimo obiettivo.
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| 21 -MASYAF // SIRIA // 1191 - I SEGRETI DEI LORO PECCATI
Al Mualim espresse gratitudine per il fatto che tre dei nove obiettivi erano morti, ma avvertì Altaïr che il suo lavoro era appena cominciato. Informò il suo allievo che re Riccardo si stava muovendo verso sud in direzione di Gerusalemme, e che Salah Al'Din era di stanza ad Arsuf ad aspettarlo. Altaïr chiese se doveva ucciderli entrambi e terminare le Crociate una volta per tutte. Al Mualim respinse l'idea, affermando che uccidere i due leader avrebbe scatenato migliaia di soldati senza meta ed assetati di sangue su una popolazione inerme.
Al contrario, Al Mualim diede ad Altaïr tre nuovi obiettivi: Abu'l Nuqoud, l'uomo più ricco di Damasco; Majd Addin, il reggente di Gerusalemme; e Guglielmo del Monferrato, il signore feudale di |
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| 22 - DAMASCO // SIRIA // 1191 - IL RE MERCANTE DI DAMASCO
Il prossimo obiettivo di Altaïr era Abu'l Nuqoud, altrimenti noto come il Re dei Mercanti di Damasco. Il popolo di Damasco odiava il Re dei Mercanti perchè spendeva il loro denaro in feste stravaganti tenute nel suo palazzo. Altaïr decise che la migliore possibilità di colpire era quella di infiltrarsi in una delle sue feste e aspettare che lui si mostrasse e parlasse coi suoi ospiti.
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