CONTRATTI




Londra, Inghilterra
Colonia, Germania
Mosca, Russia
Parigi, Francia
Vienna, Austria
Calicut, India
Lisbona, Portogallo
Barcellona, Spagna
Costantinopoli, Impero Ottomano




Londra, Inghilterra


Enrico VII Tudor regna sull’Inghilterra con fermezza. Benché il suo regno viva una fase di pace e stabilità grazie a lui, ben presto egli potrebbe cadere vittima di una cospirazione templare.


Ricordo 1 – IMPOSTORI
I Templari sono all'opera per conquistare il trono inglese. Re Enrico VII ha sventato due tentativi di rovesciarlo, imprigionando Lambert Simnel e impiccando Perkin Warbeck, entrambi pretendenti al trono. Occorre individuare il loro contatto e porre fine alla cospirazione.

Enrico ci informa che entrambi i pretendenti al trono erano sostenuti da Margherita di York, ma che non può toccarla dal momento che la sua famiglia è imparentata con l'imperatore del Sacro Romano Impero.

Non riveliamo a Enrico chi siamo né perché parteggiamo per lui. Ci chiede però di far sembrare la morte di Margherita "naturale".

Margherita pensa di essere al sicuro. Con nostra sorpresa si circonda solo di un piccolo seguito anziché di guardie armate.

Due dei nostri distraggono i servitori di Margherita, proponendo loro allettanti affari, mentre un terzo si introduce nella sua dimora.

Per evitare di avvelenare un assaggiatore o un servitore al posto di Margherita, utilizziamo sostanze particolari: solo una volta assorbite dal corpo si combineranno, diventando letali. Un pizzico di una polverina nel cibo, un'aggiunta alla sua cipria, giusto una spolverata sul cuscino e il gioco è fatto.

Margherita di York ha avuto una morte "serena". Al di fuori della Confraternita solo re Enrico è al corrente del nostro coinvolgimento. Gli lasceremo credere che lo abbiamo servito solo perché ci ha offerto una bella somma, ma in verità abbiamo sferrato un duro colpo ai Templari in Inghilterra.

Ricordo 2 – ACQUA SUL FUOCO
La morte di Margherita ha indotto gli altri cospiratori a scendere nelle strade di piccole baronie sparse per l'Inghilterra. Vogliono spingere il popolo a ribellarsi a re Enrico. Dobbiamo trovare i capi della rivolta e ucciderli.

Non abbiamo interesse a proteggere Enrico dai suoi sudditi, ma non possiamo permettere che i Templari guidino la ribellione. Senza dubbio li troveremo tra la folla.

Indossiamo abiti del posto e ci infiltriamo tra le masse in rivolta, alla ricerca di chi urla di più o di chi arringa la folla.

Questi uomini approfittano dell'ignoranza e della paura del popolo! Nessun capo è mai del tutto sincero, ma sentiamo affermazioni false e palesi esagerazioni. Il classico modus operandi dei Templari.

Uccidere questi uomini sarebbe facile, ma come gestire le conseguenze? Non rischieremmo di farne dei martiri?

Alla fine decidiamo che la rivolta in sé non è affar nostro: il popolo ha il diritto di lamentarsi e di pretendere condizioni di vita migliori. Con colpi mirati e discreti uccidiamo tutti i Templari tranne uno. L'ultimo rimasto viene interrogato. In cambio della vita ci rivela verità inquietanti.

Il templare sopravvissuto ci rivela che questi diversivi servivano a distrarci dalla vera cospirazione: i Templari si sono infiltrati nella Camera Stellata, il tribunale regio d'Inghilterra!

Ricordo 3 – CAMERA STELLATA
Re Enrico utilizza la Camera Stellata per processare figure pubbliche in totale segretezza. Ora che i nostri nemici si sono infiltrati nel tribunale, hanno a disposizione un'arma davvero pericolosa.

Enrico usa la Camera per liberarsi di avversari politici pericolosi. Se il tribunale prendesse di mira i nostri alleati, subiremmo danni irreversibili. Scoveremo i Templari infiltrati e li elimineremo.

Chiediamo al re se sospetta di qualcuno all'interno del tribunale, ma a quanto pare si fida dei suoi membri. Ci suggerisce di cessare le indagini. Corrompiamo alcuni giudici e veniamo a sapere di alcune voci che girano.

Ignorando la richiesta di Enrico, continuiamo a indagare sui membri del tribunale. Per giorni li teniamo d'occhio senza notare nulla di sospetto. Li minacciamo per sondarne le reazioni, ma non sembrano intimiditi. Possibile che il Templare che abbiamo interrogato ci abbia ingannato?

Si muove qualcosa! Due ambasciatori sono giunti da Roma per incontrarsi con quattro membri della Camera Stellata. I documenti che portano recano il sigillo dei Borgia! Gli inglesi appongono le loro firme sulle carte e le restituiscono agli emissari papali.

Tendiamo un agguato agli uomini dei Borgia e li uccidiamo prima ancora che possano reagire! I documenti che trasportano parlano della nostra intromissione nei piani templari. Li consegneremo al re e sarà lui a decidere come punire i traditori.

Abbiamo smascherato i Templari che sedevano nella Camera Stellata e li abbiamo consegnati alle guardie di Enrico. In cambio il re ci ha offerto uno dei seggi vacanti. Lasceremo decidere alla Confraternita se accettarlo.





Colonia, Germania
Massimiliano I del Sacro Romano Impero appoggia attivamente il fiorire di cultura, scienza e istanze riformiste in Germania. La Confraternita seguirà da vicino i cambiamenti in atto.

Ricordo 1 – AUTOCENSURA
Lo storico Conradus Celtis si occupa della storia del mondo più che delle vicende di luoghi specifici. Sebbene il suo intento sia ammirevole, ha scoperto alcuni segreti che devono rimanere tali.

I nostri contatti in Germania hanno organizzato un incontro con Celtis. Ci siamo offerti di fornirgli informazioni su ordini e culti misteriosi, e lui ha subito accettato. Naturalmente non gli parleremo del nostro Ordine.

Celtis è un ospite gentile, mi fa entrare e mi tratta con ogni riguardo. Sembra avere intuito chi sono.

Senza indugio mi rivela che sta scrivendo un libro che ripercorre le tracce lasciate dal nostro Ordine nella storia. Gli dico che non esiste alcun Ordine, e lui si limita a sorridere.

Vuole che gli mostri la mia lama celata. Mi chiede se è vero che mi sono fatto amputare un dito come prova di lealtà. Osserva il mio guanto mentre mi chiede per chi lavoriamo.

Mi dice che intende presentarci come eroi, sostiene che il mondo debba conoscere il nostro operato. Gli spiego perché questo non deve accadere, e gli chiarisco che in ogni caso non permetteremo che succeda. Mi dispiace minacciare uno studioso, ma non ho alternative.

Celtis decide di mantenere il segreto sulle nostre attività, sebbene questo vanifichi anni di ricerche. Incurante delle sue proteste porto con me a Roma la sua opera: sarebbe troppo pericoloso lasciarla in giro. Nonostante tutto, forse abbiamo trovato in lui un alleato, uno studioso capace di fare accurate ricerche storiche.

Ricordo 2 – RETTA SCOLASTICA
Il principe elettore Federico il Saggio intende fondare una nuova università a Wittenberg, nella quale si possa dibattere di riforme religiose. Eppure i Borgia hanno stanziato un'ingente somma destinata a corrompere Federico e i suoi docenti, per spingerli a desistere dal "folle" progetto. Intercetteremo il denaro.

I docenti scelti da Federico intendono mettere in discussione i metodi di Rodrigo e dei suoi alleati. Ma a chi lo sfida apertamente il Borgia di solito risponde con la violenza. Perché dunque vuole corromperlo? Dev'essere un uomo molto potente.

Arriviamo a Wittenberg e ci procuriamo degli abiti frusti. Dobbiamo sembrare dei banditi!

Intercettiamo la carrozza del Borgia fuori città. Il travestimento ha successo: il cocchiere cerca di invertire la marcia per sfuggirci!

Il cocchiere non riesce a controllare la carrozza, che si ribalta! Le guardie si arrampicano per uscirne e noi le uccidiamo.

Il cocchiere ha una gamba rotta, ma cerca di scappare. Lo lasciamo andare mentre estraiamo i forzieri da ciò che resta della carrozza.

Facciamo di tutto per assicurarci che i Borgia credano che il denaro sia stato rubato da dei banditi. Intanto l'università ha ricevuto una cospicua donazione da parte di un anonimo benefattore.





Mosca, Russia

Ivan III Vasil’evi intende espandere il territorio russo e con esso il suo potere: per questo si preoccupa soprattutto della sicurezza interna e delle reti di informazione. Perciò si sa ben poco di Mosca e siamo all’oscuro delle ambizioni e delle alleanze di Ivan.

Ricordo 1 – RIDOTTO AL SILENZIO
Uno dei nostri fratelli a Mosca, Pietro Antonio Solari, è scomparso e ora siamo all'oscuro dei piani di Ivan. Occorre fare tutto il necessario per scoprire cos'è accaduto a Solari e se siamo stati individuati.

Solari fu inviato a Mosca diversi anni fa, insieme ad altri fratelli. Erano tutti architetti italiani, scelti personalmente da Ivan per rinnovare il Cremlino: da qui avrà inizio la nostra ricerca.

Muovendoci con estrema attenzione per non farci scoprire, ci introduciamo nella rete di corridoi dentro la cittadella e avanziamo verso il nostro obiettivo.

Dal primo rapporto di Solari sono cambiate molte cose. La ristrutturazione voluta da Ivan ha reso la nostra mappa pressoché inutile. A ogni modo riusciamo a trovare la cripta in cui sono conservati importanti documenti.

Mentre forziamo la serratura, due guardie si incamminano lungo il corridoio che porta dritto verso di noi. Non abbiamo ragione di ucciderle, quindi le attiriamo nella stanza e le stordiamo.

Raccogliamo tutti i documenti che riusciamo a trasportare, vogliamo colmare le lacune lasciate dai rapporti del nostro agente scomparso.

I nostri traduttori ci spiegano che Pietro è stato ucciso. A quanto risulta il sicario è un altro italiano, che si fa chiamare Aristotele.

Ricordo 2 – A CACCIA DI FANTASMI
Ridolfo Aristotele Fioravanti è un altro dei fratelli mandati a spiare la corte moscovita insieme a Pietro, e anch'egli ha lavorato come architetto al Cremlino. Lo credevamo morto da oltre vent'anni, ma forse le cose non stanno così: se è ancora in vita, dobbiamo trovarlo.

Iniziamo la nostra caccia dentro al Cremlino, offrendo qualche moneta in cambio di qualsiasi voce, fondata o meno. Molte delle storie che ci raccontano si contraddicono, ma di una cosa siamo certi: Aristotele è vivo!

Veniamo indirizzati a una chiesa, dove a quanto pare Aristotele si nasconde tra i monaci. Ci appostiamo all'esterno, aspettando con pazienza, pronti a cogliere ogni segno della presenza del nostro fratello.

Vediamo i monaci assistere i poveri nelle strade attorno alla chiesa. Offrono loro cibo e vestiti. Questi mendicanti di certo conoscono Aristotele.

Chiediamo di Aristotele ai mendicanti. Reagiscono con violenza, ci urlano addosso maledizioni. Lo stanno coprendo!

Facciamo sfoggio della nostra abilità con la spada e la folla arretra. Pensando che i poveri che assiste siano in pericolo, Aristotele ci si para davanti! Ci chiede se possiamo andare a parlare in un posto più tranquillo.

Aristotele ci rivela che Ivan era a un passo dallo scoprire la verità sul nostro Ordine, quindi l'espediente di fingersi morto si era reso necessario. Lo riporteremo a Roma, dove potremo porgli altre domande in tutta calma.

Ricordo 3 – CAPRI ESPIATORI
Aristotele ci conferma che gli uomini di Ivan hanno ucciso Solari. Ivan sapeva che Solari e Aristotele erano entrambi spie, ma voleva scoprire per chi lavorassero. Ora pensa di essere vicino a svelare una grande cospirazione, perciò dobbiamo fornirgliene una... Falsa, naturalmente.

Ivan sta cercando prove del ricostituirsi della setta degli Strigol'niki, un culto ritenuto estinto da quasi un secolo. Aristotele ha messo in giro la voce che gli adepti si sono riuniti. Ci mette al corrente dei suoi piani.

Gli Strigol'niki sono morti e sepolti, ma la gente di Mosca crede che siano tornati. Aristotele ha fatto circolare nomi, firme e documenti attribuibili alla setta. Lo aiutiamo a diffondere ulteriormente le false prove della rinascita della setta.

L'idea di Aristotele è geniale. Le guardie di Ivan perdono tempo a pattugliare presunti teatri di incontri che non avverranno mai. Ovunque si vedono manifesti che riproducono volti di adepti che non esistono. La paranoia cresce.

I migliori agenti di Ivan, sguinzagliati a caccia della setta, sono gli stessi che investigano sulla Confraternita. Si tratta di uomini crudeli, che non esitano a uccidere degli innocenti pur di ottenere informazioni. Dobbiamo intervenire.

Lasciamo i loro corpi appesi alle travi del tetto della chiesa e sul pavimento ai loro piedi incidiamo il simbolo degli Strigol'niki. Aristotele lascia un messaggio per Ivan, in cui si accusa di essere il capo della setta.

L'indagine di Ivan sulla Confraternita è terminata. La morte di due dei suoi migliori investigatori è stata ricondotta alla setta degli Strigol'niki. Abbiamo dislocato nuove spie a Mosca che si terranno nell'ombra per qualche tempo.





Parigi, Francia
Re Luigi XII di Valois regna sulla Francia da lontano. Le sue conquiste militari lo hanno temporaneamente allontanato dal trono.

Ricordo 1 – CRITICA NEGATIVA
Luigi XII sta affrontando Ferdinando I per il possesso di Napoli e in sua assenza sono i suoi ministri a governare. Si tratta di uomini al soldo dei Borgia, che hanno preso di mira uno dei nemici di Rodrigo, il religioso riformista Erasmo da Rotterdam. Dobbiamo proteggerlo.

Cerchiamo il sacerdote olandese nella chiesa di Parigi in cui si dedica ai suoi studi. Il priore ci dice che è partito, temendo l'esplodere di una pestilenza in città.

Erasmo deve avere acquistato un carro per lasciare la città, quindi ci rechiamo alle stalle. In effetti si è rivolto a uno stalliere, ma un misterioso straniero gli ha offerto un posto sulla sua carrozza. Un emissario dei Borgia, senza dubbio.

Rintracciamo la carrozza in una piccola villa fuori Parigi, ben difesa e male illuminata. Iniziamo a puntare i nostri bersagli.

I nostri colpi sono ben coordinati e letali: le guardie di pattuglia cadono all'unisono!

Entriamo. Affrontiamo le poche guardie rimaste, che avevano sopravvalutato l'efficacia del loro piano difensivo: le uccidiamo ancor prima che possano mettere mano alle armi! Troviamo Erasmo rinchiuso in una piccola cella.

Il sacerdote è al sicuro ora, ma ci ha riferito notizie allarmanti. Era tenuto prigioniero insieme ad altri uomini e uno di loro era un membro della nostra Confraternita. Non siamo riusciti a scoprire dove lo tenessero né che cosa abbia rivelato sotto tortura.

Ricordo 2 – SEGUGIO
Sappiamo che Luigi XII ha lasciato il regno nelle mani di alcuni Templari fedeli ai Borgia. Questi hanno catturato uno dei nostri fratelli e ora lo stanno torturando nella speranza di ottenere informazioni preziose. Se riuscissero a farlo parlare per noi sarebbe un duro colpo. Dobbiamo trovarlo al più presto!

Al nostro arrivo in Francia scopriamo che in giro la gente parla della corruzione ma anche di una cospirazione in atto. Sebbene in buona parte si tratti di pettegolezzi, troviamo alcuni informatori affidabili.

Ci indirizzano dall'arcivescovo Georges d'Amboise, consigliere capo di Luigi. Scommetto che i Borgia lo hanno già tirato dalla loro parte. Lo seguiamo per la città, aspettando che si trovi da solo.

Afferriamo d'Amboise e lo trasciniamo in un vicolo, lontano dalla folla. Ha paura, teme per la sua vita. E in effetti ne ha ben donde. Ci ha fornito una lista di ministri che ritiene coinvolti nella cospirazione.

I ministri sono spavaldi, sfruttano i loro potenti alleati per acquisire sempre più potere. Ci dividiamo per interrogarli tutti e tre.

Ciascuno di noi ha ricavato solo scampoli di informazioni, ma mettendoli assieme abbiamo saputo ciò che volevamo!

Al tramonto seppelliamo i tre ministri fuori città. La loro scomparsa ritarderà i piani di Cesare. Ora sappiamo dove si trova prigioniero il nostro fratello, ma di certo sarà ben custodito. Ci occorre tempo per pianificare un attacco.

Ricordo 3 – UOMO A TERRA
Non c'è tempo da perdere! Assalteremo il maniero in cui si trova prigioniero il nostro fratello. Se è ancora in vita, lo libereremo.

Il maniero sorge nel cuore di una fitta foresta. Le mura che lo circondano sono alte, ma non ci sarà difficile scalarle. Al di là di esse alcuni mercenari armati di lancia.

Cerchiamo di non farci individuare, ma questi uomini ci stavano aspettando! Hanno gli occhi puntati sulle mura e sugli alberi che si estendono sopra di esse.

Dato che è impossibile eluderli, non resta che combatterli! Gettiamo delle bombe fumogene oltre le mura e poi le scaliamo rapidamente.

Schiacciamo i nostri nemici, attaccandoli in coppia quando è possibile. Uno tiene impegnato l'avversario e l'altro lo colpisce al fianco!

I lancieri cadono nelle nostre trappole, ma lo scontro è aspro. Molti di noi vengono colpiti e fanno il loro ingresso nel maniero grondando sangue.

Abbiamo trovato il nostro fratello, ma ha le gambe fratturate. Nonostante le torture ci ha protetto, dando ai suoi aguzzini solo false informazioni. Prima di morire ci riferisce un nome che ha sentito pronunciare da uno dei torturatori templari: sarà bene guardarsi dalla famiglia Orsini.





Vienna, Austria
Massimiliano I del Sacro Romano Impero ha esperienza in materia di guerre e sa bene che non è saggio affidarsi a mercenari stranieri. Forse abbiamo trovato un modo per tirarlo dalla nostra parte, per allontanarlo da ogni possibile alleato romano. Forse riusciremo a dividere ancor di più il fronte dei nostri nemici.

Ricordo 1 – UNO SCHIAFFO IN FACCIA
Massimiliano ha subito una dura sconfitta a opera dei mercenari svizzeri durante la guerra sveva. Non sarebbe felice di sapere che i Borgia hanno assoldato diversi comandanti svizzeri come guardie private del papa: si tratta proprio degli stessi uomini che hanno umiliato l'imperatore.

I comandanti dei mercenari svizzeri al soldo dei Borgia spesso di notte vanno a ubriacarsi in una taverna frequentata dal popolino. Li troviamo seduti attorno a un tavolo. Fanno un gran chiasso, ma a loro modo sono simpatici.

Brindiamo con loro, ascoltiamo le loro storie e replichiamo con altre inventate di sana pianta. Cerchiamo di convincerli ad andarsene, ma non sentono ragioni, sembrano avere una gran voglia di menare le mani.

Aspettiamo che siano ubriachi fradici e versiamo del sonnifero nei loro bicchieri!

Nessuno ci importuna mentre trasportiamo i nostri "amici sbronzi" in carrozza per le strade di Roma, ma al loro risveglio iniziano a fare un chiasso infernale. Per fortuna abbiamo pagato profumatamente il cocchiere, che ignorerà le loro proteste.

Portiamo i prigionieri al cospetto di Massimiliano, che come previsto si indigna, anche se non sembra poi così sorpreso.

Massimiliano ci ringrazia per il nostro operato e ci paga generosamente. Tuttavia il nostro vero compenso è sapere che abbiamo liquidato alcuni dei migliori comandanti dei Borgia e che abbiamo convinto Massimiliano a sospendere i finanziamenti a Roma finché non avrà soppesato bene la situazione.

Ricordo 2 – UNA NUOVA ARMATA
I prigionieri svizzeri consegnati a Massimiliano stanno addestrando nuove truppe per conto dell'imperatore. Dal momento che noi abbiamo saputo tener testa agli elvetici, l'imperatore ci chiede di fornire il nostro apporto. Insegneremo loro a combattere.

Ci travestiamo da condottieri, badando a non svelare nulla della nostra vera identità, e torniamo a Vienna.

Gli svizzeri all'inizio non sono contenti di vederci, ma ben presto riconoscono la nostra superiore astuzia. Ci trattano da colleghi, ma stanno bene attenti a non bere più insieme a noi.

Massimiliano ha convocato a corte Georg von Frundsberg, il suo miglior cavaliere, affinché collabori con gli svizzeri per creare un'armata in grado di sconfiggere i mercenari elvetici.

Grazie alle rispettive competenze, siamo in grado di organizzare sessioni di addestramento che risultano impegnative anche per le reclute più forti.

Abbiamo addestrato i primi soldati che andranno a formare un'armata di potenza inaudita, e quel che conta di più è che saranno leali ai loro comandanti, non al vile denaro.

Con il nostro aiuto Massimiliano e von Frundsberg hanno formato la prima milizia di Lanzichenecchi, che rivaleggerà con i mercenari svizzeri sul campo di battaglia. L'imperatore ha promesso di metterci a disposizione i suoi migliori uomini, nel caso dovessero servirci.





Calicut, India
La città di Calicut, in India, è un fiorente centro di commerci, soprattutto per le spezie, ed è governato dai Samutiri. Il nostro ordine ha collocato una gilda vicino alla spiaggia per controllare il porto: molte nazioni straniere vorrebbero conquistarlo

Ricordo 1 – PREDA
Manuele I del Portogallo ha mandato la flotta di Pedro Álvares Cabral a Calicut con la scusa di avviare un commercio di spezie. In realtà crediamo che vogliano stanare la nostra gilda che opera in quella città!

I nostri fratelli ci hanno chiesto aiuto per rispondere all'attacco. Il viaggio sarà lungo, ma non possiamo certo lasciarli soli nel momento del bisogno!

I nostri fratelli in India ci indicano i magazzini e le botteghe di proprietà di Cabral. Diamo fuoco a tutto quanto e aspettiamo la sua reazione.

Cabral ha assoldato gente del posto per dare manforte ai suoi uomini. Li osserviamo correre qua e là per spegnere gli incendi. Alcuni comandanti portoghesi gridano ordini: sono loro il nostro bersaglio!

Travestiti da comuni uomini di fatica ci avviciniamo ai comandanti per poter usare i nostri aghi. Una puntura, un po' di prurito, e in pochi minuti crollano a terra agonizzanti!

Dopo aver visto morire i suoi comandanti, Cabral ha ordinato l'evacuazione! I suoi uomini corrono verso le navi, portando con sé tutto ciò che possono. La gente di Calicut si avventa su di loro insieme a noi, pronta a vendicarsi dei soprusi subiti a opera del portoghese.

Rimandiamo Cabral in patria con solo quattro delle sue tredici navi. Dopo avere interrogato uno dei suoi comandanti scopriamo che le nostre paure erano fondate: Cabral non era spinto da interessi commerciali. Sapeva però dove trovare la nostra gilda.

Ricordo 2 – SPARIZIONE
La lotta contro i portoghesi non è finita! Le nostre spie ci hanno comunicato che re Manuele si è infuriato con Cabral e ora si prepara a sfidare di nuovo i nostri fratelli a Calicut. Dobbiamo tornare subito laggiù per avvisare la Confraternita!

Vasco de Gama è salpato per Calicut con una flotta di ottocento uomini. Il loro intento è chiaro! Ci imbarchiamo su una nave mercantile diretta in India.

Arriviamo prima del nemico, ma non c'è tempo di organizzare una vera difesa! Dispensiamo consigli, esortiamo i cittadini ad andarsene, ma in pochi ci danno ascolto!

Aiutiamo i nostri fratelli a ripulire il covo, nascondendo oggetti e documenti importanti, e facciamo sì che i loro amici e i loro cari lascino la città.

La flotta di de Gama è arrivata! Ha chiesto di cacciare dalla città tutti i musulmani, ben sapendo che la sua richiesta scatenerà un'ondata di violenza!

L'attacco di de Gama è implacabile! Bombarda Calicut e massacra centinaia di uomini, donne e persino bambini. La sua crudeltà verso i prigionieri è vergognosa!

La Confraternita è sopravvissuta al massacro solo per vedere de Gama dislocare i suoi crudeli luogotenenti per controllare la città portuale.

Ricordo 3 – INSIDIOSO
Re Manuele vuole mantenere il controllo di Calicut, perciò molti dei luogotenenti di de Gama sono rimasti in città per piegare ogni resistenza. Li attaccheremo, travestiti da gente del posto.

La povera gente di Calicut ci offre volentieri tutto ciò che ci serve. In breve allestiamo un'armata di Assassini camuffati.

Le tattiche che abbiamo adottato contro Cabral qui non funzionerebbero. Dobbiamo uccidere in modo plateale, per far capire ai soldati cosa li aspetta! Tra assordanti grida di battaglia attacchiamo i nemici e li colpiamo più e più volte, con ferocia!

Massacrando i suoi uomini non ci sentiamo certo meno crudeli di de Gama. Non è facile continuare a uccidere fra queste urla strazianti, ma dobbiamo farlo.

Diversi portoghesi fuggono a bordo di una piccola imbarcazione, e noi li lasciamo andare. Qualcuno deve riferire al re cos'è accaduto. Qualcuno deve fargli capire che qui non è il benvenuto.

Grazie al nostro aiuto la gente di Calicut ha trionfato di nuovo, sebbene la città debba ancora riprendersi dall'attacco di de Gama. In caso di rappresaglie non si faranno trovare impreparati.
Abbiamo sventato i piani di re Manuele per Calicut: non è riuscito a sterminare i nostri fratelli. Ignoriamo da chi abbia saputo della loro presenza, ma siamo a conoscenza dei buoni rapporti che intercorrono fra lui e la corte spagnola. E il nostro nemico in passato è stato molto vicino alla regina...





Lisbona, Portogallo
Re Manuele ha reso il Portogallo un paese ricco, controllando molte rotte commerciali e inviando spedizioni a conquistare nuove terre. Dal momento che il suo astro è in ascesa, le ambizioni diplomatiche del sovrano iniziano a preoccuparci.

Ricordo 1 – UNA SPERANZA PASSEGGERA
Le nostre operazioni in India hanno sollevato grande preoccupazione in merito ai legami tra re Manuele e i Templari. Da chi riceve informazioni? Quali sono le sue intenzioni?

Entrare in Portogallo è più difficile del previsto. Re Manuele ha imposto stretti controlli sul traffico navale e dobbiamo attendere ore prima di poter mostrare i nostri documenti falsi: naturalmente mentiamo sulle ragioni del nostro viaggio.

Troviamo un anello debole alla corte di re Manuele, un uomo dedito a pratiche piuttosto discutibili. In un paese rigidamente cattolico rivelando i suoi vizi potremmo metterlo in serio pericolo. Non esitiamo a minacciarlo.

Inizia a parlare, ma non rivela nulla di importante. Deve sapere ben altro! Gli puntiamo una lama alla gola.

A questo punto inizia a raccontare storie ben più interessanti. Come temevamo i Borgia esercitano già la propria influenza sugli affari del Portogallo, esattamente come in Spagna. Apprendiamo di accordi matrimoniali, di terre, di patti segreti sbalorditivi!

Ci guardiamo l'un l'altro, quasi increduli per la gravità dei fatti che il traditore sta snocciolando. Ci parla di conquistadores inviati in missioni sanguinarie, dell'Inquisizione e infine di Calicut!

Dobbiamo sbrigarci: re Manuele sta allestendo una gigantesca flotta da affidare al comando del suo miglior esploratore, Vasco de Gama. Vuole vendicarsi dello smacco subito a Calicut, favorendo altresì i suoi alleati Borgia. Dobbiamo mettere in guardia i nostri fratelli! Qui in Portogallo si fa sempre più concreta la minaccia di un esodo.

Ricordo 2 – ESODO
Obbedendo alle pressioni della Spagna, re Manuele I ha ordinato agli ebrei di lasciare il paese. Ma i suoi uomini presidiano i porti e ostruiscono ogni via di fuga: vogliono costringerli a convertirsi. Chiunque si rifiuti di farsi battezzare viene percosso o persino ucciso. Non possiamo restare a guardare!

Spargiamo la voce tra i nostri contatti in Portogallo in modo che sappiano dove raggiungerci. Alcune guardie portoghesi che si oppongono alle violenze contro gli ebrei hanno messo a nostra disposizione un porto abbandonato da tempo. Abbiamo recuperato tre navi, anche se non basteranno di certo.

Non possiamo aiutare chi è rimasto intrappolato nelle città: non siamo abbastanza forti da affrontare i soldati portoghesi. Passano molte ore e iniziamo a disperare che i nostri alleati siano sopravvissuti.

Finalmente vediamo alcune facce amiche! Studiosi e artigiani, insieme alle loro famiglie. Non vedono l'ora di salpare, ma dobbiamo aspettare. Ne giungeranno altri.

Alcuni arrivano feriti, inseguiti dai soldati. Questi ultimi restano sorpresi, non si aspettavano certo di trovare uomini armati ad aspettarli!

Spinti dal disgusto, facciamo a pezzi i soldati portoghesi. Li liquidiamo in fretta e ben presto la sabbia si impregna del loro sangue. Carichiamo all'inverosimile le nostre navi, salvando così migliaia di vite, ma non basta! La situazione in Portogallo è tragica.

Ricordo 3 – OCCASIONE DI SCONTRO
Torniamo a Lisbona carichi di armi, munizioni e armature leggere. Insegneremo agli oppressi a farne buon uso, fornendo loro una preparazione tattica sufficiente per colpire gli uomini di re Manuele nell'ombra, senza farsi scoprire.

Non abbiamo risorse sufficienti per combattere questa guerra, ma faremo del nostro meglio per aiutare i perseguitati a sopravvivere. Se riuscissimo ad addestrare i migliori tra loro, questi potrebbero poi formare gli altri.

Equipaggiamo i nostri alleati al meglio, ma non sono guerrieri: sono mercanti, artigiani, filosofi, inventori. Non siamo noi a spingerli a combattere. Sono loro che vogliono farlo.
L'addestramento è breve ma intenso. Non abbiamo il tempo di insegnare loro a padroneggiare un'arma, quindi ci concentriamo sulle tattiche. Su come sorprendere, stordire, intimidire. Alcuni restano sgomenti, il che significa che si tratta di espedienti efficaci.

Forniamo loro un elenco di nomi che abbiamo scoperto grazie ai ribelli. Persone la cui morte scatenerà il caos tra le file nemiche. Ma non sarà facile colpirli.

Prima di andarcene, ci offriamo di portare altra gente con noi. Ma sono in pochi ad accettare.

Reagiranno ai soprusi di re Manuele e uccideranno molte guardie, ma una vittoria è quanto di più improbabile. Tuttavia distrarranno il re per un po' dalle pressanti richieste dei Templari e noi avremo più tempo per agire altrove.






Barcellona, Spagna
Isabella e Ferdinando sono i cattolicissimi sovrani di Spagna. Le loro capacità diplomatiche e le loro iniziative in materia religiosa hanno già attirato l’attenzione dei Templari in passato. Non possiamo rischiare che accada ancora.

Ricordo 1 – SCRIPTA MANENT
Dopo la morte di Luis de Santángel non abbiamo più informatori all'interno della corte spagnola. L'influenza dei Templari sulla regina Isabella ci preoccupa molto, ma senza Luis non possiamo sapere che cosa tramano.

Intraprendiamo il lungo viaggio che ci condurrà in Spagna, dove cercheremo di infiltrarci nella corte della regina. Ci spacciamo per ambasciatori giunti da Roma.

Evitiamo accuratamente di incontrare gli uomini più potenti, ma riusciamo ad avvicinare un giovane funzionario di corte che ci indirizza alle stanze di Santángel.

Lo studio di Santángel è stato svuotato, a prima vista non resta nessuna traccia del suo lavoro. I Templari non hanno trovato niente di interessante, ma noi sappiamo cosa cercare: recuperiamo il suo diario, nascosto dentro una finta parete.

Mentre lasciamo la stanza veniamo fermati da alcune guardie spagnole. Vogliono perquisirci!

Porgo loro il diario di Santángel. So bene che cosa contiene: trascrizioni di testi religiosi, corredati di note. Dietro questa facciata naturalmente si nasconde ben altro, ma le guardie non se ne accorgono. Ci restituiscono il libro e ci lasciano passare.

Il diario contiene molte informazioni! Sebbene gli spagnoli si fidassero di Luis de Santángel, in realtà egli stava lentamente avvelenando la regina. Probabilmente per vendicare l'uccisione dei suoi familiari da parte dell'Inquisizione, ma forse c'è di più...

Ricordo 2 – INFLUENZA SOCIALE
Dobbiamo sapere quanto i Templari influenzano le decisioni della regina Isabella e di re Ferdinando. Sono sovrani potenti quanto imprevedibili. Se davvero stanno aiutando i Borgia, dobbiamo fermarli.

Seguiamo Isabella, ne spiamo ogni mossa. Si fa accompagnare ovunque dalle sue guardie personali, il che non ci facilita certo il compito. Per fortuna non osservano con attenzione i tetti!

Trascorre gran parte del tempo insieme ai suoi consiglieri spirituali. La sua fede, prossima al fanatismo, ha già causato molte vittime per mano dell'Inquisizione.

Sacerdoti e sedicenti profeti hanno buon gioco nel manipolare la volontà della regina. Se in politica tiene tutto sotto il proprio controllo, in materia di fede si lascia facilmente influenzare dagli altri. Un segno di debolezza.

Intercettiamo i suoi corrieri e recuperiamo lettere dal contenuto pericoloso: sentenze di morte, accordi con il Borgia. Cesare vuole estendere la propria influenza sul Portogallo e la regina di Spagna lo aiuterà.

Le missive di Cesare sono costellate di minacce, rese ancor più credibili dall'autorità religiosa di suo padre, il pontefice. Su una donna così cattolica come la regina non possono che sortire il loro effetto.

La regina Isabella ha scelto di servire i Borgia e, grazie all'ascendente che esercita su Manuele I del Portogallo, la sua vile quanto potente arma, l'Inquisizione, rischia di espandersi in tutta la penisola iberica. Bisogna porre fine al suo dominio.

Ricordo 3 – FINE
Dobbiamo portare a termine ciò che Luis de Santángel ha iniziato: avveleneremo la regina Isabella. Dal momento che è un burattino nelle mani del Borgia, e data l'influenza che ha sul marito, è troppo pericolosa.

Nascoste nel diario ci sono le ricette di Santángel per preparare il veleno e le dosi in cui somministrarlo. I dosaggi stabiliti però avrebbero già dovuto uccidere la regina.

Decidiamo di raddoppiare la dose. Non possiamo permettere che Cesare eserciti il suo potere sulla corona di Spagna. Nel diario di Santángel compare il nome di una complice, una damigella della regina. Dopo la morte del nostro fratello la fanciulla non ha più potuto preparare il veleno da sola.

La fanciulla era molto legata a Santángel e piange ancora la sua morte. Le diremo che ora può portare a termine ciò che hanno iniziato insieme. Le forniremo noi il veleno.

La ragazza esita, ma le mostriamo il diario, leggendole i passi in cui vengono cantate le sue lodi. Si fida di noi. Porterà a compimento il piano di Santángel.

La regina Isabella sta morendo. Non abbiamo lasciato tracce, onde evitare che qualcuno venga accusato di alto tradimento. Possiamo solo sperare che la sua morte influisca sulle future scelte di re Ferdinando: potrebbe persino rivoltarsi contro il Borgia.





Costantinopoli, Impero Ottomano
Il sultano Bayezid II governa l’Impero Ottomano con saggezza. Ha al suo comando una flotta pressoché invincibile: non bisogna sottovalutare la sua potenza e soprattutto non dobbiamo lasciare che i nostri nemici ne traggano vantaggio.

Ricordo 1 – IL NEMICO DEL MIO NEMICO
Rodrigo non vede di buon occhio l'imminente trattato di pace fra Venezia e l'Impero Ottomano. Di certo i mercenari al soldo del Borgia tenteranno di far naufragare gli accordi: dobbiamo stare in guardia.

È di importanza cruciale che il nostro coinvolgimento resti segreto, perciò opereremo nell'ombra. Se avremo successo i nemici del Borgia diventeranno più forti.

Pattugliamo il porto di Ostia, in attesa di una mossa da parte del Borgia. Dopo qualche giorno una decina di uomini si imbarca su una nave diretta a Costantinopoli!

Si tratta di alcuni dei migliori sicari di Cesare, e sono ben più numerosi di noi. Potremmo affrontarli, ma sarebbe meglio tentare un approccio diverso.

Quando la nave lascia il porto, la bersagliamo con frecce incendiarie! Chi non perisce tra le fiamme e sceglie di buttarsi in mare diventa un facile bersaglio: miriamo alle teste che riemergono in cerca d'aria.

Abbiamo attirato troppa attenzione! Il nostro compito è terminato, ma dobbiamo sfuggire alle guardie del Borgia. Domani salperemo per Costantinopoli.

Grazie alle nostre abili mosse, il sultano di Costantinopoli e il doge di Venezia hanno raggiunto un accordo. I commerci sono ripresi e, soprattutto, il Borgia ne è uscito indebolito.

Ricordo 2 – L’ERA DELLE ESPLORAZIONI
Le nazioni più ricche si avventurano nei mari sconosciuti e con le loro spedizioni occupano terre nel Nuovo Mondo: dobbiamo assicurarci che anche la nostra Confraternita si spinga oltreoceano per tenere d'occhio il nemico. Ci si presenta un'occasione unica.

Uno straordinario cartografo ottomano, Piri Reis, sta lavorando alla realizzazione di mappe dettagliate dei territori appena scoperti. Cercheremo il suo studio e ruberemo quanto ci occorre.

Piri Reis conosce bene il suo mestiere. Le battaglie navali lo costringono spesso ad allontanarsi. Approfittiamo di una temporanea assenza per entrare nel suo studio.

Aspettiamo che cali la notte per agire. La serratura dello studio è facile da forzare. Entriamo senza essere visti!

Sulle pareti e sui tavoli si trovano carte splendide! I nomi scritti sulle terre variano di mappa in mappa: Piri Reis segue con attenzione le conquiste dei vari paesi. Ma dove terrà le mappe che ci interessano?

Ma certo! Troviamo le mappe che cerchiamo sul tavolo principale, nascoste sotto altre palesemente false. Sono incredibili! Mostrano terre di cui non abbiamo mai sentito parlare, riprodotte in modo minuzioso! Le portiamo con noi.

Non mettiamo in dubbio l'accuratezza di queste mappe, pertanto è evidente che dobbiamo agire in fretta: alcune carte mostrano che il nostro comune nemico ha allungato i suoi tentacoli fino alle nuove colonie. Dobbiamo infiltrarci nelle spedizioni e assicurarci così di avere anche noi alcuni uomini nel Nuovo Mondo!

Ricordo 3 – ERBACCE E SEMI
Il sultano ottomano Bayezid II ha offerto rifugio alle vittime dell'Inquisizione in fuga dalla Spagna e dal Portogallo. Tuttavia re Ferdinando ha inviato alcune spie che si sono mescolate ai migranti. Dobbiamo individuarle e rimpiazzarle.

Bayezid ha capito che questo flusso di gente renderà più fiorente il suo impero a discapito dei regni di Ferdinando e Manuele. Si tratta infatti di una comunità culturalmente vivace, ricca di artisti, scienziati e filosofi. Ci diamo da fare per scovare le spie.

Gli uomini di Ferdinando sono difficili da individuare: ha scelto agenti che facessero già parte della comunità dei migranti. Deve averli pagati fior di quattrini per convincerli a rimanergli leali dopo gli orrori dell'Inquisizione.

Gli agenti di Ferdinando sono rimasti di certo in disparte, senza farsi notare: infatti nessuno sembra saperne nulla. Cerchiamo segni di comportamenti strani, teniamo d'occhio i piccoli gruppi di persone che si incontrano. Ma non vediamo nulla di sospetto.

Ferdinando in persona ha smascherato i suoi agenti! Ha inviato una nave carica di mobili e statue di squisita fattura: certo servono per corrompere qualcuno! Teniamo d'occhio il porto, pronti a intercettare chiunque si avvicini per ritirare la merce.

Alla fine della giornata abbiamo catturato una decina di uomini. Li minacciamo di rivelare agli altri rifugiati che sono agenti della corona spagnola e subito confessano. Li uccidiamo in modo rapido e indolore: non possiamo correre il rischio di lasciarli in vita.

Ora che le spie di Ferdinando sono state eliminate, possiamo mandare alcuni nostri uomini a rimpiazzarle. Infatti gli agenti spagnoli non avevano stretto amicizia con i migranti, non avevano raccontato nulla di sé. I nostri fratelli assumeranno le loro identità e daranno vita a una gilda qui in città.








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