Present day Chronicles: il Manuale dell'Impiegato Abstergo - Parte 1
Markuz, 30 Aprile 2015
Il presente di Assassin’s Creed è un tema che da sempre ha attirato i fan duri e puri della saga, con i suoi aspetti cospirazionistici, la sua ambientazione contemporanea al mondo reale e soprattutto con la sua visione e narrativa di insieme che racchiude e giustifica tutti i tuffi nel passato della saga a cui siamo affezionati. Quest’anno, in particolare, la porzione di storia dedicata al presente è stata "ripartita" nelle diverse uscite della saga, spaziando dall'eccellente Manuale dell'Impiegato Abstergo al valido Rogue ed al molto discusso Unity che ha deluso gran parte dei fan (potete trovare anche le nostre opinioni a questo link). Questa ripartizione ha fatto si che i dettagli sul presente fossero disseminati e diffusi nelle varie uscite ed è stata creata probabilmente con l'intenzione, il più delle volte riuscita, di garantire il "feeling" e l'esperienza di AC (parte nel passato e parte nel presente) per ognuno dei prodotti di quest’anno. Questa diffusione ha, dunque, reso complesso per i fan seguire i fatti avvenuti nell'era moderna: tuttavia, una delle caratteristiche che maggiormente contraddistingue il presente della saga di AC è che tutti i dettagli che lo caratterizzano (in qualsiasi pubblicazione) devono essere il più possibile coerenti e facenti parte della stessa timeline. L'obiettivo di questo articolo e di quelli che lo seguiranno sarà, dunque, di fornire una spiegazione di quali siano state le forze e i personaggi in gioco nelle uscite del 2014 e quali siano stati gli eventi in cui queste sono state coinvolte. Iniziamo la carrellata degli eventi in maniera atipica, ovvero non partendo dalle informazioni presenti nei giochi bensì dal famoso Manuale dell'Impiegato. Il Manuale funziona, infatti, da “prequel” di Unity in termini temporali, sebbene sia necessario leggerlo dopo aver completato il gioco in quanto racconta e allo stesso tempo dà per assodata la maggior parte degli eventi presenti nel gioco stesso. Il Manuale racconta una storia a due livelli: quello del ricercatore analista presso Abstergo Entertainment Robert Fraser, ambientata tra metà giugno ed inizio agosto del 2014 e quello dell'”Agente” (ovvero il lettore, che fa da protagonista come avviene in Unity e Rogue) che si svolge in un periodo non meglio specificato ma ben più vicino ad Ottobre / Novembre 2014. La prima parte della storia, quella dedicata a Fraser, inizia col suo ingresso alla Abstergo Entertainment il 18 giugno 2014 in qualità di Ricercatore Analista (la stessa posizione occupata dal protagonista di AC4) per lavorare sul "caso Arno Dorian". Gli viene immediatamente consegnata una lettera di benvenuto nella famiglia Abstergo all’interno della quale trova un'infarinatura sugli obiettivi "ufficiali" di Abstergo e la descrizione del "pacchetto di benvenuto" che ha ricevuto insieme alla lettera (ulteriori informazioni accessorie come i codici per l'ingresso nello studio, le istruzioni per il parcheggio ecc.). Il documento è firmato da Aidan St. Claire, il nuovo Project Coordinator (e supervisore di Fraser) che ha ottenuto la qualifica dopo che Melanie Lemay è diventata Chief Creative Officer a seguito della scomparsa di Olivier Garneau. In particolare, il pacchetto di benvenuto per Fraser non viene solo descritto ma anche mostrato direttamente nel Manuale, scomponendosi nei seguenti contenuti.
L'ultima parte del pacchetto di benvenuto di Fraser coincide con la continuazione della sua storia. Prima di essere informato sul primo progetto su cui lavorare, riceve un documento di benvenuto dal suo supervisore, Aidan St. Claire, che gli conferma che alla fine di ogni sessione nell'Animus dovrà scrivere un rapporto in base al quale gli verranno fatte delle domande. Da questo documento traspare anche che Fraser sembra molto dedicato al suo lavoro in quanto ha chiesto se fosse possibile studiare il periodo storico relativo al suo progetto prima di "entrarci". Fraser richiede anche se sia possibile realizzare quelli che lui chiama "Profili dei Personaggi Storici", ovvero delle vere e proprie schede dei personaggi storici con tanto di note, commenti ed anche ritratti da lui disegnati. In entrambi i casi la risposta di St. Claire è positiva, a patto che il tempo impiegato in queste attività non vada a intaccare le sue responsabilità lavorative. L'ultima raccomandazione di St. Claire è che Fraser può conoscere i suoi compagni ricercatori ma non deve parlare con nessuno del proprio progetto e del soggetto che sta seguendo. Successivamente Fraser riceve una brevissima introduzione al personaggio di cui andrà ad esplorare la vita. "Il suo nome è Arno Dorian ed è un Assassino". Come si poteva intuire dal titolo del Manuale o dalla sua introduzione, i ricordi genetici analizzati sono quelli del buon Arno, il protagonista del tanto discusso Unity. Questo significa principalmente due cose: la prima è che il Manuale va letto ASSOLUTAMENTE dopo aver giocato a Unity (speriamo che questo possa essere un consiglio utile a quei pochi fan che ancora non hanno giocato l'ultimo capitolo della saga di AC), mentre la seconda è che a metà del Luglio del 2014 Abstergo era già in possesso dei ricordi di Arno Dorian. Come mai, allora, gli Assassini si sentono in vantaggio sui Templari riguardo ai ricordi di Arno nel presente di Unity ambientato tra ottobre e novembre? La risposta si trova nelle fasi finali del Manuale... Fraser, dunque, inizia finalmente la sua ricerca nei ricordi di Arno Dorian disegnando subito un suo ritratto da adulto, descrivendo in maniera generale l'ambiente che Arno trova intorno a sé nella Francia rivoluzionaria e riferendosi alla condizione di povertà della gente Successivamente Fraser si concentra sui ricordi dell'infanzia di Arno, allegando al proprio fascicolo tre immagini: una di François de la Serre, una della sua villa a Versailles e una dell'orologio lasciato ad Arno da suo padre. In particolare quella dell'orologio è uno schizzo su carta bianca concesso a Fraser direttamente dalla Abstergo Entertainment ai fini di "studio" anche al di fuori delle sessioni nell’Animus. Mentre esplora i ricordi giovanili di Arno, Fraser incappa in uno degli elementi che più è mancato in Unity, ovvero il rapporto di Arno col padre e quanto questi significasse per il giovane Assassino. Fraser, infatti, riporta nei suoi appunti delle lettere scritte da Arno su consiglio di de la Serre al padre deceduto. L'idea è che Arno tramite queste lettere possa affrontare il peso della perdita, raccontandogli le vicissitudini delle varie fasi della sua vita. Si tratta, inoltre, di un ottimo strumento che serve a mostrare sia a Fraser che a noi utenti la sofferenza che Arno ha dovuto provare fin da piccolo ed il suo ricordo del padre, che a differenza di quanto mostrato in Unity, sembra essere costante durante tutto quello a cui Arno va incontro.
Scrive anche che il suo orologio si è rotto ma che lo tiene sempre con sé perché è un simbolo che gli fa tornare alla mente il padre. Da bambino quale è, Arno afferma di voler trovare chi ha ucciso Charles per picchiarlo e di trovarsi bene con Élise, anche se per colpa sua finisce nei guai. Infine, dato interessante, nella lettera Arno si augura che Charles si trovi bene nel cielo e che abbia ritrovato sua (di Arno) mamma: questo significa che la madre di Arno, Marie Dorian, era già morta nel 1776 (o poco dopo, considerando che la lettera è scritta dopo che Arno è stato adottato da de la Serre). Dopo aver analizzato il personaggio di Arno, Fraser realizza il profilo di Élise, disegnandone un ritratto e allegando ulteriori immagini della ragazza, una delle sue letture (Memoires de Mr. D'Artagnan) e la lettera scritta da Lafrenière al padre
A proposito di questo, mentre Fraser continua ad aggiungere disegni, artwork ed immagini generali rappresentanti gli interni sfarzosi dell'epoca ed ancora una volta le scene immediatamente successive all'assassinio di Charles Dorian, St. Claire scrive un altro memo al nostro ricercatore. Il Project Coordinator afferma che sebbene Fraser sia molto bravo a disegnare, non deve rimanere troppo coinvolto da quello che sta analizzando e gli consiglia di disegnare qualcosa di diverso. Anche questo è un segnale di quello che sta succedendo progressivamente al ricercatore... Il lavoro di Fraser prosegue e lo si nota da ulteriori nuovi profili di personaggi storici dell'epoca. In particolare per ognuno di essi Fraser ha anche aggiunto una descrizione presa dal database Abstergo. Il primo di questi personaggi è a sorpresa Benjamin Franklin. Oltre ad una descrizione di tipo storico, il database indica che Arno ha incontrato Franklin in una sola, memorabile occasione (qualche informazione sull'assassinio di Charles Dorian era già in possesso dei Templari... forse anche su Shay?) ed anche che questi aveva avuto rapporti con Mirabeau, definito a priori come Mentore degli Assassini, terminando con un riferimento al dialogo presente in AC3 con Haytham Kenway sui benefici di avere come compagna una donna di età maggiore della propria. Il secondo profilo è quello del Re Luigi XVI. Le informazioni provenienti dal database, come anche dagli appunti di Fraser sono per lo più di natura storica e incentrate sulla sua timidezza e inettitudine nel prendere provvedimenti in maniera decisa e sui fatti che lo hanno visto protagonista della Rivoluzione Francese fino a quando è stato ghigliottinato il 21 gennaio 1793. In particolare, nei suoi appunti, il nostro protagonista indica la sua opinione relativa al re, che trova di indole forse troppo mansueta ("noioso"), tanto da affermare che il suo discorso agli Stati Generali lo ha quasi fatto addormentare. Al profilo del re Fraser accoppia quello della sua intelligente ma "molto pigra ed estremamente frivola" consorte, Maria Antonietta. Anche in questo caso il suo profilo tratta informazioni principalmente storiche e curiosità riguardanti la regina, come l'Affare della Collana di Diamanti o Scandalo della Collana.
Tornando al documento dedicato all'Effetto Osmosi, questo fenomeno viene spiegato come un processo che si sviluppa a causa di sovraesposizioni all’Animus ed in base alle caratteristiche del singolo utente, sebbene Abstergo si occupi di monitorare e bilanciare l'abilità di un ricercatore di assorbire informazioni dalla macchina. I sintomi - che a questo punto Robert Fraser dovrebbe aver riconosciuto nelle avvisaglie che abbiamo menzionato durante l'articolo - sono quelli che i fan di vecchia data conoscono benissimo: confusione sui ricordi (impossibilità di separare i propri ricordi da quelli dell'antenato), allucinazioni, mantenimento di certe abilità fuori dall'Animus, attacchi di panico, "sensazioni fisiche (spesso scomode o dolorose)", acquisizione vera e propria di set di abilità non posseduti prima di utilizzare l'Animus. Nel documento, Abstergo esorta i ricercatori ad avvisare nel caso rilevassero questi sintomi, al fine di curarli il prima possibile, ma Fraser... Se ne frega altamente.
Alla luce di questa situazione Fraser si trova a presentare a St. Claire il suo primo rapporto sui ricordi di Arno, intitolato "Childhood through Imprisonment", ovvero "Dall'infanzia alla Prigionia" che copre appunto le prime fasi della vita di Arno fino alla prigionia alla Bastiglia. Il rapporto ci arriva nel Manuale inizialmente in maniera frammentata per motivi che vedremo più avanti e dunque ci vengono mostrate semplicemente alcune frasi spezzate come "La morte di suo padre fu un evento traumatico, eguagliato forse solo dall'omicidio di de la Serre. L'impatto di queste morti ha lasciato un segno..." o "nelle case dei ricchi, che erano contraddistinte dalla loro opulenza e dai loro eccessi" o ancora, e questa frase sarà importante per St. Claire, "Lui ha inseguito la carrozza, ma secondo me, Arno non ha messo abbastanza impegno nel consegnare la lettera. Sembra che lui...". Quest'ultima frase, riferita al tentativo non riuscito da parte di Arno di consegnare la lettera di Lafrenière a de la Serre, mostra come Fraser stia cominciando a dare giudizi personali su quello che ha rivissuto. Un'attività effettivamente richiesta da Abstergo Entertainment ma che stimola necessariamente il suo coinvolgimento nella storia e nelle vite dei personaggi che si trova davanti, con il già citato rischio di Effetto Osmosi. Oltre a questi frammenti, il Manuale mostra una pagina intera del rapporto di Fraser, in cui questi descrive Arno come un "sopravvissuto" dotato di humor e di buon cuore e racconta gli eventi che hanno portato all'omicidio di Charles Dorian. Riguardo a questo, Fraser afferma che la rottura dell'orologio avvenuta nel momento in cui Arno trova il padre assassinato simboleggia la separazione di Arno stesso dalla sua infanzia innocente e che nessun bambino dovrebbe mai trovare il cadavere di uno dei suoi genitori assassinati (anche in questo caso Fraser si mostra molto coinvolto nella storia di Arno). Oltre a questo Fraser fa notare come in alcuni ricordi di Arno il tempo rallenti, specialmente durante gli eventi estremamente negativi, e si senta un orologio ticchettare, come a simboleggiare il tempo che scorre e sta per terminare - informazioni importanti che riprenderemo tra poco. Infine Fraser aggiunge un commento sul rapporto che sembrano avere Arno ed Élise da piccoli: Fraser afferma che a giudicare da quello che ha visto si aspetta di rivedere la ragazza nella vita di Arno, forse anche come più di una amica, considerando le reazioni del ragazzino di fronte a lei ed il fatto che ogni volta che lei lo mette nei pasticci pare che - secondo Fraser - per Arno non sia un così grande problema. Ormai non stupisce più ma, riguardo ad Arno ed Élise, Fraser esprime la speranza che la loro storia porti ad un lieto fine, anche in un mondo che crolla loro intorno - una speranza che non compete troppo alla posizione di Fraser e che ancora una volta lascia intendere un suo eccessivo coinvolgimento nella storia di Arno a causa dell'Effetto Osmosi. Come previsto, a seguito del rapporto, St. Claire stila una mail di commento, datata 3 luglio (è passata un'altra settimana). Aidan si complimenta con Fraser per la sua celerità, per la sua efficienza e per la sua dedizione al lavoro ed è d'accordo con lui nell'affermare che la lettera di Arno al padre defunto è un pugno nello stomaco (un'espressione probabilmente ripresa dal rapporto di Fraser, anche questa "molto coinvolta"). St. Claire, poi, riprende un elemento interessante e quasi nuovo per la saga di Assassin's Creed: "Essendo questi dei ricordi, sono filtrati attraverso la percezione di Arno (e la tua, che sarà molto più distaccata visto che ti trovi ad osservare più che a vivere gli eventi). La correlazione tra il rintocco dell'orologio che echeggia il battito di un cuore e l'idea del "tempo che sta per finire" è estremamente profonda / commovente. Sembra davvero che stia per scadere. Potresti avere ragione nel pensare che alcuni dei "ricordi" di Arno riguardano maggiormente quello che lui ha provato rispetto a quello che è avvenuto in realtà". In questo passaggio viene mostrato un aspetto che non è sempre stato toccato: qui si ipotizza che non tutti i ricordi mostrati dall'Animus siano necessariamente una perfetta riproduzione di quanto avvenuto, bensì può accadere che alcuni possano essere (o contenere) la rappresentazione di quello che il protagonista ha provato (nel nostro caso i rintocchi dell'orologio - come si può vedere in questo video, a 15:15). Si tratta, in questo caso, di una motivazione che apre alla possibilità di creare dei momenti "cinematografici" nei ricordi in-game (slow motion, suoni fuori campo ecc.), anche se spero non rischino di creare confusione su cosa sia effettivamente avvenuto. Di questa situazione ambigua sono un esempio Victor e Hugo, i due fabbri che inseguono Arno nelle prime scene di Unity e che vengono proprio citati da Fraser. Secondo lui, infatti, Victor e Hugo in realtà sarebbero la rappresentazione di un'amalgama di persone e non due individui ben definiti e ciò sarebbe provato dal fatto che Arno li incontra casualmente troppe volte lungo il suo cammino (In questo caso cosa è corretto pensare? Sono due individui definiti come nel gioco o una rappresentazione di quello che prova Arno, come indicato / ipotizzato nel manuale?) Detto questo, nella fine del suo commento, St. Claire ancora una volta si mostra preoccupato per alcuni commenti presenti nel rapporto. Aidan, infatti, trova Fraser infastidito come Arno, quando scrive di Victor e Hugo e, soprattutto, rimane colpito dal fatto che secondo lui Arno non si è impegnato abbastanza nel consegnare la lettera, perché i dati in suo possesso non sembravano portare a questa conclusione. St. Claire, dunque, è convinto che anche in questo caso sia stato Fraser a subire l'Effetto Osmosi e ad essere rimasto
Successivamente al primo rapporto, Fraser prosegue con la sua analisi dei ricordi di Arno ripartendo dal periodo della prigionia nella Bastiglia e si imbatte in una nuova lettera rivolta al padre. In questa Arno lo "informa" di essere stato imprigionato ingiustamente e di aver vissuto ancora una volta il dolore della perdita di un padre con l'omicidio di de la Serre, chiedendosi come mai Dio abbia deciso di affidargli un destino così doloroso da privarlo dalla guida di entrambi. Arno, dunque, si mostra credente, ma la sua fede sta svanendo mentre i giorni nella Bastiglia passano, nell'ingiustizia e nel dolore. Al contrario, il ricordo di suo padre non si è affievolito per niente e Arno ha ancora il suo orologio. "Come me, è infranto, ma è testardo e continua a resistere".
Durante l’analisi dei ricordi, a vedere dal Manuale, Fraser riceve un ulteriore documento a logo Abstergo, un documento utile a comprendere una delle abilità di Arno: un documento sull’Occhio dell’Aquila. Curiosamente, al suo interno, Abstergo descrive l’Occhio dell’Aquila con tranquillità ai suoi ricercatori affermando che si tratta di un’abilità presente in particolari linee di sangue e che per semplicità possono considerare come una “seconda vista” e come un miglioramento di alcune capacità meramente fisiche. Nel documento viene anche indicato come ogni persona sia in grado di sbloccare questa abilità, sebbene Abstergo sia stata in grado di trovarla “direttamente” solamente in Desmond Miles e Clay Kaczmarek (non è completamente vero, come vedremo più avanti). Oltre a questo, Abstergo consiglia ai propri ricercatori di fare pratica nell’utilizzo dell’Occhio nell’Aquila solo nel caso in cui i loro soggetti di studio mostrino di averlo avuto, perché si tratta di un’abilità che rischia di essere assimilata (come parte dell’Effetto Osmosi). Nell’eventualità che questo si dovesse verificare, infatti, Abstergo impone ai ricercatori di comunicarlo immediatamente ai propri supervisori. Fraser continua con i ricordi di Arno e finalmente giunge alla sua iniziazione negli Assassini. Questa volta, per supportarlo nella sua analisi, Abstergo gli consegna diverse “opere d’arte” che Arno ha incontrato, tra cui il simbolo degli Assassini in marmo presente nella sala per l’iniziazione. Mentre questa informazione è effettivamente di aiuto per Fraser (ma lo spinge anche sempre di più all’interno della storia di Arno), lo è molto di più per noi: per avere a disposizione queste “opere d’arte”, infatti, è quasi sicuro che Abstergo abbia effettuato un raid nel rifugio degli Assassini di Parigi (o comunque che lo abbiano fatto dei Templari nei 200 anni successivi alla storia di Arno) nello stile di quelli risalenti alla Grande Purga. Anzi, è possibile anche che questo rifugio fosse tra quelli ancora utilizzati dagli Assassini nel 2000 e visitati da Daniel Cross, proprio in occasione della Grande Purga. Oltre a questo, visto che Fraser tramite Arno sta entrando nel “mondo” degli Assassini, Abstergo presenta al nostro ricercatore un dossier di 11 pagine dedicato agli Assassini, per informarlo più approfonditamente relativamente a quello che si trova davanti (alcune informazioni le aveva già ottenute, forse anche in presa diretta, visto che aveva commentato sulle vite di Edward Kenway e Connor, per esempio). Il dossier è ovviamente trattato in maniera “propagandistica” e affronta il Credo, i suoi tre principi e le relative tre ironie, per poi andare a descrivere l’arma degli Assassini per antonomasia, la Lama Celata. Per quanto riguarda il Credo vero e proprio, “Nulla è reale, tutto è lecito”, il dossier afferma come questo sia troppo “esteso” in termini di significato e liberale per un’organizzazione dedicata al libero arbitrio e che esalta l’importanza del singolo. La propaganda si estende poi ai tre principi:
Infine il dossier si chiude con una descrizione generale della Lama Celata e del suo utilizzo nei secoli, dall’arma con connotazioni rituali (con l’amputazione dell'anulare) del XII secolo alla più pratica Lama Fantasma della fine del 1700, passando dalla Pistola Celata, dalla Lama Uncinata e dalle versioni della Lama di Connor ed Edward Kenway. Tornando a Fraser, ormai questi è quasi pronto per la seconda sosta con conseguente secondo rapporto, ma non si esime dal creare un ulteriore profilo relativo a un personaggio storico importante sia pubblicamente che per Arno, ovvero Mirabeau. Si tratta di un profilo prettamente storico che descrive la sua vita dalla giovinezza fino alla morte per “cause sicuramente non naturali” in cui Fraser commenta di non essere stupito dal fatto che de la Serre e Charles Dorian stimassero Mirabeau considerandolo, nonostante le sue debolezze umane, un personaggio in grado di “comprendere/raggiungere il potenziale della grandezza dell’uomo”. Superato questo profilo, avendo toccato con mano alcune “reliquie” ed avendo affrontato il dossier sugli Assassini, Fraser è ora pronto per scrivere il secondo rapporto su Arno, “Dalla Prigionia all’Apprendistato” . Secondo un commento iniziale di St. Claire (rivolto solo a Melanie Lemay), si tratta della situazione in cui, secondo lui, Fraser ha mostrato per la prima volta di aver “perso la presa” sul caso Arno Dorian, tanto da avergli consigliato, successivamente, una sessione con la dottoressa Victoria Bibeau per valutarne lo stato mentale. Ma andiamo con ordine. “E’ come se Arno non fosse sfortunato, ma non avesse proprio fortuna del tutto. Non è giusto e mi dispiace tanto per lui”. Così comincia l’unica pagina del rapporto a nostra disposizione e pare che St. Claire non avesse tutti i torti... Fraser riprende descrivendo ancora la Bastiglia usando l’aggettivo “dreadful”, orribile, anche tenendo conto del fatto che era molto diversa da come la cultura tradizionale la racconta. Aggiunge – ulteriore conseguenza dell’Effetto Osmosi – che ha sognato la fortezza di notte (o meglio, probabilmente, quello che Arno ha provato durante la sua permanenza). L’elemento che ha colpito di più Fraser di questa sequenza, comunque, è l’iniziazione di Arno. Il ricercatore definisce l’iniziazione come sorprendentemente forte e profonda perché sebbene Arno abbia visto direttamente la morte di due figure paterne, in questo caso ha testimoniato la propria morte, ovvero la morte del suo io precedente, per rinascere come un vero e proprio Assassino. Oltre a questo, Fraser rimane colpito dalla serietà di questo “rito di passaggio” che, confrontato con la maggior parte di quelli della nostra epoca, appare molto più profondo e potente, forse anche a causa delle droghe che hanno fatto si che Arno combattesse e affrontasse le proprie scelte ed il proprio dolore. Il commento all’analisi da parte di St. Claire non è di quelli più confortanti, sebbene sia vestito del classico entusiasmo made in Abstergo Entertainment. St. Claire si complimenta con Fraser per l’attenzione ai dettagli ma si mostra preoccupato per alcune sue frasi come “Non è giusto” e “Bellec sta abusando verbalmente di Arno e sta sfogando i propri sentimenti su di lui” tanto da arrivare a scrivere a Fraser chiaramente che non sta rivivendo i ricordi di Bellec e che secondo lui sta subendo l’Effetto Osmosi. Per questo gli consiglia di andare dalla dottoressa Victoria Bibeau (è un consiglio, ma lo informa sull’ora a cui è fissato l’appuntamento e che lo accompagnerà personalmente), una seduta utile per assicurarsi che i ricordi di Arno rimangano ad Arno e non influenzino quelli di Fraser. Detto questo, nonostante la sua preoccupazione, St. Claire stampa alcune delle immagini dell’iniziazione di Arno (tra cui quelle dedicate ai quadri che si vedono durante il suo “viaggio mentale”) per farle analizzare da Fraser in maniera distaccata, con la sua “mente da 21° secolo”. Il Manuale ci mostra come sia andato l’incontro di Fraser con la Bibeau attraverso un rapporto di quest’ultima a St. Claire. Il risultato della seduta e dei test effettuati, secondo la Bibeau, è che Fraser non è affetto da Effetto Osmosi. Detto questo la dottoressa consiglia di monitorarlo da vicino perché si aspetta che “il paziente” non sarà in grado di esercitare in futuro il distacco professionale che un ricercatore dovrebbe esercitare nei confronti del soggetto che deve analizzare. In particolare la dottoressa sembra preoccupata rispetto all’effetto che ha avuto l’iniziazione di Arno su Fraser, dato che le è sembrato che per Fraser stesso fosse stato lui ad effettuare il rito di passaggio e ad averlo superato. La dottoressa, dunque, ha consigliato a Fraser di ridurre tutte le attività esterne relative al progetto che gli è stato assegnato (attività ludiche dell’epoca, studio dell’epoca storica, tentativi di imparare il francese ecc.) e sottolinea a St. Claire come il fargli analizzare le immagini dell’iniziazione non sia stata la migliore idea possibile ma si rende disponibile nel caso in cui si dovesse presentare ancora la necessità. E’ più che interessante, inoltre, in calce al rapporto della Bibeau, un post-it lasciato da Melanie Lemay a Aidan St. Claire, in cui la nuova CCO lo ringrazia per averla informata di quanto succede a Fraser e gli dice chiaramente di tenerlo d’occhio sia perché sente che c’è qualcosa che non va, sia perché, secondo lei queste sono quelle situazioni che possono portare sia alle più grandi scoperte che ai più grandi tracolli. Pare che Melanie conosca bene il suo lavoro perché andrà proprio in uno dei due modi che ha previsto. Il tempo, però, come al solito non è dalla parte dei protagonisti delle varie uscite di AC e quindi per il nostro Robert è già di nuovo ora di tornare nell'Animus. St. Claire cerca di avvisarlo tramite un post-it del fatto che si troverà di fronte tempi ancora più duri sia per la Francia che per Arno e gli consiglia caldamente di prendersi delle pause
Nella lettera Arno scrive al padre riprendendo un tema introdotto precedentemente. La sua fede sta svanendo ed ora, avendo notato l'esistenza di un luogo come la Cour des Miracles, vacilla ancora di più. Arno racconta del Roi des Thunes e della difficoltà con cui ha dovuto trattenersi dal reagire di fronte a quello che si è trovato di fronte per poterlo raggiungere e assassinare. L'assassinio però, lo ha comunque lasciato turbato perché al suo posto si è creato un nuovo Roi, il Marchese de Sade, e perché - per il momento - continuando a investigare su de la Serre, continua a trovare più domande che risposte. Arno scrive, inoltre, in maniera molto sentita quanto gli manchi il padre in questo momento e in questa situazione, tanto da dire che non ha mai sentito il peso della sua morte e di quella di de la Serre come in questo momento. Un'espressione che approfondisce molto il personaggio di Arno, sebbene purtroppo questo avvenga solo all'interno di un'uscita transmediatica.
Le sessioni di Fraser continuano ed arriviamo all'11 luglio 2014, in cui Fraser effettua insolitamente una parte del rapporto a metà della nuova sezione della sua ricerca, "Nemici ed Alleati" e St. Claire, come al solito, offre il suo commento. In base ad esso a St. Claire sembra che Fraser sia leggermente più conscio della sua condizione rispetto a quanto mostrato negli ultimi due profili, ma ciononostante ha fatto sì che la dottoressa Bibeau sia disponibile per lui in qualsiasi momento. A detta di Aidan, infatti, ha già visto altre situazioni simili e pensa che in questo la cosa si stia estremizzando a causa della tecnologia Animus nuova adattata all'Helix. Ci troviamo, dunque, di fronte alla motivazione per cui l'Effetto Osmosi ha sortito un effetto diverso da quello previsto e monitorato da Abstergo, un elemento molto importante per lo sviluppo della storia di Fraser e che potrebbe anche dare adito ad un possibile ritorno dell'Effetto Osmosi come elemento importante e di rischio all'interno della trama della Saga. Oltre a questo St. Claire cerca ancora una volta di dire chiaramente a Fraser che quello che vede nell'Animus è una simulazione e le persone che incontra sono morte da secoli: condivide poi con lui le reazioni relative al Marchese de Sade e soprattutto la felicità relativa al ritorno di Élise sul percorso di Arno. In questo caso, dunque, sembra che St. Claire sia forse un po' troppo indulgente (probabilmente non si accorge che gran parte dei commenti sia sui luoghi che sui personaggi sono sempre troppo sentiti) e lasci correre la situazione, forse un po' poco in linea con quanto consigliato da Melanie in precedenza. La conferma si ha tre giorni dopo, il 14 luglio, giorno della Presa della Bastiglia, una perfetta ricorrenza per far aggravare l'Effetto Osmosi del nostro Robert. Fraser scrive una lettera alla Bibeau (chiamandola per nome) in cui afferma che le visioni stanno peggiorando continuamente e che, sebbene siano di Arno, lui le sente e percepisce sensorialmente come proprie tanto da spingersi a bere una bottiglia di Bordeaux, il vino preferito di Arno, e a sentire che non ha più il sapore che si ricordava prima. La situazione per Fraser, inoltre, è peggiorata notevolmente: non riesce a smettere di pensare ad Élise (come se fosse Arno) ed al suo sorriso, tanto da sognarla di notte e, addirittura, a spingersi a lasciare Anna, la sua ragazza reale. L'Effetto Osmosi è così grave da fargli scrivere che Élise è la sua anima gemella e che non può vivere senza, anche se in un barlume di lucidità scrive di sapere che è morta 200 anni prima. Per questo motivo chiede alla Bibeau di essere rimosso dal caso Dorian prima di "diventare" Arno, anche se come vedremo la
Fraser, dunque, come "consigliato" dalla dottoressa, riprende le sessioni e arriva a creare il profilo di François-Thomas Germain. Il profilo tratta del personaggio, prevalentemente con riferimento alla trama di AC, partendo dalle origini storiche fino ad arrivare alle varie attività di manipolazione che gli hanno consentito di diventare Gran Maestro Templare. Anche in questo caso sono le aggiunte di Fraser gli elementi più rilevanti: il nostro protagonista, infatti, critica apertamente Germain ed i suoi obiettivi, e aggiunge, come nota a lato, di essere a conoscenza del fatto che fosse in possesso della Spada dell'Eden e che fosse stato ucciso da Arno Dorian. In particolare questa nota è scritta da Fraser ma in maniera didascalica e non "sentita". Purtroppo, però, non viene spiegato come Fraser sia giunto in possesso di queste informazioni (se tramite ricordi diretti, "visioni" dell'Effetto Osmosi o ulteriori fonti esterne).
Da qui in poi, come se non bastasse, Fraser si abbandona alla pazzia pensando ad Élise e scrivendo in francese, sognando di fuggire con lei dai problemi, dagli Assassini e dai Templari. Il Manuale non specifica cosa sia successo a Fraser subito dopo, ma pare che si sia parzialmente rimesso in sesto e che abbia ulteriormente proseguito con le sessioni sull'Animus perché subito dopo realizza il profilo di Napoleone Bonaparte. Si tratta di un profilo completamente storico in cui Fraser mostra di apprezzare il personaggio, e all'interno del quale il nostro protagonista fa un unico riferimento al ritrovamento da parte di Napoleone del Frutto dell'Eden all'interno dello studio di Luigi XVI, con queste parole: "Quando questa cassaforte murata è stata trovata, ha causato la rovina di Re Luigi". Una frase interessante, che implica un qualche grado ci conoscenza da parte di Fraser dei Frutti dell'Eden ed anche, ipoteticamente, di come il re si fosse affidato ad uno di essi(sebbene fosse solo una Chiave) fino a quel momento. Il profilo successivo, ancora una volta quasi del tutto storico, è quello dei fratelli Montgolfier. Non si tratta di un profilo inserito a caso, bensì è contestuale al momento romantico di Arno ed Élise sulla mongolfiera , incontrato da Fraser durante la sua analisi (ne è la prova la il messaggio lasciato da Élise ad Arno quando si sveglia nella mongolfiera atterrata, perfettamente riprodotto nel Manuale).
Il tempo, però, è ancora una volta tiranno e costringe Fraser di nuovo nell'Animus e, seguendo i ricordi di Arno, giunge all'incontro con Robespierre, di cui traccia l'ennesimo profilo storico in cui è presente, però, menzione del fatto che Arno ed Élise abbiano influenzato diversi eventi che hanno poi portato alla sua cattura e uccisione. In merito all'operato di Robespierre, Fraser afferma di non essere in grado di capire le motivazioni che lo hanno spinto a versare così tanto sangue e per estensione mostra di essere inorridito dalla ghigliottina come macchina di morte utilizzata per soddisfare la sete di sangue della folla inferocita (e di chi la guidava come Robespierre).
E siamo giunti all'ultima parte del lavoro di Fraser, il completamento del suo terzo rapporto, "Nemici ed Alleati". Anche in questo caso il rapporto è frammentato, ma l'elemento che colpisce di più è che contiene immagini dei Rift / Anomalie Temporali. La pagina del rapporto di Fraser, infatti, non tratta affatto i nemici e gli alleati di Arno bensì una cosa molto strana che gli è capitata. Non racconta come sia successo ma, ad un certo punto della sua analisi, si è ritrovato con Arno in epoche storiche che non gli competevano, di fronte alla Statua della Libertà ed alla Torre Eiffel e in ambienti ricreati dall'Animus ma senza persone - esattamente l'ambientazione dei Rift, da cui afferma di non potersi allontanare (neanche fisicamente dalla sedia in cui si trova).
Le ultime righe del rapporto sono una nuova ricaduta nel delirio. Come successo in precedenza, anche nella redazione del rapporto Fraser continua a pensare ad Élise ed al fatto che vorrebbe rimanere con lei, sconfinando nello scrivere nuovamente in francese. Questa volta per riprendersi il nostro Robert ha bisogno di più di una settimana, passata lontana dall'ufficio effettuando continue sedute con la dottoressa Bibeau presso un "Recovery Center". Lo si può vedere da un documento scritto da lui al suo ritorno, il 29 luglio 2014, indirizzato a Melanie Lemay, in cui certifica di essersi ripreso e di aver compreso che non era impazzito ma semplicemente stava subendo una reazione ad una tecnologia ancora parte di un prototipo (Helix). Fraser, inoltre, riconosce in maniera scritta di non essere Arno Dorian e che l'esperienza nell'Animus non racconta altro che una storia, seppur vera. A leggere il documento, insomma, sembra davvero di vedere un Fraser completamente ristabilito, che ringrazia tutto il team per il supporto ottenuto, specialmente St. Claire e la Bibeau. Al constatare la situazione, allora, St Claire finalmente scrive il suo commento al terzo rapporto di Fraser, affermando che spera che anche il pubblico verrà sconvolto dalla rivelazione di chi sia veramente Germain come era successo a Fraser (sebbene questi ai tempi avesse dato in escandescenze) e dagli altri colpi di scena e incontri con i personaggi storici come Napoleone. Infine St. Claire afferma di essere stato colpito a sua volta dal momento romantico di Arno ed Élise sulla mongolfiera tanto da dire che questa sembra essere una delle più grandi storie d'amore della Storia (senza andare maggiormente nello specifico per evitare rischi per Fraser). Il commento si conclude con uno sguardo al futuro, a quando i due incontreranno Germain, e a quando finalmente Fraser scriverà il suo ultimo rapporto. ... Cosa che purtoppo non si verificherà mai, perché la storia vissuta in presa diretta da Robert Fraser termina qui. Si tratta di una conclusione improvvisa e repentina, con molti interrogativi lasciati aperti. A tutto questo risponderà la seconda parte di questo articolo, dedicata all’altro protagonista del manuale, l’Agente Abstergo, e di cui potete avere un assaggio con l'immagine qui sotto (tradotta qui). Rimanete sincronizzati con noi!
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