Assassin's Creed Initiates: Il Rivoluzionario - La Storia di Connor
Tradotto da: Stefania
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| 20 - Residenza Davenport // America Britannica // 12-10-1773 - LA VISITA DI KANEN’TO:KON
Connor continuò ad allenarsi e a migliorare le sue abilità, sapendo che il momento dello scontro con i Templari si stava rapidamente avvicinando. Un giorno Achilles diede a Connor una nuova arma che era stata tramandata da un’Assassina di nome Shao Jun.
Prima che riuscisse ad esercitarsi di più col dardo da corda, Connor ricevette la visita a sorpresa di un volto famigliare. Il suo amico d’infanzia, Kanen'tó:kon, era ora un guerriero adulto e il leader del loro villaggio natale.
La loro felice riunione fu interrotta dalla notizia che il loro villaggio stava per essere venduto e gli abitanti costretti ad andarsene. L’acquisto era addirittura stato approvato dalla Confederazione degli Irochesi.
Connor venne a sapere che il Templare William Johnson era responsabile dell’accordo per cacciare gli abitanti del suo villaggio. Piantò un’ascia in una delle colonne della villa, spiegando ad Achilles che quello era il simbolo della sua guerra contro i Templari.
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| 21 - Residenza Davenport // America Britannica // 12-10-1773 - LA CACCIATRICE SILENZIOSA
Alla tenuta Davenport Connor si imbatté in una cacciatrice ferita di nome Myriam. Gli disse che era stata attaccata da alcuni bracconieri dopo che li aveva affrontati. Dopo averla portata da Achilles affinché la aiutasse, Connor assalì i cacciatori di frodo con il dardo da corda. Li eliminò e poi invito Myriam a stabilirsi nella tenuta. Lei accettò e cominciò a fornire pellicce e altri beni alla comunità in crescita.
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| 22 - Boston // America Britannica // 06-11-1773 - SULLE TRACCE DI JOHNSON
Connor viaggiò fino a Boston per localizzare William Johnson ed impedirgli di comprare terre che avrebbero spinto in nativi ancora più a ovest. Connor cercò l’attivista Samuel Adams, chiedendogli aiuto per trovare Johnson. Adams accettò, dicendo che si stava recando ad un incontro con alcuni uomini che avrebbero potuto aiutarlo.
Mentre camminava per le vie di Boston, Connor notò di nuovo il caos che c’era in città, con i cittadini che protestavano contro l’attuale situazione che permetteva ai britannici di obbligarli a dare alloggio ai soldati e fornire risorse in cambio di una minima, o addirittura inesistente, ricompensa.
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| 23 - Boston // America Britannica // 15-11-1773 - TASSE E TÈ
Connor e Samuel Adams discutevano del malcontento che serpeggiava a Boston. Le tensioni cominciarono quando furono imposte nuove tasse alle colonie, in particolare un tassa altissima sul tè inglese. I cittadini ritenevano le imposte ingiuste e cominciarono a reagire contro le Giubbe Rosse che erano accusate di imporre la legge britannica.
Connor aiutò i coloni a combattere gli esattori delle tasse. In particolare Connor aiutò Stéphane Chapheau, un miliziano di Boston che lavorava al ristorante di William Molineaux. Connor fu intralciato dalle violente reazioni degli esattori e non esitò ad affrontarli.
Gli Assassini scoprirono anche che il Templare William Johnson stava approfittando del prezzo alto del tè e del boicottaggio dei prodotti britannici da parte dei coloni per dedicarsi ad una lucrosa operazione di contrabbando. Connor era convinto che Johnson stesse usando i ricavati del contrabbando del tè per ac-quistare la terra su cui sorgeva il suo villaggio natale.
Connor, insieme a Samuel Adams e ai Figli della Libertà, giurò che avrebbe messo fine a questa situazione. Esplorando il porto, Connor scoprì tre di queste operazioni di contrabbando e distrusse le riserve di tè.
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| 24 - Boston // America Britannica // 03-12-1773 - LO CHEF ARRABBIATO
Connor tornò al ristorante di Molineaux dove scoprì che Samuel Adams era sparito e che Chapheau si stava lamentando di essere stato derubato. Seguì Chapheau per Boston mentre lo chef incitava le folle contro le ingiustizie commesse dai britannici.
Connor provò a calmarlo, ma lo chef era furioso. L’Assassino dovette difenderlo mentre si scatenava nelle strade e attaccava briga con le Giubbe Rosse. Finalmente riuscì ad insegnare a Chapheau a controllare la sua rabbia e scegliere attentamente i suoi bersagli. Dopo aver assassinato con successo un uomo che lavorava per Johnson, lo chef accettò di unirsi alla causa di Connor. Sarebbe stato una delle molte reclute che Connor avrebbe portato dalla parte degli Assassini.
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| 25 - Boston // America Britannica // 15-12-1773 - IL TEA PARTY
Connor continuò a cercare il suo alleato Sam Adams. Alla fine arrivò alla Old South Meeting House, dove sentì per caso i Bostoniani discutere della possibilità di rispedire il tè in Gran Bretagna per evitare di pagare le altissime tasse sul prodotto. Il risentimento dei cittadini stava crescendo, erano intenzionati ad opporre resistenza, anche fisicamente, ai Britannici.
Alla Old South Meeting House, Connor sentì Samuel Adams dichiarare: “Questo incontro non può fare nulla di più per salvare questo paese,” un’affermazione che servì da segnale per i Figli della Libertà per distruggere le merci. Affrontò Adams, chiedendo maggiori informazioni prima di assisterlo nei suoi piani. Adams spiegò con orgoglio che gettando il tè britannico nelle acque del porto di Boston Connor non solo avrebbe aiutato la causa della libertà, ma avrebbe anche privato Johnson della sua fonte di entrate e gli avrebbe così impedito di comprare il villaggio natale di Connor. Johnson suggerì a Connor di guidare lui il gruppo per tenerlo fuori dai guai e Connor accettò.
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| 26 - Boston // America Britannica // 16-12-1773 - IL CALO DEI PROFITTI
Connor e i suoi alleati si avvicinarono alle tre navi ancorate al porto e cariche di tè: la Beaver, la Eleanor e la Dartmouth. Connor si liberò delle guardie, permettendo ai suoi alleati di salire a bordo e cominciare il lavoro. Distrussero trecentoquaranta casse di tè della Compagnia britannica delle Indie Orientali e gettarono circa quarantasei tonnellate di miscela nell’acqua. Arrivarono le Giubbe Rosse e Connor difese i suoi alleati (in particolare Paul Revere e William Molineaux) mentre distruggevano il tè. Gli lasciarono l’ultima cassa e Connor la gettò in acqua mentre i Templari William Johnson, John Pitcairn e Charles Lee lo osservavano.
I Templari non poterono fare altro che stare a guardare impotenti mentre i profitti dei loro traffici affondavano di fronte ai loro occhi e con essi anche i progetti di usare quel denaro per comprare le terre dei nativi.
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| 27 - John's Town // America Britannica // 11-07-1774 - NEGOZIATI OSTILI
Dopo il Boston Tea Party, Connor fece rapporto ad Achilles. Credeva che Connor avesse ucciso William Johnson e fu deluso quando scoprì che non era andata così. Connor credeva che distruggendo il contrabbando di tè di Johnson avrebbe impedito ai Templari di comprare le terre dei nativi, compreso il suo villaggio natale. Tuttavia avendo risparmiato la vita di Johnson aveva dato ai Templari l’occasione di trovare altre fonti di entrate e mandare avanti i loro piani.
Sei mesi dopo, Kanen'tó:kon tornò alla tenuta Davenport per dire a Connor che Johnson aveva trovato i soldi necessari per comprare il loro villaggio. Achilles ricordò a Connor che i Templari erano pieni di risorse. Connor partì con il suo amico, deciso a fermare Johnson.
Alla fine Connor si rese conto che l’unica cosa da fare per impedire l’acquisto del suo villaggio era uccidere Johnson. Kanen'tó:kon gli mostrò la Johnson Hall, il luogo dell’incontro in cima alla collina, e Connor decise di infiltrarsi da solo. Trovò Johnson che parlava con alcuni nativi. Lo accusavano di mentire, dicendo che non aveva fornito loro il supporto promesso. Johnson annunciò che aveva provato a risolvere le cose in modo pacifico e ordinò alle sue guardie di attaccare i visitatori. Connor uccise Johnson, che usò il suo ulti-mo respiro per dichiarare che stava solo tentando di fermare le violenze.
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| 28 - Philadelphia // America Britannica // 15-06-1775 - L’INCONTRO COL COMANDANTE SUPREMO
Connor andò a Philadelphia con Samuel Adams e John Hancock per presenziare alla cerimonia del Congresso Continentale in cui George Washington sarebbe stato nominato Comandante Supremo dell’Esercito Continentale.
Connor fu presentato a Washington, che era già a conoscenza dei risultati ottenuti dal giovane Assassino nelle battaglie di Lexington e Concord.
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| 29 - Breed’s Hill // USA // 17-06-1775 - BREED’S HILL
Nella speranza di localizzare John Pitcairn, Connor andò a cercare un patriota a Bunker Hill, ma scoprì che le truppe dei patrioti si trovavano a Breed's Hill, dove stavano combattendo contro i britannici per controllare l’area attorno a Boston. I patrioti non avevano visto Pitcairn, in quanto non arrivò mai in prima linea.
Durante la battaglia i patrioti subirono pesanti cannoneggiamenti dai britannici. Per far uscire Pitcairn allo scoperto, Connor si diresse verso la nave britannica ancorata nella penisola di Charlestown per fermare l’artiglieria pesante. Dopo aver combattuto le Giubbe Rosse e sabotato i loro cannoni, Connor rimpiazzò la bandiera britannica con la bandiera di Bunker Hill per segnalare al comando di Israel Putnam che la minaccia navale era stata eliminata.
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| 30 - Moulton Hill // USA // 17-06-1775 - LA BATTAGLIA DI BUNKER HILL
Dopo aver eliminato con successo il fuoco d’artiglieria proveniente dal porto di Boston, Connor tornò a Breed's Hill. Arrivò giusto in tempo per sentire Putnam ordinare ai suoi uomini: “Non sparate fino a che non vedete il bianco dei loro occhi”. Più tardi Putnam disse a Connor che Pitcairn aveva lasciato Boston e che lui e le truppe britanniche si erano accampati a Moulton Hill. Anche se in svantaggio, le forze lealiste cominciarono ad attaccare.
Connor si diresse a Moulton Hill. Corse in mezzo al fuoco dei cannoni e ai colpi di moschetto per raggiungere l’accampamento in cui si trovava Pitcairn. Anche se il Templare era ben protetto, Connor riuscì a raggiungerlo e ad ucciderlo.
Pitcairn negò fino alla fine l’esistenza di piani per uccidere Adams e Hancock. Sostenne di aver cercato in ogni modo di promuovere negoziati pacifici per evitare uno scontro tra i coloni e le autorità britanniche.
Quando Connor tornò da Putnam, il generale si congratulò con lui per aver eliminato Pitcairn, ma disse che avrebbe dovuto ritirare comunque le sue forze dalla battaglia. Connor mostrò a Putnam una lettera che aveva trovato nella giacca di Pitcairn. I contenuti della lettera si dimostrarono essere molto preoccupanti: parlavano di un complotto per uccidere George Washington.
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| 31 - Residenza Davenport // America Britannica // 1775-08-22 - IL COMPLOTTO PER UCCIDERE WASHINGTON
Dopo aver recuperato una lettera dal corpo dell’agente Templare John Pitcairn, nella quale si parlava di un complotto per uccidere George Washington, il Comandante Supremo dell’Esercito Continentale, Connor tornò alla villa di Achilles. Qui si incontrò con Benjamin Tallmadge che fornì dei dettagli essenziali sulla cospirazione. I Templari avevano incaricato dell’uccisione Thomas Hickey.
Tallmadge e Connor partirono per New York per trovare e fermare Hickey.
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| 32 - New York // USA // 28-06-1776 - A MANI VUOTE
Achilles incontrò Connor presso il patibolo e gli diede il suo tomahawk. Connor attraversò la folla terrorizzata per raggiungere Thomas Hickey prima che potesse uccidere George Washington. Gettò a terra Hickey e pretese delle risposte riguardo ai piani dei Templari. Hickey disse che poco gli importava della filosofia templare e dichiarò di averli serviti per denaro e non per principio.
Dopo aver ucciso Hickey, Connor si trovò circondato da guardie con i moschetti. Ma il generale Israel Put-nam ordinò alle guardie di fermarsi, chiamando Connor eroe e Hickey canaglia. Connor chiese dove fosse Washington e Putnam gli disse che il generale era partito per Philadelphia.
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| 33 - Philadelphia // USA // 04-07-1776 - DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA
Dopo aver eliminato Thomas Hickey, Connor partì alla ricerca di George Washington per evitare che i Templari attentassero di nuovo alla sua vita.
Connor trovò Achilles nel salone della Pennsylvania State House. Disse a Connor che non c’era bisogno che Washington venisse messo a conoscenza del pericolo templare. Connor si trattenne e prese parte alla cerimonia formale della Dichiarazione di Indipendenza.
La firma della Dichiarazione d’Indipendenza diede un duro colpo ai tentativi dei Templari di controllare la sempre più crescente Rivoluzione.
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| 34 - // Martinica // 07-03-1778 - UN FINALE AMARO
Dopo la fuga di Benjamin Church attraverso un birrificio abbandonato di New York, l’Assassino Connor e suo padre vennero a sapere che Church era salpato per la Martinica. Haytham era allarmato, ma Connor lo informò che aveva una nave, l’Aquila. Salparono all’inseguimento della nave di Church, la Welcome.
Durante l’inseguimento, l’Aquila si districò tra isole e reef per ingaggiare battaglia con la Welcome, che era supportata da diverse navi più piccole. Queste navi attaccarono più volte l’Aquila nel tentativo di farla desistere dall’inseguimento, ma Connor le eliminò tutte. Haytham suggerì di affondare la Welcome, ma Connor insistette per abbordarla, così che potessero recuperare i beni rubati. Quando anche l’ultima nave della scorta di Church fu eliminata, l’Aquila fu in grado di avvicinarsi, permettendo a Connor e Haytham di condurre un gruppo di uomini a bordo.
Connor trovò suo padre nella stiva mentre picchiava brutalmente Benjamin Church, accusandolo di aver tradito la causa Templare. Connor gli chiese dove si trovassero i rifornimenti, ma Church si rifiutò di rispondere e Connor lo pugnalò a morte. Il Templare finalmente rivelò che le provviste si trovavano su un’isola in attesa di essere recuperate, ma sostenne fino alla fine che le sue azioni erano giustificate.
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| 35 - Valley Forge // USA // 04-06-1778 - INFORMAZIONI SCONVOLGENTI
Connor e suo padre, il Gran Maestro dei Templari Haytham Kenway, viaggiarono fino a Valley Forge per informare George Washington che i britannici stavano marciando da Philadelphia verso New York.
Mentre Connor tentava di fare rapporto a Washington, Haytham costrinse il comandante supremo ad ammettere di aver ordinato operazioni militari contro le comunità di nativi che stavano collaborando con i britannici. Haytham lo costrinse anche ad ammettere di aver ordinato attacchi simili durante la Guerra dei Sette Anni, insinuando che Washington fosse parzialmente responsabile della distruzione del villaggio di Connor, che fu la causa della morte della madre nel 1760.
Dopo aver sentito queste scioccanti rivelazioni, Connor perse la fiducia nel senso di giustizia e di libertà dei patrioti. Anche se continuò a combattere per la loro causa, Connor tagliò i ponti sia con Haytham che con Washington.
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| 36 - Campo di Battaglia di Monmouth // USA // 38-06-1778 - LA BATTAGLIA DI MONMOUTH
Il 28 giugno 1778 Connor giunse vicino all’ubicazione di Charles Lee sulla Monmouth road. Qui incontrò il marchese de Lafayette che stava dando ordini ad un gruppo di soldati che stavano affrontando l’esercito britannico.
Lafayette era fiducioso che le sue forze ne sarebbero uscite vittoriose, ma poi vide l’arrivo di un enorme contingente di rinforzi britannici. Lafayette ordinò ai suoi uomini di ritirarsi e Connor si offrì volontario per coprire loro la fuga. Lafayette, con gratitudine, gli assegnò una squadra dei suoi migliori uomini e Connor si preparò allo scontro. Sequestrò un cannone e lo usò per eliminare li plotoni nemici fino a che non finì le munizioni. Continuò comunque a coprire la ritirata dei patrioti.
Quando Connor finalmente raggiunse Washington, lo informò del tradimento di Lee. Lafayette confermò la sua storia, dicendo che Lee si stava comportando in modo strano. Washington disse che avrebbe indagato.
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| 37 - Baia di Chesapeake // USA // 05-09-1781 - LA BATTAGLIA DI CHESAPEAKE
Connor salpò per la baia di Chesapeake e unì le forze con il conte de Grasse combattendo insieme alla marina francese. Nonostante la mancanza di rinforzi e un pesante bombardamento nemico, Connor riuscì a mantenere il possesso della baia.
Al culmine della battaglia Connor lasciò il timone dell’Aquila a Robert Faulkner e si fece strada fino alla nave da guerra del nemico, danneggiandola e uccidendo buona parte del suo equipaggio. Tornò all’Aquila dopo aver affondato la nave nemica. Dopo un pesante scontro a suon di cannoni, la marina francese uscì vittoriosa dalla Battaglia della Baia di Chesapeake. Questa battaglia, insieme all’assedio di Yorktown, segnò la fine della Guerra d’Indipendenza, in quanto la Gran Bretagna non poteva più permettersi di sostenere il conflitto.
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