SCIENZA DIVINA
Capitolo 2: Kyros di Zarax - DATA-DUMP_S03.S02


Protagonista: Kyros di Zarax
Ambientazione: Antica Grecia
Periodo storico: VI secolo a.C.



Video introduttivo del capitolo: "Il DDS sta tentando di sincronizzarsi con ricordi vecchi millenni. Poiché i ricordi che esplorerai sono antichi, potrai sentirti disorientato, anche confuso. Potresti trovare difficoltà nel discernere tra realtà e finzione. Questo è normale, ti preghiamo di mantenere la calma.

A seguito degli eventi che abbiamo sbloccato nell'ultima sequenza, ora esplorerai le origini della tradizione degli Ermetisti. Seguirai le gesta di Pitagora di Samos, matematico e studioso greco. Tu sei uno dei suoi pupilli, Kyros di Zarax."





Primo gruppo di ricordi – ARMONIA


Torno a Samos da campione. Le persone sono orgogliose dei miei successi, come se avessero ottenuto l'onore loro stessi. Quanto è magnanimo da parte loro.


Ricordo 1 – ADAGIO
Pitagora, il mio maestro, mi sveglia prima dell'alba. Io sono stanco, ma felice di servirlo. Gli devo tutto, a partire dalle mie vittorie a Elide.

Seguo Pitagora attraverso le vuote, tranquille strade di Samos. Helios non è ancora salito in cielo ed il freddo del mattino indugia ancora.

Pherecydes, un conoscente del mio maestro, ci saluta. Si è svegliato presto. Pitagora dice che le mie prestazioni ai giochi sono state a dir poco spettacolari. Faccio un largo sorriso.

Il mio padrone confronta le mie imprese con quelle di Coroebus di Elide. Coroebus! Detto da chiunque altro, mi sarei messo a ridere, ma lui è saggio in ogni cosa.

Le mani di Pherecydes sono morbide e sudaticce quando si congratula con me. Lui è un uomo colto, ma non si conforma agli elevati standard morali ed etici del mio padrone.

Pherecydes ci lascia. Come innumerevoli altri, lui non potrà mai sperimentare la potenza liberatrice dell’astinenza e dell’ascetismo. Mi sento davvero benedetto.

Continuiamo a passo lento, tranquillo e contemplativo. La gente si dimenticherà presto che sono stato il loro campione, ma non ha alcuna importanza, perché io non lo farò.

Ricordo 2 – ACCELERANDO
Samos si risveglia lentamente. Godiamo di una frugale colazione - pane intinto nel vino - all’agorà mentre il freddo del mattino svanisce. Sarà una giornata rovente.

Siamo vicino alla fucina locale quando Pitagora si ferma bruscamente e chiude gli occhi. Non riesco a capire cosa abbia catturato la sua attenzione, a causa del trambusto della città.

Pitagora si muove con velocità crescente verso la fucina. Entra e, senza fiato, esorta i fabbri a continuare il loro lavoro.

Il viso del mio padrone brilla di sudore mentre si muove da un fabbro ad un altro, prestando molta attenzione. Prende improvvisamente un martello e colpisce un'incudine.

I fabbri interrompono il loro lavoro per formare un cerchio intorno a Pitagora. Questi prende un altro martello. "Due volte più pesante", afferma con voce rauca, colpendo di nuovo l'incudine di nuovo.

"Ascoltate! Riuscite a sentire?" Pitagora chiede con voce fremente. "Capite la differenza?" I fabbri lo fissano, perplessi. Anche io.

Pitagora continua a colpire l'incudine con martelli di varie dimensioni. E' fradicio di sudore, ma un ampio sorriso deforma i suoi lineamenti solitamente austeri.
Ricordo 3 – ALLEGRETTO
Lasciamo la fucina con dieci martelli di varie dimensioni. Non è ancora mezzogiorno, ma l'aria esterna è quasi insopportabile quanto lo era all'interno della fucina.

Il carico che porto fa soffrire ogni muscolo del mio corpo. La mia schiena brucia una volta che abbiamo raggiunto la casa del mio padrone. Questo caldo non aiuta. Helios è furioso oggi!

Appena arriviamo alla villa, deposito i martelli accanto all'altare di Hestia, nel cortile chiuso. La mia schiena mi ringrazierà più tardi.

La temperatura nel cortile è tollerabile, ma riconosco l'espressione sul viso del mio maestro. Non ci sarà alcun pasto di mezzogiorno oggi!

Seguendo le istruzioni del mio maestro, pongo l'incudine che i fabbri hanno portato alla villa al centro del cortile.

Colpisco l'incudine, poi la colpisco ancora, e ancora. Quattro colpi con un martello, e poi quattro colpi con un altro che ne pesa il doppio. Il mio braccio è indolenzito.

Pitagora imita il suono che fanno i martelli, la sua voce riecheggia nel cortile interno. Al crepuscolo, mi dice di smettere. Il nostro lavoro, qualunque cosa fosse, è completo.

Ricordo 4 – ALLEGRO
Pitagora, in ginocchio, disegna delle linee nella sabbia del cortile. Scrive a un ritmo furioso, poi getta sabbia su gran parte dei suoi scarabocchi, per poi ricominciare.

Il mio maestro scrive per ore senza riposo, rifiutando qualsiasi cibo o bevanda che Theano, sua moglie, gli offre. Ben presto, note e diagrammi coprono il suolo del cortile.

Degli schiavi accendono delle torce. Il mio maestro esamina e riesamina le sue note, a volte aggiungendo un numero o due. Borbotta parole come "proporzioni" e "ottave".

Pitagora tocca a malapena il cibo che Theano ha preparato per il pasto serale. "Tutto è in relazione," dichiara. "Tutto ha senso!"

"I primi quattro numeri," Pitagora borbotta. "I quattro elementi ... Il numero perfetto!" Improvvisamente mi fissa. "La vedo ora! La Tetractys! "

Il mio maestro dorme finalmente. Questo mi darà l'opportunità di dare un'occhiata ai suoi segni. Non dovrei farlo, ma devo leggerli!

Le note di Pitagora nella sabbia rivelano una figura triangolare con quattro righe, un grande triangolo formato da triangoli più piccoli. La sua Tetractys?

Ricordo 5 – PRESTO
Alcuni uomini si sono riuniti nella villa del mio maestro; rinomati studiosi e venerabili anziani affollano il cortile interno. Uno di loro si appoggia all'altare di Hestia! Lo gelo con lo sguardo fino a quando non si allontana.

La maggior parte di questi uomini condivide le convinzioni di Pitagora relative al destino dell’anima. Alcuni di loro seguono anche il suo rigoroso modo di vivere. Anche i non credenti sono presenti.

Sono scettici quando il mio maestro spiega le sue teorie. Non capiscono cosa intenda per "musica delle sfere", o cosa la Tetractys rappresenti.

"C’è geometria," dice Pitagora "nel ronzio delle corde, c'è musica nell’intervallo delle sfere!" I suoi ospiti lo fissano in silenzio.

"La musica," spiega Pitagora, "può essere espressa come rapporti numerici dei primi quattro numeri, che formano la Tetractys!" Gli scettici cominciano ad andarsene.

Molti ospiti, tuttavia, sembrano cogliere le ipotesi di Pitagora. Li invidio. Gli fanno domande, in modo da poter meglio comprendere le sue teorie.

Orestes, un matematico colto, alza la sua coppa per onorare il mio maestro. "La Tetractys è la somma di tutta la saggezza!" dichiara. "Lode a Pitagora!"





Secondo gruppo di ricordi – OPUS


Arriviamo a Crotone tre anni dopo il giorno in seguito al quale fui nominato "Periodonikes", vincitore di tutte e quattro le feste - per la seconda volta! Pitagora vede questo come un buon auspicio.

Ricordo 6 – PRELUDIO
Crotone non rivaleggia con Atene in dimensioni, e le sue fortificazioni sono nulla in confronto a quelle di Paraeus o Rodi, ma la reputazione dei suoi cittadini non è seconda a nessuno.

La città viene illuminata da una luce dorata mentre la nostra nave le si avvicina. Come tutti nel nostro gruppo, non riesco a staccare gli occhi da Crotone. E 'come se la città ci stesse chiamando, come se avessimo tutti sentito la sua canzone da Sirena.

Pitagora è il primo a parlare, interrompendo i sogni di tutti. "Dopo un lungo viaggio, siamo finalmente arrivati a casa. Qui, a Crotone, prospereremo!"

La notizia dell’arrivo del mio maestro ha preceduto il nostro arrivo, visto che i rappresentanti dei governatori lo accolgono al porto. Lo sollecitano ad incontrare il Consiglio dei Cittadini.

Seguiamo la nostra guida per la città. Helios è scomparso, ma i cittadini di Crotone non sono ancora tornati a casa. Una folla si raccoglie intorno a Pitagora!

Sto vicino al mio maestro, spingendo delicatamente la gente via dalla sua strada, mentre percorriamo la nostra per il bouleuterion, il resto della cerchia al seguito.

Al bouleuterion, un maggior numero di persone attende l'arrivo di Pitagora. Sono centinaia! No, migliaia!
Ricordo 7 – OUVERTURE
I membri del Consiglio condividono il credo di Pitagora e stimano la sua saggezza. Lo esortano a parlare ai giovani della città.

Centinaia di giovani uomini e donne si riuniscono davanti al mio maestro di fronte alla palaestra. Anche i cittadini più anziani sono venuti ad ascoltare le sue parole.

La maggior parte della folla ha le lacrime agli occhi quando Pitagora completa il suo discorso. Anche io sono profondamente commosso, ma mantengo la calma.

La gente di Crotone esulta! Tutti in città, a quanto pare, vogliono parlare con Pitagora. Vogliono anche toccarlo, come se la sua conoscenza e la sua saggezza fossero contagiose.

I cittadini di Crotone non costituiscono una minaccia per Pitagora, ma osservo attentamente tutti quelli che lo avvicinano. Non si è mai troppo prudenti.

Un uomo spinge via una giovane donna per raggiungere il mio maestro. Afferro il suo braccio e lo piego così tanto da quasi spezzarlo. Questo dovrebbe insegnargli le buone maniere.

La donna, una giovane atletica, dalla pelle olivastra, e con circa la metà della mia età, mi sorride. Le sue amiche la tirano via, ridacchiando. Mi piacerà questo posto.

Ricordo 8 – ETUDE
La gente di Crotone segue prontamente gli insegnamenti del mio maestro. La notizia della sua presenza si diffonde rapidamente alle città vicine e gli stranieri vengono a cercare la sua guida.

L'accademia attira innumerevoli studenti, centinaia di uomini e donne desiderosi di seguire le vie del mio maestro. Ancora non si rendono conto di quanto siano fortunati.

Un giovane di nome Alcmaeon arriva presso l'accademia. E’ intelligente, ma arrogante e indisciplinato. Per qualche ragione, Pitagora lo prende sotto la sua ala.

Incontro un atleta di nome Milo. Questo giovane gigante mi ha visto correre a Nemea, e vuole che lo aiuti a diventare un campione.

Milo ha già vinto il campionato di lotta libera per ragazzi alle Olimpiadi. Ha un grande potenziale e sono contento di insegnargli tutto quello che so.

Al contrario di Alcmaeon, il quale incessantemente mette in discussione Pitagora, Milo sposa gli insegnamenti del mio maestro. Certamente diventerà il più grande atleta della sua generazione.

La filosofia di Pitagora dilaga in lungo e largo. Sempre più uomini e donne aderiscono ai suoi insegnamenti. Sono soddisfatto, ma non sorpreso. Egli è, dopo tutto, un uomo veramente grande.

Ricordo 9 – PROGRESSIONE
Milo rende onore a Crotone, e al mio maestro. Ha vinto tutti e quattro i tornei! Ho sentimenti contrastanti riguardo all’essere superato dal mio pupillo.

Celebriamo la vittoria di Milo con la famiglia del mio maestro. Si tratta di una celebrazione tra pochi intimi, ma Pitagora, maestro del rituale, la trasforma in una grande occasione.

Lodo Milo e annuncio che non parteciperò ai giochi del prossimo anno. Damo, la figlia del mio maestro, alza la coppa. "Per il nostro ex campione, e vero amico!"

Il cibo preparato da Theano è degno di un re, ma tutti mangiano con parsimonia, come insegna il mio maestro. Solo Alcmaeon beve più di una coppa di vino.

Il volto di Milo si arrossa quando Myia si rivolge a lui; un uomo gigante, un campione, intimidito da una giovane ragazza! Ma lo capisco. Myia è, dopo tutto, la più giovane figlia di Pitagora.

Alcmaeon commenta il disagio di Milo. Che mancanza di tatto! Mi mordo il labbro, ma Myia ride, e bacia sulla guancia Milo prima di scomparire in cucina.

Alcmaeon se ne va, sbattendo la porta dietro di sé. Per lungo momento, Pitagora fissa la porta, poi si rivolge a noi. "Nessun uomo è libero se non può controllare se stesso".

Ricordo 10 – SUITE
Ci stiamo dirigendo verso l'accademia quando Pitagora si ferma improvvisamente. "Ascolta!" Tutto tace al mattino presto, eccetto un lontano guaito.

Pitagora è sorprendentemente veloce quando deve esserlo. Lo seguo verso il suono, e scopro il proprietario di un giovane bastardino intento a colpirlo con un bastone!

Pitagora afferra il bastone dell'uomo e si posiziona tra il cucciolo ed il suo proprietario. Io gli sto vicino, tenendo d'occhio l'aggressore. La gente comincia a raccogliersi intorno a noi.

Il proprietario del cane si muove verso Pitagora, mi guarda, e si ferma. Scuote la testa e apre la bocca, ma rimane in silenzio.

"Non fare del male a questo cane!" Pitagora ordina. La folla intorno a noi cresce. "Questo animale porta l'anima di un vecchio amico! Sento la sua voce nei guaiti."

Non è la prima volta che il mio maestro svela prove dell'immortalità dell'anima, ma il suo straordinario istinto non smette mai di stupirmi.

"Degli esseri razionali," qualcuno dice, "una tipologia è divina, una è umana, e un altra è come Pitagora!" La gente applaude.





Terzo gruppo di ricordi – GRAN FINALE


Molti cittadini influenti di Crotone sono ora devoti al modo ascetico di vivere di Pitagora, ma alcuni importanti anziani continuano a mettere in discussione la sua saggezza.

Ricordo 11 – TRIO
Alcmaeon, allievo prediletto del mio maestro, sfida le sue teorie, di nuovo. Quel gados arrogante! Perché Pitagora non riesce a capire che non è veramente uno di noi?

Condivido il pasto del mattino con Damo e Alcmaeon, rendendo come mio dovere tenere d'occhio la figlia di Pitagora. Non permetterò che Alcmaeon insudici la sua mente!

Mi sto dirigendo verso la palestra quando sento l’ululato di un animale. Il suo lamento è insopportabile! Poco dopo trovo Alcmaeon in un vicolo, chino su di un cane. Ha strappato uno dei suoi occhi!

Il lamento della bestia si ferma, ma Alcmaeon pianta un coltello nel suo stomaco. Come si permette! Non ha imparato nulla sul destino dell'anima?

Un urlo soffocato attira la mia attenzione. Giro l'angolo e mi trovo faccia a faccia con Damo. Sta spiando Alcmaeon! Non mi posso più trattenere.

Mi mostro e colpisco Alcmaeon. Delle ossa si spezzano. Apre la bocca per protestare, ma lo colpisco di nuovo. Damo urla e afferra il mio braccio, costringendomi a smettere.

Devo sottostare al giudizio del mio maestro per i danni che ho causato ad Alcmaeon, ma sono soddisfatto di sapere che sarà ritenuto responsabile delle sue azioni immorali.

Ricordo 12 – ENSEMBLE
Gli ultimi resti del passaggio di Helios si aggrappano al cielo mentre Alcmaeon lascia la città. Sono contento di vederlo partire, ma temo che abbia già avvelenato le menti di altri.

"Alcmaeon," dichiara Pitagora, "non è più nostro fratello". Le centinaia di seguaci riuniti intorno al mio maestro rimangono in silenzio.

"Alcmaeon," continua Pitagora, "per noi è come se fosse morto." Come se avessero ricevuto un segnale, le donne iniziano improvvisamente a piangere, le loro grida terribili echeggianti in tutto il cimitero.

Pitagora pronuncia una solenne preghiera per i defunti. Gli uomini chinano il capo, mentre delle donne in lacrime si strappano i vestiti e si feriscono il petto.

"Alcmaeon," afferma Pitagora, "è morto". Aiutato da altri, alzo la statua lignea raffigurante Alcmaeon e la porto all'interno del tempio.

Abbasso la statua nella bara, con la stessa cura con cui avrei posto il corpo di un caro fratello defunto. Il mio maestro si inginocchia accanto alla bara, benedicendola.

Il corteo funebre si muove lentamente fuori dal cimitero. I non credenti ci guardano. Vedo disprezzo nei loro volti ghignanti; disprezzo, e non poca paura.

Ricordo 13 – DUETTO
Il Consiglio dei Cittadini organizza un banchetto in onore di Pitagora. Alcuni dei cittadini più ricchi e più influenti di Crotone riempiono la sala del banchetto.

Tutti coloro che frequentano il banchetto sono ardenti sostenitori degli insegnamenti del mio maestro. I suoi oppositori hanno voluto mandare un messaggio non presentandosi stasera.

Myia conduce la danza. Milo, suo marito, è sorprendentemente elegante mentre segue ciascuno dei suoi passi. Intravedo di sfuggita il sorriso sottile di Pitagora. Non lo vedo così rilassato da anni.

Un suono assordante improvvisamente echeggia nella sala. Una delle colonne si è rotta! Si sgretola tramutandosi in un cumulo sul pavimento. Il soffitto sta crollando!

Un enorme blocco di pietra cade, schiacciando un povero schiavo. La folla urlante si dirige precipitosamente verso l'unica uscita! Il mio maestro è in trappola!

Incredibile! Milo si ferma sotto il soffitto, sostenendolo! Mi precipito al suo fianco. Il peso è insopportabile, ma ci siamo riusciti! Evitiamo altre morti!

Aiutare Milo a salvare la vita del mio maestro è, senza dubbio, la mia più grande soddisfazione. Ma temo che la colonna sia stata sabotata. Le ostilità si addensano!

Ricordo 14 – QUARTETTO
Il tramonto si è ormai ritirato quando conduco Pitagora attraverso le vie tranquille di Crotone. Spero di evitare le folle di cittadini, perché ora sono spesso più ostili che amichevoli.

Un'ombra si muove alla mia destra. Estraggo il mio xiphos e alzo una mano, allertando le quattro guardie del corpo che ci accompagnano. Scruto nel buio, ma non vedo nulla.

Una delle guardie urla! Una dory passa attraverso la sua coscia e la fa cadere in ginocchio. I nostri assalitori escono dall'ombra!

Un'altra guardia cade, la gola tagliata. Blocco un kopis e pianto la mia lama in un addome prima di rompere uno zigomo con il dorso della mio cestus.

Lacero un braccio, foro un polmone, e amputo dita, poi mi dirigo verso Pitagora. Schivo una dory e faccio attraversare al mio xiphos una scapola. Una terza guardia cade.

Ne mancano solo tre! L'ultima guardia del corpo di Pitagora è in piedi accanto a me. Il sangue scorre attraverso il suo chiton, ma i nostri avversari non hanno alcuna possibilità. E' un massacro.

"La ragione è immortale," mormora Pitagora, "tutto il resto è mortale." Ascolto solo a metà la preghiera del mio maestro. Questi uomini non erano semplici banditi, ma stipendiati! La guerra è iniziata!

Ricordo 15 – ASSOLO
Coloro che non accettano il nostro modo di vita ascetico - che rifiutano di onorare le loro madri, mogli e sorelle - ci disprezzano. Lo vedo nelle loro facce ogni giorno. E lo vedo adesso, mentre scorto Pitagora.

La gente si riunisce intorno a noi. Gente arrabbiata! Ci odiano perché siamo atleti, musicisti e matematici migliori. Ma hanno solo loro stessi da accusare. Bous indisciplinati!

I volti sono aspri e le parole sono dure. La folla si trasforma in una bolgia! Centinaia di persone ci seguono, urlando insulti e lanciando pietre e rifiuti!

Entriamo in casa di Milo, ma la folla è implacabile! Le fiamme inghiottiscono la villa! Il campione di Crotone esce, seguito dalla sua fedele scorta.

Estraggo il mio xiphos per seguire Milo, ma Pitagora afferra il mio braccio, scuotendo la testa. Myia muove un tavolo, rivelando una botola segreta che porta ad un percorso sotterraneo.

Accendo una torcia e seguo Pitagora attraverso la stretta apertura. "Possa Zeus guidare il vostro percorso," sussurra Myia, chiudendo la porta dietro di noi.

Pitagora aveva previsto che questo giorno sarebbe arrivato. Era preparato a lasciare Crotone! Il mio maestro è ora al sicuro, ma mi preoccupo per chi abbiamo lasciato alle spalle.





Quarto gruppo (segreto) di ricordi – REQUIEM


Lunghi anni sono passati da quando abbiamo lasciato le coste di Crotone; lunghi anni che hanno lasciato il loro segno sul mio maestro. Eppure, egli porta quei segni con orgoglio e rimane determinato come sempre.

Ricordo 16 (segreto) – KIRIE
Abbiamo esplorato le montagne più alte, l'intera costa del centro della terra, l’antica città di Babilonia e l’Egitto. Eppure, la ricerca di conoscenza del mio padrone continua.

Ora ci troviamo ai confini del mondo. Il deserto è vasto e spietato, ma Pitagora è irremovibile. Deve esplorarlo!

Helios è implacabile come il mio maestro. Mi chiedo per quanto tempo possiamo sperare di sopravvivere in questo caldo maledetto. Presto, ci mancherà l'acqua.

Non ho bevuto una goccia d'acqua per giorni. Posso a malapena sentire le vesciche sulla mia pelle ora. Il mio maestro sta vagando senza meta, o sta seguendo una qualche ispirazione divina?

Scorgo un uomo in cima ad una grande duna di sabbia. Impugna un bastone alato con serpenti intrecciati, ma rimane immobile come una statua. È reale? Sto sognando?

Lo straniero indossa abiti da pastore, eppure il suo portamento è regale. Ogni passo che faccio potrebbe essere l’ultimo, ma Pitagora si muove con la velocità di un giovane atleta.

Arrivo a mala pena in cima alla duna. Sono in ginocchio, il fuoco che brucia i miei polmoni, quando lo straniero ci saluta. "Sono Ermete Trismesgisto. Ti ho trovato."

Ricordo 17 (segreto) – AGNUS DEI
Sono poggiato su mani e ginocchia, le dita sepolte nella sabbia ardente. La mia testa pulsa. Mi sforzo di non crollare, mentre invece il mio maestro, un uomo anziano, è in piedi accanto a me.

Come può Pitagora essere improvvisamente così riempito dal soffio della vita? Un momento fa gli riusciva a malapena di mettere un piede davanti all'altro. Non sente la furia di Helios?

Riesco ad alzare la testa e a guardare Ermete Trismegisto - un re in abiti da contadino. Alza il bastone alato sopra la sua testa.

Con un movimento repentino, Ermete colpisce a terra con il bastone. Scava in profondità nella sabbia di fronte a Pitagora. Incredibile! I serpenti si muovono!

I serpenti girano la testa verso il mio maestro, sibilando. Non può essere! All’unisono i serpenti parlano! "Tu sei un degno successore".

C'è qualcosa che emana il bastone - un’invisibile, indefinibile forza. Intorno a me, le sabbie del deserto cominciano a muoversi.

"Noi possediamo la chiave per i misteri della vita," dicono le voci all’unisono, ma dissonanti, mentre l’oscurità mi avvolge all'improvviso.

Ricordo 18 (segreto) – BENEDICTUS
Mi sveglio assetato e debole. Sento la sabbia calda sotto di me ed apro gli occhi per vedere le grandi e verdi foglie di una palma.

Dell’acqua cola da un pezzo di stoffa che il mio maestro tiene sopra la mia bocca. Ingoio fino all'ultima goccia, anche se ognuna sembra una manciata di polvere.

Poco a poco, ritrovo i miei sensi. Ermete non è più con noi, ma Pitagora detiene con orgoglio il bastone con i serpenti intrecciati – serpenti VIVI!

Una delle cosce il mio maestro adesso è fatta d'oro! E' morbida come un muscolo, ma solida come il metallo. Come può essere? Una nuova aura lo circonda, un nuovo potere.

Decenni di preoccupazioni sono scomparsi dalla faccia di Pitagora! Sembra quasi un giovane uomo di nuovo. No, un giovane dio!

"Questa reliquia," afferma Pitagora, "è stata tramandata fin dall'alba dei tempi." Faccio una smorfia, sono appena in grado di guardare i serpenti su di essa.

Pitagora mette una mano rassicurante sulla mia. "Il nostro viaggio è giunto al termine. Mi hai servito bene, vecchio amico. Ora comincia un nuovo capitolo nelle nostre vite."





Quinto gruppo (segreto) di ricordi – BIS


La principessa di Arcadia, un bellezza selvaggia, si rifiuta di sposare qualsiasi uomo a meno che non la superi nella corsa, e chiunque lei batta deve morire. Molti pretendenti hanno tentato la fortuna, ma hanno fallito.

Ricordo 19 (segreto) – A CAPPELLA
Che tipo di donna potrebbe battere così tanti uomini? Non sono più nel pieno della giovinezza, e non sono un pazzo, ma devo incontrare questa donna e sfidarla! Devo farlo!

Cerco la saggezza del mio ex maestro. Pitagora crede che troverò quello che mi serve per vincere la mano di questa donna in un tempio abbandonato in onore di Afrodite.

Non sono neanche a metà salita della montagna quando arriva una potente bufera di neve. Ho freddo e sono stanco, ma la mia ricerca è solo all'inizio.

Affamato e congelato, raggiungo la cima della vetta più alta, dove si trovano le rovine del tempio dimenticato di Afrodite. Ora lo vedo! Pochi passi ancora...

Inciampo in avanti e crollo a terra. Cerco di muovermi ma non c'è forza rimasta in me! Il tempio emana uno strano potere. Qualcosa che non sento da molto tempo.

Alzo la testa. Pezzi di ghiaccio aderiscono al mio viso mentre vedo - No! Una donna nuda di una bellezza ultraterrena appare attraverso la neve che cade! Sembra irreale, come un'anima immateriale.

Ignorandomi, la donna si muove verso il tempio, non ostacolata dal gelido freddo. Impossibile! Cammina attraverso la parete del tempio!

Ricordo 20 (segreto) – INNO
Sento i raggi di Helios sulla mia pelle. Rimango immobile, crogiolandomi al calore per un po'. Poi apro gli occhi trovandomi nel bel mezzo di un frutteto.

Sento dei passi e mi nascondo dietro un albero. Una giovane donna con lunghi capelli fluenti passeggia nel frutteto. La stessa donna che ho visto entrare nel tempio di Afrodite!

La donna è perfetta, come solo una dea potrebbe essere. Sembra tangibile adesso, mentre si muove con fermezza, ogni nuovo passo più grazioso del precedente.

Mi mostro e la saluto, ma lei non mi presta attenzione. Invece, coglie una grande mela da un ramo vicino. Lo fa ancora una volta, poi ne sceglie con cura una terza.

La seguo. Solo pochi passi e siamo fuori dal frutteto, in piedi davanti ad una magnifica costruzione immersa in una luminosa luce dorata: il tempio di Afrodite!

La donna entra. La seguo. Nasconde le tre mele sotto la statua di Afrodite, dietro l’altare principale del tempio. Perché non mi vede?

Mi sveglio coperto di neve. Non sento più le mie membra, ma in qualche modo riesco a strisciare all'interno di ciò che rimane del tempio. Lì, dove la donna aveva messo tre frutti maturi, trovo un’unica mela d'oro!

Ricordo 21 (segreto) – SERENATA
Il re Iaso di Arcadia, un uomo rozzo e vecchio che abbaia senza sosta ai suoi sudditi, mi accoglie alla sua corte. La prospettiva che sua figlia sposi un ex campione gli piace.

Re Iaso mi avverte che nessun uomo può battere sua figlia, e che perdere la corsa significa perdere la propria vita. Organizza per me un incontro con lei - un'ultima possibilità di cambiare idea.

Nei giardini, mi batte il cuore mentre aspetto Atalanta, la principessa vergine cresciuta dagli orsi, che è diventata una feroce cacciatrice, l’eroina Calidonia, e ha ucciso dei centauri.

Scorgo un gruppo di fanciulle dietro i rami degli ulivi. Mentre si avvicinano, le ragazze sembrano svanire, perché ho occhi solo per una: Atalanta!

E' magnifica! Sicuramente, la bellezza di Atalanta rivaleggia con quella di Afrodite! La mia faccia si accalda quando sorride e mi saluta con una intensa, calda voce.

Atalanta pone la mano sulla mia! Sento il sangue pompare nelle vene. Per un'eternità, mi guarda negli occhi, come se esplorasse le profondità della mia anima.

Atalanta non vuole correre con me! Non potrebbe vivere con se stessa se morissi, ma so che non posso continuare a vivere senza di lei. Devo vincere la sua mano! O morire mentre ci provo.

Ricordo 21 (segreto) – FUGA
La gara sta per cominciare. Atalanta evita il mio sguardo. Sa che potrei morire, ma non mi darà vantaggi. Non sarebbe onesto.

Cerco di respirare normalmente, ricordando a me stesso che ho vinto innumerevoli gare contro i corridori più forti del mondo. Ma nessuna gara è mai stata così importante.

Si comincia! Corro al massimo delle mie possibilità in questa fase iniziale della gara, ma Atalanta è già diversi passi in avanti. Perdo sudore da ogni poro, ma l’ho già persa di vista!

Metto una mano sulla mela d’oro e pronuncio una preghiera silenziosa ad Afrodite. Quasi urto Atalanta! Ha smesso di correre! Lei guarda avanti, confusa.

Sono tentato di aiutarla, ma Atalanta riprende i sensi e - Incredibile! Mi supera! Tocco di nuovo la mela. Inciampa! La supero.

I miei polmoni bruciano, le gambe mi fanno male, ma Atalanta mi supera di nuovo! Ancora una volta, le mie dita sfiorano la mela. Atalanta urla e cade a terra, ma recupera in fretta.

Vinco la gara! Mentre riprendo fiato, Atalanta si avvicina sorridendo. La gente inizierà presto a chiamarmi Ippomene, l'uomo che ha battuto Atalanta!

FLUSSO DEI DATI TERMINATI








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