Assassin's Creed Initiates: Il Profeta - La Storia di Ezio
Tradotto da: Stefania
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| 25 - FIRENZE // ITALIA // 1478 - CACCIA ALLA VOLPE
Seguendo il consiglio di Leonardo da Vinci, Ezio raggiunse il Mercato Vecchio alla ricerca de La Volpe, un famigerato ma misterioso ladro. Evitando i menestrelli ed altri molestatori, Ezio usò la sua speciale vista per trovare il suo bersaglio in mezzo alla movimentata folla della piazza del mercato. Mentre stava per avvicinarlo, qualcuno sbatté contro Ezio e gli rubò la borsa con le monete. Ezio inseguì il ladro e lo placcò. Mentre Ezio rimproverava il ladro, un gentiluomo finemente vestito ed educato lo interruppe. L’uomo si presentò come La Volpe. Mise in chiaro che sapeva chi era Ezio e anche quello che stava accadendo a Firenze.
Ezio gli chiese come e dove poter trovare Francesco de' Pazzi. La Volpe gli parlò di una carovana che era di recente arrivata da Roma e di un incontro notturno a cui Francesco avrebbe preso parte. Quando Ezio gli chiese dove si sarebbe svolto l’incontro, La Volpe gli disse di seguirlo.
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| 26 - FIRENZE // ITALIA // 1478 - CI VEDIAMO LÀ
Il misterioso maestro assassino fiorentino conosciuto come La Volpe condusse Ezio al luogo di un incontro segreto tra Templari a cui avrebbe partecipato anche Francesco de' Pazzi. Mostrando una sorprendente agilità e sorprendenti abilità, il ladro sfidò Ezio a stargli dietro. Ezio lo raggiunse a Santa Maria Novella dove La Volpe gli rivelò che Francesco si sarebbe incontrato con i suoi alleati. Disse ad Ezio che avrebbe potuto trovare un posto appartato per ascoltarli di nascosto entrando nella cattedrale attraverso le catacombe in rovina. Disse ad Ezio come entrare da una porta segreta appositamente contrassegnata. Ezio ringraziò il distinto ladro e continuò la sua missione.
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| 27 - FIRENZE // ITALIA // 1478-04-25 - IL SEGRETO DI SANTA MARIA NOVELLA
Seguendo le istruzioni di La Volpe, Ezio entrò di nascosto nel giardino est della cattedrale di Santa Maria Novella e scoprì un simbolo degli Assassini scolpito in una nicchia nel muro. Tirando il motivo a forma di teschio nel mezzo del simbolo, Ezio aprì una porta segreta che lo condusse nelle catacombe della chiesa.
Ezio affrontò i passaggi polverosi attivando leve e superando vari ostacoli e guardie arrampicandosi, saltando, attivando dei contrappesi ed uccidendo i suo avversari.
Dopo essersi occupato dei soldati che pattugliavano l’area, Ezio arrivò ad un portale con scolpito sopra il simbolo degli Assassini. Attivandolo aprì un’altra porta segreta che lo condusse ad un’area in cui Ezio poté origliare una conversazione.
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| 28 - FIRENZE // ITALIA // 1478-04-25 - LA CATTEDRALE
Dopo essersi intrufolato nelle catacombe di Santa Maria Novella, Ezio riuscì ad ascoltare di nascosto un incontro segreto dei Templari. Tra i cospiratori Ezio vide i due de' Pazzi rimasti con Rodrigo Borgia mentre discutevano gli ultimi dettagli di un’imminente attacco alla famiglia de' Medici. Dopo che i cospiratori se ne furono andati, Ezio trovò il sarcofago con il simbolo degli Assassini. Attivando un meccanismo nascosto, Ezio recuperò uno dei sigilli necessari a sbloccare l’armatura di Altaïr.
Ezio uscì dalle catacombe e si incontrò di nuovo con La Volpe, tentando di trovar un senso a ciò che aveva sentito. Ipotizzarono che i Templari avrebbero attaccato direttamente Lorenzo e Giuliano de' Medici durante la messa solenne, di fronte a tutta la società fiorentina. Ezio decise che avrebbe usato la folla per mimetizzarsi e tentare di sventare l’attacco.
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| 29 - FIRENZE // ITALIA // 1478-04-26 - LUPI TRAVESTITI DA AGNELLI
Poco prima della messa solenne, Ezio arrivò di fronte al Duomo, con l’intenzione di trovare i fratelli de' Medici. Li vide mentre stavano per entrare nella basilica, ma notò anche che Francesco de' Pazzi e gli altri cospiratori li stavano seguendo. Prima che l’Assassino potesse reagire, i Templari uccisero Giuliano de' Medici e accoltellarono Lorenzo. Francesco affrontò Lorenzo, promettendogli che la famiglia de' Medici non sarebbe sopravvissuta per vedere un altro giorno. Ezio si gettò nella mischia, deciso a proteggere il vecchio alleato della sua famiglia.
Dopo che Ezio ebbe sconfitto i numerosi nemici e costretto Francesco de' Pazzi a scappare, Lorenzo lo ringraziò e gli chiese di aiutarlo a mettersi in salvo. Ezio, nonostante volesse inseguire Francesco, accettò.
Corsero per le caotiche strade di Firenze, mentre le truppe templari combattevano contro coloro fedeli a Lorenzo. Tornarono sani e salvi alla residenza de' Medici dopo essersi sbarazzato dei nemici che li attaccavano. Quando Lorenzo chiese ad Ezio il perché l’avesse aiutato, l’Assassino rispose che anche lui aveva perso un fratello a causa della famiglia de' Pazzi e che era un Auditore.
Mentre Lorenzo elogiava la famiglia di Ezio, arrivò un soldato annunciando che le forze di de' Pazzi si erano riorganizzate e stavano assaltando Palazzo Vecchio per far cadere il governo. Troppo debole per intervenire, Lorenzo chiese ad Ezio di uccidere Francesco de' Pazzi e porre fine al golpe.
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| 30 - FIRENZE // ITALIA // 1478-04-26 - ADDIO FRANCESCO
Informato dagli uomini di Lorenzo de Medici che Francesco de' Pazzi stava tentando di impossessarsi del Palazzo Della Signoria con i suoi uomini, Ezio si precipitò ad intercettarlo. Ezio sopravvisse ad una tremenda battaglia che si stava combattendo di fronte al Palazzo, ma Francesco lo individuò dal tetto del palazzo e disse ai suoi uomini di ucciderlo.
Ezio si arrampicò fin sul tetto del Palazzo ed uccise le guardie di Francesco. Quando l’uomo vide Ezio avvicinarsi, saltò giù dal Palazzo e scappò. Ezio lo inseguì per le strade e i tetti fino a che riuscì a placcarlo ed ucciderlo. Ricordando la sua rabbia cieca e la mancanza di rispetto nei confronti del suo nemico quando aveva ucciso Vieri, disse una breve preghiera per l’anima di Francesco.
Poco dopo, Jacopo de' Pazzi tentò di radunare una folla di fronte al palazzo al grido di “Libertà!”. Il suo tentativo di sobillare la folla fu interrotto quando il corpo di Francesco fu fatto penzolare dalla sommità del palazzo, una raccapricciante dimostrazione di vendetta. Vedendo suo nipote morto, Jacopo fuggì sotto l’occhio vigile di Ezio.
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| 31 - San Gimignano // ITALIA // 1478 - BANDITORI
Ezio tornò a San Gimignano e si incontrò con uno degli esploratori di Mario ai piedi della Torre Grossa. L’esploratore gli disse che Antonio Maffei, un prete, era impazzito e si trovava in cima alla torre della cattedrale, strepitando di demoni e infedeli. Prima che Ezio se ne andasse, il soldato lo mise in guardia dagli arcieri che Maffei aveva fatto posizionare sugli edifici vicini.
Scegliendo accuratamente il percorso da fare, Ezio si arrampicò di torre in torre, eliminando gli arcieri di Maffei quando necessario. Ezio raggiunse Maffei in cima alla torre e lo uccise. Mentre moriva, Maffei chiamò Ezio demone.
Ispezionando il corpo del prete Ezio trovò una lettere scritta da Maffei. Era indirizzata a Rodrigo Borgia e riguardava l’arrivo di un “profeta”. Nella lettera non c’erano altre informazioni, eccetto il fatto che Maffei non avrebbe preso parte all’imminente incontro tra Templari.
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| 32 - San Gimignano // ITALIA // 1479-04-12 - DIETRO PORTE CHIUSE
Continuando la sua caccia ai cospiratori, Ezio Auditore guidò un gruppo di mercenari all’assalto della villa di Francesco Salviati sulle colline attorno a San Gimignano. Dopo essere entrato di nascosto, trovò ed uccise l’arcivescovo alleato dei Templari.
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| 33 - San Gimignano // ITALIA // 1479-05-03 - VIENI FUORI A GIOCARE
Con le informazioni che aveva ottenuto da un contatto in città, Ezio Auditore usò le sua abilità per andare alla ricerca del cospiratore Bernardo Baroncelli. Trovò il Templare che si aggirava vicino alle mura della città e lo uccise.
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| 34 - San Gimignano // ITALIA // 1480-01-03 - CON AMICI COME QUESTI…
Sempre alla ricerca dei cospiratori, Ezio Auditore pedinò Jacopo de' Pazzi ad un incontro con Emilio Barbarigo e Rodrigo Borgia all’Antico Teatro Romano, dove vide il Gran Maestro Templare accoltellare Jacapo come punizione per i fallimenti della sua famiglia.
Ezio venne scoperto e dovette combattere un folto gruppo di guardie prima di riuscire ad uccidere Jacopo e porre fine alle sue sofferenze. Durante la colluttazione, Rodrigo ed Emilio riuscirono a fuggire.
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| 35 - Romagna // ITALIA // 1481-03-03 - TUTTI A BORDO
Mentre cercava un passaggio per Venezia, Ezio Auditore udì le grida di una donna bloccata su un’isoletta nelle terre allagate della Romagna. Dopo averla tratta in salvo usando una gondola, Ezio scoprì che la donna era Caterina Sforza, la contessa di Forlì. Grata per il suo aiuto, usò la sua autorità per procurargli un passaggio a bordo di una nave diretta a Venezia.
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| 36 - Venezia // ITALIA // 1485-09-11 - SVENDITA
Dopo anni trascorsi a sviluppare i rapporti con Antonio Magianis e la gilda veneziana dei ladri, Ezio Auditore e i suoi alleati attaccarono di soppiatto il Palazzo della Seta. Dopo essere entrato di nascosto nell’edificio, Ezio uccise il Templare Emilio Barbarigo, permettendo ai ladri di eliminare le rimanenti guardie e riacquistare la loro influenza sul quartiere.
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| 37 - Venezia // ITALIA // 1485 - UN INSOLITO VOLATORE
Mentre l’oscurità calava su Venezia, Ezio e i ladri veneziani fecero una corsa contro il tempo per impedire a Carlo Grimaldi di avvelenare il Doge. Ezio si riunì a Leonardo e ad Antonio de Maginis sulla sommità del laboratorio col prototipo della macchina volante di Leonardo. L’uomo gli spiegò che doveva planare di fuoco in fuoco, usando il calore per rimanere in volo e raggiungere Palazzo Ducale.
Afferrando l’aliante, Ezio saltò giù dall’edificio e si diresse verso il più vicino falò acceso dai ladri di Antonio. Molti arcieri, credendo che Ezio fosse un demone volante, cominciarono a lanciargli frecce. Scansandosi, zigzagando e innalzandosi fuori portata tutte le volte che raggiungeva un falò, Ezio raggiunse il tetto di Palazzo Ducale.
Una volta atterrato, Ezio si infiltrò nel palazzo ed entrò nella stanza in cui il Doge e Carlo Grimaldi stavano giocando a scacchi. Quando Ezio avvertì il politico di non bere il vino, Grimaldi si alzò dalla sedia e gridò che era troppo tardi.
Fuggendo in cerca di salvezza, Carlo accusò Ezio di aver ucciso il Doge. Le guardie di palazzo confluirono su di lui, ma Ezio li sconfisse mentre Carlo scappava. Ezio riuscì a raggiungere il Templare e ad atterrarlo. Mentre moriva, Carlo dichiarò che entrambi uccidevano per il loro personale profitto. Ezio rispose che non lo faceva per se stesso.
Mentre il Doge soffocava nel suo stesso sangue, Ezio fuggì dal Palazzo.
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| 38 - Venezia // ITALIA // 1486-02-15 - CARNEVALE
Nel tentativo di vincere un’ambita maschera d’oro, un oggetto che gli avrebbe permesso di entrare alla cerimonia di chiusura organizzata da Marco Barbarigo, Ezio Auditore prese parte ad un serie di giochi di Carnevale, dimostrando le sue impareggiabili doti di furtività, agilità e forza. Anche se Ezio era tecnicamente il vincitore dei giochi, Silvio Barbarigo complottò per fare in modo che la vittoria e la maschera fossero assegnate al suo compagno templare Dante Moro alla cerimonia di premiazione.
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| 39 - Venezia // ITALIA // 1486-07-11 - DUE UCCELLI CON UNA LAMA
Dopo aver fatto uscire allo scoperto Silvio Barbarigo e Dante Moro con l’aiuto di Bartolomeo d'Alviano, Ezio Auditore inseguì il duo Templare fino ad un vicino porto e li uccise. Mentre moriva, Dante rivelò i piani dell’Ordine di salpare per Cipro.
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| 40 - Venezia // ITALIA // 1488-06-25 - BENVENUTO, FRATELLO
Dopo un intenso duello contro il Gran Maestro dei Templari Rodrigo Borgia e dopo essersi finalmente impossessato della misteriosa Mela dell’Eden che era arrivata da Cipro, Ezio Auditore fu formalmente accolto nella Confraternita degli Assassini a seguito della rivelazione che molti dei suoi alleati erano loro stessi Assassini. Questi uomini e donne avevano passato anni a guidare Ezio e ad insegnarli le abilità necessarie ad entrare nei loro ranghi.
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| 41 - Venezia // ITALIA // 1488 - SULLA CONOSCENZA PROIBITA
Ezio Auditore da Firenze passò dieci anni a dare la caccia ai Templari che avevano ucciso il padre e i fratelli. Durante questo tempo, suo zio Mario gli aveva raccontato la storia della sua famiglia in relazione agli Assassini e della loro missione di recuperare le pagine del codice di Altaïr che parlava di una profezia legata ai Frutti dell’Eden.
Quando il Gran Maestro dei Templari Rodrigo Borgia portò a Venezia una Mela dell’Eden da Cipro, Ezio era là per rubargliela. Anche se non era stato in grado di uccidere Rodrigo, Ezio tenne con sé le Mela dell’Eden e gli fu dato il benvenuto nella Confraternita degli Assassini.
Ezio e i suoi alleati si riunirono a Venezia per tentare di scoprire i segreti di quel Frutto dell’Eden. Ezio toccò il manufatto e lo attivò, scatenando un’impressionante manifestazione di energia e una serie di glifi.
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| 42 - Forlì // ITALIA // 1488-07-09 - LONTANO DALL’ALBERO
Dopo aver aiutato Caterina Sforza e assassinato i fratelli Orsi, che erano stati ingaggiati dai Templari, nella battaglia di Forlì, Ezio Auditore, gravemente ferito, si fece rubare la Mela dell’Eden da Girolamo Savonarola ai margini della città prima di perdere conoscenza.
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| 43 - FIRENZE // ITALIA // 1498-05-23 - POTERE AL POPOLO
Dopo essere tornato a Firenze durante il Falò delle Vanità e aver liberato la città dall’influenza dei generali di Girolamo Savanarola, Ezio Auditore e i suoi alleati radunarono una folla furiosa nei pressi della residenza del monaco a Palazzo Pitti e recuperarono la Mela dell’Eden.
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| 44 - ROMA // ITALIA // 1499-12-28 - IL COMPIMENTO DELLA PROFEZIA
A seguito del suo arrivo a Roma, Ezio Auditore affrontò papa Alessandro VI, altrimenti noto come Rodrigo Borgia, il Gran Maestro dell’Ordine dei Templari, durante una messa nella Cappella Sistina. Durante una feroce battaglia tra i due, il bastone papale che Rodrigo aveva ereditato si rivelò essere un altro Frutto dell’Eden, un potente manufatto della Prima Civilizzazione. Rodrigo usò il bastone per sconfiggere Ezio ed accedere ad un cripta sotto la basilica.
L’Assassino seguì il papa di sotto e lo sconfisse prima che riuscisse ad entrare in un’altra camera. Ezio risparmiò la vita a Rodrigo ed entrò lui stesso nella stanza. Qui vide una misteriosa apparizione di nome Minerva, che non parlò a lui, ma ad una persona invisibile di nome “Desmond” prima di mostrare immagini di tragedie che sarebbero accadute al genere umano centinaia di anni dopo.
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| 45 - ROMA // ITALIA // 1503-08-01 - DENTRO E FUORI
Mentre era sulle tracce di un misterioso banchiere, Ezio venne a sapere che anche Cesare Borgia stava partecipando alla festa pagana del banchiere a Trastevere. Ezio pedinò l’uomo che stava portando il forziere di monete al banchiere e scoprì che si trattava di Juan Borgia, il cugino di Cesare.
Le cortigiane recuperarono il forziere, mentre Ezio entrava di nascosto alla festa. Cesare fece un discorso, promettendo un’Italia unita. Subito dopo Rodrigo rimproverò il figlio, affermando che Cesare avrebbe rotto il delicato equilibrio che aveva permesso ai Templari di ottenere il controllo. I due Borgia se ne andarono dalla festa con discrezione, lasciando Juan alla sua dissolutezza.
Ezio si sedette su una panca e uccise il banchiere mentre passava. L’edonista Juan Borgia non mostrò alcun segno di rimorso mentre moriva.
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| 46 - ROMA // ITALIA // 1503-08 - BACIO ALLA FRANCESE
Il piano di Ezio per salvare Pantasilea era di impossessarsi di diverse uniformi dell’esercito francese ed entrare nell’accampamento travestiti per attaccare di sorpresa. Ezio si aggirò per la campagna romana, uccidendo soldati e lasciando le loro uniformi per gli uomini di Bartolomeo.
Ezio si incontrò con Bartolomeo e i suoi uomini poco prima dell’alba. Con Bartolomeo come loro “prigioniero”, i mercenari travestiti marciarono verso l’accampamento francese. Ezio sgombrò il campo dai soldati nemici.
I francesi caddero nella trappola ed Ezio e i suoi alleati entrarono nell’accampamento nemico. Una volta dentro, affrontarono de Valois prima di lanciare l’attacco. Il Barone codardo fuggì ancora più all’interno della fortezza con il suo ostaggio. Ezio lo inseguì e lo uccise.
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| 47 - Viana // Spain // 1507-03-12 - PAX ROMANA
Dopo anni di ricerca, finalmente Ezio Auditore trovò Cesare Borgia durante l’assedio di Viana. Ezio lo inseguì per la campagna spagnola devastata dalla guerra e uccise Cesare durante un ultimo scontro sui parapetti del castello di Viana.
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| 48 - VILLAGGIO DI ATLAS // SIRIA // 1511-03 - L’AQUILA FERITA
Ezio sopravvisse la caduta dalla rupe e seguì Leandros fino ad un villaggio vicino. Ezio entrò di nascosto nel villaggio ed eliminò le guardie mentre lo inseguiva.
Ezio mise il Templare con le spalle al muro e lo colpì. Mentre Leandros moriva, schernì Ezio, affermando che quel libro, il diario di Niccolo Polo, non lo avrebbe aiutato. I Templari non stavano cercando la biblioteca di Altaïr, ma l’ubicazione di un “Grande Tempio.” Leandros morì prima di poter rivelare altri segreti.
Ezio decise di recarsi nell’Impero Ottomano per trovare le rimanenti Chiavi di Masyaf necessarie ad aprire la biblioteca di Altaïr. Sperò anche di riuscire a scoprire qualcosa di più sul misterioso Grande Tempio e di tenere il tutto fuori dalla portata dei Templari.
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